consigliato per te

  • in

    Juve, i convocati della Next Gen per la Pro Patria: c'è Soulé

    TORINO – Sabato, ore 14:30, allo Stadio Carlo Speroni di Busto Arsizio andrà in scena il match di cartello della 14ª del campionato di Serie C tra Pro-Patria e Juventus NextGen. I bianconeri sono reduci da 2 vittorie consecutive (5vittorie e un pareggio in un mese) ed occupano l’8° posto (19 punti) a +1 proprio sulla Pro-Patria. Una partita molto importante per l’allenatore dei giovani bianconeri Massimo Brambilla: “Sono forti, soprattutto in casa, e noi dal canto nostro dobbiamo migliorare il nostro ruolino in trasferta in campionato: domani può essere l’occasione giusta”. Brambilla che potrà contare ancora su Matias Soulé.
    Juventus Next Gen, i convocati di Brambilla
    1 Garofani2 Savona3 Stramaccioni4 Muharemovic5 Nzouango6 Riccio7 Sekulov9 Da Graca10 Compagnon11 Cudrig12 Raina13 Poli15 Verduci17 Bonetti18 Rafia19 Cotter20 Iocolano21 Lipari23 Ntenda24 Palumbo26 Barbieri27 Besaggio29 Soulé31 Pecorino55 Senko

    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Nedved, la Juve, Dara e la neve benedetta

    TORINO – Pavel Nedved ormai da tempo fa coppia fissa con Dara Rolins. E adesso è anche spesso ospite dei suoi show. La cantante slovacca, autentica superstar, posta sovente le foto con il vicepresidente della Juventus. Negli ultimi scatti, nel paese di Strbské Pleso, Nedved è riuscito a coronare la giornata facendo… nevicare. Poi, tutti a ballare sotto il palco dove si rivede la Furica Ceca che fu. In formissima. LEGGI TUTTO

  • in

    Serbia mondiale? No, è Juventus-Torino: Brasile, occhio!

    TORINO – (e.e.) Dal Vanja Milinkovic Savic show al Vlahovic sorridente che ha panchinato la pubalgia: ed è subito gol. Nel ritiro della Serbia, l’asse Toro-Juventus sostiene la nazionale che pensa in grande. In mezzo dirige Lukic e sulle fasce brillano Kostic e Radonjic. Insomma, un derby dell’amicizia che minaccia il Brasile favoritissimo, avversario nel Mondiale in Qatar. Neymar e comagni sono avvisati. I ragazzi di Stojkovic saranno avversari tosti. E in allenamento è spettacolo puro, tra torello, dribbling e calci da fermo. Dove emerge Vanja, il portierone granata maestro nelle conclusioni potenti e a giro, anche dalla lunga distanza. Il suo sogno: un gol da impazzire. LEGGI TUTTO

  • in

    Fagioli, la Juventus, il no all’Inter e allo United e la benedizione di Cristiano Ronaldo

    TORINO – Alessandro, fratello maggiore di Nicolò Fagioli, all’inizio della chiacchierata entra subito in tackle: «Se oggi è alla Juventus è anche grazie a tutte le botte che gli ho dato in campo». Se la ride di gusto perché da piccoli giocavano insieme, nonostante Alessandro avesse tre anni in più: all’Oratorio del Corpus Domini di Piacenza il Fagioli bianconero, con la palla al piede, era già uno spettacolo. Semplicemente imprendibile. Ora ha iniziato a stupire anche ad altissimi livelli: i gol al Lecce e all’Inter, la grande prova col Psg e pure l’esordio in nazionale maggiore contro l’Albania. Questo è il momento di Nicolò, raccontato così da Alessandro.

    Alessandro, la svolta di Lecce ha cambiato la stagione di suo fratello. Che situazione stava vivendo prima di quel gol?

    «Veniva impiegato pochissimo, nonostante le possibilità per inserirlo almeno all’apparenza ci fossero. Il merito di Nicolò è stato quello di non smettere di crederci, è stato bravissimo ad aspettare il suo momento. Prima di quella partita le sue telefonate erano tristi: non giocava e non riusciva a darsi una spiegazione, era sconfortato».

    Guarda la galleryFagioli come Grosso e Del Piero, social in coro: “La Juventus ai giovani”

    Dalla gara in Salento il mondo si è capovolto.

    «La partita col Lecce ha dimostrato quanto talento sia in grado di mettere Nicolò a servizio della squadra. Il gol ci ha fatto scoppiare di gioia: io, mia madre e mio padre abbiamo seguito la gara in posti diversi. Ma quando ha segnato è stato un momento liberatorio. Noi da Nicolò alla vigilia sapevamo che avrebbe giocato dall’inizio, poi all’improvviso abbiamo visto Soulé titolare. Per cui quando è entrato e ha fatto gol la felicità è stata indescrivibile».

    Via social lo ha esaltato anche Del Piero.

    «Ricevere i suoi complimenti è stata un’emozione fortissima, anche solo ascoltare le sue parole per Nicolò ha rappresentato molto. Anche la telefonata del suo grande amico Alvaro Morata è stata bellissima».

    Guarda la galleryFagioli, magia alla Del Piero col Lecce: la FOTOSEQUENZA

    In estate Fagioli aveva le valigie pronte: è andato davvero vicino all’addio?

    «Noi non abbiamo mai intralciato il lavoro di Andrea D’Amico, il suo procuratore: sapevamo da sempre che l’intenzione di Nicolò fosse quella di rimanere alla Juve, ma rischiava di trovare poco spazio. La permanenza è stata una scelta condivisa con la società. Negli ultimi giorni di mercato si erano fatte sotto Cremonese e Sampdoria, ma alla fine Nicolò è rimasto. E tutte le parti hanno concordato questa mossa: il club, il mister e lui stesso».

    Che rapporto ha Nicolò con Allegri?

    «Molto professionale: in queste settimane gli ha ripetuto tante volte che doveva rimanere tranquillo. Gli è stato vicino, promettendogli che il momento giusto sarebbe arrivato: così è stato. In passato Nicolò si è aggrappato anche alla presenza di Cristiano Ronaldo nello spogliatoio: avevano un legame splendido, CR7 gli ha sempre confessato che vedesse in lui un grande talento. Così gli ha consigliato di lavorare il doppio, di non mollare mai».

    Non è un caso che Allegri, il 15 settembre 2018, parlò così di Nicolò: «Per noi è un piacere vederlo giocare». Ricorda quella conferenza stampa?

    «Se ci penso ho ancora i brividi perché l’intervento del mister fu spontaneo: l’ho riascoltato tantissime volte. Lì abbiamo capito che la vita di Nicolò sarebbe cambiata per sempre».

    Guarda la galleryFagioli, esultanza liberatoria e bacio alla maglia della JuveIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Rabiot o Di Maria? No, chi mette d’accordo Szczesny e Milik è…

    Intervista doppia Szczesny-Milik
    Alla domanda su chi vincerà il Mondiale, l’attaccante risponde Argentina mentre il portiere è fiducioso è indica la Polonia. L’ex Napoli, poi, punta su Di Maria come bianconero più performante in Qatar (il Fideo ha realizzato una doppietta nell’amichevole contro gli Emirati Arabi in soli 45′), l’estremo difensore, invece, nomina Rabiot. I due sono in disaccordo anche sul capocannoniere del Mondiale: mentre Szczesny indica proprio il compagno di squadra e connazionale Milik, il centravanti dice Neymar. Su una risposta i due sono però perfettamente in linea: secondo loro Zielinski è il calciatore polacco più forte. L’estremo difensore conta fino a tre e dà la stessa risposta del compagno. I due poi scoppiano a ridere e si danno il cinque. Infine, per chiudere il filmato, Milik esulta come se avesse fatto gol. Qualcosa che in questo primo scorcio di stagione gli sta riuscendo con buona frequenza (6 reti in 17 presenze). Chissà se riuscirà a ripetersi anche al Mondiale in Qatar. LEGGI TUTTO

  • in

    In Italia c'è una classifica 2022 dove la Juventus è sopra al Napoli: scopri quale

    TORINO – All’arrivo della pausa per lasciare spazio ai Mondiali di Qatar, a comandare al classifica di Serie A dopo 15 giornate c’è il Napoli di Spalletti. Azzurri a +8 sul Milan e +10 sulla Juventus di Allegri, rinata nell’ultimo periodo dopo la cocente eliminazione nei gironi di Champions con la retrocessione agli spareggi di Europa League. Eppure in questo 2022 c’è una classifica in Italia dove i bianconeri sono davanti al Napoli: è quella delle password utilizzate più comunemente in questo anno. Il software Nordpass, gestore proprio dei codici di accesso dei vari utenti, ha stilato una graduatoria delle 200 password più utilizzate nel 2022 ed ecco cosa ne è venuto fuori selezionando l’Italia nella ricerca. LEGGI TUTTO

  • in

    Juventus, Perin e la clamorosa rivelazione: “Sono stato vicino al ritiro”

    Mattia Perin, ospite in una diretta su Instagram, ha affrontato diversi temi delicati riguardanti la sua carriera e alcuni momenti piuttosto complicati, rivelando di essere stato a un passo dal ritiro. Per fortuna, però, non si è trattato di una scelta definitiva. Oggi, infatti, è una figura importantissima per la Juventus di Massimiliano Allegri, sia in campo che nello spogliatoio. In questa stagione, complice anche gli infortuni patiti da Szczesny, ha già collezionato nove presenze tra Serie A (sette, quattro delle quali senza subire reti) e Champions League (due).
    Perin e i sacrifici a inizio carriera
    L’estremo difensore di Latina, nella lunga chiacchierata sui social, riavvolge indietro il nastro e parla dei sacrifici compiuti a inizio carriera: “Quando si compiono dei sacrifici per la propria passione, non credo siano sacrifici. Ho fatto delle cose che erano utili per farmi raggiungere il mio obiettivo. Se ci fosse stato da fare ancora di più, l’avrei fatto. Come sono grato alla vita a tutto quello che ho, sono grato di fare il lavoro che amo”.
    Juventus, prima il piacere e poi il dovere: programma e amichevoli
    Guarda la galleryLa Juventus che non va al Mondiale: un 4-3-3 super competitivoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Pellegrini, gli uomini veri della Juventus e il paragone con Kostic che non capisce

    Buongiorno Luca Pellegrini. Dopo tre mesi di Bundesliga, con la maglia dell’Eintracht Francoforte e quindi di vita in Germania, come definirebbe l’approccio con la realtà tedesca?

    «Sto vivendo bene un’esperienza nuova sotto tanti punti di vista. Diciamo che il fatto che la squadra stia ottenendo risultati importanti aiuta perché, si sa, nel calcio vincere aiuta a far sì che tutto finisca sotto una luce migliore. L’aspetto che mi ha sorpreso di più nei primissimi giorni, che mi ha fatto vivere un impatto forte è stato il discorso della mentalità: campionato diverso, nazione con altri usi, siamo abbastanza differenti. Appena arrivato, a metà agosto, mi sono subito dovuto gettare nella mischia per cui ho dovuto accelerare un po’ il processo di abitudine alle novità sia in campo che fuori».

    Quali sono state le diversità maggiori alle quali ha dovuto imprarare a dare del tu?

    «Un po’ tutto, anche il cibo! Ma parlo per esempio dell’orario dei pasti. In Italia a cena noi mangiamo verso le 8 o otto mezza, qui invece ci si mette a tavola alle sette. Ma questo è un dettaglio. Ricordo che nella prima partita di Champions League noi abbiamo perso tre a zero contro lo Sporting e non c’è stato un secondo in cui i tifosi non abbiano smesso di incitarci. Anzi. A fine partita ci hanno pure riservato una standing ovation per l’impegno che avevamo messo in tutti i novanta minuti e che avevano apprezzato. Io non me lo aspettavo proprio, in Italia non è così usuale ricevere applausi e consensi se perdi con un risultato del genere, così pesante. Io dico che c’è proprio un altro modo di vedere e percepire il fenomeno della partita di calcio. I tedeschi la sentono molto la passione per la propria squadra ma hanno comunque sempre un atteggiamento propositivo».

    Sorpreso da questa annata così positiva dell’Eintracht Francoforte? Siete nelle prime posizioni della classifica oltre a esservi qualificati in Champions League per gli ottavi di finale…

    «Sapevo che si trattava di un club forte e importante, altrimenti non avrei preso in considerazione il trasferimento da Torino. Io dico che abbiamo ancora margini di miglioramento anche perché siamo una squadra giovane dietro la quale c’è un progetto bellissimo. Siamo sulla strada giusta».

    Che rapporto ha con il tecnico austriaco Oliver Glasner? Parlate in inglese? Quali le differenze più significative rispetto a Massimiliano Allegri?

    «Per fortuna so l’inglese abbastanza bene, per cui non ci sono problemi per capirci sia negli allenamenti che in partita. Il tedesco è una lingua difficile da imparare, soprattutto in poco tempo. Con qualche compagno si parla e ci si capisce usando anche lo spagnolo. Fare paragoni con Allegri non è facile anche perché si tratta di un campionato diverso. Posso però dire che quello che accomuna i due allenatori è la personalità, hanno un carattere molto forte, sono carismatici».

    Qual è il compagno più forte?

    «Giocatori importanti ne abbiamo tanti, l’impressione che ho avuto subito è che la rosa è di livello altissimo, c’è una competitività davvero spiccata. Si tratta poi di giocatori con una mentalità fortissima, che si sposa con quella della Bundesliga in cui se si pareggia è più facile che accada 3-3 o 4-4 e non 0-0. Qui in Germania l’obiettivo principale è andare all’attacco per fare gol e non preoccuparsi di subire una rete in meno, come per esempio avviene in Italia, dove l’aspetto tattico è molto più impattante e si è più conservativi. Ecco, il termine giusto è conservativi. Qui invece è un continuo andare in avanti, il focus è sempre lo stesso: segnare. In questo modo davvero non ci sono partite scontate, si tratta di match tutti stancanti anche dal punto di vista fisico. Bisogna essere molto pronti dal punto di vista della condizione. Ma devo dire che questo dispendio è figlio dell’approccio mentale con cui si scende in campo».

    Si avvicina il Mondiale. Quali le Nazionali favorite?

    «Semplice: Argentina, Germania, Brasile e forse la Francia. Vorrei che alla fine vincessero tutti quelli che conosco!».

    A un giovane giocatore italiano consiglierebbe un’esperienza all’estero?

    «Assolutamente sì. Anche come esperienza di vita è molto formativa, ti confronti con altre culture e stili di vita, modi di pensare differenti. Esci dalla comfort zone per cui puoi crescere. Io sono da sempre una persona curiosa per cui se posso cambiare lo faccio volentieri. Non a caso negli ultimi cinque anni ho girato cinque città. Ma la consiglierei anche dal punto di vista calcistico: in Bundesliga ogni squadra che affrontiamo ha moltissimi giovani. Si investe molto su chi non ha esperienza. Secondo me ne vale la pena provare all’estero, lo consiglierei di cuore a un ragazzo italiano qualora si presentasse l’opportunità».

    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO