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    Juve, che triangolo per Locatelli: assist dell'Atalanta

    Conti alla mano. E contratti, alla mano: con annesse disposizioni. Nel settembre 2020 Juventus e Atalanta hanno sottoscritto una intesa in virtù della quale Cristian Romero sarebbe passato in nerazzurro in prestito biennale a fronte del pagamento di 2 milioni di euro più eventuali ulteriori 2 milioni al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi (la qualificazione in Champions League). Inoltre l’intesa prevedeva – e prevede – “la facoltà per l’Atalanta di esercitare un diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del medesimo calciatore a fronte di un corrispettivo di 16 milioni, pagabili in tre esercizi”. Manco a dirlo, l’Atalanta la eserciterà eccome quell’opzione, e poi valuterà come gestire la situazione. Orbene, ciascuno è libero di decidere fino a che punto la Juventus (che aveva comprato Romero dal Genoa nel 2019 per 26 milioni di euro) abbia fatto l’affare, e non piuttosto l’Atalanta. Certo è, però, che il club bianconero si appresta a mettere in conto l’arrivo (sia pure dilazionato) di un discreto gruzzoletto. E il bello – nell’ottica del responsabile del mercato bianconero, Federico Cherubini – è che da Bergamo potrebbe arrivare un’altra discreta iniezione di denari proprio grazie all’acquisizione del sostituto, di Romero (…)

    Juve, Demiral alla Dea spianerebbe la strada per Locatelli

    (…) Il nome di Merih Demiral prende infatti quota quale papabile erede e la dote che il turco lascerebbe a Cherubini sarebbe – secondo richieste – molto vicina ai 30 milioni di euro. E va bene che pure questi saranno/sarebbero dilazionati nel tempo: ma pur sempre da tenere in conto sono. Anche chi sottolinea che (buona?) parte del recente aumento di capitale non sia spendibile sul mercato, dovrà gioco forza riscontrare che la Juventus il suo bel tesoretto per il mercato se lo sta creando. E che, nello specifico, quello fornito dall’Atalata è un assist sfizioso e invitante, ancorché indiretto, per Manuel Locatelli. Chissà, anzi, che non sia proprio il tassello che mancava per completare il gioco ad incastri utile a perfezionare il trasferimento del centrocampista fresco campione d’Europa dal Sassuolo alla Juventus.

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    Juve, ecco Pjanic per il centrocampo

    Miralem Pjanic sogna di tornare alla Juventus. Non è facile, ma neanche impossibile, tant’è che i contatti diretti e indiretti proseguono. L’ultimo ieri, quando gli uomini mercato della Juventus hanno incontrato Fali Ramadani, l’agente di Pjanic. E’ stata una chiacchierata a largo raggio, nella quale il regista bosniaco non è stato l’unico argomento, ma tuttavia l’interesse è stato ribadito. Le condizioni, tuttavia, non sono incoraggianti per Pjanic, perché per tornare alla Juventus, un anno dopo averla lasciata, è necessario che il club riesca a cedere Aaron Ramsey: per liberare spazio nella rosa e anche nel monte ingaggi.

    Naturalmente la Juventus non potrebbe garantire l’attuale ingaggio di Pjanic (che al Barcellona guadagna quasi 8,5 milioni a stagione), quindi il giocatore dovrebbe accettare una decurtazione dell’attuale salario. Un taglio che sarebbe più facile accettare qualora il Barcellona gli concedesse una buonuscita. E qui arriva il secondo importante ostacolo fra la Juventus e Pjanic. Il Barcellona, infatti, ha concesso la lista gratuita a Pjanic, che quindi potrebbe risolvere il suo contratto liberamente, ma senza incassare un euro dei 25 milioni che, in teoria, sono previsti dal suo contratto per i prossimi tre anni. Pjanic, quindi, non ha intenzione di lasciare i blaugrana senza un’ulteriore trattativa per una buonuscita.

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    Addio ad Antonio Canese: la Juve piange il suo cuoco ufficiale

    Si è spento la mattina del 19 luglio, a soli 68 anni, Antonio Canese, cuoco ufficiale della Juventus. Oggi si sono svolti i funerali in piazza Spallanzani, a Porto Venere, dove gestiva il ristorante La Marina, che aveva contribuito a renderlo una vera e propria istituzione della gastronomia. Malato da tempo, lo chef aveva una passione per il club bianconero, che aveva accompagnato in numerose trasferte, non sempre per motivi di lavoro. Era presente, ad esempio, nel tragico successo in Coppa dei Campioni nel 1985, all’Heysel, in cui 39 persone (di cui 32 italiani) persero la vita. Canese, inoltre, era molto amico di Marcello Lippi, ex tecnico della Vecchia Signora e della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006. Prima di intraprendere la sua straordinaria carriera in cucina, aveva militato nelle giovanili dello Spezia, altra squadra cui si sentiva profondamente legato. “Da oggi niente sarà più come prima”, la commovente dedica dello Juventus Club Doc. LEGGI TUTTO