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    Ronaldo, futuro incerto: ecco gli scenari possibili

    […] Decisamente Ronaldo non è stato trainante in Champions League: anzi, quel gol subito su punizione dal Porto grava soprattutto sul suo groppone (voltato improvvidamente, rendendo inutile il posizionamento della barriera). E decisamente non è trainante in quest’ultima parte del campionato. Viaggiava su medie realizzative strepitose: alla Ronaldo, appunto. Aveva segnato 25 gol in 25 partite di campionato. Poi però si è inceppato e – da Juventus-Napoli del 7 aprile, il gol che ha sbloccato – non ha più avuto modo di esultare. Per carità, contro l’Atalanta non è stato neanche convocato, causa infortunio, ma contro Genoa, Parma e Fiorentina c’era ecccome: non incidendo. Trattasi di eccezionalità, chiaramente, per uno come lui.

    In palio la permanenza di Ronaldo alla Juve

    In palio, a questo punto, non c’è soltanto la qualificazione in Champions League. C’è anche la sua permanenza o meno in bianconero: capitolo spinoso e incerto persino in caso di quarto (o terzo, o secondo) posto agguantato, figuriamoci in caso di non qualificazione… In quest’ultimo caso la Juventus non sarebbe più in grado di sostenere un ingaggio tanto oneroso (60 milioni lordi l’anno). E lo stesso Ronaldo non sarebbe disposto a vivere una stagione da mero spettatore della massima competizione sportiva. Anche perché lo sa bene: a 36 anni compiuti, per quanto sovraumano sia, non avrà moltissime altre occasioni per puntare alla sesta Champions League da mettere in bacheca. E dunque inizierebbe a guardare con grande attenzione all’eventualità di trasferirsi al Manchester United o al Paris Saint Germain. Anche a costo di rimetterci qualcosa in termini economici, giacché né in Inghilterra né in Francia avrebbe modo di usufruire delle agevolazioni fiscali di cui godono i lavoratori stranieri in Italia.

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    Juve, Paratici conferma Pirlo: “Non esiste un piano B”

    FIRENZE – “Noi viviamo con grande serenità, siamo tranquillissimi. Abbiamo agito nella massima limpidezza. Vedo il presidente ogni giorno, è molto sereno, lavora e progetta il futuro, so quanto tenga al bene del calcio e della Juventus” ha dichiarato Fabio Paratici, ai microfoni di Sky Sport, sulla questione Superlega e il rischio di sanzioni per la Juve. “Le reazioni violente nate dopo l’annuncio della Superlega hanno distolto un po’ l’attenzone dalle cause e dal perché delle proposte fatte. Poi sono state raccontate cose non vere, nessuno ha ma pensato di abbandonare il campionato, e la formula non era era chiusa. I club di A dicono che non erano stati avvertiti? Sono dinamiche diverse, che vanno affrontate in altri ambiti e momenti, non in un pregara”, ha aggiunto il dirigente bianconeri prima della partita sul campo della Fiorentina.
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    Juve, le parole di Paratici su Dybala-Ronaldo e Pirlo
    “Dybala e Ronaldo hanno giocato spesso insieme, non ho troppo da dire su loro. L’anno scorso hanno fatto la differenza, quest’anno Paulo ha giocato pochissime gare e si sente la mancanza. Poco da dire a livello tecnico. L’anno scorso avevamo anche Higuain, poi l’anno prima Mandzukic… Spesso giocavano insieme, altre volte separate. In una stagione di tante partite è normale ci siano i cambi” ha spiegato Paratici su Dybala e Ronaldo. Poi, su Pirlo: “In caso di Champions sarà sicuramente allenatore. Non pensiamo neanche al caso B. Abbiamo fiducia in ciò che stiamo facendo, è l’unico pensiero che abbiamo”. LEGGI TUTTO

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    Fiorentina-Juve, tentazione Ramsey

    FIRENZE – Cresce l’attesa per Fiorentina-Juventus, la partita più sentita di tutte nel capoluogo toscano, ma anche la prima delle sei tappe che restano ai bianconeri per acciuffare la qualificazione alla Champions League. Andrea Pirlo non ha ancora sciolto gli ultimi dubbi di formazione, che riguardano soprattutto il centrocampo: se in mezzo la coppia Bentancur-Rabiot non dovrebbe avere rivali, anche perché le condizioni fisiche di Arthur consigliano un utilizzo non esagerato del brasiliano, è sulle fasce che il tecnico della Juve deciderà a breve. Per ora sono segnalate in ascesa le quotazioni di Cuadrado alto a destra, con Ramsey a specchio sulla corsia sinistra e con licenza di inserirsi da parte del gallese. L’avanzamento del colombiano presupporrebbe la presenza di Danilo terzino alle sue spalle, con Chiellini al rientro e uno tra Bonucci e De Ligt al fianco del capitano. In porta torna Szczesny, mentre in attacco la coppia formata da Cristiano Ronaldo e Dybala non dovrebbe avere rivali, considerato che Morata a partita in corso è ritenuta un’arma più pericolosa rispetto alla Joya, bisognosa di accumulare minutaggio. La formazione alternativa, qualora Danilo non dovesse recuperare in tempo, contempla Cuadrado terzino, con McKennie e Ramsey esterni di centrocampo adattati.

    FIORENTINA-JUVENTUS (ore 15)

    PROBABILI FORMAZIONI

    FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milienkovic, Pezzella, Caceres; Venuti, Amrabat, Pulgar, Castrovilli, Biraghi; Vlahovic, Ribéry. All. Iachini

    JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Cuadrado, Bentancur, Rabiot, Ramsey; Dybala, Cristiano Ronaldo. All. Pirlo LEGGI TUTTO

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    Mercato Juve: ipotesi Asensio e Busquets. Ecco chi partirebbe

    Non sarà SuperLega, dunque, a questo punto. Ma super… mercato forse sì. Giocoforza. Con maxi alleanza a tre. Juventus, Real Madrid e Barcellona sono i soci fondatori, epperò anche i soci affondati, del più formidabile e mirabolante torneo… mai disputato, e che però verosimilmente mai si diusputerà. Andrea Agnelli, Florentino Perez, Joan Laporta hanno racimolato insulti e malumori, più che i milioni auspicati. E ora (posto che possano restare saldi in tolda di comando) un po’ più dura la vita la troveranno in ambito di rapporti con gli altri club e, specificamente, anche in ottica di trattative di mercato (…)Sullo stesso argomentoDa Kean a Icardi e Milik: i rinforzi per l’attacco JuveCalciomercato

    Juve, tutte le possibili trattative con Barça e Real

    (…) Le triangolazioni al vaglio sono svariate. Non è detto che si verifichino, ovviamente. Ma si tratta comunque di preziosi jolly da pescare considerando che il 30 giugno bisogna chiudere i bilanci (Pjanic-Arthur venne formalizzata proprio il 29, in extremis). Sulla tratta Torino-Barcellona, attenzione ai grossi calibri, ai simboli: Leonardo Bonucci e Sergio Busquets. Ruoli diversi, ma qualità e personalità in abbondanza. Se è vero che Bonucci è pronto ad assumersi la responsabilità di diventare il prossimo capitano bianconero, è anche vero che non sarebbe facile escludere a priori l’opportunità di vivere una esperienza altrettanto intrigante quale indossare il blaugrana. Altra opzione interessante: Ousmane Dembélé, attaccante 23enne. In questo caso potrebbe essere Paulo Dybala il tassello chiave (posto ovviamente che non sia già in direzione Parigi). Sull’asse Torino-Madrid, invece, occorre innanzitutto escludere la pista Ronaldo (Perez ha smentito seccamente l’ipotesi, rimarcando che «le voci arrivano dal suo entourage. Non avrebbe senso far tornare Cristiano»). Più verosimile, invece, la possibilità di uno scambio che coinvolga Marco Asensio e Rodrigo Bentancur. È vero che il Boca Junior vanta un diritto sulla percentuale di vendita del giocatore, ma la plusvalenza sarebbe comunque garantita. Tra i profili che in qualche modo possono rientrare d’attualità anche Alex Sandro, Isco, Marcelo.

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    «JUVE, IMPARIAMO DAGLI ERRORI E RIPARTIAMO»

    E’ un Paulo Dybala diverso, senza la maglia bianconera o la tuta d’allenamento marchiata Juventus. La Joya è a casa sua, indossa una semplice maglietta bianca e un paio di cuffie perché in Argentina sono tutti collegati per ascoltarlo nel corso della diretta Twitch con Ibai Llanos, famoso streamer spagnolo e commentatore eSports. L’argentino parla di tutto, della sua passione per i giochi elettronici, del suo passato, di quando a diciott’anni arrivò in Italia, a Palermo, di mate, della sua famiglia, dei segreti condivisi con l’amico Juan Cuadrado, ma soprattutto della stagione che vede lui e la Juve al centro dell’attenzione, con una qualificazione alla Champions League ancora da conquistare. «Dobbiamo giocare la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta e abbiamo vinto un trofeo, la Supercoppa, contro il Napoli – spiega Dybala -. Naturalmente è un anno negativo perché manca lo scudetto e lo vincerà l’Inter, mentre noi siamo sempre abituati a vincere. E’ un anno diverso, un anno in cui abbiamo cambiato tanto, dall’allenatore ai giocatori. Tanti calciatori sono nuovi. Ora dobbiamo imparare dai nostri errori, speriamo di fare meglio il prossimo anno». LEGGI TUTTO

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    Juve, Elkann gli dà fiducia ma Agnelli è nella bufera

    TORINO – La portata della sconfitta è poderosa, perché non è solo un pesante ko politico, ma si unisce la brutta figura di un progetto che crolla meno di quarantotto ore dalla nascita. Andrea Agnelli accusa il colpo e intorno a lui si scatena la furia dei nemici. Perché è inevitabile che vengano ipotizzate delle conseguenze sul suo ruolo a capo della Juventus. Le voci di un suo addio, voluto dalla proprietà, ovvero dal cugino Elkann e quelle dell’arrivo di un altro cugino, Alessandro Nasi, alla presidenza bianconera circolano da ventiquattro ore, insistenti ma, per ora, senza riscontro. Nel frattempo Agnelli, che ieri ha dichiarato archiviata la Superlega, torna a concentrarsi sulla Juventus, che affronta un finale di stagione difficile e pericoloso, nel quale è sempre più fondamentale – ironia della sorte – la qualificazione alla prossima Champions League. Proviamo a fare chiarezza su quanto può succedere alla Juventus e al suo presidente mentre si placa il tornado della Superlega, ma non la bufera intorno a lui.

    Agnelli rischia il posto di presidente della Juventus?In questo momento no. Non ci sono segnali da parte della proprietà, che in definitiva è l’unico attore di questa vicenda che può prendere una decisione sulla presidenza della Juventus.

    I rapporti fra John Elkann e Andrea Agnelli come sono?Buoni. In questi giorni si sono sentiti spesso e anche ieri c’è stata una telefonata fra i due, per commentare le vicende della Superlega.

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