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    Juventus e Fondazione Libellula insieme contro la violenza sulle donne

    TORINO – La Juventus al fianco nella lotta contro la violenza sulle donne e la discriminazione di genere. Il club bianconero in questo week-end con la Prima Squadra Maschile, Prima Squadra Femminile e Next Gen, vestirà sulla manica sinistra della maglia la patch della Fondazione Libellula, l’impresa sociale impegnata nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere.
    La collaborazione
    Un gesto concreto da parte della Juventus per raccontare un impegno profondo e che non conosce pause. La violenza contro le donne e la discriminazione di genere sono una violazione dei diritti umani inaccettabile e contro cui Juventus e Fondazione Libellula continueranno a sensibilizzare ogni giorno. Come si legge nel comunicato: “La collaborazione di queste settimane si inserisce nel novero di un percorso consolidato, iniziato lo scorso anno con la campagna Blow the whistle on Violence against Women e che vedrà le due realtà collaborare ulteriormente nel corso della Stagione”. LEGGI TUTTO

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    Iling e la scelta della Juve: “Facile, tutto ruota attorno alla vittoria”

    “La Juve è il posto giusto per vincere”. Samuel Iling Junior non ha mai avuto dubbi a riguarda e lo ha confermato a Stories of Strenght, podcast realizzato dal club sull’importanza della salute mentale diviso in più parti e dove ha parlato anche Perin qualche settimana fa. Dall’Inghilterra all’Italia è cambiato tanto, se non tutto: nuova lingua, nuove abitudini e una nuova cultura in cui inserirsi. Ma nel calcio ormai tutto è più semplice e il classe 2003 ha trovato in bianconero il posto ideale per crescere ed essere valorizzato. Ha salutato il Chelsea nel 2020 e in bianconero ha fatto il suo percorso fino a correre per la prima squadra, agli ordini di Allegri, passando anche per la Next Gen, modello invidiabile per numeri e importanza come dimostrato negli anni. 
    Iling, la scelta Juve
    Iling Jr ha parlato prima del suo passaggio alla Juve: “Avevo 16 anni e all’inizio ho avuto tanta paura. I miei genitori facevano avanti e indietro per venire a vedermi, ma poi mi sono abituato. Ho iniziato a fare le cose da solo e a essere indipendente: cucino, mi tengo i conti e tanto altro”. E sui motivi della scelta di lasciare il Chelsea e l’Inghilterra: “Una scelta facile perché la Juve è una squadra vincente e tutto ruota attorno a questo. Si vuole sempre vincere per questo qui è il posto giusto”. In chiusura: “Il passaggio dalla Next Gen alla prima squadra è stato piuttosto facile perché per come funzionano le cose siamo sempre insieme. Ci alleniamo a stretto contatto e poi ho imparato anche a parlare l’italiano. L’organizzazione qui è stata ed è fondamentale”. LEGGI TUTTO

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    Buffon Jr, la profezia a Vlahovic e il consiglio di Fagioli per Juve-Inter

    Buffon Jr e Fagioli caricano Vlahovic

    Vlahovic ha pubblicato su Instagram una sua foto (in bianconero) con la maglia della Juve, nessuna didascalia a corredo se non un cuore bianco, uno nero e tre puntini di sospensione. Tra i vari commenti alla foto c’è quello di Nicolò Fagioli che si espresso solo con emoji, ma mandando un messaggio molto chiaro, come a dire…”Non ascoltare, non parlare e dacci dentro”. Il cetrocampista a sua volta ha ricevuto anche molte reazioni dai tifosi Juve che lo sostengono e non vedono l’ora di riaverlo in campo.

    A sorpresa è arrivato anche il commento di Louis, il primogenito di Gigi Buffon, che si è sbilanciato con una profezia,  caricando l’attaccante serbo per la sfida all’Inter: “Entra e segna Dusan!” con tanto di emoji delle spade incrociate. LEGGI TUTTO

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    Juve-Inter, ecco l’arbitro per il derby d’Italia: i precedenti con i 2 club

    Juve-Inter, i precedenti con Guida
    Il Derby d’Italia non sarà una prima assoluta per Marco Guida, che ha diretto lo Juventus-Inter, terminato 2-0 in favore dei bianconeri con gol di Ramsey e Dybala, dell’8 marzo 2020. In totale, il fischietto nato a Pompei ha arbitrato il club torinese in 22 occasioni tra Serie A e Coppa Italia, la prima un 3-2 inflitto al Genoa nel 2010-11 e l’ultima il successo di misura alla Dacia Arena contro l’Udinese dello scorso 4 giugno: il bilancio, in totale, recita 16 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. Meno netti i numeri con i nerazzurri: la società meneghina, con l’arbitro campano, si è imposta 14 volte su 28, con 8 segni X e 6 ko.  LEGGI TUTTO

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    Gavi, l’infortunio e mercato Barcellona: un obiettivo Juve in lista

    Gavi out per tutta la stagione. E ora? Il Barcellona ha perso il centrocampista dopo il grave infortunio subito in nazionale contro la Georgia e adesso dovrà valutare le possibilità dal mercato per capire se ci possono essere delle occasioni da cogliere. Dalla Spagna stanno rimbalzando voci su alcuni calciatori nel mirino di Deco e della società per sopperire all’assenza importante del classe 2004. Sosituirlo non sarà semplice sia per la sua utilità all’interno del gioco di Xavi e sia perché questioni economiche. Il Barcellona si sa, è sotto l’attento controllo della Liga per i trasferimenti e per il tetto degli ingaggi, ma il regolamento in questo senso va incontro al club: in caso di grave infortunio, infatti, la società può andare sul mercato, scrivono dalla Spagna. 
    Da Lo Celso a Soler: gli obiettivi Barca
    Al momento sarebbero tre i profili valutati dal Barcellona, secondo quanto riportato dal Mundo Deportivo. Due nomi sono entrambi del Psg: il primo è Fabian Ruiz. Lo spagnolo è seguito molto da vicino anche dalla Juventus per il mercato di gennaio. Giuntoli lo conosce bene avendolo avuto in azzurro e ai bianconeri potrebbe servire un profilo esperto visto le squalifiche di Pogba e Fagioli. Oltre all’ex Napoli ci sarebbe anche il nome di Soler, a Parigi sta trovando poco spazio, se non dalla panchina, e potrebbe rappresentare un’occasione buona anche in termini di costi. Ma secondo il quotidiano vicino alle vicende del club andaluso il calciatore in cima alla lista sarebbe quello di Lo Celso del Tottenham, appena 38′ in Premier League spalmati in tre presenze ed è uno dei nomi circolati in estate come interno visto che le sue qualità si sposano bene nel gioco di Xavi. Manca un mese e mezzo al mercato invernale e il Barcellona sta studiando come muoversi per sostituire l’infortunato Gavi.  LEGGI TUTTO

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    Federico Buffa Talks: stasera il primo episodio della quarta puntata

    TORINO – Federico Buffa Talks: stasera il primo episodio della quarta puntata su Sky e NOW.Tante le storie trattate da Federico Buffa e Federico Ferri: Lodetti, Suarez e la dinastia Maldini, Kareem Abdul-Jabbar e Bill Russell, Peter Norman con Tommie Smith e John Carlos, Yusra Mardini e, infine, Sara Simeoni. Per gli appassionati, juventini e non, da non peredere la clip su Michel Platini. LEGGI TUTTO

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    Vacca: “Vlahovic modello, Yildiz fenomeno. Montero urla sempre”

    Alessio Vacca, 18 anni, attaccante della Primavera della Juventus e della Nazionale Under 19 stasera chiamata a giocarsi, in casa della Svezia, la qualificazione al prossimo Europeo: che atmosfera si respira in azzurro?

    «Il gruppo è molto unito e giocare insieme è un piacere. Personalmente sto bene, fisicamente e mentalmente».

    Come si trova con mister Corradi?

    «Ho un buon rapporto, ci siamo parlati prima di partire per la Svezia e mi ha fatto sentire la sua fiducia. Dal mister sto ricevendo consigli preziosi sull’attacco della profondità».

    A quale idolo si ispira?

    «Karim Benzema, fortissimo come prima punta e su tutto il fronte offensivo. Fuori dal campo, invece, il grande punto di riferimento è papà».

    Cosa pensa la sua famiglia della carriera calcistica?

    «Sono molto orgogliosi, hanno fatto tanti sacrifici per farmi giocare e studiare, aspetto cui tiene molto mia mamma. Sono all’ultimo anno dell’istituto tecnico».

    Quali sono le sue origini come calciatore?

    «Sono cresciuto al Trecate, squadra della città dove sono nato, poi Audax Santa Rita e cinque anni a Novara. Nel 2019 è arrivata la chiamata della Juventus, poi ho fatto un anno in prestito nella Primavera del Monza».

    Qual è il ruolo che sente suo?

    «Mi dicono tutti che sono una prima punta, ma a me piace anche scendere sulla trequarti o fare la seconda punta».

    Com’é l’esperienza di allenarsi con la Juve prima squadra?

    «La palla corre dieci volte di più. Guardando da vicino Vlahovic, poi, ho notato i suoi movimenti senza palla e cerco di prendere spunto».

    Lo scorso anno in Primavera giocava Yildiz, sabato in gol con la Turchia contro la Germania: ha avuto modo di confrontarsi con Kenan?

    «Quando sono stato aggregato alla prima squadra ci ho parlato: Kenan è un giocatore fenomenale».

    Cosa le chiede Montero?

    «Di legare il gioco e di svariare. In generale mi chiede di dare tutto e di tenere alta la concentrazione. Con lui ho un rapporto di amore e odio, diciamo. Urla sempre, ma so che lo fa per il mio bene». LEGGI TUTTO

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    Locatelli, Juventus-Inter e lo scudo speciale: corsa contro il tempo

    Giocare la supersfida di domenica contro l’Inter senza il bianconero più importante? Per Massimiliano Allegri il rischio c’è, ma la Juventus farà il possibile per allontanare l’eventualità. Perché Manuel Locatelli è il perno tattico e non solo di questa squadra che, partita dopo partita, matura grazie anche e soprattutto alla saggezza del proprio regista. L’uomo in più che si piazza davanti alla difesa per contrastare l’incursore di turno, l’uomo in più che sa dettare il ritmo della musica quando si tratta di offendere e cercare la via del gol.
    Juve, le condizioni di Locatelli
    Domenica più che mai servirà questo equilibratore nel gioco bianconero per cui a partire da oggi, giorno della ripresa, tutti gli uomini dello staff (tecnico e sanitario) faranno il possibile per permettere e al “Loca” di rispondere presente per la convocazione. Tra lui e la sua uscita dal tunnel dello Stadium esaurito manca l’ok dei medici oltre che il suo, visto che è reduce da una dolorosissima micro infrazione della decima costa, leggermente scomposta, rimediata nei primi minuti della sfida contro il Cagliari. Una gomitata che lo ha mandato ko senza impeditagli di stare in campo sino alla fine grazie all’adrenalina e la voglia di onorare al meglio la sua prima fascia da capitano, finita sul suo braccio complici il forfait di Danilo e la squalifica di Rabiot (in realtà per numero di partite disputate la fascia sarebbe spettata a Szczesny ma si è voluto premiare la sua serietà oltre al fatto che un portiere capitano è poco funzionale quando si deve rivendicare qualche torto magari nell’area avversaria). LEGGI TUTTO