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    Inter-Juve, McKennie in visita: da Danilo a Chiesa, abbracci per tutti!

    MILANO – La Juventus si appresta a giocare questa sera (20:45) il “Derby d’Italia” a San Siro contro l’Inter ed un ex bianconero ha fatto visita ai giocatori di Allegri prima della partita. Sul profilo Twitter della Juventus c’è la didascalia “Ospite a sorpresa a pranzo, ciao Wes!” ovvero Weston McKennie. Il giocatore statunitense, in visita a Milano, ha salutato tutti i giocatori con anche strette di mano “personalizzate”, come quella con Di Maria, più abbracci a Danilo, Chiesa, Locatelli e Bonucci dando il suo in bocca al lupo in vista della partita di stasera contro i nerazzurri ai quali McKennie segnò anche un gol durante la finale della Supercoppa 2021 persa 2-1. L’americano ha lasciato la Juventus durante la finestra del mercato invernale per il Leeds United in Premier League con la formula del prestito oneroso fino al termine della stagione con diritto di riscatto. Rumors riportano che i Peacocks non sembrerebbero intenzionati a riscattare McKennie a fine stagione ma, allo stesso tempo, ci sarebbe l’interessamento sempre in Premier da parte dell’Aston Villa. LEGGI TUTTO

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    Juventus, il rebus di Allegri e l'Inter da stanare. Chi con Vlahovic?

    TORINO – Data per scontata la presenza di Vlahovic al centro del reparto offensivo, Allegri parla prima dell’ultimo allenamento e apre al grande dubbio tra Di Maria e Chiesa. Esclude l’ipotesi tridente visto che non avrebbe cambi con Kean squalificato e Milik ancora indisponibile è così resta aperto il ballottaggio con l’incognita della condizione fisica dei due fantasisti. Come del resto Miretti che oggi sarà valutato dopo l’allenamento destinato a chiarire le idee dello stesso Allegri. LEGGI TUTTO

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    Inter-Juve, torna Iuliano-Ronaldo. Ceccarini replica: Pagliuca, cosa dici?

    Si avvicina una sfida fra Juventus e Inter e come spesso accade si torna a parlare delle polemiche del passato. In questo caso del contatto tra Iuliano e Ronaldo in aera bianconera durante la sfida del 26 aprile 1998 al Delle Alpi, sull’1-0 per la Juve, non valutato da rigore dall’arbitro Piero Ceccarini, protagonista di un botta e risposta a distanza con l’allora portiere nerazzurro Gianluca Pagliuca, che vi ricostruiamo. LEGGI TUTTO

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    Juve: Euro carica, ma con l'Inter servirà qualcosa di più

    FRIBURGO – Dunque la Juventus passa il turno, accede ai quarti di finale di Europa League e in attesa di conoscere all’ora di pranzo il prossimo avversario europeo, comincia a focalizzarsi sulla partita di domenica sera a Milano contro l’inter. La prima di un trittico che vedrà nerazzurri e bianconeri affrontarsi altre due volte ad aprile per l’andata e il ritorno delle semifinali di Coppa Italia, prologo alla finalissima che vedrà la migliore affrontare la vincente di Cremonese-Fiorentina in due atti per l’altra semifinale. LEGGI TUTTO

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    Francia, c'è Rabiot. E ci sono i figli di Thuram

    TORINO – Didier Deschamps ha diramato i convocati per le qualificazioni europee contro Olanda e Irlanda di venerdì 24 e lunedì 27 marzo. C’è Adrien Rabiot della Juventus, ormai punto fermo anche della nazionale vice campione del mondo. E c’è il blocco Milan con Maignan, Theo Hernandez e Giroud.

    Deschamps e i Thuram

    Ma la curiosità che porta indietro nel tempo è la presenza di Thuram, anzi dei Thuram. Oltre all’attraccante Marcus del Borussia, che piace in Italia alle milanesi e alla Juventus, ecco il fratellino Khephren del Nizza, 21, centrocampista nato a Reggio Emilia quando papà Lilian giocava nel Parma prima di trasferirsi alla Juventus. LEGGI TUTTO

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    'Carta o non carta arriveremo a Roma': le mosse Juve sul processo plusvalenze

    TORINO – Come preannunciato, via al secondo round “galassia-Juventus” vs “Procura e Covisoc” per ciò che riguarda le carte segrete. La famigerata “nota 10940” del 14 aprile – previa intervento di Tar e approvazione del Consiglio di Stato – è finita nelle mani dei richiedenti, vale a dire gli avvocati del ds della Juventus, Federico Cherubini, e dell’ex dg Fabio Paratici. Nel merito non ha spostato molto: si sperava che la mail in questione potesse dimostrare che l’inchiesta, di fatto, era iniziata prima di quanto non risultasse formalmente. Ma così non è stato. Anche se il fatto che la nota inviata dalla procura alla Covisoc il 14 aprile rimandasse ad una mail del 31 marzo (stessa tratta ma direzione inversa) ha indotto i legali a muoversi per prender possesso anche di quell’altra missiva. Nuovo braccio di ferro. LEGGI TUTTO

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    Pozza: “Le plusvalenze fittizie non danno alcun vantaggio”

    Lorenzo Pozza è professore di Accounting e Principi Contabili Internazionali all’Università Bocconi di Milano. È anche stato consulente tecnico per la Juventus e ha partecipato alle audizioni davanti al Tribunale federale e poi davanti alla Corte d’Appello federale del processo sulle plusvalenze. In quanto esperto della materia, ha accettato di aiutarci a sviscerare il tema delle plusvalenze, della valutazione delle prestazioni dei calciatori, dell’analisi dei bilanci dei club sportivi.

    Professor Pozza, il termine «plusvalenza» è ormai diventato di uso comune. Facciamo chiarezza: cosa si intende per plusvalenza?

    «La plusvalenza relativa a un calciatore è la differenza tra valore di cessione e il valore di bilancio del medesimo. Quest’ultimo, a sua volta, corrisponde al prezzo a cui la società ha comprato il calciatore, ridotto, ogni anno, dell’ammortamento».

    È davvero il male assoluto?

    «No, anzi, è normale che una società sportiva, come qualsiasi altra società, si ponga l’obiettivo di cedere i propri elementi patrimoniali a prezzi superiori rispetto a quelli a cui li ha acquistati, generando un profitto».

    La discriminante chiave dell’inchiesta in corso è plusvalenza… «fittizia», per lo più in riferimento ad operazioni a specchio. Ma è davvero possibile quantificare l’effettivo valore delle prestazioni sportive di un calciatore?

    «Diciamo che la valutazione di un calciatore dipende da moltissimi aspetti e, a differenza di altri beni, non esistono modelli valutativi codificati di generale accettazione per la valutazione di un calciatore. Esiste tuttavia un mercato nell’ambito del quale si formano i prezzi e questi, fino prova contraria, sono la corretta misura del valore del giocatore».

    Peraltro, ha senso quantificare a posteriori la valutazione di un calciatore e relazionarla a quanto invece è stato pagato al momento del trasferimento? Un ds quando tessera un nuovo elemento (a maggior ragione se giovane), fa una «scommessa» su prospettive di crescita e potenzialità, non su dati già acquisiti. Concorda?

    «Giudicare una valutazione con il senno di poi è un errore comune da non commettere, qualunque sia l’asset valutato. La prospettiva corretta da assumere è quella di porsi nel momento di allora, utilizzando le informazioni del tempo. Non vi è dubbio che nell’acquisto di un giocatore molto giovane vi è una componente di scommessa rilevante. È un po’ come investire in start-up, alcune non sbocciano, ma quelle di successo sono in grado di ripagare anche gli investimenti fallimentari, che fanno parte del gioco e devono essere accettati. La filosofia cioè è simile a quella del venture capital: si investe su più aziende in fase embrionale già sapendo che solo alcune daranno soddisfazione economica, ma quella soddisfazione più che ripaga il fallimento delle altre». LEGGI TUTTO