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    Bari-Cagliari: stasera la terza promossa

    TORINO – La stagione di Serie B si chiude in bellezza, davanti ai circa 58mila spettatori che stasera, fischio d’inizio alle 20.30, affolleranno il San Nicola di Bari per la finale playoff di ritorno fra i pugliesi e il Cagliari che sancirà la terza promozione in A dopo quelle di Frosinone e Genoa. Giovedì sera, alla Unipol Domus, è stato un beffardo 1-1. Al vantaggio sardo in avvio col solito Lapadula (4° gol nei playoff, 26 gol nella sua prima stagione in rossoblù), ha risposto l’infinito Mirco Antenucci al 96’, su rigore. Quando è stato assegnato il penalty, il tecnico Mignani lo ha mandato in campo per farglielo battere, considerato che in precedenza Cheddira ne aveva fallito uno, ben parato da Radunovic. Ma al di là della beffa, è stato un pari giusto, come ha riconosciuto Ranieri. Sir Claudio ha fatto notare come il suo Cagliari in tutta la partita sia andato a strappi: in alcuni momenti era dominante e dava un’impressione di superiorità netta. In altri subiva non poco e se è arrivato in vantaggio fino al recupero, lo si deve alle prodigiose parate di Radunovic, il migliore in campo. Stasera però, è tutta un’altra storia. A Cagliari si sogna il “San Nicolazo”: sarebbe la versione italiana del Maracanazo, cioé la più eclatante e inaspettata vittoria in trasferta nella storia del calcio, quando nel 1950 l’Uruguay strappò il titolo mondiale al Brasile, vincendo in rimonta al Maracanà, lo stadio cattedrale per eccellenza. Ma al San Nicola, lo stadio astronave disegnato da Renzo Piano per Italia 90, il Cagliari ha già conquistato una promozione in A: accadde il 6 maggio 2016, Rastelli in panchina, vittoria sarda per 0-3 e ritorno in A dopo un anno, come accadrebbe anche stavolta, se si replica quell’exploit, anche se sette anni fa gli spettatori erano 31mila. Teoricamente, i mezzi tecnici ai rossoblù non mancano, non è una missione impossibile. Ma è chiaro che il Bari, fuori dalla A dal 2011, parte con qualche vantaggio. I ragazzi di Mignani hanno chiuso in campionato al 3° posto (contro il quinto del Cagliari) e dunque, se finisse in parità anche stasera, niente supplementari ed eventualmente rigori: vanno in Serie A in virtù del miglior piazzamento in campionato. Inoltre, in campo i pugliesi potrebbero mostrare più freschezza dei sardi, considerato che il Cagliari ha esordito in questi playoff il 27 maggio e stasera gioca la quinta sfida in 15 giorni, essendo partito dal turno preliminare. Per il Bari invece, che ha giocato la prima gara contro il Sudtirol al Druso di Bolzano il 29 maggio, si tratterà della quarta sfida in 12 giorni. Giusto comunque che i pugliesi abbiano quei vantaggi che il regolamento riserva alla miglior classificata in campionato: a differenza del Cagliari, per diversi mesi hanno lottato per la A diretta e nei playoff se ne deve tenere conto. Certo, in caso di A, poi a Bari ne vedremo delle belle. L’allenatore Michele Mignani, 51 anni, diventerebbe un uomo di copertina: genovese da esportazione, debuttò nel calcio professionistico nel 1991, nella Sampdoria di Vialli e Mancini che quell’anno avrebbe vinto lo scudetto. Seguì un’onorevole carriera per la provincia italiana, era un buon difensore centrale che avrebbe meritato più considerazione. Magari l’avrà da tecnico: se riesce a portare il suo Bari dalla C alla A in due anni, bisognerà parlare assai di lui, del suo interessante 4-3-1-2, interpretato dai suoi con l’intensità, l’applicazione e l’equilibrio giusti. E se vince questi playoff, la sorte lo ripagherà di quanto gli accadde nel 2018, quando da tecnico poco più che esordiente arrivò col Siena alla finale dei playoff di C che perse dal Cosenza perché quel giorno aveva la squadra a pezzi. Ma soprattutto, se il Bari sale in A, la famiglia De Laurentiis, già proprietaria del Napoli, sarà costretta a mettere in vendita il club. Anche se ci sarebbero già offerte in caso di promozione (dallo sponsor Casillo, oltre a una pista statunitense che potrebbe comprendere Pallotta, ex Roma), è alto il rischio di rivedere quanto accadde nel 2021 a Lotito con la Salernitana che chiuse la cessione soltanto all’ultimo giorno dell’anno e senza incassare una cifra congrua. Ora i De Laurentiis chiedono 100 milioni: giusto, se vengono a vederti quasi 60mila tifosi. Ma l’obbligo di cedere potrebbe far tenere a chi acquista il coltello dalla parte del manico . LEGGI TUTTO

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    Stasera Cagliari-Bari: chi si prende la A?

    TORINO – Ci siamo: stasera, fischio d’inizio alle 20.30, va in scena Cagliari-Bari, finale d’andata dei playoff, il ritorno domenica alla stessa ora, quando sapremo quale delle due salirà in A dopo Frosinone e Genoa, promosse direttamente. Difficile stabilire chi sia la favorita. Per quel che si è visto in questi playoff, il Cagliari sembra avere qualcosa in più a livello tecnico e il manico di Ranieri si è fatto sentire (più di quello di Mignani nel Bari). Però, il pronostico resta incerto perché il regolamento dei playoff riequilibra tutto. Il Bari, che ha terminato il campionato al terzo posto (il Cagliari ha chiuso quinto), dispone di alcuni vantaggi sui sardi: va in A con due pareggi (non si disputano i supplementari in caso di parità dopo la gara di ritorno, conta il miglior piazzamento in campionato); nella gara di ritorno potrà fare affidamento sulla spinta unica che offrirà il San Nicola, lo stadio più capiente della B e già esaurito, già in semifinale contro il Sudtirol erano quasi in 52mila. Certo, anche stasera ci sarà un clima caldo alla Unipol Domus, già decisiva nel pazzesco 3-2 sul Parma nella semifinale d’andata. Ma sold out per sold out, quello sardo non avrà neanche un terzo di spettatori di quelli che ci saranno domenica sera al San Nicola. Per la finale di ritorno si dovrebbe battere il primato del club di 55.490 spettatori che risale alla stagione 1990/91, in un Bari-Inter di A. Inoltre, rispetto al Cagliari, la squadra pugliese ha avuto un giorno in più per preparare la partita e ha disputato una gara in meno dei sardi che a differenza dei pugliesi hanno iniziato i playoff dal turno preliminare. Questi ultimi due fattori solo apparentemente pesano meno dei primi due. Perché di fatto per tutta la stagione in B si sono preparate le partite sui 7 giorni e dunque c’è poca abitudine da parte dei giocatori a scendere in campo in maniera ravvicinata. Ma ci si gioca la A e si dovrebbe andare oltre la fatica. Ranieri ha bisogno di vincere la sfida di stasera per levare a Mignani il vantaggio dei due pareggi che varrebbero la promozione. Molto dipenderà dalla buona vena della coppia d’attacco Lapadula-Luvumbo, capaci in semifinale di ribaltare il Parma, andato all’intervallo sullo 0-2 ma capovolto nella ripresa dalla doppietta dell’angolano e dalla rete su rigore dell’italo-peruviano, a 3 reti nei playoff e già capocannoniere della B con 21 gol. Ma la variabile impazzita può essere Luvumbo: al Parma ha segnato due reti da cineteca (e procurato il rigore), era praticamente imprendibile. Se replica quella partita, per il Bari si fa dura. Tuttavia Luvumbo, classe 2002, è un ragazzo ancora in formazione. Certo, dotato di mezzi tecnici e atletici fuori dal comune ma è da verificare che possa ripetere quella strabordante prestazione, visto che in precedenza, nell’arco della stagione, non è che avesse incantato. Attenzione poi, a come finì in campionato la sfida all’Unipol Domus fra le due squadre. Era il 17 settembre, i ragazzi di Mignani, con una partita tatticamente perfetta, sbancarono Cagliari con una rete al 77’ dell’italo-marocchino Walid Cheddira. Ma quasi nove mesi dopo, sono cambiate tante cose. Quello era il Cagliari di Liverani, una squadra piuttosto fragile, nulla a che vedere con quella plasmata da gennaio da Sir Claudio Ranieri, il quale ha portato innanzitutto grande solidità (solo 2 ko da quando è in sella, e su quelle sconfitte pesarono gli arbitraggi sfavorevoli). Però anche lo stesso Cheddira è un po’ diverso da quello che furoreggiava ad inizio stagione: a settembre era gasatissimo per la convocazione nel Marocco col quale in seguito avrebbe vissuto l’avventura al Mondiale. Di ritorno dall’esperienza in Qatar, Cheddira ha mostrato un po’ di stanchezza, E non è ancora andato a segno in questi playoff, dopo i 17 gol in campionato e i 5 in Coppa Italia (capo cannoniere del torneo). Ma chissà, l’aria di Cagliari potrebbe suscitargli bei ricordi e sbloccarlo… Mentre Lapadula stasera riceve da Mauro Balata, numero 1 della Lega B, il Premio Pablito, intitolato alla memoria di Paolo Rossi, riservato al vincitore della classifica cannonieri del campionato, succede a Massimo Coda che vinse il trofeo con la maglia del Lecce. Probabilmente squadre speculari schierate col 4-3-1-2. Uno squalificato per parte, sono anche gli unici assenti: Dossena nel Cagliari, Ricci nel Bari, saranno rilevati da Goldaniga e Mazzotta. LEGGI TUTTO

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    La Serie B ormai è una vera A2: tante big, speranza Cheddira

    TORINO – Il primo turno di Coppa Italia ha confermato quanto sia quasi doveroso ribattezzare la Serie B in A2. Non era mai successo che ben 5 squadre di Serie A si dovessero arrendere a formazioni di B (e neanche tutte di primissima fascia), confermando che la distanza fra la A (o perlomeno, la parte bassa della massima serie) e la B va riducendosi. Perché domani, con l’anticipo Parma-Bari (ore 20.45), scatta una Serie B da stropicciarsi gli occhi, con tante squadre che possono ambire alla promozione e ben sei capoluoghi di regione rappresentati (in Serie A sono 7). E’ una B che gode di ottima salute, dove s’investe parecchio (grazie a una migliore vendita dei diritti tv, fatta un anno fa, con tre broadcaster, Sky, Dazn e Helbiz Live, che trasmettono tutte le gare, anche all’estero), con club di B talvolta in grado di contendere a società di A giocatori promettenti (è il caso della Ternana che ha appena annunciato il centrocampista senegalese Mamadou Coulibaly, formatosi in B ma che in A a Salerno aveva fatto vedere buone cose nell’ultima stagione).
    QUANTE BIG Una B dove, per gli scommettitori, le prime favorite sono il Genoa di Coda e il Cagliari di Lapadula. Ma attenzione a chi ha incantato in Coppa: il Bari che ha vinto 4-1 a Verona con la tripletta di Cheddira (ne sentiremo molto parlare, prossimamente), il Parma che ha sbancato Salerno 2-0, il neo promosso Modena che si è aggiudicato il derby emiliano col Sassuolo (3-2), la Spal che ha vinto a Empoli ai supplementari (2-1), così come il Cittadella a Lecce (3-2). Ma attenzione anche al Brescia che ha annichilito il Pisa (4-1), a maggio finalista dei playoff. I toscani hanno pagato l’essersi mossi in ritardo sul mercato, stesso discorso per il Palermo, appena passato a Corini dopo le dimissioni di Baldini, squadre che si stanno componendo solo ora ma che diranno la loro nella lotta per la A. Insomma, una B tutta da gustare, tanto più che a novembre non si fermerà durante i Mondiali, a differenza di tutti i campionati europei, guadagnando quella vetrina che merita da tempo. LEGGI TUTTO

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    Cagliari, Lapadula: “Tanta voglia di fare bene con questi colori”

    CAGLIARI – Il nuovo attaccante del Cagliari, Gianluca Lapadula è intervenuto in sala stampa dell’Unipol Domus per la presentazione ai media. Queste le sue parole ai microfoni ufficiali del club:”Sono stato avversario in diverse occasioni, oggi vesto i colori rossoblù e non vedo l’ora di giocare le prime partite con i nuovi compagni. Felice di trovare Pavoletti, è tutto più semplice quando hai accanto gente così forte e di esperienza: siamo a disposizione per ogni soluzione che vorrà adottare il mister”.
    “Sostituire Joao Padro uno stimono in più: a Cagliari ha fatto grandi cose”
    Lapadula ha espresso il suo pensiero sul suo impiego a livello tattivo: “Conosco mister Liverani dai tempi di Lecce, è un tecnico molto esigente e preparato con cui ho giocato sia nel 4-3-3 che nel 4-3-2-1. Per me è uno stimolo sostituire un calciatore di alto livello come Joao Pedro che a Cagliari ha fatto grandi cose, mi adatterò a ogni contesto tecnico-tattico, da punta centrale oppure insieme ad un altro centravanti. Il numero di maglia? Ho giocato sia con la 9 che con la 10. Ancora non ho deciso”. Chiusura con un giudizio sul gruppo rossoblù e sul prossimo campionato di Serie B: “Viola è un amico, conoscevo tra gli altri anche Aresti, Deiola, Pavoletti. Qui c’è uno zoccolo duro importante e un bel mix di esperienza e giovani validi, con ottime qualità per fare bene. Sarà una Serie B di alto livello la prossima, sarà divertente giocarsela e importante partire con lo spirito giusto. Guardiamo a noi stessi, non agli avversari. Dobbiamo costruire il nostro percorso. Ai tifosi dico di starci vicini, possono essere l’arma in più, con loro sono convinto che possiamo raggiungere i traguardi che stiamo inseguendo”.
    Guarda la gallerySerie B 2022-23, il calendario LEGGI TUTTO

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    Pisa-Benevento, le statistiche e il pronostico

    I playoff di Serie B entrano più che mai nel vivo con le semifinali di ritorno. All’Arena Garibaldi Pisa e Benevento ripartiranno (sabato alle 18) dall’1-0 maturato al Vigorito in virtù del gol segnato all’85’ da Gianluca Lapadula.
    Pisa-Benevento da brividi, fai il tuo pronostico
    Stavolta si attendono i gol, ecco i consigli
    Il bomber ha deciso (come gli era accaduto già con l’Ascoli) un match che sembrava destinato a finire senza reti, conseguenza quasi logica di 90 minuti molto combattuti e con poco spettacolo (tanta del resto era la posta in palio). Per andare in finale al Pisa “basta” vincere con qualsiasi risultato entro i 90 regolamentari, viceversa sanniti qualificati con pareggio o vittoria.Copione tattico ben diverso rispetto all’andata, il Pisa non può più giocare d’attesa. Il Benevento ha giocatori di qualità capaci di colpire negli spazi lasciati dagli uomini di Luca D’Angelo. Va detto che nella regular season i nerazzurri toscani hanno perso in casa solo contro il Frosinone (1-3) mettendo poi insieme 10 vittorie e 8 pareggi.
    Il Benevento degli ultimi due mesi è andato a corrente alternata, non ha infatti pareggiato nessuna delle ultime 11 gare giocate centrando l’ultimo segno “X” a metà marzo, 2-2 al Rigamonti di Brescia. Il Pisa proverà a far valere il fattore campo, sempre decisivo nei tre precedenti stagionali tra le due formazioni.In sede di pronostico stavolta potrebbe essere il turno di Goal e Over 2,5. Una valida alternativa può essere il Multigol 2-4: statistiche alla mano risulta gradito a entrambe le formazioni. LEGGI TUTTO

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    Benevento-Pisa, analisi e pronostico

    Buona la prima. Il Benevento ha esordito con un successo ad Ascoli nei playoff di Serie B. Ora i campani sono attesi da un altro avversario agguerrito (e più riposato). Si tratta del Pisa di Luca D’Angelo, che ha chiuso al terzo posto la regular season.
    Playoff di Serie B, fai il tuo pronostico su Benevento-Pisa
    Per le statistiche è sfida da Under 2,5
    L’asticella si alza e sale la febbre nel termometro. Al Vigorito va in scena il primo round di un doppio confronto attesissimo, al termine del quale il Benevento dovrà segnare il gol in più del Pisa per qualificarsi in finale. Non sono previsti, dopo i 180 regolamentari, supplementari né rigori.
    I sanniti hanno superato l’Ascoli disputando una gara gagliarda, sapendo soffrire contro un avversario che ha dimostrato di non essersi presentato ai playoff come semplice figurante.
    È bastato un guizzo di Lapadula al Del Duca per superare il primo esame, ora occorre cercare una nuova promozione contro quel Pisa battuto nettamente per 5-1 al Vigorito nel girone di ritorno.
    Un ko che rappresenta la macchia più grande nella positiva stagione dei toscani, che hanno perso poi solo altre sei partite nel corso del campionato cadetto.
    Qualche altra statistica può essere opportuna per avere a disposizione tutto (o quasi) ciò che serve nella scelta del pronostico.
    Il Benevento in generale gradisce l’Under 2,5 così come il Pisa, che solo una volta nelle ultime tredici gare di campionato giocate è andato al riposo con un risultato di parità (X primo tempo).
    Esattamente come nel turno preliminare dei playoff lo scenario sembra caratterizzato ancora una volta dall’equilibrio, da qui la scelta dell’esito che può essere “X primo tempo o X finale” oppure, volendo concedere un pizzico di fiducia in più ai campani, la combo 1X più Under 3,5. LEGGI TUTTO

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    Benevento-Brescia, sanniti mai sotto al riposo

    Benevento-Brescia apre l’undicesima giornata di Serie B, che va in scena interamente lunedì 1 novembre. Il big match del Vigorito riguarda la parte alta della classifica, ecco qualche curiosità che può essere utile per inquadrare il match in ottica pronostico.
    Indovina il risultato esatto di Benevento-Brescia e vinci!
    Difesa contro attacco
    Da sinistra a destra il confronto si può leggere “difesa contro attacco”. Tra le curiosità un po’ più nascoste il fatto che i sanniti non siano mai andati sotto all’intervallo, chiudendo in vantaggio per 1-0 al riposo nelle ultime tre partite disputate. Da notare anche come il Benevento di Lapadula in casa non abbia avuto mezzi termini: in 2 occasioni non ha segnato (0-0), nelle restanti tre ha aperto il luna park realizzando 11 reti totali. Nell’occasione sembra opportuno prendere come riferimento l’esito “Multigol casa 1-2”: tradotto, Benevento a segno una o due volte. LEGGI TUTTO

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    Lapadula vede Toro: si lavora a uno scambio con Zaza

    TORINO – È  appena rientrato dal Brasile e dalla Copa America dove con il suo Perù è stato grande protagonista: 4 gol e un assist in sette partite trascinando la Nazionale al quarto posto giocandosela alla pari con tutte le grandi squadre. Ed è diventato, ancor più di quanto già non fosse, l’idolo del Perù. Da Lima alle altre città fino ai villaggi sulla Cordigliera delle Ande stravedono per questo ragazzo torinese, 31 anni, naturalizzato per via della mamma Bianca nata proprio in Perù, che ha tramesso grinta, cuore e senso di appartenenza alla Nazionale sudamericana. Stiamo parlando di Gianluca Lapadula, attaccante del Benevento ma con tutti gli affetti a Torino. La moglie Alessia, il papà Gianfranco che è suo grande tifoso sin dai tempi in cui il figlio giocava nelle giovanili assieme al fratello David e, ovviamente, la mamma Bianca che gli ha permesso di ottenere il passaporto peruviano. (…)
    Il giocatore indicato per Juric
    È una seconda punta che vede la porta con grande facilità: centravanti dinamico e forte fisicamente, ha un sinistro potente e sa interpretare il ruolo di ala destra o sinistra. Viene spesso lodato poiché dimostra temperamento e rabbia agonistica fuori dal comune. Insomma, il classico giocatore che piace, o dovrebbe piacere, a Ivan Juric. Ed eccoci qua. Prima di partire per il Brasile, Lapadula ha detto ai suoi agenti che gli piacerebbe tornare a Torino, la sua città, per indossare la maglia granata. Discorso portato avanti anche dal padre che lo segue con grande attenzione nella sua carriera. Con Vagnati, per adesso, c’è stato qualche contatto informale: il giocatore sembra indicato per Juric,ma prima di affrontare il discorso con più decisione il Toro deve trovare una collocazione per Zaza che in questi anni non ha mai convinto più di tanto. (…)
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    Guarda la galleryTorino al Filadelfia: Juric studia le mosse per la prossima stagione LEGGI TUTTO