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    L’Ajax rimuove i nomi dalle maglie: spuntano tre puntini, il motivo

    “Silence social hate. See it. Report it”. Attraverso un comunicato l’Ajax ha voluto utilizzare questo slogan per dare spazio a un’iniziativa importantissima per combattere l’odio sui social. In questo ultimo periodo, soprattutto, se ne è parlato e sono venuti fuoti tantissimi episodi che riguardano il calcio e non solo. Non più tardi di qualche giorno fa Fedez ha denunciato i cosiddeti leoni da tastiera dopo il bruttissimo post indirizzato a suo figlio Leone e Theo Hernandez. Questo è soltanto uno degli ultimi esempi, ma potremmo farne tanti altri. In ogni caso questo odio social consistein minacce, discriminazioni, intimidazioni e altre forme di aggressione sociale o verbale nei confronti di altre persone. Per questo i lancieri hanno voluto lanciare un messaggio importante e contro lo Sparta Rotterdam scenderà in campo con una maglia speciale. 
    Ajax, messaggio sull’odio sociale
    Niente nomi sulla maglia per i calciatori della prima squadra maschile e quella femminile, ma soltanto tre puntini, il simbolo per questa lotta contro l’odio sociale. E con un comunicato l’Ajax ha spiegato il motivo: “Ogni mese, i giocatori delle squadre maschili e femminili dell’Ajax ricevono oltre 1.500 messaggi di odio sui social media. Ma purtroppo non sono solo i nostri giocatori. Questi tipi di messaggi fanno parte di una tendenza in crescita che ha un impatto su milioni di persone online. Nel tentativo di mettere a tacere l’odio sociale, l’Ajax indosserà una maglia con tre punti bianchi al posto dei nomi durante le partite di questo fine settimana. I punti rappresentano il segno universale per il silenzio, nonché l’icona del menu che selezioni per segnalare i messaggi di odio e gli account associati”. Un messaggio positivo che ha come obiettivo quello di portare alla luce il problema e dare modo alle persone di fare qualcosa contro questo fenomeno sempre più in ascesa.  LEGGI TUTTO

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    Udinese, ecco la terza maglia: grigia con effetto mélange

    Il terzo kit stagionale è pronto all’uso: giusto il tempo di aspettare mercoledì sera (ore 21), quando l’Udinese riceverà il Monza alla Dacia Arena in Coppa Italia. La nuova maglia della squadra rivelazione del campionato di Serie A è prodotta da Macron in tessuto eco ed è stata realizzata con filato di poliestere riciclato al 100% da Pet con certificazione Global Recycled Standard. I colori? Grigio mélange con dettagli arancioni e sul retro si staglia un messaggio fortemente simbolico (“La Passione è la nostra Forza”), oltre alla scritta “I primi bianconeri d’Italia” sul retro del collo. I pantaloncini sono grigi e richiamano il medesimo effetto della casacca, con in più una linea verticale arancione che compare sul fianco. I calzettoni sono di colore grigio con una banda centrale nera e una arancione. Insomma, sostenibilità e innovazione in primo piano. LEGGI TUTTO

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    Riecco Wallace, il passionario in maglia Toro

    TORINO – Riecco Mick Wallace il passionario. Irlandese, 66 anni, eletto al Parlamento europeo, è solito fare i suoi discorsi indossando la maglia granata del Toro. Ed è successo anche un paio di giorni fa: dal palco, parla di crisi climatica, di guerra, di profughi, di emissioni, di sostenibilità, con quei capelli bianchi a incorniciare la divisa. Quasi uno spot per il club. E su Instagram sono infatti i tifosi del Toro a commentare: cuore granata Wallace, uno di noi, uno da derby. LEGGI TUTTO

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    Una maglia nel ricordo di Cruijff e dei migranti morti

    TORINO – Il countdown prosegue, inesorabile. Il conto alla rovescia è arrivato a -45, poi saranno sfarzo, luci, cotillons e… football, col via al Mondiale in Qatar. Una Coppa del mondo “nuova” e contestatissima, innanzitutto per la collocazione temporale visto che si giocherà in autunno. Ma anche un Mondiale che è stato accompagnato, negli scorsi mesi, da feroci polemiche e da continui appelli, tutti caduti tristemente nel vuoto, affinché fossero rispettate dal comitato organizzatore del torneo e dal governo locale le condizioni di sicurezza dei lavoratori che stavano rendendo possibile il sogno Mundial del Qatar.       Il numero di morti nei cantieri di stadi e infrastrutture è superiore a 6.500. Le nazionalità sono quelle dei Paesi del Terzo Mondo più vicini alla penisola arabica, che spesso e volentieri offrono manovalanza a basso costo, una riserva a cui attingere continuamente nella ricerca incessante di lavoratori da sottopagare con il fine, tipico del capitalismo, di massimizzare i profitti sulla pelle di chi lavora: India, Kenya, Filippine, Bangladesh, Sri Lanka, Nepal. Una vergogna, una macchia incancellabile che lorderà a lungo Fifa e Qatar.    Intendiamoci: non mancano le voci che denunciano, contestano, annunciano boicottaggi. Su tutti il Dieu, Eric Cantona: «Questo Mondiale è un’aberrazione ecologica, con tutti gli stadi climatizzati. Che follia, che stupidità! Ma soprattutto è un orrore umano, con migliaia di morti per costruire stadi che serviranno per divertire il pubblico per un mese». La Hummel, sponsor tecnico della Danimarca, ha deciso di semi nascondere il suo logo dalla terza maglia: «È una protesta contro il Qatar e il mancato rispetto dei diritti umani. Non vogliamo essere visibili durante un torneo che è costato la vita a migliaia di persone». Applausi a scena aperta: peccato, però, che sia emerso che la ditta danese 4 anni fa sia stata sponsor del Qatar SC… Ma non basta: secondo la denuncia della Ong Transparency International Denmark l’ipocrisia di Hummel è pazzesca dato che i suoi stabilimenti si trovano in Cina, Bangladesh, Pakistan, Paesi che non tutelano affatto i diritti dei lavoratori.  
    La missione nel mondo
    A schierarsi realmente per le famiglie dei migranti morti in Qatar c’è però la Cruyff, la casa d’abbigliamento di Johan Cruijff, mito del calcio olandese anni ‘70-80: è stata commercializzata una replica della maglia Oranje numero 14 del 1974. Chi la compra aiuta la Pro2 Foundation, che assiste le famiglie dei lavoratori deceduti. Sotto al leone dello stemma olandese ci sono le bandiere di India, Kenya, Filippine, Bangladesh, Sri Lanka, Nepal, le Nazioni di chi è morto lavorando per un pugno di Riyal, i Paesi di chi ha reso possibile il sogno Mondiale degli emiri, di chi ha perso la vita per un diritto inalienabile dell’uomo. Che non dovrà più essere pagato a carissimo prezzo. Mai più, a nessuna latitudine. 
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    Juventus, la nuova maglia celebra i dieci anni dello Stadium

    TORINO – Dovrebbe fare il suo esordio in una delle ultime quattro giornate di campionato (possibile proprio contro l’Inter neocampione d’italia), ma la maglia della Juventus per la stagione 2021-22 è già in vendita in alcune parti del mondo, come l’Australia (da cui proviene la foto, twittata dall’account @AroundTurin). Tutte confermate le anticipazioni degli ultimi mesi, con un ritorno a strisce molto classiche e un gusto che riporta agli Anni 80 (sulla schiena la maglia sarà completamente bianca per ospitare i numeri neri). La curiosità è il riquadro sul colletto, che ormai da tradizione può riportare un slogan o una frase legata alla juventinità. Questa volta viene celebrata una ricorrenza particolare: i 10 anni di Juventus Stadium, adesso Allianz Stadium. «Ten years at home», dieci anni a casa, si legge e la “a” è sostituita dall’iconico incrocio dei piloni di sostegno della copertura. L’impianto bianconero è stato infatti inaugurato l’8 settembre del 2011 (con la grande festa e l’amichevole contro il Notts County) e quindi all’inizio della prossima stagione compirà 10 anni, si spera con più pubblico possibile sui suoi spalti. LEGGI TUTTO