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    Manchester United, Ten Hag e l’esordio di Hojlund: “Non è ancora pronto”

    Nella conferenza stampa della vigilia il tecnico dei Red Devils ha toccato diversi temi tra cui la situazione fisica dell’ex Atalanta Hojlund: “Non è pronto per domani, ma è vicino al rientro. Oggi per la prima volta si è allenato con la squadra, quindi ci aspettiamo che la prossima settimana si alleni interamente con il resto dei compagni”.
    Ten Hag e gli infortuni: le parole su Shaw e Malacia
    Successivamente, Ten Hag ha parlato degli altri indisponibili: “Shaw? Non possiamo sbilanciarci sui tempi di recupero. Malacia? Ci vorranno alcune settimane prima che torni. Sicuramente abbiamo soluzioni interne per far fronte a queste assenze” per poi fare un resoconto sulla situazione complessiva della squadra: “I tifosi si aspettano un Manchester United vincente e io sono responsabile di questo. Devo mettere tutto il mio impegno e la mia concentrazione per farci giocare meglio di quanto facciamo ora”. LEGGI TUTTO

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    Manchester City, perchè i tifosi festeggiano con delle banane?

    Manchester City, la storia delle banane

    Non è una scelta casuale, in quanto questo tipo di oggetto è da diversi anni presente sugli spalti durante le partite del City. Il motivo risale agli anni 80′, quando il Manchester giocava ancora nel vecchio Maine Road. Secondo diversi racconti la storia delle banane nasce nel 1987, in una stagione che vide l’incremento di abusi razziali nei confronti dei giocatori di colore. Uno degli esempi più nitidi è il caso di John Barnes, che una volta passato al Liverpool dal Watford ha iniziato ad essere vittima di continui insulti razzisti. Per riportare un po’ di spensieratezza e sminuire la natura dei cori, un tifoso del City, Frank Newton, decise di portare con sé una banana gonfiabile in un match casalingo del Manchester City contro il Plymouth Argyle. Da quel momento in poi le banane sono diventate un vero e proprio sinonimo di folklore cittadino. LEGGI TUTTO

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    Premier League, Ten Hag non si ferma: Manchester United-Everton 2-0

    Il Manchester United riprende il passo in Premier League. La squadra di Ten Hag, nel match valevole per la 29ª giornata del campionato inglese, ottiene la seconda vittoria consecutiva imponendosi all’Old Trafford contro l’Everton. I padroni di casa chiudono il primo tempo in vantaggio grazie al gol di McTominay al 36′. Nella seconda frazione di gara gli ospiti non riescono a rendersi praticamente mai pericolosi e i Red Devils ne approfittano realizzando il gol del definitivo 2-0 con la rete di Martial su assist del solito Rashford al 71′. Il Manchester United si riporta così momentaneamente da solo al terzo posto, mentre per l’Everton la situazione si complica: la squadra di Dyche si trova infatti al 16° posto, con due soli punti di vantaggio sulla zona retrocessione. LEGGI TUTTO

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    Dove andrà Cristiano Ronaldo? Intanto c'è chi ha già preso posizione…

    Sarà che Joao Mario ha appena dato in pasto ai media la sua interpretazione del caso («Bruno Fernandes e Cristiano Ronaldo? Non c’è niente, era solo uno scherzo»), ma la forte sensazione è che nessuno creda alle parole dell’ex interista. A parte la famiglia di CR7, naturalmente. Sarà che il Mondiale imminente rischia di fagocitare gossip, indiscrezioni e tracce concrete di mercato, però il tema resta caldissimo, tanto più dopo le ultime dichiarazioni rilasciate dal dottor – nel senso di medico di professione – Frederico Varandas, per tutti il presidente dello Sporting: «Non c’è mai stato nulla». Parole, snocciolate ai media portoghesi, che trasudano convinzione da parte del diretto interessato, e probabilmente anche una certa delusione per chi pensava che sì, questa sarebbe stata sul serio la volta buona per il ritorno del fenomeno portoghese nella sua Lisbona.
    Problemi (tanti)…
    Ciò non toglie che, prima o poi, Cristiano rientrerà nella sua casa (è il suo volere, da sempre), dove l’hanno svezzato, cresciuto e coccolato prima che facesse il grande salto in un top club. Ma il presente racconta di un campione inevitabilmente spento, nonostante i sorrisi di facciata, inutilmente condivisi con compagni di squadra e di Nazionale che evidentemente la sanno lunga. Come Scott McTominay e Harry Maguire che secondo fonti accreditate si sarebbero fatti portavoce di una vera e propria cordata anti-CR7, escludendo il diretto interessato dalla chat Whatsapp del Manchester United e facendosi promotori – altro rumour fresco fresco – di una volontà plausibilmente condivisa da un ampio clan di Diavoli Rossi. Della serie: se la famiglia Glazer non si libera di Ronaldo ora, quando? Avrebbero fatto capire, insomma, a chi comanda che il momento giusto è adesso e che non bisogna aspettare un secondo in più. Il tutto mentre l’entourage del 37enne portoghese, a meno di clamorose novità che al momento non risultano, non è che si stia impegnando più di tanto per approfondire la questione e contattare eventuali club interessati.
    …e soluzioni (poche)
    Il Chelsea in Inghilterra e il Bayern Monaco in Germania non sembrano così propensi ad accollarsi il maxi-ingaggio di un fuoriclasse che però non è più la freccia di un tempo. Qualcosa come 25 milioni netti più bonus – l’attuale stipendio di CR7, peraltro senza giocare – ereditando tuttavia un contratto a costo zero. Nell’accordo tra Ronaldo e lo United, infatti, è prevista una clausola di rinnovo annuale (2024) alla quale nessuno dà credito, nel senso che nessuno è disposto a scommettere un pound su una firma del genere. Così, in assenza di novità fuori dall’ordinario, Cristiano lascerà Manchester – dopo aver “vomitato” tutto il proprio disgusto per il club che lo paga profumatamente – per la seconda volta in carriera e a parametro zero se accetterà di restare da panchinaro di lusso alla corte di Erik ten Hag fino a giugno, oppure si dovrà trovare un’intesa economica con un club alla finestra (già, ma chi?) per liberarsi sei mesi prima. È l’ipotesi più verosimile, anche se ad oggi nessuna società seppur facoltosa pare disposta a fare uno sforzo per portarsi in casa un problema più che una soluzione. Gli arabi ci stanno pensando, ok. Ma il portoghese nel caso accetterebbe?
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    United, vittoria allo scadere: decide Garnacho al 93'. Emery batte De Zerbi

    LONDRA (Inghilterra) – Il Manchester United chiude con una vittoria all’ultimo respiro nell’ultimo match prima della sosta per i Mondiali in Qatar, passando per 2-1 sul campo del Fulham nel 16° turno di Premier League. A Craven Cottage i Red Devils riescono a mettere subito la freccia con la rete dell’ex Inter Eriksen che sfrutta alla perfezione l’assist di Bruno Fernandes. Il vantaggio resiste fino al 61′ quando i padroni di casa riescono a rimettere tutto in equilibrio con la firma di James. Nel finale Ten Hag prova la mossa Garnacho, assente Cristiano Ronaldo già proiettato all’avventura con il Portogallo, e il classe 2004 decide la sfida con un diagonale perfetto al 93′. Se ne va a riposo con il secondo successo consecutivo in campionato Unai Emery che con il suo Aston Villa passa in casa del Brighton di De Zerbi per 2-1: la doppietta di Ings ribalta il vantaggio lampo di Mac Allister. LEGGI TUTTO

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    La provincia svedese che teme di sparire per colpa di Haaland: «Saremo la nuova Atlantide!»

    TORINO – Sembra strano. Anzi no, bugia: non sembra solo. Lo è proprio. L’ascesa, continua e inarrestabile, del norvegese Erling Braut Haaland sta creando diversi problemi agli abitanti della vicina Svezia, più precisamente alla provincia che conta circa 300 mila abitanti e si affaccia sul Kattegat, lo stretto di mare che separa il Paese dalla Danimarca. La provincia in questione, infatti, è l’Halland.
    «Faremo la fine di Atlantide!»
    La somiglianza fonetica tra i due nomi è impressionante: non puoi non leggere Halland senza che il tuo interlocutore non pensi immediatamente al biondo attaccante che fa godere Pep Guardiola e tutto l’universo Blue Mooner. Quella L che nel cognome del calciatore diventa A ha mandato letteralmente ai pazzi Jimmy Sandberg, capo del dipartimento di Visit Halland. Sul web, sui motori di ricerca, quando viene cercato il nome della provincia svedese, infatti, si viene automaticamente quasi sempre rimandati a Erling. Sandberg ha dunque deciso di lanciare un accorato appello, ovviamente su internet, chiedendo agli inglesi, ai media e agli appassionati di football del Pianeta di fare un controllo ortografico prima di premere invio. «Noi siamo Halland, lui è Haaland – si legge -. La popolarità di questo grande campione sta spazzando via completamente la nostra presenza online. Siamo disperati perché vediamo che tutti i nostri sforzi per promuovere Halland vengono rapidamente cancellati con un colpo di click. Se non si interviene, temiamo che la nostra cara regione rischi di diventare un’Atlantide dimenticata, un luogo ricordato solo nelle storie e nelle scritture antiche. Quando scrivi Halland, cercando la bellissima regione in cui viviamo qui in Svezia, ottieni solo Haaland. Su ogni motore di ricerca! Da quando il norvegese è arrivato al  City e ha segnato tutti quei gol, siamo stati sopraffatti dalla sua presenza nei nostri hashtag e nei motori di ricerca. Una cosa tristissima, credetemi». La trovata ideale, la genialata che potrebbe porre rimedio a una situazione che sta regalando enorme stress a 300 mila persone sarebbe un invito di Sandberg a Erling: «Haaland visits Halland». Il web impazzirebbe, lo stress sparirebbe. E il bomber potrebbe così contribuire a rinsaldare i rapporti di buon vicinato, implementando ulteriormente la sua popolarità. Anche in Svezia. 

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    Ronaldo inventa, ma non basta: United ai playoff di Europa League

    Un Cristiano Ronaldo in versione assistman non basta al Manchester United per evitare il secondo posto nel Gruppo E e quindi gli spareggi contro le terze classificate della Champions League dove potrebbe ritrovare la Juventus da ex. I Red Devils, con un pallone perfetto di CR7 per il talentino Garnacho, passa di miusra sul campo della Real Sociedad pareggiando il conto degli scontri diretti. I baschi chiudono però primi per la differenza reti e vanno a prendersi gli ottavi della competizione. Chiude al terzo posto lo Sheriff Triaspol che fa 1-0 con l’Omonia. Ai playoff di Conference ci sarà anche la Lazio, nel Gruppo F il secondo posto dietro al Feyenoord se lo prende infatti il Midtylland che elimina lo Sturm Graz battendolo per 2-0. Ai sorteggi contreo le terze della Champions ci sarà invece la Roma che spedisce il Ludogorets in Conference dal gruppo C vinto dal Betis: nell’ultimo match gli spagnoli piegano 3-0 l’Helsinki.
    Europa League, i risultati
    Europa League, Arsenal agli ottavi: Psg ai playoff
    Vince il Gruppo A e vola agli ottavi l’Arsenal che supera lo Zurigo all’Emirates confermandosi in vetta davanti al Psv che batte il Bodo Glimt: olandesi ai playoff, norvegesi retrocessi in Conference. Nel girone B è il Fenerbahce a prendersi il primo posto grazie al 2-0 esterno contro la Dinamo Kiev (fuori dalle coppe), approfittando dell’1-1 del Rennes (secondo) contro l’Aek Larnaca che scivola nella terza competizione europea. Nel D dominato dal Royale Union è l’Union Berlino a prendersi il secondo posto dei playoff grazie alla vittoria di misura sul campo della formazione belga. Terzo posto per il Braga che affonda il Malmo fermo sul fondo del raggruppamento con 6 sconfitte su 6.
    Europa League, le classifiche dei gironi
    Europa League, Monaco e Nantes agli spareggi
    Nel Gruppo G il Friburgo, qualificato con anticipo da primo del girone, pareggia 1-1 con il Qarabag. Un punto per il club azero che vuol dire terzo posto e Conference, agli spareggi di Europa League ci va infatti il Nantes che supera per 2-0 l’Olympiakos (già fuori da ogni discorso). Situazione simile nel girone H dove il Ferencvaros, sicuro del passaggio diretto agli ottavi, subisce una sconfitta indolore sul campo del Trabzonspor. Vittoria amara per i turchi che chiudono al terzo posto, al secondo infatti ci arriva il Monaco che stende senza troppe difficoltà la Stella Rossa per 4-1, ultima ed eliminata dall’Europa.
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    Libertadores: finale Flamengo-Athlético Paranaense, duello David Luiz-Fernandinho

    TORINO – Flamengo e Athlético Paranaense stasera alle 22 si contendono la Copa Libertadores nella versione derby do Brasil 3.0. Il duello finale tra i due club rossoneri sarà l’occasione per una reunion tra due ex compagni di Nazionale che sono stati, a livello di club, da sempre fieri avversari. E la partita di stasera non farà eccezione. David Luiz e Fernandinho, attualmente simboli di Mengão e Furacão sono pronti a una nuova battaglia, dopo quelle sostenute ai tempi di Chelsea e Man City.
    Quei trionfi in verdeoro
    Pur avendo condiviso la maglia della Seleção, non hanno in comune gioie e trionfi con la VerdeAmarela, ma solo un’enorme delusione. Anzi, la Delusione con la D maiuscola, quella per antonomasia per tutto il Paese, a pari merito con il disastro del 1950. David Luiz ha sollevato al cielo la Confederations Cup nel 2013, Fernandinho invece è stato campione della Copa América nel 2019. Mai insieme nella felicità, ma fianco a fianco nel dolore della figuraccia epocale nel Mondiale casalingo del 2014, in cui il Brasile è stato eliminato in semifinale con l’indimenticabile 7-1 subito dalla Germania. A livello di coppe vinte in Inghilterra domina Fernandinho: due FA Cup a zero, con David Luiz che si deve accontentare della medaglia d’argento sia nel 2018 sia nel 2019.
    Da Londra a Rio de Janeiro
    Diventato star nel Chelsea, David Luiz ha concluso la sua avventura europea all’Arsenal la scorsa stagione. Quindi s’è imbarcato su un volo per Rio de Janeiro e ha accettato il contratto del Mengão nel settembre 2021, debuttando nelle semifinali di Libertadores contro il Barcelona Guayaquil. Vicecampione in Libertadores e Brasileirão nel 2021, in questa stagione è a un passo dalla gloria continentale, è a un passo da trascinare il Fla a essere un autentico Time das Copas, una squadra implacabile nelle Coppe: l’accoppiata Coppa del Brasile-Libertadores sarebbe da sogno. Sulla sua strada, c’è ancora Fernandinho. E sì, David Luiz sta facendo gli scongiuri, sta pregando che non finisca, anche stavolta, come nelle due finali di FA Cup…
    Estadio Monumental Banco Pichincha, Guayaquil, Ecuador Ore 22, diretta Dazn
    FLAMENGO (4-4-2): Santos; Rodinei, David Luiz, Léo Pereira, Filipe Luís; Thiago Maia, João Gomes, Éverton Ribeiro, De Arrascaeta; Gabriél Barbosa, Pedro. All. Dorival Júnior.
    ATHLÉTICO PARANAENSE (4-3-3): Bento; Khellven, Matheus Felipe, Pedro Henrique, Abner; Hugo Moura, Alex Santana, Erick; David Terans, Pablo, Vitinho. All. Luiz Felipe Scolari.
    ARBITRO: Patricio Loustau (Argentina) LEGGI TUTTO