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    Inter-Milan, Marotta: “Entrambe combatteranno fino alla fine per lo scudetto”

    MILANO – Pochi minuti prima del derby fra Inter e Milan, valido per il ritorno della semifinale di Coppa Italia, l’ad nerazzurro Marotta ha sottolineato l’importanza dell’impegno di stasera per la squadra di Inzaghi: “Per noi la Coppa Italia manca in bacheca da 11 anni, giusto dunque provare a riconquistarla. Stasera è una partita importante contro una squadra forte”, ha affermato ai microfoni di Mediaset. “Partita importante anche per il campionato? No, entrambe lotteranno fino alla fine per lo scudetto. Estate di sacrifici sul mercato? Di sicuro abbiamo avuto un’annata molto difficile, superata grazie alla forza della società, alla bravura di allenatore e squadra, al supporto dei tifosi. Tutte componenti che portano le squadre molto lontano al di là degli investimenti. Per i grandi club oggi è difficile gestire la stagione. Il nostro periodo di crisi era legato allo stress agonistico dovuto ai tanti impegni ravvicinati, ma anche ai tanti impegni per le nazionali. Ultimamente ciò è venuto meno, dunque era più facile recuperare e abbiamo dunque ripreso il grande cammino del girone d’andata”, ha concluso Marotta. Guarda la galleryInter-Milan, c’è Adriano: che sorrisi per il ritorno a San Siro LEGGI TUTTO

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    Dybala re a Milano: solo l'Inter può regalargli un ruolo da protagonista

    TORINO – Sarà uno dei tormentoni dei prossimi due mesi: dove andrà Paulo Dybala? Perché è vero che il prossimo mercato sarà animato dai movimenti di Mbappé e Haaland, ma la Joya libera a zero dal primo luglio, non può che far gola a molti. La sua esperienza in campo internazionale – 53 presenze e 18 gol in Champions – può servire a molte squadre che puntano ai titoli nazionali e intendono fare strada in Europa. L’argentino, dopo l’annunciato divorzio con la Juventus, non ha fretta di scegliere la prossima destinazione. Chi lo conosce bene è convinto che voglia rimanere in Italia, anche per prendersi immediatamente una rivincita sulla Juventus, ma le sirene che arrivano da Spagna, Inghilterra e Francia sono forti.Sullo stesso argomentoDybala all’Inter: l’agente incontra MarottaCalciomercato Inter

    Vuole un ruolo da protagonista

    E probabile che Dybala, al di là delle offerte economiche, sceglierà la piazza che gli garantirà non solo maggiore spazio, ma un ruolo da protagonista, quello che negli ultimi anni a Torino gli era stato tolto prima da CR7 e ultimamente da Vlahovic. L’Inter, in questo senso, sembra essere la destinazione migliore per possibilità di “vendetta” sportiva sulla Juventus e una posizione da leader tecnico, ma le insidie per Beppe Marotta, l’ad nerazzurro che lo portò a Torino quando era un talento pronto a esplodere, sono tante. A partire proprio dal corteggiamento di un ex nerazzurro: Diego Simeone […]

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    Juve-Marotta, la resa dei conti: domenica la sfida verità

    TORINO – Certo, quando ancora c’era Fabio Paratici nelle vesti di responsabile del mercato bianconero, il faccia a faccia da derby d’Italia risultava ancora più pepato e intriso di sentimentalismi (e non era necessariamente l’affetto, il sentimenti più in voga…). Da una parte infatti, quella nerazzurra, figurava l’amministratore delegato Beppe Marotta: che alla Juventus a un certo punto è stato ritenuto non più funzionale ai piani e alle strategie. Dall’altra, quella bianconera, l’uomo che ne aveva preso il posto dopo anni e anni d’un apprendistato sfociato anche oltre la soglia del rapporto fraterno.[..] Oggettivamente si fatica a non riconscere che l’approdo di Marotta all’Inter abbia avuto gli effetti sperati, riportando il club alla vittoria e ad un ruolo di sicuro protagonista del panorama nazionale, come non lo era da tempo. Lo Scudetto vinto lo scorso anno lo dimostra (stessa parabola bianconera: un anno di rodaggio, poi il trionfo) e pure il fatto che in questa stagione sin dall’estate tutti indicassero l’Inter quale favorita (persino Allegri), certifica un certo buon livello di lavoro svolto. […]Guarda la galleryLa Juve verso l’Inter: la probabile formazione di Allegri

    La Juve e il dopo Marotta

    Ciò che è possibile fare, però, è sottolineare il fatto che è iniziata una strategia più arrembante, o azzardata, o ambiziosa, o rischiosa, o passionale (a ciascuno la scelta in base alla propria sensibilità): a partire dall’acquisto di Cristiano Ronaldo- accanto al quale era seduto Paratici in conferenza stampa di presentazione e mica Marotta che pure era ancora in carica, – s’è passati a De Ligt (85 milioni), Chiesa (che risulta formalmente in prestito il primo anno a 3 milioni e il secondo a 7 ma c’è un obbligo di riscatto fissato ad ulteriori 40 milioni più bonus), Vlahovic (75 milioni). In passato mai si erano spese cifre simili per giocatori comunque giovani e che avevano grandi potenzialità, ma in buona parte ancora le dovevano dimostrare. No, sotto la gestione Marotta solo in un caso s’era osato tanto, ma l’uomo in questione era Gonzalo Higuain: attaccante già esperto e fresco realizzatore del record di gol segnati in Serie A. Decisamente un investimento sicuro per l’immediato, non una scommessa in prospettiva alla Chiesa, De Ligt, Vlahovic (presi tutti 20enni o poco più). Proprio Vlahovic, peraltro,rappresenta uno degli elementi di distacco più emblematici tra le strategie tipiche della Juventus marottiana rispetto a quella post. Mai, in passato, s’era speso tanto in una sessione invernale di calciomercato. Cherubini e Arrivabene, invece, hanno fatto il botto. Tornando al discorso delle grandi cifre, la controprova la offre proprio il mercato che ha fatto Marotta in casa nerazzurra. [..] In questi tre anni di mercato messo a confronto (non considerando la prima stagione di Marotta all’Inter visto che era entrato in carica solo a dicembre e dunque non aveva partecipato alla campagna estiva), a fronte dei 408,5 milioni spesi dai nerazzurri, ecco i 467,6 spesi dai bianconeri con Paratici e Cherubini prima, e con Cherubini e Arrivabene poi. Posto, però, che ai 467,6 sborsati fino ad ora si aggiungeranno certamente i 40 milioni 8più eventuali bonus) che la Juventus pagherà alla Fiorentina pe ril riscatto obbligatorio di Chiesa così come i 28 più eventuali bonus per il riscatto di Kean. Si va oltre 550. Attenzione però ad un aspetto: oltre alle ambizioni da Champions, influiscono anche i prescisi contesti. Marotta doveva aprire un ciclo, la Juve ringiovanire un gruppo che ormai aveva fatto la storia. Non a caso l’età media nerazzurra è di circa 30 anni, quella bianconera di 27. Fin qui, comunque, le riflessioni. Domenica la palla passa al campo.

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    Maglia Juve Vlahovic: approfitta dell’offerta! LEGGI TUTTO

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    Inter, Marotta: “Juve in corsa Scudetto? I punti sono ancora tanti”

    MILANO – L’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, è intervenuto ai microfoni di SportMediaset a pochi minuti dal del derby di andata valido per la semifinale di Coppa Italia: “La posizione dell’Inter sul procedimento dell’Uefa? I tifosi possono stare tranquilli, si tratta di una informazione dei vertici della Uefa che riguarda decine di club alla luce delle conseguenze a partire da una situazione economica, dovuta al Covid, che ha portato a grosse perdite ai club. Vuole dunque capire quali sono gli accorgimenti necessari per poter tornare alla situazione di prima”. Poi, un parere sulla Juventus: “Se la Juve può rientrare in lotta per lo scudetto? I punti a disposizione sono ancora tanti, non dobbiamo avere paura a dire che vogliamo esserci in questa lotta e ce la giocheremo fino alla fine – ha detto il dirigente nerazzurro – Le prime cinque sono le candidate, per la Juve è un fatto ordinario: forse è straordinario il fatto che non lotti e dobbiamo guardarci anche da questo senza sottovalutare il valore di Milan, Napoli e Atalanta. La cerchia delle pretendenti si chiude a queste cinque squadre”.
    Marotta: “Siamo l’Inter, dobbiamo ambire sempre al massimo”
    Non è mancata una domanda su Simone Inzaghi e sugli obiettivi stagionali della squadra: “Se è vero che non abbiamo chiesto lo scudetto a Inzaghi? Noi siamo l’Inter e dobbiamo sempre ambire al massimo, per ogni obiettivo – ha spiegato Marotta – Anche contro il Liverpool dobbiamo cercare di ribaltare per quanto possibile. Le ambizioni devono essere alte e non deve essere una vergogna. L’allenatore sta facendo bene, se qualcuno ci supererà ci toglieremo il cappello e diremo che saranno stati più bravi. Ma l’allenatore è ambizioso e sa che dobbiamo lottare sino in fondo. Quanto ci ha dato fastidio la parola ‘crisi’? Ci sono momenti in cui si soffre e altri in cui si gioisce, e nelle sofferenze bisogna essere determinati e trovare dei rimedi per tornare a ripercorrere quel ruolino che ci ha visto meritatamente ai vertici della classifica”, ha concluso l’amministratore delegato nerazzurro.
    Guarda la galleryMilan-Inter, S.Siro contro la guerra: bandiere e maglie dell’Ucraina LEGGI TUTTO

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    Icardi alla Juve? Marotta: “Ben vengano grandi campioni in Italia”

    Gennaio è tempo di primi bilanci ma soprattutto di calciomercato. Nonostante le difficoltà economiche dei club sono diverse le trattative che potrebbero chiudersi nella prossima finestra di trasferimenti. Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, intervenendo ai microfoni di Novantesimo Minuto su Rai2, ha commentato così le voci di un possibile ritorno nel nostro campionato di Icardi, accostato alla Juve di Massimiliano Allegri: “L’Italia non è più l’Eldorado del calcio come negli anni Novanta, è un campionato di transizione e si perde in qualità. Se tornano in Italia giocatori importanti, ben vengano. Noi siamo a posto e contenti dei nostri attaccanti ma il calcio trarrà beneficio nel momento in cui i giocatori di qualità tornano in Italia”. Poi continua: “Luis Alberto? Non mi voglio addentrare nel futuro, affronteremo tutto al momento giusto”.
    Marotta loda Simone Inzaghi
    Intanto l’Inter vola dopo aver conquistato la vetta della classifica. I nerazzurri sono reduci da sei successi di fila e nelle ultime cinque partite non hanno subito reti. Risultati importanti frutto del lavoro di mister Simone Inzaghi, chiamato a prendere il posto di Antonio Conte, tecnico che ha riportato lo scudetto alla Beneamata dopo 11 anni e il dominio della Juve durato nove stagioni: “Immaginavo ci fossero più difficoltà, in realtà Simone si è inserito con più facilità del previsto e, supportato dalla società e dai dirigenti, è riuscito a dimostrare il suo vero valore – ammette l’ad dei nerazzurri -. E oggi rappresenta il valore aggiunto del nostro club nell’area tecnica. La scorsa estate il club è stato condizionato da temporali violenti, sono andati via Hakimi, Lukaku ed Eriksen oltre all’allenatore, ma abbiamo trovato la nostra stella polare, abbiamo trovato la strada giusta col riequilibrio economico-finanziario. E ora abbiamo un’altra stella come obiettivo, perché rappresenterebbe il ventesimo scudetto. Conte pentito di aver lasciato? Non bisogna rivangare il passato. Conte ha tracciato un solco importante in questo processo di crescita anche dal punto di vista tattico, della mentalità, del gioco. Il lavoro di Conte si è visto come si sta vedendo quello di Inzaghi. Abbiamo ottenuto una grande vittoria – il riferimento allo scorso scudetto arrivato dopo un dominio della Juve negli ultimi nove anni – e ora vorremmo ripeterlo. Sarebbe un grande regalo per i tifosi, per la proprietà, per noi stessi e sarebbe un segno di crescita ulteriore, che ha già  portato anche alla qualificazione degli ottavi di Champions che mancava da dieci anni”.
    Marotta ottimista sul rinnovo di Brozovic. Sulla Superlega e Joe Barone…
    Marotta parla anche del rinnovo di Brozovic, in scadenza a giugno ma sempre più indispensabile nello scacchiere tattico dell’Inter:  “Abbiamo alcuni rinnovi da affrontare. Siamo contenti dei nostri giocatori in scadenza e abbiamo già avviato le negoziazioni che speriamo di portare a termine con profitto. Brozovic è un giocatore importante che ha manifestato la volontà di rimanere, si tratta ora di negoziare dal punto di vista economico ma sono molto ottimista”. Sulla questione Superlega e sullo stato di salute del mondo del pallone commenta: “La Superlega nasceva da un grido di allarme dei club aderenti, denunciando il fatto che questo calcio rappresenta un modello non più sostenibile, che ha bisogno di una grande rivisitazione dal punto di vista dei calendari, dello sviluppo delle risorse e del contenimento dei costi, opera a cui tutti sono chiamati. Anche il nostro governo deve dimostrare più attenzione e sensibilità verso quello che rappresenta un aspetto sociale di grande rilevanza. Il calcio è un fenomeno di aggregazione e uno spaccato della nostra industria che versa all’erario circa un miliardo fra tasse e contributi. Non chiediamo ristori o soldi ma attenzione e agevolazioni nel rapporto debitorio fra il mondo del calcio e lo Stato”. L’ad dell’Inter ha poi affrontato il tema dello scontro con Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, nell’ultima assemblea di Lega. “L’Inter è per la trasparenza e ho presentato un’istanza per portare alla conoscenza di tutti nel nostro mondo la situazione debitoria dei club nei confronti dei propri tesserati e dello Stato, a testimonianza che l’Inter ha sempre adempiuto ai propri doveri, nel rispetto delle scadenze. Ho invitato Barone a contenere le sue rimostranze dure e non piacevoli”. LEGGI TUTTO

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    Marotta: “Plusvalenze? Il calcio italiano deve abituarsi al player trading”

    Marotta: “L’Inter è tornata dove merita”
    “La qualificazione agli ottavi di Champions una rivincita? È un traguardo importante che mancava da dieci anni, che ci riporta a un passato glorioso. Ma non si vive di vendetta, nello sport i giudizi non devono mai essere affrettati, serve cautela. L’equazione che più spende più vince non sempre vale. Laddove non ci sono soldi ci dev’essere competenza, passione, affiatamento, virtù che ho trovato in questa Inter e ho cercato di rafforzare. Abbiamo dato svolta a un cammino di transizione e oggi siamo ritornati su palcoscenico più consono alla storia del club. Inzaghi? Non mi ha meravigliato, l’avevo già conosciuto come calciatore. Nel suo periodo alla Lazio ha dimostrato sempre di essere un allenatore, giovane, dinamico, con tantissime caratteristiche positive. Abbiamo dovuto fare una scelta velocissima, nel giro di qualche ora. Era un allenatore che si adattava benissimo al modulo, italiano e si è integrato velocemente. Se era la nostra prima scelta? Era già nel nostro taccuino. Se fosse rimasto con la Lazio? Non sarebbe stato facile, cercavamo soprattutto un allenatore italiano”.
    Marotta: “Zhang non vende l’Inter”
    “Se mi sento di smentire un imminente cambio di proprietà? Sì. I proprietari stranieri non sempre vivono la quotidianità della gestione, ci sono i manager che hanno questo ruolo, l’importante è che ti diano sicurezza e stabilità. Non dimentichiamo quello che ha fatto la famiglia Zhang, in primis Steven, che nell’arco di questi anni hanno profuso centinaia di milioni di euro. Se l’Inter ha trovato certa stabilità e una continuità vincente lo si deve alla famiglia Zhang. La loro vicinanza non è mai mancata”.
    Marotta su Vlahovic ed Alvarez
    Quello di gennaio “è un mercato di riparazione. Siamo fortunati, questa rosa è omogenea e non ha falle profonde, ci sta dando soddisfazioni e merita di continuare. È una finestra di mercato difficile, dovremmo trovare opportunità che siano all’altezza della situazione. Non credo ci saranno stravolgimenti. Vlahovic? È l’espressione dell’attaccante moderno, con grande talento. C’è un aspetto di conflittualità con la Fiorentina ma spero si risolva, è brutto per una società vedersi sfilare un giocatore che è un patrimonio cresciuto anche grazie alla società stessa. Rappresenta uno dei giovani più interessanti del campionato italiano. Ma noi in quel reparto abbiamo esperienza e gioventù, con una qualità elevata”, ha aggiunto. Anche il nome di Julian Alvarez è accostato all’Inter, ma “il fatto che Baccin sia in Argentina rientra nelle attività ordinarie di un dirigente, monitora i campionati in Argentina e Paesi limitrofi per individuare chi va bene nel nostro modello”.
    Marotta su Brozovic e Perisic
    “Sensazione che si possa trovare un accordo per i rinnovi di Brozovic e Perisic? Credo di sì. Se i calciatori vogliono restare, il club è orgogliosi di tenerli. La volontà del giocatore è fondamentale. Noi non possiamo dispensare milioni per i contratti, se esiste la possibilità che i calciatori capiscono il nuovo modello che si è installato nel calcio italiano e nell’Inter credo si possa proseguire. Con grande orgoglio, dico che l’Inter dà tanto ai giocatori”.
    Marotta e l’addio alla Juve: “Esistono i cicli…”
    “Se Agnelli ha fatto male a mandarmi via? C’è un ciclo per i giocatori, è giusto che ci sia anche per i dirigenti. Sono molto contento di essere arrivato a Milano e all’Inter. Il mio rinnovo? Come management abbiamo un buon rapporto con la proprietà. Vedremo come il Covid condizionerà il rientro di Steven Zhang a Milano. Ma io, Ausilio, Baccin e Samaden siamo contenti di proseguire la nostra avventura all’Inter ed è una cosa reciproca con la proprietà. Credo che alla prima occasione ci saranno i presupposti per farlo. Rinnovo fino al 2025? Lo vedremo”.
    Marotta: “Conte acqua passata”. E su Lukaku…
    “Se mi sento deluso da Conte? Il calcio è questo, ci sono avvicendamenti continui, cambiamenti con grande repentinità. A lui va dato il grande merito di aver tracciato una strada, riportandoci alla vittoria e noi abbiamo continuato su questa strada. A Conte non possiamo che riconoscere tanti valori e meriti. Ma è acqua passata, parliamo del presente”. Marotta è poi tornato sulla cessione di Lukaku: “Da una parte c’era la grande volontà del giocatore di fare un’esperienza al Chelsea, dall’altra la società era in un momento di contrazione finanziaria e non poteva rinunciare a una somma straordinaria. Ma la volontà del giocatore è fondamentale, sfatiamo il fatto che Zhang abbia voluto venderlo a tutti i costi”.
    Marotta sullo stadio: “A Milano i presupposti ci sono”
    “Ci sono tante cose da rimodellare e tanti cambiamenti nell’ottica di un modello calcistico, quello italiano, che non è più sostenibile. Lo stadio? Rappresenta per un club non solo un asset patrimoniale, ma soprattutto rappresenta la casa dei propri tifosi, della squadra. I presupposti a Milano ci sono per arrivarci, c’è un’attività da parte dei due club, c’è grande sensibilità da parte dell’amministrazione comunale. Credo e spero si possa arrivare alla realizzazione quanto prima”. LEGGI TUTTO

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    Inter, Marotta sul mercato: “Ottimista su Brozovic, Insigne un'occasione”

    MILANO – “La penso come Inzaghi, non è decisiva, conta il risultato ma conta soprattutto la prestazione che ci deve dire se siamo in grado di lottare ancora per lo scudetto e darci autostima”. L’amministratore delegato dell’Inter, l’ex Juve Giuseppe Marotta, è intervenuto ai microfoni di Dazn nel prepartita del match con gli azzurri primi in classifica: “Nel Napoli c’è un bel mix vincente, Spalletti è un ottimo allenatore, ha fatto bene anche con noi ma nel calcio le cose iniziano e finiscono, da parte mia c’è la massima stima. Il rinnovo di Brozovic? Dobbiamo ancora entrare nel vivo delle negoziazioni ma sono ottimista, si è trovato bene con noi e spero possa continuare la sua esperienza con un grande club come l’Inter. Non è facile trovare club che abbiano la storia e l’ambizione dell’Inter. Insigne? E’ un’opportunità in senso generale, sta a me e ad Ausilio approfittarne anche se ora non è corretto parlarne visto che è l’avversario di stasera, le situazioni però vanno colte se esistono le condizioni per farlo”. LEGGI TUTTO

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    Inter, Marotta: “La distanza dalla Juve? I punti sono importanti…”

    GENOVA – Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, fa un primo punto su questo inizio di stagione, dopo il ko della Juventus a Napoli: “Ogni partita deve essere vissuta con la voglia di ottenere il massimo – dice a Sky Sport a ridosso del fischio d’inizio di Sampdoria-Inter – il fatto di essere distanziati notevolmente dalla Juventus non è un fatto da tenere in considerazione, in questo momento credo che la classifica e i punti siano importanti, ma è più importante che l’allenatore possa valutare la singola prestazione, per evidenziare gli errori e i miglioramenti consequenziali a questi. Oggi poi c’è il condizionamento legato al ritorno da poco dei nazionali”.
    Marotta: “Inzaghi si sta ambientando”
    Sulle scelte operate dall’allenatore nerazzurro Simone Inzaghi per la campagna acquisti dell’Inter, risponde: “Ogni allenatore rappresenta e gestisce come crede il gruppo, con la sua personalità, ma deve essere sempre nel rispetto della società, che deve essere a supporto dell’attività dell’allenatore. Anche in questo caso noi lo stiamo facendo, valutando che Inzaghi è alla prima esperienza nell’Inter e quindi, come tale, deve avere il giusto periodo di conoscenza e ambientamento, di capire anche quello che rappresenta l’Inter, che è un po’ diversa rispetto alla Lazio, senza nulla togliere alla Lazio, ma questo Inzaghi l’ha capito molto velocemente perché è una persona non solo preparata ma anche intelligente”.
    Marotta e la crisi finanziaria
    Del mercato, poi, dice ancora: “Il primo obiettivo che ci siamo posti era quello di mettere in sicurezza finanziaria la società, alla luce delle difficoltà della contrazione dei ricavi nella quale versava il club. Ci siamo riusciti e questa cosa ci dà ampio respiro. Dovevamo giustamente essere competitivi, vogliamo essere competitivi, per cui abbiamo allestito una squadra sfruttando anche le opportunità che si sono presentate, opportunità e circostanze che ci hanno aiutato nel mettere insieme una rosa che a nostro giudizio è molto competitiva per quelli che sono gli obiettivi del club”.
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