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    Youth League, Milan in vetta al girone: 3-1 al Chelsea

    MILANO – Vittoria fondamentale per il Milan nel 4° turno di Youth League grazie al netto 3-1 rifilato al Chelsea. Brutto primo tempo dei rossoneri che non riescono mai a rendersi pericolosi, pur reggendo bene gli attacchi dei Blues. Alla mezz’ora anche un problema per Lazetic, costretto ad abbandonare la sfida: al suo posto Traoré. Nella ripresa si accende finalmente la formazione di casa che sblocca al 63′ con Alesi. La rete sembra resistere, ma all’84’ gli inglesi guadagnano un calcio di rigore che Webster trasforma nell’1-1. Doccia fredda dalla quale i rossoneri si riprendono subito: Longhi all’87’ e ancora Alesi al 90′ calano il tris che porta il Milan in testa al gruppo %. 8 punti per Abate, primo in solitaria davanti alla Dinamo Zagabria che sale a quota 6 battendo il Salisburgo (5 punti). Resta ultimo il Chelsea con soli due pareggi ottenuti in quattro gare disputate. LEGGI TUTTO

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    Pagelle Juve: Vlahovic flop, meglio Kean. Male anche Kostic

    SZCZESNY 6

    Non è il caso di replicare l’uscita avventurosa in “stile Maccabi”, deve però restare alto quando Leao è in agguato. Sul gol di Tomori prova invano a chiudere uno specchio che si era fatto gigantesco agli occhi del milanista, poi si arrende a Diaz dopo aver quasi fatto un miracolo. Nel recupero sfodera su Origi il paratone che scansa il tracollo.

    DANILO 6

    Vede un buco e vi s’infila cercando il guizzo del sabato sera: gli va male in due circostanze, però era giusto provarci. Leao deve accentrarsi a caccia di spazio libero e questo è un merito del brasiliano, che sul taccuino finisce anche per un cross ben indirizzato sulla testa di Milik dalla fascia destra.

    BREMER 6

    La partnership con Bonucci per cercare di zittire Giroud non dispiace e quando c’è la possibilità, l’ex Toro prova a dare una mano anche nei rari spunti offensivi della Juve. La frenetica rincorsa a un posto al Mondiale è partita.

    BONUCCI 4.5

    Il momento più duro del primo tempo quando stramazza a terra dopo aver preso in faccia un pallone calciato da Leao: pronti i soccorsi e anche il gentile omaggio della Sud milanista che non dimentica. Non fa una gran figura, invece, quando Diaz con un tunnel lo lascia sul posto e infila il 2-0 rossonero. Di lì in poi, il crollo. Forse da parte del capitano sarebbe servito qualche urlo in più per risvegliare la compagnia in un secondo tempo che una squadra chiamata a recuperare il risultato dovrebbe affrontare con il sangue agli occhi.

    ALEX SANDRO 5

    L’ammonizione di Cuadrado è per metà colpa sua, visto che sbaglia il tempo dell’anticipo su Diaz. Sul mischione che origina il vantaggio del Milan è lui a tenere Tomori in gioco.

    CUADRADO 5

    A bilancio mette un diagonale troppo largo, un cartellino giallo difficile da evitare, così come è complicato interpretare una sua scelta su una ripartenza a campo aperto con palla servita a Vlahovic e non a Milik. Gioca solo un tempo, quindi Allegri lo cambia anche perché, dopo l’episodio del fallo di Hernandez non fischiato, il colombiano s’era innervosito assai.

    Guarda la galleryMilan-Juve, il fallo su Cuadrado da cui nasce l’angolo del gol di Tomori FOTOIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, meglio stare zitti. Parola al lavoro e le scuse di Bonucci

    INVIATO A MILANO – Dallo sciacquatevi la bocca al tappatevi la bocca. La Juventus – Massimiliano Allegri a parte – ha lasciato San Siro più o meno così come l’hanno fatto i tifosi: ammutolita, silente. Non ha parlato capitan Leonardo Bonucci, tornato titolare. E non l’ha fatto nessun altro dei giocatori. Era già accaduto a Monza, dopo il ko rimediato prima della sosta: c’era poco da dire, al di là della disamina del tecnico (Allegri era squalificato, in conferenza e davanti alle telecamere era andato il suo vice Marco Landucci). Piuttosto c’è molto da fare, da lavorare, da recuperare.
    Juve, parola al lavoro
    In momenti come questi, peraltro, non si sarebbe potuto far altro che ripetere concetti triti e ritriti, tesi alla rabbia da trasformare in carica e voglia di riscatto. Oppure si sarebbe potuto sottolineare che per fortuna si torna subito in campo, martedì, contro il Maccabi Haifa in Champions League per provare a restare quantomeno in corsa per l’accesso agli ottavi di finale. O ancora, pescando dal prontuario, si sarebbe potuto sottolineare che non è ancora finita, che se ci si crede si possono fare le imprese, che in passato… Etc. Etc. Concetti cui è giusto affidarsi, certo, ma che hanno presa e credibilità se li dici una, due volte. Ma poi devono giocoforza cedere posto ai fatti concreti. Peraltro, sempre in momenti come questi, si entra nel campo in cui una parola è poca e due sono troppe. Cioè: basta mezza frase in più per creare casini. E complicanze. Dopo la sconfitta in Champions League contro il Benfica, ad esempio, s’era assistito all’ottimismo ostentato da Allegri da una parte e invece dall’altra alla preoccupazione di Bonucci, che aveva sottolineato che si commettevano sempre gli stessi errori.
    Milan-Juve, serata da dimenticare per Bonucci
    Da quel proclamo le sorti di Bonucci sono andate vacillando tra panchine, polemiche, difficoltà varie. Anche con i tifosi i rapporti sono diventati tesi e sono sfociati in alcune contestazioni. Ieri, a Milano, s’è giunti al culmine. La San Siro rossonera ha fischiato il capitano juventino memore di quella parentesi milanista (stagione 2017-18 mirata a «spostare gli equilibri») presto bollata come un errore clamoroso dal diretto interessato, tornato rapidamente e mestamente sui suoi passi. Ma pure lo spicchio di stadio juventino ha avuto a che ridire, durante la chiama dei titolari. In passato è capitato che situazioni come queste galvanizzassero Bonucci, bravissimo a trasformare fischi e insulti in carica emotiva, determinazione, motivazioni. Spesso ha segnato, in mezzo alla bolgia, viaggiando fiero in direzione ostinata e contraria. Questa volta, invece, no. Ha visto, segnare. Sotto i suoi occhi.
    Milan-Juve, arrivano le scuse di Bonucci
    Con personalità, però, alla fine, non s’è tirato indietro. E’ stato lui, ancora un volta, sia pure un po’ spaesato e dubbioso sulla reazione che avrebbe riscontrato, a indurre i compagni a fare comunque un cenno di saluto ai tifosi bianconeri. Non sotto la curva, ma almeno da metà campo. Una assunzione di responsabilità che comunque è giusto riconoscere al difensore bianconero. Sperando, sempre, che non debbano seguirne in quantità.
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    Milan-Juve: il gol di Tomori nasce da un fallo su Cuadrado FOTO

    MILANO – Il gol con cui il Milan va in vantaggio sulla juventus allo scadere del primo tempo è viziato da un fallo su Cuadrado. Se la posizione di Tomori che calcia in rete da pochi passi, ma tenuto in gioco dal distratto Alex Sandro che non sale, il problema è il corner che nasce da un’azione viziata da un fallo.

    Theo Hernandez, infatti, conquista il corner dopo aver commesso un fallo, anche piuttosto violento, su Cuadrado che l’arbitro Orsato non vede e che il Var lascia correre (in questi casi, in teoria, non può intervenire). Da quella palla conquistata fallosamente Theo ottiene il corner da cui nasce il gol, ma quell’azione sarebbe stata da fermare prima. LEGGI TUTTO

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    Quote Milan-Juve: quanto vale un gol di Vlahovic a San Siro

    Una grande classica del calcio italiano si appresta a illuminare la nona giornata di Serie A. Milan-Juventus, in programma sabato alle 18 al Meazza, non è certo una sfida qualsiasi. I campioni d’Italia nell’ultima partita disputata hanno vinto per 3-1 sul campo dell’Empoli mentre la “Vecchia Signora” ha conquistato i tre punti contro il Bologna. Le quote sorridono ai rossoneri ma i bianconeri faranno di tutto per uscire con un risultato utile da San Siro.
    Milan-Juve, indovina il risultato del big match e vinci i premi in palio!
    Esito Multigol Ospite 1-2, scopri la quota
    Il Milan è reduce dal brutto ko in Champions contro il Chelsea (0-3). Di questi tempi Pioli oltre che con gli avversari deve fare i conti anche con le numerose assenze. Pesante quella nelle fila bianconere di Di Maria, uno che cambia il volto delle partite con le sue giocate da campione (triplo assist contro il Maccabi Haifa).
    In più, partite del genere sono spesso bloccate e caratterizzate dall’equilibrio come dimostrano i precedenti della passata stagione: due gare in campionato e altrettanti pareggi, conditi dall’Under 2,5.
    Uno sguardo alle quote del match, nel complesso favorevoli al Milan che si gioca vincente al 90′ a 2.10 sui bookie Goldbet, Cplay e Begamestar. Il colpo della Juve è offerto a 3.60 mentre la X vale 3.30 per Goldbet e 3.38 per Cplay e Begamestar.
    Dunque Milan favorito per le principali agenzie di scommesse ma Vlahovic e compagni possono andare a segno al Meazza. L’esito Multigol Ospite 1-2 paga 1.63 su Cplay e Begamestar mentre su Goldbet la quota assegnata all’opzione “Juve segna una o due volte” è pari a 1.59. LEGGI TUTTO

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    Juventus: la variabile Milik per il Milan, Vlahovic a mille

    TORINO – Massimiliano Allegri parla prima dell’allenamento odierno e del risveglio muscolare di domani mattina per cui ha margine per muoversi sulla pretattica. E così il “miglioramento” di Milik da verificare con le ultime due sedute apre scenari multitasking sulla formazione che domani scenderà in campo al Meazza contro il Milan. In ogni caso la sensazione è che il polacco sarà della partita dal primo minuto ad affiancare un Vlahovic più carico che mai dopo gli ultimi gol segnati in campionato e in Champions League. LEGGI TUTTO

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    Jutglà è il nuovo gioiello targato Bruges

    TORINO – Una Champions League grandi firme dopo tre giornate. Ed è sufficiente scorrere le classifiche dei gironi per rendersene conto con Bayern, Real Madrid e Manchester City che viaggiano a forza 9, come i punti conquistati con un percorso netto, al fianco di uno scatenato Napoli… E una sorpresa assoluta, il Club Brugge o Bruges a seconda del linguaggio che vogliamo scegliere. I campioni del Belgio hanno messo in riga in successione Leverkusen, Porto e Atletico Madrid riuscendo a mantenere inviolata la propria porta e dando una magnifica impressione delle proprie qualità. Del resto la Jupiter Pro League si conferma un campionato “laboratorio”, un torneo dove maturano talenti destinati a ingrossare gli organici dei top club d’Europa. Un marchio di garanzia con il Bruges che sta facendo la sua parte ormai da anni con l’ultimo pupillo cresciuto e svezzato, Charles De Ketelaere, partito verso Milano, sponda rossonera per la ragguardevole cifra di 32 milioni più bonus. E se qualcuno pensava che la squadra, passata nelle mani di Carl Hoefkens, dal 2018 nel settore giovanile dividendosi tra il campo e la scrivania con l’incarico di talent manager, potesse soffrire il contraccolpo ecco immediata la risposta in Champions League.
    Dal Barça al Belgio
    Il nuovo idolo, stavolta, non è cresciuto in casa, ma sui campi della Catalogna: Ferran Jutglà. L’attaccante ha mosso i primi passi nell’Espanyol, poi Sant Andreu e l’approdo alla Masia, al Barcellona con il quale ha segnato il suo primo e unico gol nella Liga. Lo scorso giugno l’approdo in Blauw en Zwart, blu e nero, al prezzo di saldo di 5 milioni con un contratto fino al 2026, e dopo pochi mesi l’esplosione… Oggi Jutglà vale oro: 8 gol e 5 assist in 14 partite, 2+2 in Champions e un movimento incessante su tutto il fronte offensivo con un bagaglio tecnico che gli permette di affrontare l’uno contro uno con una percentuale di riuscita altissimo. Ma la “gioielleria” Bruges vede aumentare gara dopo gara il proprio valore con due obiettivi del Milan in rampa di lancio, il centrocampista Raphael Onyedika, ex Midtjylland, e l’attaccante Noa Lang oltre a Andreas Skov Olsen, ex Bologna. E attenzione perché il tecnico Hoefkens continua a pescare dalle giovanili altri talenti: l’ultimo ha esordito mercoledì sera in Champions contro l’Atletico Madrid, il difensore 17enne Jorne Spileers, pochi giorni dopo essere stato sospeso a scuola perché lanciava castagne ai compagni.

    Haaland sprinta con Chiesa e Davies
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