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    Diretta Salisburgo-Milan ore 21: dove vederla in tv e in streaming e le probabili formazioni

    SALISBURGO (AUSTRIA) – Tornato a vincere in Italia con lo scudetto conquistato nella passata stagione, il Milan vuole tornare grande anche in Europa. Reduci dall’entusiasmante successo nel derby di campionato contro l’Inter, i rossoneri di Stefano Pioli si tuffano sulla Champions League: sarà il campo del Salisburgo a fare da scenografia al debutto nel Gruppo E, completato da Chelsea e Dinamo Zagabria che si sfideranno a loro volta oggi in Croazia. Out Florenzi, Krunic e Rebic nel Diavolo di Stefano Pioli, diversi gli assenti nella formazione di casa guidata dal tedesco Matthias Jaissle. 
    Le probabili formazioni di Salisburgo-Milan
    SALISBURGO (4-3-3-1): Kohn; Dedic, Solet, Wober, Ulmer; Seiwald, Capaldo, Kameri; Kjaergaard, Okafor; Fernando. All. Jaissle
    A disposizione: Manti, Walke, Van der Brempt, Piatkowski, Baidoo, Pavlovic, Bernardo, Bernede, Diarra, Adamu, Koita, Simic.
    Indisponibili: Sesko, Susic. Squalificati: -. 
    MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Hernandez; Tonali, Bennacer; Saelemaekers, De Ketelaere, Leao; Giroud.
    A disposizione: Mirante, Jungdal, Dest, Kjaer, Gabbia, Ballo-Touré, Pobega, Brahim Diaz, Messias, Origi.
    Indisponibili: Florenzi, Krunic, Rebic. Squalificati: -. 
    ARBITRO: Jovanovic (Serbia)
    ASSISTENTI: Stojkovic e Mihajlovic.
    IV UOMO: Simovic
    VAR: Dankter (Germania)
    AVAR: Millot (Francia) LEGGI TUTTO

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    Solido e determinato: è il Milan di Pioli, Tonali dà il passo in più

    Esattamente come nel derby di 7 mesi fa, il Milan va sotto con l’Inter prima di ribaltare. Allora fu l’inizio della riscossa rossonera, che ha poi portato allo scudetto, stavolta vale il simbolico sorpasso in classifica sui cugini. Curioso che il 2-1 l’abbia firmato ancora Giroud. Stavolta è stata l’apoteosi di Rafael Leao, sempre più grande, decisivo e, al dunque, straordinario. Ha segnato i suoi primi due gol nel derby della Madonnina, ma ha anche piazzato l’assist per la rete di Giroud, quella del sorpasso. Ha addirittura scherzato i tre difensori interisti in occasione del 3-1, una scena da dividere a metà tra la sopraffina giocata del portoghese e lo sconcertante imbarazzo della migliore difesa di Serie A ai tempi di Conte.Sono successe tante cose in una partita elettrica, priva di pause, ma di fortissimo impatto emotivo, che inevitabilmente avrà il proprio riflesso sulla corsa scudetto e sulla settimana di Champions League. L’Inter arrivava dalla facile vittoria contro la piccola Cremonese, il Milan dall’insipido punto in trasferta con il Sassuolo. Si è andato molto per ventate. Prima l’Inter, poi a lungo il Milan, infine di nuovo l’Inter nell’ultima parte di gara, quando il distacco era ampio e Maignan ha respinto le residue speranze di Calhanoglu e soci. Il portiere francese, considerato un ripiego ai tempi della dolorosa conclusione del rapporto con Donnarumma, è oggi una delle maggiori garanzie del Milan. Gli altri sono il citato Leao, semplicemente devastante, il torreggiante Giroud, pronto a buttarsi su ogni palla e a opporsi anche da solo contro la difesa nerazzurra, e soprattutto Tonali. La partita è cambiata, a metà del primo tempo, quando il centrocampista azzurro ha cominciato a prendere in mano la squadra. Ha individuato le giuste traiettorie, ha accresciuto la pericolosità del Milan con il passare dei minuti, scatenando la classe furiosa di Leao. È il Diavolo che vince grazie alla sua maggiore convinzione, ricetta magica valsa un tricolore. Non è la rosa più forte, come si ripete dappertutto scaricando il pronostico sull’Inter, eppure nessuno ha un gruppo così solido, una determinazione paragonabile, uno spirito di servizio altrettanto sviluppato dei giocatori di Pioli. Sempre più on fire.Si è visto poco De Ketelaere, colpevole di essersi lasciato sfuggire Brozovic in occasione dell’1-0. Il derby è giungla e pensare di attraversalo senza sporcarsi i mocassini è impossibile anche per una stellina del mercato. Ma il ragazzo crescerà in sicurezza, perché proprio Tonali è la dimostrazione che al Milan sanno aspettare i nuovi, grazie a un ambiente costantemente cresciuto in questi anni. Merito dello spogliatoio e di figure come Maldini e Massara, pronte a basarsi su idee e competenza più che su conoscenze e amici degli amici. Ieri i nuovi padroni americani si sono goduti in tribuna una realtà solida e strutturata, rinfrancati dal fatto che i 1,2 miliardi di euro siano stati investiti bene. Cosa di meglio di un debutto inaugurato dal successo nel derby? Tre punti Cardinale.Dall’altro lato, l’Inter ha vissuto sulla qualità dei suoi interpreti. L’abilità di Correa e Lautaro in occasione dell’1-0, qualche cross ben messo dalla fascia. Ma tanti, troppi sono stati gli errori. La difesa, giunta all’ottavo gol incassato in cinque partite, si è fatta bucare ogni volta, pure per colpa degli sbagli del centrocampo in uscita. L’Inter è migliorata con l’ingresso di Dzeko, Dimarco e Mkhitaryan a metà ripresa. Troppo tardi. È un po’ la maledizione dei cambi che perseguita Simone Inzaghi. O non li fa o, quando li fa, risultano tardivi. Visto con il senno di poi, perché non mettere il bosniaco prima? Ma sono domande che hanno una risposta migliore da casa. Resta invece un dato sul quale alla Pinetina dovranno riflettere: le due partite più importanti sin qui si sono chiuse con due sconfitte contro Lazio e Milan, per un totale di 6 gol incassati. Sì, si poteva pure pareggiare, ma rimane il problema. LEGGI TUTTO

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    Milan-Inter, Inzaghi: “C'è stato un black out, io sono il responsabile”

    MILANO – “Inter a due facce? Esattamente. All’inizio è stata una partita equilibrata, di studio reciproco, poi abbiamo fatto un bellissimo gol, ma dopo il pareggio abbiamo avuto un black out di mezz’ora che ci è costato altri due gol. Noi ne abbiamo fatti due bellissimi, mentre i loro tre non possiamo concederli… soprattutto in un derby. E alla fine abbiamo perso. Per tutto quello che abbiamo creato alla fine avremmo meritato il pari, ma io sono l’allenatore e sono il primo responsabile: quella mezz’ora ha lasciato a desiderare in una partita così importante e dovevamo fare meglio”. Il tecnico dell’Inter Simone Inzaghi è intervenuto ai microfoni di Dazn dopo il derby perso 3-2 contro il Milan. 
    Inzaghi: “Subiamo gol con troppa facilità”
    “Analogie con il ko con la Lazio? No, sono state due partite diverse. Penso che stasera, per fare due gol, abbiamo fatto tantissima fatica, anche se potevamo farne altri e abbiamo trovato un grandissimo portiere. A noi, invece, ci fanno gol con troppa facilità e dovremo cercare di lavorare e migliorare. Io, da allenatore, dovrò premere su questo. Analizzeremo tutto, sicuramente per vincere un derby bisogna fare di più. Quando ci siamo trovati sotto 3-1 abbiamo fatto tutto quello che andava fatto, ma mezz’ora non basta per vincere la partita e in quel passaggio a vuoto il Milan ha fatto tre gol e noi siamo riusciti a farne soltanto uno. Per la nostra squadra è troppo importante saper gestire i momenti e dobbiamo essere più dentro le partite, senza questi black out che, contro squadre forti come Lazio e Milan, ci hanno compromesso le partite. Il dettaglio fa la differenza e dobbiamo assolutamente migliorare su questo. Basta rivedere i gol… Noi per segnare abbiamo dovuto fare tante costruzioni, i loro sono stati segnati in maniera troppo semplice”.
    Inzaghi: “C’è delusione, mi brucia aver perso il derby”
    “Barella sotto tono? Parlare di singoli in questo momento mi viene difficile. È normale che l’analisi è stata fatta. Abbiamo avuto quel momento, in cui abbiamo preso l’1-1 in uscita mentre eravamo in totale controllo della partita e stavamo facendo quello che dovevamo fare. I quinti dovevano stare bassi sul pressing del Milan e infatti nel primo tempo ho richiamato la posizione a Dumfries. La palla era nostra, non c’erano avvisaglie, e abbiamo concesso il pareggio. 8 gol subiti in 5 partite? Questa è la stessa squadra che l’anno scorso è stata otto partite senza subirne. I numeri vanno letti in questa direzione, basta vedere la partita di oggi, noi fatichiamo tantissimo a segnare, loro invece arrivano in porta con troppa facilità. Io sono l’allenatore e devo riportare la solidità. Mi brucia aver perso il derby, per i tifosi e per la società, ci tenevamo tantissimo, potevamo e dovevamo fare di più. C’è tanta delusione, perché con il Milan sono state sempre partite aperte decise dagli episodi”.
    Guarda la galleryLeao dà spettacolo con 2 gol e un assist: l’Inter si arrende al Milan 3-2Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Pioli si gode il suo Milan: “Sono un allenatore felice”

    MILANO – “Sono un allenatore felice”. Così parla Stefano Pioli, con la maglietta bagnata per i gavettoni lanciatigli addosso dai suoi calciatori dopo il successo nel derby contro l’Inter, battuta 3-2 al Meazza. “È una vittoria importante – ha detto il tecnico del Milan dopo il match – perché c’è sempre stata grande rivalità e ora, con due squadre di alta classifica ancora di più. L’Inter ci ha fatto palleggiare e noi abbiamo sbagliato poco. Sapevamo che i duelli sarebbero stati decisivi e li abbiamo affrontati tutti con grande cattiveria. Per settanta minuti abbiamo giocato da grande squadra, poi forse poi ci siamo rilassati un po’ e concedesso qualcosa all’Inter, ma siamo stati bravi a portare a casa il risultato”.
    Milan-Inter 3-2: statistiche e tabellino
    Applausi alla squadra
    Pioli non lesina elogi per i suoi ragazzi: “Continuano a stupirmi per la loro energia, la loro caparbietà e la loro voglia di migliorare”. Qualche parola in più per il mattatore del derby: “Leao? Nell’uno contro uno è fortissimo e noi cerchiamo di metterlo nelle migliori condizioni. È un ragazzo molto intelligente, ha grande potenziale e sa che non deve accontentarsi per puntare in alto”. Applausi anche a Maignan: “Se la squadra mi sorprende lui non mi sorprende più, oltre che un portiere fortissimo è una persona di grande spessore. Se stiamo facendo così bene è perché abbiamo giocatori del suo livello”.
    Guarda la galleryLeao dà spettacolo con 2 gol e un assist: l’Inter si arrende al Milan 3-2
    Rotta sulla Champions
    A fine gara emozioni con il tormentone ‘Pioli’s on fire’ cantato dai tifosi del Milan: “Non può che farmi piacere ma la cosa più importante, al di là dei cori per me ,è la coesione che c’è tra i tifosi e la squadra. Ci trasmettono grande energia”. E ora rotta sulla Champions League, a pochi giorni dal debutto sul campo del Salisburgo: “Abbiamo imparato che la Champions richiede sempre prestazioni di alto livello, oggi i giocatori erano concentrati sul derby ma il mio staff ha già studiato l’avversario. Sarà una partita diversa da quella con l’Inter – sottolinea Pioli -, perché troveremo una squadra messa in campo diversamente e quindi prepareremo il match in maniera diversa. Ma con la stessa mentalità”.
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    Milan-Inter 3-2: doppietta di Leao, Pioli in vetta alla Serie A

    MILANO – Il Milan porta a casa un derby spettacolare, che ha tenuto i tifosi col fiato sospeso fino al 95′, e conquista – almeno provvisoriamente – la vetta solitaria della classifica di Serie A. Eppure, la stracittadina meneghina era iniziata sotto i migliori auspici per l’Inter di Simone Inzaghi, avanti al 21′ con Marcelo Brozovic, abile a lanciarsi nella prateria creata dalla combinazione tra Lautaro e Correa. I rossoneri di Pioli, però, cambiano marcia, mettendo alle corde gli avversari: protagonista assoluto è Rafael Leao, che pareggia al 28′, regala a Giroud la palla del sorpasso al 54′ e firma la doppietta al 60′. Di Dzeko al 67′, soli tre minuti dopo il suo ingresso in campo, il gol del definitivo 3-2.
    Milan-Inter, le scelte di Pioli e Inzaghi
    In un Meazza gremito e adornato dalle spettacolari coreografie delle due tifoserie, va in scena il derby della Madonnina numero 90 tra quelli – formalmente – giocati in casa dai rossoneri. Pioli opera cinque cambi rispetto al pareggio a reti bianche con il Sassuolo e schiera Calabria, Kalulu, Tomori e Theo Hernandez davanti a Maignan, Tonali e Bennacer in mediana con Messias, De Ketelaere e Rafael Leao a supporto del terminale offensivo Giroud. Orfano di Lukaku, Simone Inzaghi non rinuncia al 3-5-2 con Handanovic tra i pali, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries e Darmian a tutta fascia, Brozovic in cabina di regia, Barella e Hakan Calhanoglu mezz’ali, con Lautaro Martinez e Correa – preferito a Dzeko – in attacco.
    Milan-Inter 1-1 al 45′: Leao risponde a Brozovic
    La posta in palio è alta, la pressione – ambientale e psicologica – ha inevitabilmente condizionato la marcia di avvicinamento alla super sfida di San Siro e i 22 in campo ne risentono, almeno in avvio: match tattico, ritmo spezzettato e un accenno di rissa abilmente sedato dall’arbitro Chiffi, che mostra il giallo a Theo Hernandez e Dumfries dopo soli dieci giri di lancetta. Il primo squillo è di matrice nerazzurra, con Brozovic che all’11’ si fa murare in corner. Per il centrocampista croato, però, la gioia personale è rimandata di dieci minuti, giusto il tempo di smaltire la paura sull’autorete sfiorata da Bastoni al 15′, salvato dalla traversa e dal fischio del direttore di gara che punisce una spinta di Giroud: è il 21′ quando Lautaro duetta con Correa, si apre una voragine nel cuore della difesa milanista e l’ex Dinamo Zagabria infila Maignan con un destro rasoterra sul primo palo. I ragazzi di Pioli reagiscono di nervi e si riversano nell’area di rigore avversaria e se peccano d’imprecisione Calabria (di testa al 25′) e Giroud (di piede al 26′), non fa altrettanto Rafael Leao al 28′, con un preciso diagonale mancino soltanto sfiorato da Handanovic con la punta delle dita: arrabbiatissimo Inzaghi in panchina per l’errore in uscita che ha avviato l’azione del pari rossonero, che il portoghese dedica a Florenzi. Altre scintille alla mezz’ora: protagonista stavolta Giroud (ammonito), in polemica con Skriniar dolorante a terra dopo un contrasto. Il bomber francese, 4′ più tardi, si divora il sorpasso calciando male col mancino da posizione favorevole, ‘imitato’ da Tonali dal limite, seguito immediatamente da Theo, che sfiora l’incrocio: tripla occasione Milan in soli 30 secondi, l’Inter sembra essersi di colpo sfilacciata e mostra evidenti problemi nella costruzione del gioco. Pericoloso anche De Ketelaere sugli sviluppi di un corner (37′), prima di costringere Brozovic a spendere un giallo con un tentativo di incursione palla a terra (38′): sul punto di battuta va Tonali, che centra la barriera, quindi Bennacer non inquadra lo specchio. Su un nuovo calcio piazzato – al 42′ – buona chance per Hernandez, seguito a ruota da Giroud: entrambe le zuccate terminano alte sopra la porta difesa da Handanovic. L’undici nerazzurro si rivede in chiusura di primo tempo, con Lautaro che, rimontato in extremis da Kalulu, porta a casa soltanto un angolo.
    Leao-Giroud, poi Dzeko: il Milan batte l’Inter 3-2
    La ripresa parte senza cambi e, nei primi minuti, il copione è la perfetta prosecuzione della seconda metà del primo tempo, con l’Inter che fa una fatica terribile nello sviluppo delle proprie azioni e il Milan che comanda il gioco e domina sulle vie aree: Theo Hernandez, sulla punizione di Tonali, non trova l’angolo per un soffio. Uno spunto di Correa costringe De Ketelaere all’ammonizione, in ritardo nel ripiegamento difensivo, ma Calhanoglu – dal limite – sbatte contro la barriera. Giroud, invece, riveste i panni di uomo derby dopo la doppietta valsa una fetta importante di Scudetto nella scorsa stagione e al 54′ porta avanti i suoi: sul suggerimento di Leao, velenosa zampata mancina dell’ex Chelsea che s’insacca alla sinistra di Handanovic. Ma non è finita qui: al 61′, infatti, innescato da un tacco volante di Giroud, che ricambia l’assist, il talento lusitano si mette in proprio, porta a spasso mezza difesa nerazzurra, sinistro-destro e piattone al ferro che vale il 3-1 per il Milan. Simone Inzaghi, attonito, cerca una scossa e manda in campo Dzeko, Mkhitaryan e Dimarco per Correa, Barella e Bastoni, mentre Pioli getta nella mischia Brahim Diaz per De Keteleare: la mossa del tecnico nerazzurro sembra dare i propri frutti e al 67′ il bomber bosniaco, a secco dallo scorso aprile, riapre il match scaricando in rete con violenza – e l’ausilio del palo interno – il passaggio dal fondo di Darmian. Subito dopo, poi, strepitosa parata di Maignan sulla sassata di Lautaro, in sospetto fuorigioco. La partita si (ri)accende, Dzeko è onnipresente e al 70′ dà il là a una nuova colossale occasione interista, conclusa ancora dal Toro Martinez, stavolta di testa, sul quale si ripete con un tuffo prodigioso l’estremo difensore rossonero. Ora è Pioli a vedere i suoi in difficoltà e quando il cronometro segna -18′ al 90′, si gioca le carte Saelemaekers ed Origi per Messias e Giroud. Ma è ancora Inter: Dzeko, incontenibile, si vede respingere il proprio tiro con i piedi da Maignan, quindi Dumfries, Lautaro e Dimarco sbattono contro il muro milanista. Il portiere francese quindi, al 75′, si supera su Calhanoglu, volando sotto l’incrocio e deviando in corner. L’Inter attacca a testa bassa, il Milan perde certezze e Tonali si prende un giallo per proteste. Squadre lunghe, ritmi vertiginosi, palle che pesano: questo è il contesto in cui si giocano gli ultimi dieci minuti di un derby bellissimo. Origi prova a prendere per mano i suoi con due sgroppate, quindi Kjaer e Pobega – al posto di Calabria e Tonali – danno all’undici rossonero i centimetri e il peso necessari per provare a tenere botta. Gosens e D’Ambrosio per Darmian e De Vrij sono invece le contromosse nerazzurre. All’88’ Leao cerca la tripletta, ma spara alto, poi s’iscrive nella ‘lista dei cattivi’ dell’arbitro per un paio di spallate di troppo nei confronti di D’Ambrosio. Al 95′, invece, ad un soffio dal triplice fischio, le speranze dei nerazzurri si spengono sul chirurgico tentativo di Mkhitaryan che lambisce il palo con Maignan immobile. C’è tempo, invece, per un ‘tiraccio’ di Origi in contropiede che termina in curva. LEGGI TUTTO

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    Milan, Pioli: “Nel derby nessun favorito, l'Inter si batte sui duelli”

    MILANO – Tante aspettative per una ripartenza. Dopo il pareggio ottenuto contro il Sassuolo, il Milan si presenta al derby con rinnovate ambizioni. Il tecnico Pioli non fa pronostici, ma si auspica una grande prestazione della propria formazione. “Non credo che in partite come il derby ci siano favoriti – sottolinea l’allenatore del Milan in conferenza stampa – sarà difficile per entrambe le formazioni. Gli episodi faranno la differenza, dobbiamo avere lucidità per essere avvantaggiati nei singoli episodi”.
    Una sfida con molte attese
    La partita potrebbe già segnare un punto di svolta della stagione: nessuna delle due formazioni può lasciare punti per strada. “Mi aspetto una partita vibrante – continua Pioli – ci saranno tanti duelli, e chi ne vincerà di più avrà modo di vincere la partita. Si affrontano due squadre che si conoscono bene e che provano sempre ad essere pericolose”.
    Guarda la galleryMaignan para un rigore e salva il Milan: col Sassuolo è 0-0
    Un campionato equilibrato
    “Continuo a pensare e credere che ci sarà un livello molto equilibrato nel campionato – sottolinea l’allenatore rossonero – rispetto all’Inter noi abbiamo una filosofia diversa, ma entrambi possiamo essere pericolosi. Il derby è il derby: non conta come ci si arriva, ma come lo si affronta. Noi l’abbiamo preparata al massimo per giocarla al meglio – conclude – cercheremo di farlo fino alla fine”.
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    Milan, visita di controllo al ginocchio per Ibrahimovic: l'esito

    MILANO – Prosegue positivamente il percorso di riabilitazione di Zlatan Ibrahimovic verso il ritorno in campo. Il 40enne attaccante svedese del Milan, fa sapere la società rossonera, è stato visitato a Lione dal dottor Bertrand Sonnery Cottet. Il controllo, a tre mesi dall’intervento chirurgico del ginocchio sinistro è andato bene e il giocatore continuerà il suo percorso riabilitativo come da programma. Il suo ritorno in campo dovrebbe avvenire dopo la sosta per il Mondiale in Qatar. LEGGI TUTTO

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    Calendari Champions: subito Psg-Juve. Alla prima anche Napoli-Liverpool e Inter-Bayern

    6 settembre: alle 21 Salisburgo Milan; alle 21 Psg-Juventus.

    7 settembre: alle 21 Napoli-Liverpool; alle 21 Inter-Bayern.

    13 settembre: alle 18.45 Viktoria Plzen-Inter; alle 21 Rangers-Napoli.

    14 settembre: alle 18.45 Milan-Dinamo Zagabria; alle 21 Juventus-Benfica.

    4 ottobre: alle 21 Ajax-Napoli; alle 21 Inter-Barcellona;

    5 ottobre: alle 21 Chelsea-Milan; alle 21 Juventus-Maccabi Haifa.

    11 ottobre: alle 18.45 Maccabi Haifa-Juventus; alle 21 Milan-Chelsea.

    12 ottobre: alle 18.45 Napoli-Ajax, alle 21 Barcellona-Inter.

    25 ottobre: alle 21 Dinamo Zagabria-Milan; alle 21 Benfica-Juventus.

    26 ottobre: alle 18.45 Inter-Viktoria Plzen; alle 21 Napoli-Rangers.

    1 novembre: alle 21 Liverpool-Napoli; alle 21 Bayern-Inter.

    2 novembre: alle 21 Milan-Salisburgo; alle 21 Juventus-Psg. LEGGI TUTTO