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    Leroux a Beerensteyn: frecciata social dopo l’eliminazione dell’Olanda

    Azione e reazione. Sydeny leroux, calciatrice degli Stati Uniti, non ha perso tempo e sui social ha risposto piccatamente alle parole di Lineth Beerensteyn. L’esterno della Juventus e dell’Olanda Women non le ha mandate a dire in conferenza alla Nazionale a stelle strisce, eliminate in maniera rocambolesca ai calci di rigore dalla Svezia e vendicando in qualche modo la bruciante sconfitta nella finale dei Mondiali precedenti proprio con le statunitensi.
    “Gli Stati Uniti parlano troppo. Parlavano già di finale e invece sono fuori” è stato il commento dell’esterno delle Orange alla vigilia della sfida contro la Spagna. La replica è arrivata dritta al punto nemmeno 24 ore dopo, con l’eliminazione della squadra dei Paesi Bassi contro le furie rosse ai tempi supplementari con il risultato di 2 a 1.
    Leroux risponde a Beerensteyn
    “Una cosa che abbiamo imparato è aspettare a parlare di stronzate fino a quando non sarai sul podio con una medaglia d’oro perché ora… sei fuori anche tu”. Nemmeno Sydney Leroux ha voluto girare troppo attorno all’argomento e al triplice fischio di Spagna-Olanda ha scritto subito il messaggio sul proprio profilo Twitter. Un botta e risposta che non ha fatto altro che riaccendere le polemche sui social. LEGGI TUTTO

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    La confessione di Kimmich: “Dopo l'eliminazione dal Mondiale ho rischiato di sprofondare”

    DOHA (QATAR) – Nonostante abbia appena 27 anni, Joshua Kimmich ha praticamente vinto tutto, o quasi, con il Bayern Monaco. Con la nazionale maggiore tedesca, però, non gli è andata così bene. Eliminati ai gironi a Russia 2018, i campioni del mondo 2014 hanno infatti “fallito” anche a Qatar 2022. Un colpo durissimo per i teutonici, tra le principali indiziate al successo finale ogni volta che si gioca una competizione così importante.
    Le incredibili dichiarazioni di Kimmich
    L’esterno classe ’95, a Doha con i bavaresi in vista della ripresa della Bundesliga, ha confessato di aver rischiato la depressione dopo l’eliminazione al Mondiale: “Se non sono andato a fondo è grazie ai miei tre figli, quando sono con loro ho tante altre cose da fare. Dopo la partita, ho lasciato che le emozioni prendessero il sopravvento, non è facile superare cose del genere”, ammette Kimmich che dopo la gara col Costa Rica aveva parlato di “giorno peggiore della mia vita” e del timore di “cadere in un buco senza fondo”. LEGGI TUTTO

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    Argentini, ma di Rosario: Di Maria con Messi, dall'inizio alla fine

    TORINO – Sono arrivati in elicottero, accolti da Kily Gonzalez, che giocò anche in Italia. Angel Di Maria e Lionel Messi. Insieme, dall’inizio alla fine. Campioni del mondo con l’Argentina in Qatar. Campioni del mondo di Rosario. E ci tengono a sottolinearlo. Perché il legame con la loro città è unico. L’esterno della Juventus e il Dieci del Psg sono arrivati e si sono diretti alle rispettive case, accolti dalla gente, dai conoscenti, dai parenti. Qualche giorno di vacanza e poi sarà tempo di ritorno.
    Di Maria e la Juventus, il contratto
    Ma cosa farà la Juve con Di Maria? Cercherà il rinnovo? E lui cosa vorrà fare? Fin qui, prima del Qatar, si è visto poco, bloccato dagli infortuni. Un paio di lampi e basta. Il suo sogno è tornare nella squadra dove ha cominciato, al Rosario Central, però ha offerte anche dal Brasile. Con i bianconeri è legato fino a giugno. Per Max Allegri potrebbe essere l’arma in più. Lui, Chiesa e Pogba. Ma Di Maria sarà concentrato sulla Juve? La sua serietà non è in discussione e in finale ha dimostrato, una volta dipiù, di essere un fuoriclasse.
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    Juve sempre più mondiale

    TORINO – Resta la Juve la squadra di club con più campioni del mondo nella propria storia. Lo resta e allunga il distacco. Nella sorta di “finale nella finale” legata ad Argentina-Francia, infatti, la società bianconera ha battuto 2-0 il Bayern Monaco grazie ad Angel Di Maria e Leonardo Paredes, diventati il ventiseiesimo e il ventisettesimo giocatore juventino campione del mondo. Due aggiunte che hanno confermato il primo posto bianconero in questa classifica tra i club di tutto il mondo, insidiato proprio dal Bayern Monaco, che era (e resta) secondo con 24 campioni: avesse vinto la Francia, la Juve sarebbe salita a 26 grazie a Rabiot, ma i bavaresi l’avrebbero sorpassata con Pavard, Upamecano, Lucas Hernandez e l’ex Coman.

    Primato tinto d’azzurro

    Niente da fare, invece, per il Bayern, avvicinato dall’Inter, terza, salita a 20 grazie a Lautaro Martinez. E staccato ora di tre lunghezze dalla Juve, che può festeggiare i primi campioni del mondo argentini della propria storia. Una storia tinta ovviamente in prevalenza d’azzurro. Ben 22 gli juventini campioni del mondo con l’Italia: Bertolini, Varglien, Caligaris, Borel, Combi, Ferrari, Rosetta, Orsi e Monti nel 1934; Foni e Rava nel 1938; Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Rossi nel 1982; Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi e Del Piero nel 2006. Tutti francesi, finora, gli altri: Zidane e Deschamps nel 1998 e Matuidi nel 2018.
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    La Juve passa all’incasso: da Rabiot a… Dybala, i soldi portati dal Mondiale

    Mancano ormai poco più di 48 ore alla chiusura dei Mondiali di Qatar 2022 ed è giunto il momento dei bilanci. I club attendono i propri calciatori impegnati nella manifestazione iridata e intanto fanno i conti dei soldi che riceveranno dalla Fifa. Sì, perché, ogni giocatore che ha preso parte alla Coppa del Mondo porterà una determinata cifra nelle casse del proprio club di appartenenza. La formazione di Serie A che più ha “contribuito” e che quindi incasserà la somma più elevata, è la Juventus. Sono infatti 18, tra calciatori attualmente in rosa ed ex, i bianconeri presenti a Qatar 2022 e la somma che andrà alla Vecchia Signora, secondo quanto riferito da Calcio e Finanza, è di poco superiore a 2,6 milioni di euro. Per quanto concerne gli ex, il criterio è il seguente: pur non essendo più tesserati con il club, rientrano in rosa nel periodo considerato dalla Fifa per gli indennizzi e dunque porteranno comunque un rimborso.

    Qatar 2022, gli indennizzi ai club: ecco la regola

    Ma come si calcola questo indennizzo? Per l’edizione 2018 della Coppa del Mondo, quella giocata in Russia, la cifra di riferimento per ogni calciatore era stata divisa in tre parti, sulla base dei periodi legati principalmente alle finestre di mercato, ma con un peso maggiore per i due mesi che hanno preceduto l’inizio della manifestazione (luglio 2016-giugno 2017, luglio 2017-maggio 2018 e giugno-luglio 2018). In questo modo, il calciatore che durante questo periodo fosse stato tesserato per più club avrebbe comunque portato un indennizzo maggiore alla sua squadra del momento. Volendo fare un esempio, in casa Juventus sono arrivati fino all’ultimo atto Rabiot con la Francia e Di Maria e Paredes con l’Argentina. Le cifre che porteranno nelle casse bianconere, però, saranno totalmente diverse: 348mila euro il primo e 116mila a testa gli altri due. Questo perché Adrien è da più tempo alla Vecchia Signora mentre i due dell’Albiceleste sono arrivati quest’estate. Ecco dunque nello specifico la ripartizione degli indennizzi calciatore per calciatore:

    Rabiot (finale): 348mila euro

    Danilo (quarti): 263mila euro

    Alex Sandro (quarti): 263mila euro

    Dybala (finale): 232mila euro

    McKennie (ottavi): 207mila euro

    Szczesny (ottavi): 207mila euro

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    Toro: primo allenamento spagnolo per il trio serbo

    Primo allenamento in Spagna per il trio serbo aggregato dal ct Stojkovic per il Mondiale del Qatar: dopo aver perso con Brasile e Svizzera, e pareggiato una rocambolesca partita terminata 3 a 3 contro il Camerun, il portiere Vanja Milinkovic-Savic, il centrocampista Sasa Lukic e il fantasista Nemanja Radonjic hanno simbolicamente smesso la maglia della Serbia per reindossare quella del Toro nel ritiro di San Pedro del Pinatar. Lo stacco si era avuto il 2 dicembre, dopo il ko contro gli svizzeri impostisi 3-2 contro la Serbia cui fece seguito la settimana di ferie concessa da Juric ai tre.
    Rotta verso l’Europa
    Ora tocca a Juric lavorare sulle gambe dei tre, contestualmente riarmonizzandoli nelle motivazioni a una squadra che non ha ancora tagliato metà del percorso: la classifica quando si deve giocare la sedicesima giornata dice che il Toro ha tre punti di ritardo sull’Udinese che è ottava (21 a 24), ma soprattutto è sei lunghezze dietro ad Atalanta e Roma, rispettivamente sesta e settima. Per la rincorsa all’Europa il contributo dei tre reduci dal Qatar sarà decisivo. Milinkovic si è guadagnato i gradi del titolare, Radonjic può aver conservato quei quattro o cinque guizzi risolutivi, e Lukic – sempre che il mercato a gennaio non lo conduca altrove – delle sorti del Toro è un artefice principale. Per tutti e tre, dopo la serie di amichevoli che prosegue venerdì contro l’Almeria, e che passerà dalle prove contro Cremonese e Monza, l’appuntamento in campionato è per il 4 gennaio contro il Verona (al Grande Torino).
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    Juve, guarda chi c'è a Dubai: Vidal e Del Piero cuore a cuore

    Toccata e fuga a Dubai prima di rituffarsi nella sbornia Mondiale, giunto agli ultimi atti, a poche ore di distanza dal Qatar. E il tifoso juventino, già ansioso di conoscere novità sul futuro oltre che di tornare ad appassionarsi per la propria squadra del cuore in coda a una sosta mai vissuta prima, un po’ di sana nostalgia non può non provarla. Arturo Vidal e Alessandro Del Piero, il cileno che ora gioca nel Flamengo trionfatore in Coppa Libertadores e nella Coppa del Brasile e che nella Juve non tornerà, accanto al fenomeno da 290 gol in 705 partite, superbomber della storia bianconera e leggenda che – chissà – nella nuova struttura societaria che a breve sarà esplicitata potrebbe trovare una collocazione discretamente invidiabile.
    Nostalgia canaglia
    Qualcuno sostiene che Del Piero sarà il vicepresidente operativo della nuova Juventus, qualche passo indietro il neopresidente Gianluca Ferrero, altri s’immaginano Alex indossare panni differenti, comunque lontani dal banalissimo ruolo di uomo immagine. Aspettando novità, l’immagine di Vidal e Del Piero assieme fa tornare alla mente l’anno di grazia 2011-2012, l’ultimo di Pinturicchio in bianconero, il primo dell’allora 24enne ingaggiato dal Bayer Leverkusen. Già, l’annata che diede il via alla serie di nove scudetti consecutivi, probabilmente il tricolore che più di altri ha messo a serio rischio le coronarie di milioni di tifosi juventini. «Leggenda, è sempre un piacere vederti ed è stata una grandissima gioia quella di condividere il campo al tuo fianco»: così ha scritto Re Arturo su Instagram. E il popolo bianconero s’emoziona ancora.
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    Inter/Olanda: si chiama Annemieke il segreto di Dumfries

    MILANO – Si chiama Annemieke Zijerveld e lavora anche per l’esercito degli Stati Uniti. Di professione fa la psicologa ed è il segreto della rinascita di Denzel Dumfries. Nessun segreto, in verità, è stato lui ad ammetterlo. E la stampa olandese ha interpellato l’interessata per saperne di più: «Il cervello è il punto di partenza di tutto. Ogni azione compiuta da un giocatore è avviata dal cervello. Se provi molto stress o ansia, otterrai un ritardo in quel sistema e l’esecuzione di un’azione non sarà mai perfetta. Lo vedi nei giocatori che giocano una palla una volta sola e pensi: com’è possibile? O quando calciano un rigore così male da pensare che tu stesso avresti fatto meglio. Mantengo le conversazioni con i miei clienti strettamente riservate, ma posso dirvi a grandi linee come lavoriamo in una fase del genere. Gli atleti non vanno dallo psicologo solo perché hanno un problema mentale. La stragrande maggioranza vuole solo avere la migliore concentrazione possibile al momento supremo, in modo da non essere distratta da tutte le questioni periferiche che giacciono in agguato. Questo è il motivo per cui di solito iniziamo a gettare le basi molto prima di un torneo come i Mondiali, in modo che ci si conosca prima e un giocatore abbia abbastanza tempo per allenare il cervello. Se una certa paura si insinua durante l’evento o un giocatore non è nel momento giusto, basta premere qualche pulsante». Un exploit, quello di Dumfries, che rappresenta un assist pure per l’Inter che ora valuta l’olandese 60 milioni e conta nell’interessamento del Chelsea per risolvere i problemi di liquidità del club.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO