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    Brunori, dal Brasile all'Umbria: la fede Milan, la Juve e i gol col Palermo

    Se c’è un Brunori (Sas) che incanta con voce e musica e fa godere l’udito, c’è un altro Brunori, Matteo, che invece canta, ma con il pallone e fa stropicciare gli occhi di Palermo e non solo. Dal Brasile all’Umbria, dal tifo per il Milan alla Juventus fino ai gol a ripetizione al Renzo Barbera: ora l’attaccante rosanero non si vuole più fermare, sognando la A con i siciliani.
    Brunori, dal Brasile all’Umbria
    Nato nel 1994 a Macaé, nello stato di Rio De Janerio, da genitori italiani, Brunori all’età di un anno saluta in fretta la terra della samba carioca per trasferirsi dai nonni nel tranquillo luogo di culto di Assisi, in Umbria. Nato Matteo Luigi Brunori Sandri, eliminerà il cognome paterno restando esclusivamente con quello della mamma. Legatissimo al nonno, tanto da avere un tatuaggio in suo onore, cresce con la passione per il Milan. Idolo di quegli anni, nemmeno a dirlo, Ricardo Kakà. Una simpatia per i colori rossoneri in essere tutt’ora, ma la vita e la carriera l’anno portato a vestire un’altra maglia a strisce verticali, con il bianco al posto del rosso.
    Guarda la galleryItalia, da Nicolussi Caviglia a Brunori: quanta Serie B da Mancini
    Gli inizi
    La sua passione per il calcio nasce in strada, ma l’amore per questo gioco è così forte che trova concretizzazione nell’esperienza alle giovanili del Foligno, una breve esperienza alla Reggina e poi di nuovo Foligno, in prima squadra, dove incrociò come allenatore uno che il rosanero l’ha avuto addosso per anni: Giovanni Tedesco. Ruolo, nemmeno a dirlo, attaccante. Le esperienze tra i professionisti, però, non vanno nel migliore dei modi. Dopo il Foligno la Reggiana, poi la Pro Patria, ma di gol nemmeno l’ombra (soltanto 1, in Coppa Italia, con la Regia). E per un attaccante, questo, non è certo un dettaglio. Di qui la decisione di tuffarsi nel mondo dei dilettanti, dove ritrova la sua vena realizzativa. In Eccellenza al Petrignano per due stagioni (in mezzo una parentesi poco felice al Messina, giocando solo una partita in coppa) ritrova gol e sorrisi: ben 40 in appena due campionati. È l’occasione giusta per salire di categoria, e Brunori non se la fa sfuggire: passa così al Villabiagio, in Serie D, dove colleziona 34 presenze con 23 reti messe a referto e la vittoria del titolo di capocannoniere.  LEGGI TUTTO

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    Serie B: colpo Parma col Genoa, Reggina ko a Palermo tra rigori, rosso e autogol

    La ventitreesima giornata di Serie B si è chiusa con i big match Parma-Genoa e Palermo-Reggina. Dopo le partite giocate ieri, con risultati a sopresa e gol al debutto, le ultime due gare del campionato cadetto hanno regalato altre emozioni. Il Parma ha archiviato la pratica Genoa con un 2-0, decisamente più combattuta la sfida tra Palermo e Reggina: i rosanero vincono 2-1, ma non senza patemi d’animo.Guarda la galleryBari, Esposito segna subito ma non esulta: gol dell’ex alla Spal

    Serie B, Parma e Palermo ok

    Il Parma torna al successo dopo la caduta di Cosenza. I gialloblu si impongono sul Genoa grazie ad un gol per tempo: apre i conti Benedyczak poco dopo la mezz’ora della prima frazione, li chiude nella ripresa Vazquez su calcio di rigore. I grifoni perdono dunque terreno dal Frosinone primo in classifica, restando sì al secondo posto ma con 9 punti di distacco dai ciociari. Parma che invece si rilancia portandosi al settimo posto con 33 punti.Decisamente più ricco di eventi l’incontro tra Palermo e Reggina. Accade tutto nella ripresa: i rosanero sbloccano la sfida dal dischetto grazie al solito Brunori, che aveva anche conquistato il penalty. La squadra di Corini spreca un paio di chance clamorose, la Reggina ne approfitta e trova il pari: palla di Rivas per Strelec che conclude, deviazione decisiva di Marconi che di fatto insacca nella sua porta. Quando la gara sembrava destinata a terminare così, vede invece altre mille emozioni. Il Palermo si riporta avanti: Mateju recupera palla e smista in mezzo per Soleri che non sbaglia, è 2-1. Al 90′ gli ospiti restano in 10 per l’espulsione di Majer (secondo giallo), dando il là anche ad un parapiglia in mezzo al campo. Nel recupero infinito, circa 10 minuti, il Palermo avrebbe anche l’occasione di chiudere il match con un altro calcio di rigore, ma stavolta dal dischetto va Tutino che calcia malissimo “passando” il pallone a Contini. Dunque Palermo che sale a 34 punti, a +1 sul Parma, e Reggina che invece resta a -1 dal Genoa e perde distanza dal primo posto, ora lontano ben 11 punti. LEGGI TUTTO

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    Diretta Palermo-Reggina ore 16.15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Il Palermo è in piena operazione rimonta e contro la Reggina punta al nono risultato utile consecutivo. I ragazzi di Corini non perdono dallo scorso novembre contro il Venezia ed occupano al momento il decimo posto in piena zona playoff. Un salto di qualità enorme considerato il momento prima della soste. Gli amaranto di Inzaghi vengono dalla sconfitta con la sorpresa Sudtirol e devono fare punti per non perdere il secondo posto in classifica.
    Dove vedere Palermo-Reggina: streaming e diretta tv
    Il fischio d’inizio del match è atteso per le 16.15 al “Barbera”. La partita sarà trasmessa in diretta su Sky Sport (canali 252 e 272 satellite) e su Dazn. Le alternative in streming sono Helbiz Tv e OneFootball.
    Palermo-Reggina, le formazioni ufficiali
    PALERMO (3-5-2): Pigliacelli; Mateju, Nedelcearu, Marconi, Sala; Saric, Damiani, Segre; Valente, Brunori, Di Mariano.A disp.: Grotta, Massolo, Jensen, Orihuela, Tutino, Broh, Buttaro, Verre, Soleri, Aurelio. All.: Corini.
    REGGINA (4-3-3): Contini; Pierozzi, Cionek, Gagliolo, Di Chiara; Majer, Crisetig, Liotti; Canotto, Ménez, Rivas.A disp.: Colombi, Aglietti, Bouah, Loiacono, Terranova, Bondo, Lombardi, Cicerelli, Gori, Strelec.All.: Inzaghi.
    Arbitro: Minelli della sezione di Varese
    Assistenti: Scatragli (Arezzo) e Trinchieri (Milano)
    Quarto ufficiale: Kevin Bonacina
    Var e Avar: Doveri (Roma 1) e Baccini (Conegliano) LEGGI TUTTO

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    Genoa e Reggina: rispondete a Grosso?

    TORINO – La 23ª giornata di Serie B si chiude oggi con due gare di cartello, fischio d’inizio alle 16.15. A Parma sbarca la corazzata Genoa che sotto la guida di Alberto Gilardino nello scorso turno ha conquistato la zona A diretta, scavalcando la Reggina: col Gila i rossoblù hanno messo insieme 17 dei 21 punti disponibili, anche se una settimana fa a Marassi, contro un solido Pisa, non sono andati oltre lo 0-0, senza riuscire ad approfittare della superiorità numerica maturata nel finale. Le parole d’ordine del Gila sono “umiltà e sacrificio”, cioè quel che più mancava col suo predecessore Blessin. Genoa che sul mercato di gennaio si è mosso discretamente: il ritorno della bandiera Criscito, in difesa assieme alla giovane promessa Matturro, gli arrivi degli attaccanti Dragus e Salcedo, oltre all’esterno sinistro Haps (oggi assente, espulso nell’ultima uscita col Venezia che lo fermerà per 3 turni). Il Genoa sarà seguito al Tardini da oltre 4mila tifosi che affolleranno uno stadio dove alle 14 andrà in scena la contestazione della tifoseria di casa, soprattutto quella della curva, sconfortata dal rendimento a singhiozzo della squadra di Pecchia. La scorsa estate il Parma era considerato la terza forza del campionato (dopo Genoa e Cagliari). Pur non replicando la fallimentare passata stagione, quando gli emiliani chiusero al 12° posto senza lottare mai né per la A diretta né per i playoff, le prospettive il Parma sembrano fosche: hanno già perso 8 volte, 2 nelle 3 partite del 2023, rovesci che hanno fatto perdere la zona playoff, con la squadra che oggi è undicesima ma a -1 dall’8° posto, l’ultimo buono per i playoff. Dal mercato è arrivata l’ala destra Zanimacchia, uomo chiave per il tecnico Pecchia che ne fece un elemento decisivo un anno fa nell’ascesa alla A con la Cremonese, inseguito già dall’estate, oggi dovrebbe essere titolare. Ma è stato ceduto in Turchia al Fenerbahce il promettente terzino Oosterwolde (ottima plusvalenza per Krause), oltre alla punta Tutino e al difensore Romagnoli. Oggi rientrano Osorio e Buffon: partita particolare per Gigi, al rientro dopo aver saltato due partite a causa di una botta in allenamento, da sempre nutre una profonda simpatia per il Genoa e in passato gli sarebbe piaciuto difendere la porta rossoblù. L’altra grande sfida è il derby del Sud Palermo-Reggina, al quale non potranno partecipare i tifosi amaranto per il divieto imposto dalla Prefettura di Palermo, decisione considerata incomprensibile a Reggio Calabria dove non si reputa la partita a rischio ordine pubblico. I siciliani sentono profumo di playoff, ha pagato confermare in panchina Eugenio Corini nei momenti più difficili. La squadra ha messo insieme 16 punti nelle ultime 8 uscite e a gennaio è stata teoricamente ben rinforzata, forse i siciliani hanno fatto li miglior mercato della B con gli arrivi di Tutino, Verre, Orihuela, Graves, Masciangelo e Aurelio. “Adesso è un altro Palermo”, ammette Corini che in settimana ha fatto rivedere ai suoi gli errori commessi nel pesante ko dell’andata, quando il Palermo uscì dal Granillo con tre reti sul groppone, un ko che iniziò a minare le certezze dei rosanero, spegnendo l’entusiasmo per la promozione dalla C, prima della grande crescita degli ultimi due mesi. Sull’altro fronte, una Reggina che non sta vivendo un bel 2023. Ha battuto in rimonta la Ternana ma prima e dopo sono arrivati il ko interno con la Spal e quello di Bolzano col Sudtirol. Tuttavia, anche il mercato di gennaio dei calabresi non è niente male, il ds Taibi potrebbe aver risolto i maggiori problemi che aveva Pippo Inzaghi. Serviva un portiere affidabile, ed è arrivato Contini (difficile trovare di meglio); davanti mancava una punta di peso che desse il cambio all 35enne Menez, straordinario falso nueve: dallo Spezia è giunto lo slovacco Strelec che ha i mezzi per imporsi in B; in più difesa e centrocampo sono stati puntellati con gli arrivi dell’esperto Terranova dal Bari e del giovane francese Bondo che nel Monza faticava a trovare spazio ma che in amaranto potrebbe trovare la piazza giusta per maturare. Insomma, anche se una settimana fa la Reggina ha perso il 2° posto (cioé la zona A diretta), dopo un mercato del genere, può ancora legittimamente sperare di contendere al Genoa la promozione senza passare dai playoff, anche se la stagione resta già ora largamente positiva, viste le condizioni di partenza. Oggi però, mancherà per squalifica la rivelazione Fabbian, capocannoniere della Reggina con 7 reti (da mezzala…), col centrocampo privo pure di Hernani: spazio a Liotti e Crisetig. Resta il fatto che oggi, Genoa e Reggina devono rispondere alla capolista Frosinone di Fabio Grosso che ieri, vincendo 2-0 a Como, si è portata temporaneamente a +11 e +12 su rossoblù e amaranto. LEGGI TUTTO

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    Corini: “Il Palermo deve volare. La Reggina ha qualità e Inzaghi è sempre stato…”

    Il Palermo viene da un periodo importante: otto gare senza sconfitta, due vittorie nelle ultime due. Ora però la squadra di mister Eugenio Corini dovrà sostenere un periodo con sfide ad altissima intensità: in ordine Reggina, Genoa, Frosinone e Sudtirol. Il tecnico, nella conferenza stampa di vigilia, ha presentato il match contro i calabresi di Filippo Inzaghi, ricordando anche la dura sconfitta patita per 3-0 all’andata.
    Palermo, la carica di Corini
    Queste le parole di mister Corini a poche ore dal match del Barbera: “Le prossime quattro gare saranno importanti visto il livello delle nostre avversarie. Ma pensiamo ad una partita alla volta, alla fine di questo percorso trarremo le conclusioni per affrontare le ultime dodici sfide. Sappiamo che si può crescere, l’entusiasmo ci può portare oltre. Sono curioso di vedere come reagirà la mia squadra: so che ha dei valori e che possiamo affronare al meglio il match di domani. Ci sarà tanta gente al Barbera? La squadra l’ha meritato, sarà bello. La gente risponde sempre presente: siamo uniti e forti”.

    Corini su Inzaghi e la Reggina
    Su Inzaghi, che parlato in conferenza del Palermo, e sulla Reggina, Corini si è così espresso: “Inzaghi è ostico da affrontare, prima da calciatore e adesso da allenatore. Lui ha costruito bene la squadra da quando è arrivato, noi abbiamo avuto qualche difficoltà di amalgama dal punto di vista fisico: ci è servito del tempo. Fabbian? Assenza importante per loro, ma la Reggina ha una rosa di qualità e ha lavorato bene sul mercato. All’andata la Reggina ha meritato: nel primo tempo facemmo delle cose, ma non si possono fare miracoli. Nell’undici c’erano tanti ragazzi nuovi che venivano da ambienti differenti, dovevamo inoltre rimetterci in sesto dal punto di vista fisico. Ho fatto vedere degli spezzoni di quella partita ai ragazzi: vogliamo avere entusiasmo ma senza perdere equilibrio”. LEGGI TUTTO

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    Palermo: il bello deve ancora venire?

    TORINO – Da un po’ di tempo a Palermo il campionato volge al bello. Ma forse, il meglio deve ancora venire. Domenica scorsa, dopo l’odissea per arrivare nelle Marche, con l’aereo tornato alla base per un finestrino rotto, il Palermo di Eugenio Corini è tornato da Ascoli con una vittoria pesantissima che profuma di playoff, visto che i siciliani ora hanno gli stessi punti del Pisa ottavo (ma sono noni perché i toscani hanno una migliore differenza reti). Una ascesa costruita con una serie di 8 risultati utili consecutivi in cui i rosanero hanno messo insieme 16 punti, cioè un passo da playoff. I problemi avuti nella prima parte della stagione, ora sembrano un ricordo. Il Palermo adesso va che è una bellezza, trascinato anche dalle reti del suo bomber, quel Matteo Brunori riscattato la scorsa estate dalla Juve che con la doppietta di Ascoli ha raggiunto in vetta alla classifica cannonieri della B l’italo-marocchino Walid Cheddira, entrambi a 12 gol. Non solo. Grazie alle risorse del Football City Group, il Palermo probabilmente ha fatto il miglior mercato della B. Sono arrivati elementi di spicco come Tutino (dal Parma) e Verre (dalla Sampdoria), due che se dovessero esprimersi come nelle loro migliori annate, potrebbero dare quel qualcosa in più che fa la differenza. Ma promettono bene anche gli arrivi di due difensori: l’uruguaiano Orihuela (sinergia del City Group) e il danese Simon Graves che a Palermo ricorda lo sbarco di un altro difensore danese chiamato Simon, avvenuto 15 anni fa, un certo Kjaer. E nelle ultime battute del mercato si sono chiusi due colpi non trascurabili, entrambi terzini sinistri che daranno possibilità di scelta a Corini: dal Benevento, Edoardo Masciangelo, che la B la conosce bene e dal Pontedera Giuseppe Aurelio, uno che in C aveva numeri molto interessanti e che potrebbe sorprendere a Palermo. Adesso però, arriva una sfida che sa tanto di esame di maturità: domenica alle 16.15 al Barbera sbarcherà la Reggina di Pippo Inzaghi che nell’ultimo turno, cadendo al Druso di Bolzano in casa del Sudtirol, ha perso il 2° posto, cioè la zona promozione diretta. Sfida che può essere una sorta di spartiacque stagionale per entrambe. In più per il Palermo c’è da riscattare il bruciante 3-0 subito al Granillo all’andata. Quella sfida iniziò a minare nei rosanero tante certezze e spense gli entusiasmi per la promozione ottenuta nel giugno scorso vincendo i playoff della C. Prima del cambio di marcia degli ultimi due mesi, è stato necessario compiere un lento lavoro di ricucitura, favorito da una proprietà che ha sempre dato fiducia a Corini, cosa rara, specie in questa stagione di B, segnata da un numero record di esoneri dell’allenatore. E adesso c’è la sensazione che possa essere arrivato il momento del raccolto. Perché questo Palermo ha tutte le carte in regola non solo per conquistare un posto nei playoff. Ma può dire anche la sua nella corsa per la A. Anche perché il pubblico unico del Barbera (e dei tanti tifosi rosanero che seguono la squadra in ogni stadio d’Italia), può dare quel qualcosa in più che colmi il divario con le squadre che precedono il Palermo.  LEGGI TUTTO

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    Grosso in fuga, il Frosinone piega il Benevento. Brunori trascina il Palermo

    FROSINONE – Tentativo di fuga del Frosinone che a chiusura del 22° turno di Serie B supera di misura il Benevento e allunga in vetta sulle inseguitrici. +8 sul Genoa e +9 sulla Reggina, la formazione di Grosso infila il 9° successo su 11 partite casalinghe e consolida il primato; resta impantanata nella lotta per non retrocedere la formazione di Cannavaro che esce dallo Stirpe a testa alta. Primo tempo giocato a viso aperto con i ciociari subito pericolosi in apertura con Insigne e Moro, per i sanniti è El Kaouakibi a spaventare la difesa avversaria divorandosi un gol a tu per tu con il portiere avversario. Nella ripresa lo spartito non cambia con tutte le due formazioni capaci di rendersi pericolose, l’episodio decisivo arriva però al 77′. Fallo di mano di Foulon e rigore per i gialloblu: Borrelli si presenta davanti a Paleari, calcia centrale e sblocca la gara. Nel finale i giallorossi ci provano, al 95′ è addirittura Paleari a sfiorare il pari, ma Turati blocca e può partire la festa.
    Frosinone-Benevento, tabellino e statistiche
    Serie B, la classifica
    Brunori trascina il Palermo, Ascoli ko
    Dopo il rinvio di 24 ore, Ascoli e Palermo regalano una gara intensa che gli uomini di Corini riescono a portare a casa per 2-1, conquistando tre punti fondamentali per rilanciarsi nella corsa in zona playoff e allontanare quella playout. Dopo 15′ è Brunori a portare avanti gli ospiti con un ottimo controllo di esterno e un piazzato di interno destro che non lascia scampo a Leali. I padroni di casa provano a reagire, ma per il pari bisogna attendere la ripresa. Al quarto d’ora, Forte entra in campo e ha bisogno di pochi secondi per mettere in rete la palla dell’1-1. Passano solo 7′ e arriva un nuovo colpo di scena: Simic atterra Brunori in area, dal dischetto il numero 9 si fa ipnotizzare da Leali. Brunori non si perde d’animo e così all’82’ tira fuori il gioiello del nuovo vantaggio Palermo che resiste fino al triplice fischio.
    Ascoli-Palermo, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Grosso cerca la grande fuga

    TORINO – Oggi si chiude la 22ª giornata di Serie B con due gare. Alle 14 Ascoli e Palermo si affrontano al Del Duca, gara rinviata di 24 ore per i problemi avuti dai siciliani in volo: l’aereo aveva un finestrino rotto ed è dovuto tornare indietro, rendendo un’odissea l’arrivo nelle Marche della squadra. Soprattutto i siciliani vanno tenuti d’occhio. Non solo perché sono in serie positiva da 7 giornate (con 13 punti raccolti) ma perché sono la squadra che, potenzialmente, sta facendo il miglior mercato della B (Orihuela, Tutino, Verre, il prossimo sarà Graves e probabilmente non finisce qui). Ma va anche detto che, sull’altro fronte, l’Ascoli, oltre al trequartista Proia, si è assicurato uno dei migliori bomber di categoria, Francesco Forte, battendo una folta concorrenza: dovesse tornare ad essere quello della promozione in A col Venezia, datata 2021, ne vedremo delle belle. Oggi sarà un incrocio importante in chiave playoff, chi la vince potrebbe concretamente sperarvi. Alle 16.15 invece, scende in campo la capolista Frosinone che in casa affronta il Benevento, cioè è sfida in panchina fra Campioni del Mondo 2006, due colonne della mitica spedizione in Germania, Fabio Grosso e Fabio Cannavaro. Quest’ultimo non se la passa bene, il suo Benevento continua a stentare: nel 2023 ha rimediato un solo punto (a Cosenza, facendosi raggiungere nel finale) e sabato scorso, sempre nel recupero, ha subito il ko interno dal Genoa. La classifica piange, anche perché la squadra, per come si esprime, non sembra calata nella realtà di una classifica che scotta. Da verificare se l’arrivo di Pettinari in avanti (al posto di Forte ceduto all’Ascoli) porterà qualcosa in più (oggi dovrebbe partire titolare) mentre per la difesa ci sarà il ritorno del rumeno Tosca, già con la Strega nei primi sei mesi del 2018. Il Frosinone di Grosso invece, va che è una meraviglia: ha vinto entrambe le gare del 2023 (a Brescia e in casa col Modena) per una striscia aperta di 3 vittorie di fila. Oggi, con un altro successo, il distacco sulle inseguitrici Genoa e Reggina potrebbe essere portato rispettivamente a +8 e +9. Insomma, non sarebbe ancora A in tasca perché siamo solo alla 3ª giornata di ritorno. Ma con 3 punti il Frosinone farebbe un passo enorme verso la promozione, va anche ricordato che in stagione i ciociari non hanno mai perso in casa, solo vittorie e due pareggi. Inoltre, nel gruppo-squadra non si dimentica la sconfitta dell’andata, favorita dall’arbitraggio molto criticato di Pairetto che negò due rigori al Frosinone nel finale. Curioso come diverse volte, fischietti internazionali come il figlio d’arte di Nichelino, chiamati a dirigere gare di B, commettano errori che, se accadessero sotto i riflettori della Serie A, rischierebbero di segnarne la carriera. Ma se succede in B, passa tutto in cavalleria. Resta il fatto che oggi a Frosinone c’è una voglia particolare di riscattare quell’ingiusto 2-1 del Vigorito ad agosto, al di là dell’importanza dei 3 punti nella corsa per la A. LEGGI TUTTO