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    Torino, nessun dubbio per Berisha, Ricci e Pellegri: sono confermati

    Quattordici milioni di conferme. Il Torino si affaccia al mercato estivo con una rosa ricca di spine da risolvere, Juric che invoca rinforzi in doppia cifra e Vagnati che appunta nomi in tutti i reparti, ma nonostante lo scenario il club granata dovrà comunque attingere alle proprie casse per confermare in organico – riscattare, quindi – alcuni degli elementi da cui all’ombra della Mole si intende ripartire. […] Gran parte della somma, allora, riguarda Samuele Ricci, arrivato a gennaio in prestito dall’Empoli e per il quale negli scorsi mesi è scattato l’obbligo di riscatto. Un obbligo da 8,5 milioni, cifra decisamente contenuta per un ragazzo del 2001 che in granata si è imposto strada facendo e di recente ha vissuto anche l’emozione dell’esordio nella Nazionale di Mancini. […] Il 20enne di Pontedera ha lavorato sodo al Filadelfia nei primi mesi dell’anno solare, ha iniziato il processo di “juricizzazione” per diventare un centrocampista completo e ha raccolto di conseguenza otto maglie da titolare nelle ultime nove partite di campionato.Sullo stesso argomentoIzzo, Verdi e Zaza: il risparmio è di 15 milioniCalciomercato Torino

    Nove come le apparizioni del coetaneo Pellegri, anche lui approdato in granata nell’ultima finestra invernale e una volta soltanto schierato da titolare. Ma Juric lo conosce alla perfezione, avendolo lanciato ai tempi del Genoa, e crede ciecamente nel potenziale del ragazzone ligure: per questo ha dato mandato alla società di procedere con il riscatto dal Monaco, per una cifra vicina ai 4,5 milioni più altri 0,5 di eventuali bonus. Ecco allora che gli iniziali quattordici milioni di conferme sono quasi raggiunti, soprattutto aggiungendo il gruzzoletto che Cairo dovrà versare alla Spal per il riscatto di Berisha tra i pali. L’estremo difensore albanese, nel corso della stagione, ha scalzato a Milinkovic-Savic l’ideale numero uno sulle spalle, ma quando chiamato in causa non è stato esente da qualche incertezza. 

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    Sullo stesso argomentoTorino, soluzione Piatek in alternativa a DovbykCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Italia, quanto manca Chiellini. E lui avrebbe salutato i tifosi…

    INVIATO A MONCHENGLADBACH – Questa Italia in trasformazione sembra uno di quei frutti con un poco di polpa all’interno, ma racchiusa dentro a una scorza talmente fragile che rischia di spaccarsi al primo scossone, con il rischio che tutto quanto vada perduto senza che ne nasca nulla. Come è successo, appunto, contro Argentina e Germania: la prima e l’ultima gara di questo “mini ciclo” di 5 partite successivo all’eliminazione Mondiale contro la Macedonia. Tracciare un bilancio è complesso, anche perché ci si deve districare tra commenti eccessivi nell’uno o nell’altro senso: non era vero che dopo la vittoria contro l’Ungheria a Cesena l’Italia era rinata (o dopo il pari contro l’Inghilterra che solo tre giorni dopo ne ha prese quattro – quattro a zero – dall’Ungheria) così come non sono affatto stupefacenti le sconfitte contro Argentina e Germania che hanno aperto e chiuso il ciclo regalandoci un passivo i 8 gol subiti a zero. Ecco, se coltivassimo di più la misura e l’equilibrio nelle analisi non dovremmo ogni volta affannarci nel ricorrere a iperboli per ri-posizionarci tra esaltazione e catastrofismo. Basterebbe, per esempio, ricordare sempre che da dopo l’a vittoria contro la Spagna all’Europeo del 2016, l’Italia nei tempi regolamentari ha battuto solo una Nazionale (il Belgio che incarna il mistero gaudioso del ranking) tra le prime cinque del mondo. Insomma, ogni volta che si alza l’asticella si fatica a rimanere competitivi e lo conferma il fatto che si è perso male sia con i veterani in campo (contro l’Argentina) sia con i giovani (contro la Germania la formazione con l’età media più bassa dell’era Mancini).
    GIOVANI NON BASTA Perché, e questa è la riconferma di un assioma che dovrebbe contribuire a smontare parecchia retorica, la giovinezza non è un valore in assoluto se non abbinato al talento e a molto altro. Intendiamoci: Mancini fa bene a percorrere la strada del rinnovamento che in queste 4 gare di Nations League ha portato avanti in maniera massiccia: 12 esordienti che portano a 50 il numero totale. Ma alla fine si è forse un poco fatto prendere la mano contro una Germania troppo consolidata e più forte per potersi permettere degli esperimenti. La verità è che, esordi a parte, la Nazionale ha funzionato quando hanno giocato coloro che più hanno qualità e che le hanno già mostrate fuori dal recinto azzurro, con Pellegrini esempio più fulgido. Poi, certo, queste gare lasciano in eredità la buona prova di Gatti (ma anche lì: che Inghilterra è questa?) e la scoperta di Gnonto che, gol estemporaneo a parte, contro la Germania ha però trovato pane durissimo. E, infine, la certezza che il futuro sarà ancora un mix con il re inserimento di coloro che hanno vinto l’Europeo. Al Borussia Park, in ogni caso, si è avuta la conferma plastica di quanto mancherà Chiellini. Non solo in campo per qualità e temperamento, ma anche fuori: lui, ne siamo certi, dopo la partita si sarebbe fermato per salutare i connazionali che vivono in Germania e che, loro sì avviliti prima e derisi poi, chiedevano soltanto un gesto di amicizia. Ecco, si cresce anche così. LEGGI TUTTO

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    Toro, 5 milioni per Pellegri: intesa col Monaco dietro l'angolo

    TORINO – Con Andrea Belotti sempre più lontano, il Toro si sta cautelando in vista del campionato che verrà. Intavolando, per quanto riguarda l’attacco, la trattativa col Cagliari per Joao Pedro, ma anche trattenendo Pietro Pellegri: mancano solo alcuni dettagli. Nelle ultime ore il club granata ha accelerato le operazioni per il riscatto del cartellino dal Monaco: Vagnati ha offerto circa cinque milioni bonus compresi per prelevare l’attaccante. Dal Principato è arrivato l’ok, dunque sono state abbassate le pretese iniziali. Così il Toro ha ottenuto lo sconto dalla richiesta di 6 milioni, grazie all’ottimo lavoro di mediazione dell’agente Beppe Riso. Quest’ultimo ha un rapporto consolidato da anni col Monaco, sin dai tempi dell’affare che coinvolse Barreca e Meité, per cui è riuscito ad agevolare il buon esito della trattativa Pellegri.Sullo stesso argomentoToro, Belotti non dà segnali: Vagnati cerca un nuovo bomberCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Torino, per Pellegri si tratta con il Monaco

    TORINO – Lo ha voluto a gennaio non per uno sfizio, ma per precisa volontà. E nel punto di mercato andato in scena subito dopo l’ultima prova di campionato contro la Roma ha ribadito a Cairo e Vagnati il desiderio di proseguire nel lavoro di ricostruzione del centravanti. Ivan Juric può davvero essere l’uomo giusto per aiutare Pietro Pellegri a tirare fuori le sue qualità. Intraviste da gennaio in avanti, cioè da quando l’ex centravanti del Milan si è spostato in granata per tornare a lavorare con il tecnico croato, colui che lo aveva lanciato ai comuni tempi trascorsi nel Genoa. Quando il talento di Pellegri era esploso inducendo il Monaco a versare circa 30 milioni di euro per rilevarne il cartellino dal club di Enrico Preziosi. Cifre lontanissime dall’attuale valore di un attaccante che ha davanti a sé una percorribile, ma lunga strada prima di tornare a costare quanto era stato pagato dai monegaschi nel gennaio del 2018.Sullo stesso argomentoToro, avanti con Dovbyk e SolomonCalciomercato Torino

    La chance granata, che gli si è palesata dopo un passaggio poco proficuo nel Milan, è ghiottissima. La probabilissima partenza di Belotti gli toglierà un “avversario” scomodo, e Juric credendo in lui gli potrà dare quelle opportunità che altrove non avrebbe.Il Monaco, va da sé, non ha alcuna intenzione di farlo tornare alla base. A questo punto servirebbe quindi un colpo di scena, per vedere Pellegri con una maglia diversa da quella granata, nella prossima stagione. Tra un Toro che è entrato nel vivo della trattativa e il Monaco c’è ancora distanza, tuttavia non difficile da colmare.

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    Sullo stesso argomentoToro-Solomon, Nicolini: “Granata in pole”. Ma lui aspetta la PremierCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Italia U21, Pellegri: “Il gol non è un riscatto, il calcio è come la vita”

    Pietro Pellegri è tornato a sorridere dopo il bel gol segnato con l’Italia Under 21, che ieri si è imposta 3-0 in Lussemburgo nelle qualificazioni verso gli Europei del prossimo anno: “Con Nicolato abbiamo un rapporto bellissimo, ci vogliamo bene, io voglio dare il meglio e il massimo per questa squadra – le parole dell’attaccante del Monaco, in prestito al Torino, a proposito del commissario tecnico degli azzurrini – il gol? Era importante per me e lo è anche per la squadra, ma era pure importante vincere: ora dobbiamo pensare alla partita contro la Svezia”.Guarda la galleryUnder 21, l’Italia cala il tris in Lussemburgo: magia di Pellegri
    Pellegri: “Spero di essere utile a Mancini”
    L’Italia Under 21 stamattina è volata a Helsingborg, in vista della gara decisiva contro l’Under 21 svedese: “Per me, da italiano, è molto importante far parte di questo gruppo – dice ancora il 21enne attaccante granata – sono legato tanto alla maglia della nazionale e so quanto sia importante per un calciatore farne parte. Questo non è un riscatto per me: il calcio è come la vita, fatta di periodi belli e magari meno belli. Bisogna lavorare forte per superarli; le qualità le ho sempre avute, ma ho anche avuto un periodo di sfortuna, dal quale sono uscito seguendo i professionisti con i quali lavoro. La nazionale maggiore? Ci sono, spero di essere di aiuto adesso all’Under 21 e spero in futuro a mister Mancini e alla Nazionale A”. LEGGI TUTTO

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    Torino, Pellegri oggi e domani

    Presente e passato a confronto. Opportunità e rimpianto a duello. Desiderio di rinascita contro sete di sana vendetta sportiva. Torino-Milan per Pietro Pellegri ha tantissimi significati, persino più grandi dei tre punti in palio. Le ultime stagioni non sono state molto generose con l’attaccante classe 2001, che ora ha giustamente voglia di spaccare il mondo: ha età, mezzi tecnici e padronanza fisica che possono permettergli qualsiasi cosa. Poi, però, ci sono i problemi fisici: ne ha avuti una miriade negli ultimi anni. E anche in questo campionato, quello che ha sancito il suo ritorno in Italia, ha dovuto combattere prima di tutto contro se stesso.Sullo stesso argomentoTorino: Djidji ancora out, Ricci recuperato per il MilanTorino

    Già con la maglia del Milan, che in estate ha scommesso su di lui per vedere come si sarebbe mosso alle spalle di due mostri sacri come Ibra e Giroud, i guai sono stati molteplici: prima un’infiammazione che gli ha fatto saltare la sfida col Bologna, poi una contusione alla caviglia che gli ha precluso il match contro la Roma e infine l’infortunio agli adduttori che lo ha tenuto lontano dal campo da novembre a fine gennaio. Prima dell’approdo a Torino, dove è arrivato voluto fortemente da Ivan Juric per puntellare il reparto offensivo. Al Filadelfia è stato prima bloccato dall’influenza e poi da una contusione al ginocchio che lo ha messo ko per la gara contro il Genoa, la maglia con quale ha messo per la prima volta piede in Serie A (a 15 anni e 280 giorni, mica male) proprio grazie all’intuizione di Juric. Al Toro credono in Pellegri, senza discussioni. Il match contro il Milan può diventare il suo momento d’oro.

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    Pellegri, escluse lesioni ai legamenti: salterà Genoa-Torino

    TORINO – Il Torino tira un sospiro di sollievo per Pietro Pellegri: gli esami strumentali a cui è stato sottoposto l’attaccante classe 2001 arrivato lo scorso gennaio dal Milan (via Monaco, proprietario del cartellino) hanno infatti escluso lesioni ai legamenti del ginocchio sinistro; per lui solo un lieve trauma distorsivo, che lo costringerà comunque a saltare la trasferta nel capoluogo ligure contro il club che lo ha lanciato tra i professionisti, a cui potrebbe invece prendere parte Simone Zaza, che aveva dovuto saltare la sfida con l’Inter per un attacco febbrile.
    Genoa-Torino, out anche Djidji
    Per il Torino è già antivigilia di campionato. Venerdì sera i granata saranno infatti di scena a Marassi contro i rossoblù di Alexander Blessin. L’ultima gara con l’Inter ha lasciato in eredità l’infortunio occorso a Djidji, che contro i nerazzurri aveva rimediato, oltre a un edema sulla coscia sinistra, anche una contusione alla spalla destra, che lo costringerà ad osservare uno stop di una decina di giorni. L’infortunio del difensore ivoriano durante il match con i nerazzurri, concomitante con l’indisponibilità del febbricitante Zima, ha spalancato la porta al ritorno in campo di Armando Izzo, che ora si candida per un posto da titolare in casa della sua vecchia squadra. A difendere i pali della porta granata nel capoluogo ligure potrebbe esserci ancora Berisha, che grazie alle buone prestazioni fornite contro il Bologna e soprattutto con l’Inter, pare aver ribaltato le gerarchie ai danni di Milinkovic-Savic. LEGGI TUTTO

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    Toro, il forfeit di Pellegri preoccupa in vista della Juve

    TORINO – Inevitabile un sottile velo di preoccupazione, visto il triste precedente che riguarda Fares: preso in prestito dalla Lazio a gennaio, va in panchina contro la Samp e poi si rompe il crociato in allenamento. Ma timori di questo tipo fortunatamente non ce ne sono per Pellegri. L’attaccante non ha fatto parte della lista dei convocati per la gara col Venezia: per lui un affaticamento muscolare, che ha indotto Juric a non rischiarlo. Una cautela necessaria per un ragazzo troppo spesso vittima di problemi fisici, patiti anche in questa stagione con la maglia del Milan: la disponibilità di Belotti ha aiutato lo staff tecnico a decidere col cuore più leggero l’esclusione di Pellegri.Guarda la galleryFlop Toro contro il Venezia: le pagelle dei granata

    Nei prossimi giorni saranno valutate le sue condizioni: si spera in un suo recupero in vista del derby. Chi di sicuro non ci sarà nella stracittadina è Praet, che alla vigilia del match col Venezia ha rimediato un’infrazione ossea a livello del quinto metatarso del piede destro. L’arto è stato immobilizzato e i tempi di recupero si prevedono piuttosto lunghi: per Juric è tempo di ridisegnare una trequarti senza il belga. In compenso, per la Juve torneranno sia Mandragora che Lukic: entrambi hanno scontato il turno di squalifica, dunque saranno regolarmente della partita.

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    Guarda la galleryTorino, Belotti segna ma Giua annulla: la posizione di Pobega LEGGI TUTTO