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    La Juve azzurra a Verona: 5 su 11 in campo. E non finisce qui

    TORINO – A Verona l’ultimo esempio, tra titolari e sostituti. Prendete l’undici atteso al Bentegodi: Mattia Perin, Leonardo Bonucci, Nicolò Fagioli, Manuel Locatelli, Moise Kean, tutti in campo dal primo minuto. E aggiungete al menu chi sarà prevedibilmente a disposizione, a partire dal “veterano” Fabio Miretti, passando per Federico Gatti, naturalmente aspettando che torni Federico Chiesa e con Daniele Rugani che, a meno di sorprese, ha perso il ballottaggio con Bremer. Totale: 5 giocatori italiani impiegati da Massimiliano Allegri dall’inizio contro i gialloblù ultimi in classifica e se non è un primato stagionale, poco ci manca. Di certo i 5 azzurri in campo rappresentano un record in questa stagione travagliata, ma che si può ancora raddrizzare.
    Giocano perché valgono
    Non siamo più ai tempi del blocco Juventus trionfante al Mundial 1982 o ai nove bianconeri iridati nel ’34 con il ct Vittorio Pozzo al timone, perché per altro qui si tratta di giovani che devono ancora affinarsi e completarsi del tutto, ma insomma: il quadro è chiaro e incoraggiante. E pazienza se i “maligni” e i “superbi” del maestro Francesco De Gregori sentenzieranno in eterno che questa Juve si sta italianizzando solamente perché i big sono in infermeria: come si può pensare che i vari Fagioli e compagnia di giovani rampanti possa trovare spazio quando Paul Pogba tornerà in sella? Sostengono, tronfi e boriosi. Sono gli stessi che tacciono Allegri di aver fatto ricorso ai talenti solamente quando non c’era più nessuno o quasi a disposizione, non per inclinazione naturale di Max. Amen, i fatti raccontano che questa Juve per metà azzurra – il ct Roberto Mancini sentitamente ringrazia – è chiamata ad accelerare il rilancio in campionato, avviato dalle quattro vittorie consecutive senza gol subiti, che incredibilmente rischiano di riportare i bianconeri in zona Champions League. Ma vi ricordate cosa si diceva di questa squadra solamente un mese fa, dopo la sconfitta di San Siro contro il Milan? Roba da pazzi, in un certo senso…
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    Perin, la scelta dei tifosi: è l'Mvp di settembre della Juve

    TORINO – I tifosi della Juve hanno scelto: Mattia Perin vince il premio del mese di settembre come MVP of the Month powered by FIFA23. L’estremo difensore bianconero, chiamato a sostituire Szczesny per infortunio, ha difeso alla grande la propria porta in un mese dove non sono certo mancate difficoltà per lui e compagni. Come successo a Vlahovic nel mese di agosto, è stato eletto vincitore dai supporters che l’hanno votato su juventus.com dopo ogni gara disputata. Tante belle parate che gli hanno permesso di ottenere questo riconoscimento, la premiazione ci sarà allo Stadium prima del fischio d’inizio della sfida contro il Bologna di Thiago Motta. LEGGI TUTTO

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    Pandev si ritira e Perin gli scrive: “Grazie per gli insegnamenti”

    TORINO – “Finisce un capitolo bellissimo… Porto con me un incredibile bagaglio di emozioni… Sono felice di averle condivise insieme… Con il tutto il mio cuore Goran”. Con queste parole, conclusive di un lungo post pubblicato su Instagram, Pandev a 39 anni ha detto addio al calcio e si è ritirato ufficialmente. In carriera, aperta al Belascica e chiusa al Parma, passando tra le altre per Lazio, Inter, Napoli e Galatasaray, Goran ha collezionato diverse esperienze. Per la sua nazionale, quella macedone, ha rappresentato un simbolo, ora però dice basta e saluta tutti. Guarda la gallerySerie A, da Chiellini a Ibrahimovic: la top 11 dei più anziani schierati
    Il saluto di Perin
    Uno dei messaggi più belli e affettuosi pubblicati sui social è arrivato dal portiere della Juventus Perin, ex compagno di Pandev al Genoa, che su Instagram ha scritto così: “La tua più grande vittoria Goki sta nell’essere riuscito a strappare applausi da tutti i tifosi d’Italia, delle squadre in cui hai giocato e di quelli avversari, indistintamente. Per questo tuo modo silenzioso ma professionale ed umile di approcciarsi al calcio. Essere leader, alla tua maniera, è un dono, toccato a pochi. Così come sono pochi quelli che conoscono la tua ironia tagliente, che non traspare dal Goran che si vede in campo, dalla tv. Io sì, questa tua angolazione me la sono goduta e nel rapporto tra noi ha fatto la differenza. Buona nuova vita Goran e grazie per avermi insegnato più di quanto immagini”.

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    Monza-Juve, le scelte di Allegri: Di Maria-Vlahovic-Kostic in attacco

    TORINO – Sotto con il Monza. Domenica alle 15 la Juventus riparte dai brianzoli del nuovo tecnico Raffaele Palladino, ultimi in classifica. La squadra di Massimiliano Allegri si presenterà senza otto giocatori, che diventano nove contando anche il giovane Aké. Squalifiche (Milik e Cuadrado) e infortuni (Rabiot, Locatelli, Alex Sandro, Pogba, Chiesa, Kaio Jorge) dimezzano le scelte del “Conte Max”, orientato a riproporre il 4-3-3/4-4-2 trasformabile in 3-5-2 delle ultime esibizioni. Ma con un’arma in più: quel Di Maria annunciato in campo dal primo minuto dallo stesso allenatore.
    Le scelte di MaxSzczesny è di nuovo convocato (è la prima volta dopo l’infortunio alla caviglia del 31 agosto contro lo Spezia), ma in porta toccherà nuovamente a Perin. Davanti all’ex genoano ecco De Sciglio, con Bremer, Bonucci e Danilo. In mediana la coperta è cortissima. Ai lati di Paredes, spazio a McKennie e Miretti. In attacco, Kostic è segnalato in vantaggio su Kean a sinistra, mentre sulla fascia opposta giocherà Di Maria. Il serbo e l’argentino dovranno armare Vlahovic, ancora a secco a settembre, con cross e assist.
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    Juve, super Perin: ma quale vice! L'intervista tra Szczesny e Donnarumma

    TORINO – Cominciamo col dire che in quanto a caparbietà e determinazione Mattia Perin non è il vice di nessuno. Era arrivato alla Juventus suscitando un po’ di stupore, nel 2018: ritenuto uno dei migliori portieri italiani e conteso da diversi club, aveva scelto la Juventus pur sapendo che sarebbe andato a fare il secondo e che avrebbe rischiato di uscire dal giro della Nazionale. Tutte eventualità che si sono poi effettivamente verificate, tanto che non a caso nel gennaio 2020 – dopo appena 9 presenze in una stagione e mezza – il portiere è tornato là da dove era venuto, al Genoa. Deluso? Manco per niente. Sereno e maturato. Spiegava, ai tempi: «Non ho mai rimpianto la scelta di andare alla Juventus. Ho avuto la possibilità di stare in una delle quattro, cinque società top al mondo e ho condiviso lo spogliatoio con campioni e leggende che mi hanno insegnato cosa vuol dire allenarsi per uno scopo solo: la vittoria. Ho appreso tantissime cose che mi porterò dietro per tutta la carriera». E ancora: «E’ fondamentale capire che l’allenamento non è soltanto l’ora e mezzo in campo ma anche il prima e il dopo, l’alimentazione e il tuo stile di vita. Se io avessi appreso queste cose prima, e confesso che c’era Burdisso che me lo diceva spesso e io non lo ascoltavo con attenzione, probabilmente avrei avuto qualche infortunio in meno». Wow…Guarda la galleryPsg-Juve, le pagelle bianconere: Vlahovic lotta, Bonucci e Bremer soffronoIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Perin a Dazn: “Ho scelto la Juve per ambizione”

    MILANO – Mattia Perin non si nasconde alla vigilia della prima partitissima stagionale della Juventus, domani in casa con la Roma: «Anche la Juventus punta allo scudetto. Qui bisogna vincere. Sappiamo che stiamo ricostruendo, ma quest’anno possiamo dimostrare di aver capito cosa abbiamo sbagliato negli anni passati. Non si può escludere nessuna big. Il Napoli ha perso dei leader ma ha acquistato degli ottimi giocatori. Il Milan è campione d’Italia. L’Inter è la più attrezzata. La Roma ha fatto un mercato incredibile. I giocatori della Lazio avranno automatizzato alcuni meccanismi importanti di Sarri», dice il portiere bianconero che finora ha sostituito l’infortunato Szczesny, tornato a disposizione dopo aver risolto i problemi fisici. Perin ha partecipato insieme al romanista ed ex juventino Leonardo Spinazzola al programma di Dazn “1 vs 1”, on line da oggi sulla piattaforma streaming. «La Roma è una pretendente al titolo, con il mercato che ha fatto, con l’attacco e con i giocatori che ha. Viene da una stagione in cui ha riportato una coppa europea in Italia, bisogna includerla per forza».Guarda la galleryJuve, la probabile formazione contro la Roma

    Perin e il ruolo di secondo alla Juve

    Perin è molto sincero quando racconta perché ha scelto il posto da secondo alla Juventus piuttosto che andare a giocare titolare altrove: «Vista superficialmente, può sembrare una scelta di comodo, ma vista nel profondo è una scelta dettata dall’ambizione. Avrei potuto finire la carriera con 400-500 presenze in Serie A, ma senza aver mai giocato partite che pesano o lottato per vincere trofei: probabilmente non ci sarebbero stati rimorsi, ma mi sarei chiesto perché non ci avessi provato seriamente. Grazie alla scelta che ho fatto, invece, nella scorsa stagione ho giocato due finali, anche se le abbiamo perse. E ho giocato in Champions. Preferisco farmi trovare pronto in un club come la Juventus, piuttosto che fare 35 partite in A ma non lottare per niente». Negli anni scorsi avrebbe potuto andare all’Atalanta o al Bayern Monaco: «Quando mi ha cercato l’Atalanta, l’universo ha voluto che rimanessi alla Juventus e l’ho ascoltato. Credo di aver fatto bene. Nel 2014 ho avuto la possibilità di andare al Bayern. Con la testa che ho ora sarei andato, ma c’era Neuer e avevo 20 anni».

    Spinazzola su Di Maria

    Spinazzola non dovrà fronteggiare Angel Di Maria infortunato: «Amo Di Maria da quando era a Madrid. Credo sia un grande colpo per la Juventus. Sarebbero stati guai se lo avessi avuto di fronte. Per me è un fenomeno da sempre. Non invecchia mai, come Cuadrado. Non sembrano mai stanchi. Sono sempre freschi, frizzanti ed elettrici. Un piacere vederli giocare». Il sogno è unico per entrambi: «Vincere la Champions», dicono in coro.

    Sullo stesso argomentoJuve-Roma, Mourinho si aggrappa a DybalaStatisticheIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, Perin amaro: “Dobbiamo accettare il risultato e andare avanti”

    GENOVA – “E’ un pari che ci deve servire per migliorare, perché in futuro queste partite bisogna portarle a casa. Abbiamo un po’ di amaro in bocca, ma dobbiamo cercare di trovare l’appiglio positivo”. Così ha parlato Mattia Perin ai microfoni di Dazn dopo il pareggio tra Sampdoria e Juventus. “Non abbiamo subito nulla al di là dell’occasione iniziale. Bisogna ripartire dalle cose che non abbiamo fatto nel modo giusto. Siamo una squadra di ragazzi intelligenti che lavorano bene e che vogliono vincere. E’ però importante non prendere gol. Venire a Genova non è mai semplice, perché la Samp gioca bene e l’ambiente qui è molto caldo. Sappiamo però di dover fare di più. Siamo i primi a saperlo e faremo di tutto per migliorarci. Dobbiamo accettare il risultato e andare avanti”, ha concluso l’estremo difensore bianconero. LEGGI TUTTO

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    Juve, cena in… difesa: Perin, Chiellini, Bonucci. E De Ligt va da Morata

    TORINO – «Ci stiamo difendendo bene», così il post di Mattia Perin sulla cena della banda juventina. E Leo Bonucci aggiunge: «La prima lettera dell’alfabeto. La A. Amore e Amicizia». Una lunga tavolata, ricca di giocatori. Perin, appunto e vicino a lui Chiellini, un ex della banda ma non si vede,  Bonnibauer, le signore, e poi Alena Seredova con Alessandro Nasi (l’uomo della Famiglia Agnelli, il cugino di Andrea, John e Lapo Elkann) e gli amici di sempre. Montalcino, Val d’Orcia, splendidi panorami, serenità e gente che sa stare bene insieme, da sempre. Adesso il capitano Giorgio andrà in America, a Los Angeles, dove peraltro risiede un altro capitano, Alessandro Del Piero, mentre Bonucci, nuovo-vecchio capitano, dovrà guidare la Juventus che va formandosi e che deve rifarsi degli zero titoli di quest’anno. In difesa, per esempio, tutti si chiedono se Matt De Ligt resterà: Max Allegri spera di sì, ovviamente solo un’offerta irrinunciabile potrebbe farlo partire (Premier sempre attenta…). Il progetto sarebbe addirittura di metterlo insieme a Koulibaly, ma qui la strada che porta all’accordo col Napoli resta impervia. Nel frattempo, l’olandese, a Venezia per la festa dei coniugi Morata (quinto anniversario di matrimonio), si gode la città con AnneKee, sempre più immerso nella realtà italiana dove si trova a meraviglia.  LEGGI TUTTO