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    Premier League, calendario ufficiale: si parte con Tottenham-City

    LONDRA (Regno Unito) – Subito un big match per inaugurare la stagione. La Premier League ha diffuso oggi il calendario del campionato 2021-22 che partirà il 14 agosto e per i campioni uscenti del Manchester City ci sarà  un esordio tosto, in casa del Tottenham. I cugini dello United, che hanno chiuso lo scorso torneo al secondo posto, debutteranno all’Old Trafford contro il Leeds di Bielsa mentre il neo-promosso Brentford, che ritrova il massimo campionato inglese per la prima volta dalla stagione 1946-47, alla prima giornata ospiterà l’Arsenal. Per il Chelsea campione d’Europa esordio stagionale a Stamford Bridge contro il Crystal Palace, il Liverpool inizierà invece sul campo di un’altra squadra proveniente dalla Championship, il Norwich City.
    City, avvio da incubo per Guardiola in Premier
    Proprio i Canaries saranno impegnati in un avvio di Premier durissimo visto che, dopo i Reds, affronteranno Manchester City, Leicester e Arsenal. E anche gli uomini di Guardiola non avranno vita facile nella primissima parte di campionato: detto del Tottenham, nelle prime sette giornate affronteranno anche Arsenal, Leicester, Chelsea e Liverpool. Il primo derby londinese fra Spurs e Gunners si giocherà il 25 settembre, mentre bisognerà aspettare il 30 novembre per la prima sfida fra Everton e Liverpool. Poco prima, l’11 novembre, all’Old Trafford si giocherà il primo derby di Manchester. LEGGI TUTTO

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    Deloitte: “Premier League, quante perdite nell'anno del Covid!”

    LONDRA (INGHILTERRA) – “I club della Premier League hanno dichiarato di avere subito, a causa della pandemia di Covid-19, una perdita cumulativa ante imposte di un miliardo di sterline (poco più di un miliardo e 16 milioni di euro ndr) nella stagione 2019/20. Si tratta della perdita più grande di sempre per i 20 club della Premier League”. Sono questi i dati impietosi riportati dalla società di revisione Deloitte nel report sulle perdite del campionato inglese nell’anno della pandemia. Un anno complicato per le società di calcio, che hanno dovuto fare i conti con i mancati introiti derivanti dagli abbonamenti, dai biglietti, e da tutto ciò che gira intorno a una partita. 
    Premier League, profondo rosso nell’anno del Covid
    Nel report si evidenzia: “Privati dei loro tifosi e quindi dei loro principali introiti commerciali (biglietteria, vendita di magliette ecc.) e costretti a ridurre gli importi dei diritti televisivi, il reddito complessivo ante imposte dei club d’élite inglesi è diminuito di circa il 13%. L’impatto finanziario complessivo della pandemia sulla Premier League – ha affermato Dan Jones, della Deloitte – dipenderà da quando i tifosi torneranno negli stadi e dalla capacità dei club di mantenere e sviluppare le relazioni commerciali, in particolare in un momento in cui molti altri settori stanno soffrendo”. Per Dan Jones, questa “stagione Covid” “continuerà ad avere un pesante impatto sui risultati finanziari della stagione 2020-21 quando saranno disponibili”. Comunque, anche al netto delle perdite, i 20 club della Premier League hanno comunque realizzato un profitto complessivo di 4,5 miliardi di sterline (circa 5,2 miliardi di euro) durante la stagione 2019/20. LEGGI TUTTO

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    Superlega, dalla Premier League arriva la multa ai club

    LONDRA (Inghilterra) – La Federazione calcistica inglese, Football Association, ha deciso che i 6 club un tempo aderenti alla Superlega dovranno pagare una multa. Il tabloid inglese Mirror riporta che Chelsea, Manchester United, Manchester City, Liverpool, Tottenham ed Arsenal dovranno sborsare 3,8 milioni di euro a testa alla federazione. L’ammontare della multa (23 milioni di euro), sempre stando al Mirror, non verrà diviso tra gli altri club della Premier League ma sarà usato per aiutare le società che appartengono al mondo del calcio non professionistico e la comunità. LEGGI TUTTO

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    The Guardian: “Boris Johnson era d'accordo con la Superlega”

    Le pressioni del governo britannico vanno in una direzione: capire quale fosse veramente la posizione di Boris Johnson sulla Superlega. Sì perché sembra, stando a quanto scrive il The Guardian, che in realtà il primo ministro sapesse del progetto Superleague e che l’avesse anche approvato, dando il suo ok per l’ingresso delle sei inglesi (United, City, Tottenham, Arsenal, Chelsea e Liverpool). Nel mirino ci sarebbe anche l’incontro che il capo politico avrebbe avuto pochi giorni prima dell’annuncio del nuovo torneo con il vicepresidente esecutivo del Manchester United, Ed Woodard, il quale avrebbe capito che Johnson fosse a favore del progetto.
    La posizione di Johnson sulla Superlega
    Secondo questa ricostruzione dei fatti, Johnson sarebbe stato prima favorevole e poi avrebbe cambiato idea, magari vedendo anche la rivolta dei tifosi. Quando è uscita la notizia della Superlega la posizione ufficiale del premier è stata da subito quella della condanna a un torneo totalmente esclusivo ed elitario. Inoltre, si è sempre detto sorpreso dell’iniziativa. Adesso però in Inghilterra si chiedono se fosse veramente a conoscenza del progetto e, soprattutto, se l’avesse appoggiato, salvo poi cambiare idea per schierarsi contro. LEGGI TUTTO