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    La Juve passa all’incasso: da Rabiot a… Dybala, i soldi portati dal Mondiale

    Mancano ormai poco più di 48 ore alla chiusura dei Mondiali di Qatar 2022 ed è giunto il momento dei bilanci. I club attendono i propri calciatori impegnati nella manifestazione iridata e intanto fanno i conti dei soldi che riceveranno dalla Fifa. Sì, perché, ogni giocatore che ha preso parte alla Coppa del Mondo porterà una determinata cifra nelle casse del proprio club di appartenenza. La formazione di Serie A che più ha “contribuito” e che quindi incasserà la somma più elevata, è la Juventus. Sono infatti 18, tra calciatori attualmente in rosa ed ex, i bianconeri presenti a Qatar 2022 e la somma che andrà alla Vecchia Signora, secondo quanto riferito da Calcio e Finanza, è di poco superiore a 2,6 milioni di euro. Per quanto concerne gli ex, il criterio è il seguente: pur non essendo più tesserati con il club, rientrano in rosa nel periodo considerato dalla Fifa per gli indennizzi e dunque porteranno comunque un rimborso.

    Qatar 2022, gli indennizzi ai club: ecco la regola

    Ma come si calcola questo indennizzo? Per l’edizione 2018 della Coppa del Mondo, quella giocata in Russia, la cifra di riferimento per ogni calciatore era stata divisa in tre parti, sulla base dei periodi legati principalmente alle finestre di mercato, ma con un peso maggiore per i due mesi che hanno preceduto l’inizio della manifestazione (luglio 2016-giugno 2017, luglio 2017-maggio 2018 e giugno-luglio 2018). In questo modo, il calciatore che durante questo periodo fosse stato tesserato per più club avrebbe comunque portato un indennizzo maggiore alla sua squadra del momento. Volendo fare un esempio, in casa Juventus sono arrivati fino all’ultimo atto Rabiot con la Francia e Di Maria e Paredes con l’Argentina. Le cifre che porteranno nelle casse bianconere, però, saranno totalmente diverse: 348mila euro il primo e 116mila a testa gli altri due. Questo perché Adrien è da più tempo alla Vecchia Signora mentre i due dell’Albiceleste sono arrivati quest’estate. Ecco dunque nello specifico la ripartizione degli indennizzi calciatore per calciatore:

    Rabiot (finale): 348mila euro

    Danilo (quarti): 263mila euro

    Alex Sandro (quarti): 263mila euro

    Dybala (finale): 232mila euro

    McKennie (ottavi): 207mila euro

    Szczesny (ottavi): 207mila euro

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    Serie A in formato Mondiale: toh, il nostro campionato non fa così schifo

    Attenzione, attenzione: la Serie A c’è. Nella fase calda dei mondiali. C’è, si intende, con una nutrita rappresentanza degna degli altri big five europei. Ben 13 semifinalisti che ancora scenderanno in campo in Qatar, infatti, vestono abitualmente maglie di club nostrani. Segno, a quanto pare, del fatto che la Serie A non è un campionato poi così disastroso come si potrebbe a volte pensare. E nemmanco così poco spettacolare, sennò i teoricamente migliori 4 ct del pianeta non si sarebbero presi la briga di chiamare i vari Di Maria, Giroud e compagnia calciante.  Ok, infatti, che nella Liga spagnola ne giocano addirittura 23 di semifinalisti, ma quanto al resto ci si barcamena tutti nella stessa condizione. Nella Ligue 1 francese (quella in cui gli emiri fanno man bassa, per il Paris Saint Germain) e nella Premier League inglese (quella dei diritti televisivi più alti e meglio distribuiti del globo) giocano 14 semifinalisti: vale a dire uno in più che in serie A. Mentre nella Bundesliga tedesca – maestra di virtù e di fairplay – ne giocano 12. Evidentementese anche se manca la materia prima, ci si sa arrangiare con la fantasia e con la creatività. Anche perché la truppa della serie A in Qatar è piuttosto nutrita e variegata. Vediamo di chi stiamo parlando, innanzitutto.Sullo stesso argomentoMondiali 2022: il programma delle semifinali e dove vederle in tvMondiali 2022

    La truppa della Serie A in Qatar

    E di quali squadre, oltre che di quali giocatori. La classifica italiana vede in vetta, in quanto a contributors, la Juventus con Di Maria, Paredes e Rabiot. Poi il Milan ( Theo Hernandez e Giroud) e l’Inter (Lautaro Martinez e Brozovic). E a seguire Atalanta (Pasalic), Fiorentina (Amrabat), Roma (Dybala), Sampdoria (Sabiri), Sassuolo (Erlic) e Torino (Vlasic). Senza dimenticare la Serie B, visto che nel Bari gioca Cheddira. Orbene: a ciascuno il compito di decidere se sia un bene, cotanta partecipazione. Ché un po’ di prestigio, di rimando, i suddetti semifinaisti lo fanno arrivare anche al nostro campionato. E peraltro, giacché non c’è la Nazionale, almeno si può scegliere di parteggiare per un calciatore che indossa la maglia della propria squadra del cuore. Oppure se sia un male: ché se sei ad esempio la Juventus, a questo punto tocca aspettare praticamente fino al 2023 per riavere i pezzi pregiati. E chissà in che condizioni psico-fisiche, peraltro. Detto questo, ora comincia un’altra partita: provare a trattenerli, questi emifinalisti/finalisti mondiali.   

    Guarda la gallerySerie A in formato Mondiale: ben 13 semifinalisti!Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Chi sono e quanto valgono le sorprese del Mondiale. Un’occasione per la Serie A?

    Il Mondiale non è solo Cristiano Ronaldo, Messi e Mbappé. Ci sono tanti giocatori che hanno contribuito a realizzare alcune delle tante sorprese delle sfide in Qatar e che si sono messi in vetrina in vista del mercato di gennaio. Ecco i nomi che spiccano dopo la fase a gironi. Il valore del cartellino del più caro si attesta sui 45 milioni di euro, quello del meno caro sui… 575 mila euro! Avete già capito di chi si tratta? (media voto Sofascore, valore dei giocatori Transfermarkt). LEGGI TUTTO

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    Vlahovic, la Serbia e il gossip da quattro soldi: cosa c’è di vero

    Per ora quello di Dusan Vlahovic è un Mondiale complicato. L’attaccante della Juve infatti ha giocato soltanto una trentina di minuti con la Serbia e il suo allenatore Stojkovic durante l’ultima conferenza stampa si è detto preoccupato per le sue condizioni: ” Dusan non è al meglio, non sta benissimo. Non è ancora pronto per giocare a questi livelli, è un motivo di preoccupazione per noi” –  queste le parole del ct. Il problema della pubalgia tormenta Vlahovic dall’estate e per lo stesso infortunio ha saltato anche le ultime quattro partite di campionato.

    Il fango su Vlahovic e il gossip senza fonti

    Nelle ultime ore peròsi sta diffondendo un pettegolezzo proprio su Dusan. Un giornalista olandese di Espn ha dichiarato in diretta che dietro al mancato impiego dell’attaccante della Juve si celerebbe una questione privata: una relazione che il numero nove bianconero avrebbe avuto con la moglie di un suo compagno di nazionale, Predrag Rajkovic. Come fonte Cristian Willaert cita solo “alcuni giornalisti serbi” che “gli avrebbero confermato” che “gira questa storia”. Chissà se questi “giornalisti serbi” hanno anche informato Willaert dei probloemi fisici che Vlahovic sta affrontando, pare girerebbe anche questa storia… LEGGI TUTTO

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    Inter, Mondiale amaro: i nerazzurri non brillano in Qatar

    MILANO – Qatar… amaro. Finora dall’emirato – escludendo Brozovic di cui parliamo a fianco – non sono arrivate belle notizie per l’Inter e Simone Inzaghi. Non fossero bastate le esclusioni all’ultimo di Gosens e soprattutto Correa, ecco che ieri è esploso il caso Onana (approfondito a pagina 14), ultimo tassello di un avvio di Mondiale finora non a tinte nerazzurre. Gli altri giocatori presenti in Qatar, infatti, nelle prime due gare non hanno brillato.  Sullo stesso argomentoCamerun, la decisione ufficiale su Onana: il comunicatoCamerun

    Delusione Lautaro Martinez

    Chi ha deluso di più è stato senza dubbio Lautaro Martinez. Sul “Toro”, centravanti titolare dell’Argentina, c’erano grandi aspettative, ma in due gare alla portata, non solo non è riuscito a fare gol, ma è stato pure sostituito dal ct Scaloni per rendimento insufficiente. Contro l’Arabia il numero 10 nerazzurro aveva segnato due reti, ma entrambe in fuorigioco e, come noto, l’Argentina è uscita poi sconfitta. Ma per assurdo a Lautaro è andata peggio contro il Messico, gara in cui si è visto veramente poco e che l’ha visto uscire dal campo dopo 63 minuti sul punteggio ancora di 0-0. Nonostante queste prestazioni, Scaloni stando ai rumors provenienti dal ritiro della Selección, dovrebbe dargli ancora una possibilità per il match decisivo di domani contro la Polonia, gara che l’Argentina dovrà vincere per non essere clamorosamente eliminata.   

    Lukaku senza condizione

    Stesso destino che rischia il Belgio, sconfitto domenica dal Marocco e ora costretto a battere la Croazia giovedì. Nell’ultimo quarto d’ora contro la squadra nordafricana si è rivisto in campo Lukaku, alle prese con il difficile recupero dall’infortunio alla coscia sinistra patito a fine agosto e che l’ha visto protagonista di due ricadute, l’ultima il 29 ottobre. Prima del Mondiale l’obiettivo del Belgio era riavere al meglio Lukaku proprio per la gara con gli slavi, ma è difficile pensare che “Big Rom” possa essere protagonista anche se ieri il ct Martinez ha incrociato le dita: «Vedremo nei prossimi giorni se Romelu potrà partire titolare contro la Croazia, ma lo spero». A Milano osservano.   

    Sullo stesso argomentoBelgio-Marocco, Martinez annuncia: “Lukaku ci sarà”. Hazard contro le criticheMondiali 2022

    Dumfries e De Vrij senza squilli

    A chiudere il quadro delle spine nerazzurre, Dumfries e De Vrij. A differenza dei compagni, oggi i due olandesi dovrebbero staccare il pass per gli ottavi da primi in classifica visto che affronteranno il modesto Qatar. Ma fin qui la squadra di Van Gaal non ha impressionato. Dumfries è sembrato quello dell’Inter, a volte devastante sulla fascia, altre timido e impacciato. De Vrij, invece, non ha ancora messo piede in campo, a conferma di un 2022 non indimenticabile. Acerbi gli ha rubato il posto e il suo contratto rimane in scadenza a giugno: l’Inter valuta il rinnovo a cifre simili alle attuali (4 milioni) per non perderlo a zero, ma la situazione si chiarirà nelle prossime settimane. 
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    Milan, infinito Giroud: ora vuole l'Europeo

    Infinito Giroud. Chi pensava che il 36enne attaccante di Chambery, la vecchia capitale del Ducato di Savoia nel 1400, avesse già dato il meglio di sé nella scorsa stagione contribuendo al 19° scudetto del Milan con i gol decisivi contro Inter, Napoli, Lazio e Sassuolo, si è dovuto ricredere. Chi pensava che i 14 gol della stagione ’21-22 fossero il bellissimo canto del cigno di un attaccante ormai arrivato all’ultimo passo di una lunga e preziosa carriera, si sbagliava di grosso. Giroud, pronto a sfruttare l’occasione datagli dall’infortunio di Benzema, ha risposto presente nella notte del debutto mondiale della Francia. Una doppietta storica, quella realizzata all’Australia, servita per rinverdire ancora di più nella mente di Giroud una pazza idea: allungare ulteriormente la carriera in nazionale e puntare all’Europeo in Germania nel 2024, il trofeo mancante nella sua ricchissima bacheca dove risplendono già, oltre ai titoli nazionali, il Mondiale nel 2018, la Champions e l’Europa League vinte col Chelsea nel ’18-19 e ’20- 21. Giroud sogna in grande, il fisico lo sorregge, la testa è quella di un ragazzino, il rendimento quello di un trentenne in piena forma. Vuole continuare a giocare e vuole continuare a farlo da protagonista nel Milan. Il contratto scade a giugno 2023, ma non sarà un problema rinnovarlo. A fine Mondiale le parti si troveranno, c’è già un’intesa verbale per prolungare fino al 2024 con le stesse cifre attuali (3.5 milioni più bonus). Ma guai a pensare che Giroud si accontenterà di un ruolo alla Ibra: firmerà per continuare a essere il riferimento offensivo del Diavolo. Il Milan cercherà una punta la prossima estate, ma con questo Giroud potrebbe bastare un giovane da far crescere alle sue spalle. Lo stimolo Europeo – pesa il ricordo della finale persa in casa nel 2016 contro un Portogallo orfano dell’infortunato Cristiano Ronaldo -, oltre a quelli che avrà in rossonero, basteranno per dargli un’ulteriore carica.Guarda la galleryPagelle Francia-Australia: Theo ispira, Rabiot brilla e Giroud da record

    L’uomo dei record

    Giroud martedì con i due gol all’Australia ha raggiunto a quota 51 reti con la maglia della Francia il recordman della storia transalpina, Henry. E adesso il primato in solitaria è dietro l’angolo. Dopo il Mondiale 2018 vinto da “9” titolare, ma senza segnare neanche un gol, ecco ora la doppietta da record, visto che solamente il camerunese Roger Milla nel 1990 realizzò due gol in una partita del Mondiale con un’età più avanzata del francese: 38 anni e 34 giorni contro i 36 anni e 53 giorni di Giroud, diventato ovviamente il marcatore più anziano di sempre della Francia ai Mondiali (superato Zidane che nella finale del 2006 contro l’Italia fece gol a 34 anni e 16 giorni). Con i due gol alla prima in Qatar, Giroud ha già raggiunto quota 12 in stagione: 9 quelli in rossonero fra campionato (5) e Champions (4); 3 quelli con la Francia. E siamo solo al 24 novembre…
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    Juve, Vlahovic e Kostic tra sorrisi e autografi, panchina e tribuna

    Filip Kostic e Dusan Vlahovic pronti all’avventura di Qatar 2022: a poche ore dall’amichevole contro il Bahrain a Riffa, hanno firmato una maglia della Juventus e hanno fatto foto con i fan all’uscita dall’albergo. In attesa dll’esordio di giovedì 24 contro il Brasile a Lusail, il ct Stojkovic ha preferito non portare l’esterno sinistro bianconero nemmeno in panchina: Kostic era infatti uscito al 64′ di Juve-Lazio per un problema muscolare e, dunque, la valutazione dell’allenatore della Serbia è stata quella di non forzare i tempi del suo rientro in campo. Esclusi dalla lista anche Sasa Lukic e Aleksandar Mitrovic, anche loro non al meglio.  Dusan Vlahovic è invece partito dalla panchina per poi entrare a inizio ripresa. LEGGI TUTTO

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    Rabiot o Di Maria? No, chi mette d’accordo Szczesny e Milik è…

    Intervista doppia Szczesny-Milik
    Alla domanda su chi vincerà il Mondiale, l’attaccante risponde Argentina mentre il portiere è fiducioso è indica la Polonia. L’ex Napoli, poi, punta su Di Maria come bianconero più performante in Qatar (il Fideo ha realizzato una doppietta nell’amichevole contro gli Emirati Arabi in soli 45′), l’estremo difensore, invece, nomina Rabiot. I due sono in disaccordo anche sul capocannoniere del Mondiale: mentre Szczesny indica proprio il compagno di squadra e connazionale Milik, il centravanti dice Neymar. Su una risposta i due sono però perfettamente in linea: secondo loro Zielinski è il calciatore polacco più forte. L’estremo difensore conta fino a tre e dà la stessa risposta del compagno. I due poi scoppiano a ridere e si danno il cinque. Infine, per chiudere il filmato, Milik esulta come se avesse fatto gol. Qualcosa che in questo primo scorcio di stagione gli sta riuscendo con buona frequenza (6 reti in 17 presenze). Chissà se riuscirà a ripetersi anche al Mondiale in Qatar. LEGGI TUTTO