consigliato per te

  • in

    Sarri avvelenato si attacca all’arbitraggio: Lazio in silenzio stampa

    Dopo la netta sconfitta contro la Juventus, la Lazio ha deciso di non rilasciare comunicazioni per le scelte prese dall’arbitro Maresca. Come confermato da Dazn, Sarri e la società hanno optato per il silenzio stampa.

    Scelta presa non soltanto per i dubbi sul primo gol segnato da Vlahovic, ma anche per la gestione della partita e dal metro scelto da parte del direttore di gara. In campo i bianconeri hanno creato molte più palle gol e i biancocelesti soltanto in pochi frangenti hanno impensierito Szczesny. Nonostante questo, i dirigenti del club e l’allenatore hanno lasciato lo stadio infuriati.

    Juve-Lazio, le scelte di Maresca e il silenzio stampa 

    Ma quali sono questi episodi recriminati da Sarri? Sicuramente il primo gol di Vlahovic, nato da un’azione condotta dalla destra da McKennie. L’allenatore e i biancocelesti ritenevano che il pallone fosse uscito prima del controllo dell’americano. Dopo un consulto con il Var, l’arbitro ha deciso di convalidare la rete. Dalle prime immagine è difficile dare un giudizio (una parte della sfera sembra sulla linea), considerando anche il precedente di Giappone-Spagna al Mondiale, con la proiezione dall’alto che può cambiare la percezione. A far infuriare il tecnico è stata anche la gestione della partita, ma l’unico ammonito del match tra gli ospiti è stato Pellegrini all’85’, mentre nella Juventus molti hanno preso il cartellino giallo: Miretti, Gatti, Bremer, Cambiaso e Vlahovic. Qual è allora il problema che ha portato al silenzio stampa della Lazio? LEGGI TUTTO

  • in

    Sarri post Lazio-Genoa: “Dal 20′ in poi non abbiamo concesso niente”

    Al termine della sfida Maurizio Sarri ha commentato la prestazione dei suoi: “Un brutto ingresso in partita, la squadra era nervosa e timorosa con tanti palloni persi in costruzione. Ci abbiamo provato abbastanza ma senza la qualità giusta che in questo periodo ci manca. I giocatori che di solito ci fanno vincere in questo momento non non sono in condizione per riuscire a saltare l’avversario. L’atteggiamento mentale è stato di buon livello, li abbiamo chiusi in area per periodi di tempo lunghissimi. Io ho visto passi in avanti”.
    Sarri: il Napoli, Kamada e Guendouzi
    Successivamente Sarri ha aggiunto: “La linea difensiva stasera l’ho vista bene, abbiamo qualche problema a trovare il giusto filtro con i centrocampisti ma mi sembra che abbiamo concesso poco agli avversari, che non sono di livello basso per quanto riguarda il reparto offensivo. Dal 20′ in poi non abbiamo concesso niente”. Infine, sul prossimo impegno contro il Napoli e la condizione di Kamada: “La partita a Napoli vale tre punti come tutte le altre. Kamada in questo momento è difficilmente valutabile, si è cominciato ad allenare pochi giorni fa. Si vede che ha delle qualità di alto livello in fase di palleggio e ha buoni tempi di inserimento. Il resto è tutto frutto del lavoro, appena salirà come livello di condizione fisica diventerà forte. Guendouzi? Non lo so se arriva, non mi sono preoccupato del mercato”. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Sarriball manda la Juve nell'angolo. E se il bomber è Rabiot…

    La sfida fra seconde – sul campo e in classifica – va alla Lazio che stende 2-1 la Juve all’Olimpico di Roma al termine di un match a tutta velocità, pieno di gioco e di botte. Vince la squadra di Sarri che davanti sa finalizzare meglio e di più, che ha classe in mezzo e senso del gol innato in molti interpreti, da Milinkovic Savic a Zaccagni. La squadra bianconera, invece, paga la fase difensiva non particolarmente brillante (soprattutto dalla parte di Alex Sandro) e la mancanza di bomber famelici, non a caso in doppia cifra ci arriva Rabiot il tuttocampista. Né Vlahovic né Milik trovano la via della gloria, anzi. E l’innesto di Chiesa, nella ripresa, regala più imprevedibilità, ma non gonfia la rete. La squadra, tra mille tempeste, comunque ci prova sempre, segno di carattere. Le pecche, però, ci sono.

    Juve, da Sarri allo Sporting

    Bella rivincita per Sarri, mentre Allegri da casa avrà… urlato, spegnendo prima della fine la televisione. Ora i bianconeri dovranno resettare e pensare all’Europa League, giovedì contro lo Sporting che merita grande rispetto. Poi l’udienza che potrebbe ridare i 15 punti in classifica, che al momento sono una bella zavorra nella corsa Champions, comunque la si guardi.

    Juve con Vlahovic-Di Maria per sfondare

    Allegri, rimasto a Torino per l’influenza, lascia il comando al fido Landucci. Davanti, la coppia Vlahovic Di Maria con la speranza che l’argentino accenda il serbo. E mister “giocosempreio” Danilo per una volta parte dalla panchina. Sarri confida nella resurrezione di Immobile – cresciuto nel vivaio della Juve – schierato nel tridente con Felipe Anderson e Zaccagni.

    La partita dell’Olimpico è ping pong

    “Uniti dagli stessi colori” è l’iniziativa contro il razzismo. Lazio e Juve devono dare il buon esempio, in campo. E’ anche la sfida delle difese, granitiche. Il primo guizzo della Juve arriva con Cuadrado, Rabiot, Vlahovic: colpo di testa aRisultato? Vlahopvito, però. Serve pazienza in questa partita, lo si capisce da subito. L’incursione di Milinkovic fa paura ai bianconeri, che si salvano. La Lazio spinge forte sull’acceleratore, i bianconeri si fanno schiacciare dietro e partono in contropiede. Risultato? Vlahovic si fa male alla caviglia con pestone di Cataldi. Ma il match si accende, da tutti i punti di vista. Immobile tenta la stoccata, Szczesny respinge da par suo: i due, poi, scherzano e sorridono. Juve, comunque, in grande difficoltà: patisce il Sarriball. Ancora Ciro, ma la mira è sbagliata. Poi Fagioli è super in recupero. Al 38′ palla in area per Milinkovic Savic che segna dopo un contrasto con Alex Sandro (la spinta c’è, ma il difensore verdeoro si lascia andare platealmente): 1-0 Lazio. Sale il nervosismo, arriva un rosso alla panchina bianconera. Ha dell’incredibile, comunque, la “mossa” del difensore brasiliano. Il pari, però, è immediato, con Rabiot al 43′ dopo carambola multipla: il francese arriva in doppia cifra, una stagione super. Bolgia Olimpico ed emozioni a mille. Alex Sandro prende il giallo, in evidente crisi. E finisce così il primo tempo, con un pari accesissimo.

    La Juve soffre Zaccagni

    Si ricomincia con gli stessi uomini e con la Juve che attacca ma senza trovare lo sgurz, là davanti. Intanto, si scalda Chiesa e anche il pubblico di Fede (bianconera). Gioco sempre duro, anche Cuadrado è ammonito dopo Alex Sandro e Locatelli. In agguato, c’è la zampata di Zaccagni dopo bella azione corale (grande anche Felipe Anderson): 2-1 Lazio e per la Juve di nuovo tutto da rifare. L’Olimpico esalta il bomber che Mancini tiene lontano dalla Nazionale. Farebbe anche doppietta, ma in fuorigioco. Reazione furiosa di Rabiot e compagni, che non ci stanno. Vlahovic di testa non trova il bersaglio: il serbo continua a vivere sull’altalena umorale.

    Landucci punta su Chiesa e Milik per l’assalto Juve

    Dentro Chiesa, Paredes e Milik al 63′: serve una scossa, altrimenti… Il problema è che Di Maria, ad esempio, manca sempre nell’ultimo appoggio. E Chiesa sgasa, però non finalizza. La buona volontà, comunque, c’è. Altro contatto in area con Sergej, ma niente intervento del Var. Ennesima sgasata di Chiesa per Fagioli che non prende la porta: era una bella occasione, non sfruttata. Di Maria e Paredes, campioni del mondo a fasi alterne, danno la spinta, ma non i gol sperati. E alla fine la delusione è cocente. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, De Laurentiis: “Con la Lazio un ko salutare. Sarri un paraculo”

    NAPOLI – Il Napoli ha perso la sua prima partita casalinga della stagione in campionato contro la Lazio dell’ex Maurizio Sarri, un ko indolore visto il +15 sull’Inter prima inseguitrice ed un ko ben accolto dal presidente Aurelio De Laurentiis. In occasione dell’inaugurazione della prima cattedra universitaria italiana dedicata alla “Giuridicità delle regole del gioco del calcio” presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo della Campania “Luigi Vanvitelli”, il patron degli azzurri ha commentato così la sconfitta contro i biancocelesti: “Direi che è stata una sconfitta salutare, altrimenti c’è il rischio di sedersi. Ma Sarri è stato un paraculo, perché invece di attaccare ha bloccato i terzini. Poi Kvara ha dato quella palla a Vecino..”. Sugli obiettivi stagionali De Laurentiis punta in alto con la solita cautela e scaramanzia: “Scudetto o Champions League? Mi auguro entrambi, ma diciamolo in silenzio, perché a furia di dircelo ci portiamo iella da soli”. LEGGI TUTTO

  • in

    Cluj-Lazio, Sarri attacca: “L'Uefa non ha rispetto”

    CLUJ (Romania) – E’ bastato mantenere il gol di Immobile all’Olimpico alla Lazio per conquitsare il passaggio del turno agli ottavi di Conference League. 0-0 sul campo del Cluj e la formazione di Maurizio Sarri avanza nella competizione europea, il tecnico biancoceleste attacca per le condizioni del terreno di gioco: “La partita ha avuto un solo momento, era ingiocabile. Siamo stati bravi a trovarsi dentro in uno sport che non era calcio. Il campo non era giocabile. Quando si parla di Uefa si parla sempre di rispetto ma mi sembra che loro ne abbiano veramente poco a permettere di giocare su terreni di questo livello”. Non ci sta il tecnico biancoceleste che poi prosegue: “Una nota di merito per l’applicazione e per dedizione, quindi siamo stati molto bravi. Dispiace non averla vinta perché abbiamo avuto molte occasioni per chiuderla. Stasera qualcuno dei ragazzi più giovani ha fatto bene, come Mario Gila”. LEGGI TUTTO

  • in

    Lazio, Sarri: “Peccato per quei 10' nella ripresa. Immobile sapeva che l'avrei tolto”

    VERONA – Secondo 1-1 consecutivo in campionato per la Lazio che, dopo il pareggio interno contro la Fiorentina e il ko nei quarti di finale di Coppa Italia contro la Juventus (1-0 gol di Bremer), non riesce a superare l’Hellas Verona di Zaffaroni al Bentegodi. I biancocelesti passano avanti con una perla di Pedro nel finale di primo tempo. La rete non abbatte i veneti che rientrano in campo carichissimi e ristabiliscono l’equilibrio già dopo 5′ con il neoacquisto Ngonge. Dopo qualche minuto i gialloblù sfiorano anche il colpaccio colpendo il palo con Lazovic. I capitolini salgono così a 39 punti in classifica, al quarto posto, superando così Milan e Atalanta, ko in questo turno rispettivamente contro Inter e Sassuolo, e mettendosi a -1 dalla Roma. Sabato alle 20.45 all’Olimpico lo scontro diretto contro la Dea di Gian Piero Gasperini. Nel postpartita il tecnico della Lazio Maurizio Sarri commenta così la gara: “Il sentimento è positivo. C’è il rammarico del risultato e c’è rammarico forte del fatto che troppo spesso abbiamo i primi minuti nel secondo tempo non di grande livello. A parte i cinque minuti di follia dopo che abbiamo preso il gol, la partita è stata condotta bene. Partita difficile, partita sporca, uomo contro uomo. Non era semplice e tutto sommato siamo riusciti a giocare a calcio in una situazione difficile. Spiace per l’approccio nel secondo tempo e i cinque minuti di sbandamento dopo il pareggio. Mi porto a casa lo spirito. Ho visto la squadra che ha avuto questi 10 minuti di difficoltà ma ha fatto bene fino alla fine con una bella cattiveria perchè queste sono partite che se non giochi con la giusta cattiveria finiscono male”.Guarda la galleryNgonge risponde alla magia di Pedro: il Verona frena la Lazio
    Verona-Lazio, le parole di Sarri nel postpartita
    Sui 17 punti persi in situazione di vantaggio, il mister commenta: “Lavorare su queste cose non è mai semplice. Si parla di risvolti mentali che non coinvolgono un giocatore ma 25 teste. Penso che sarebbe un’impresa ardua anche per lo psicologo più affermato d’Europa. Stiamo cercando di prenderne atto che sarebbe già qualcosa di importante”. Sulla scelta di partire con Felipe Anderson in panchina e Pedro in campo: “Felipe veniva da una lunga serie di partite ed ero certo che ce n’era bisogno durante la partita. Pedro veniva da un minutaggio inferiore. Immobile? Lo sapeva che l’avrei sostituito all’incirca in quel periodo della partita. Non guardo la classifica con grandissima curiosità – continua Sarri -. Ci sono a disposizione mi sembra 51 punti. Si sta parlando di un qualcosa lontano e così teorico che ha poco significato. Uno la guarda se è ad un punto o due punti, in questo periodo va bene”. Battuta finale sull’Atalanta, prossima avversaria della Lazio: “Altra brutta storia. In trasferta mi sembra abbiano fatto gli stessi punti del Napoli. È un’altra partita difficile”. LEGGI TUTTO

  • in

    Lazio, Pellegrini per Radu nella lista Uefa: le scelte di Sarri in Conference

    ROMA – Lasciare alle spalle il rocambolesco terzo posto in Europa League e ripartire subito in Conference, magari per provare ad arrivare fino in fondo e provare a replicare quanto fatto dai cugini giallorossi nella scorsa stagione: questa la missione della Lazio di Sarri. Si parte con il doppio confronto contro il Cluj e per la nuova avventura, il tecnico biancoceleste ha deciso di inserire subito il nuovo acquisto Luca Pellegrini nell’elenco dei convocati, lasciando fuori dalla lista Stefan Radu.Guarda la galleryAllegri e Sarri, saluti e sorrisi prima di Juve-Lazio
    Lazio, la lista Uefa
    Ecco la lista Uefa scelta da Maurizio Sarri. Portieri: Maximiano, Provedel; Difensori: Casale, Gila, Hysaj, Lazzari, Marusic, Patric, Pellegrini, Romagnoli; Centrocampisti: Basic, Cataldi, Luis Alberto, Marcos Antonio, Milinkovic, Vecino; Attaccanti: Felipe Anderson, Cancellieri, Immobile, Pedro, Romero, Zaccagni. LEGGI TUTTO

  • in

    Lazio-Fiorentina, Sarri: “Zaccagni deve essere arrabbiato”. E su Immobile e la quota Scudetto…

    Sul momento della squadra
    “La soluzione è l’equilibrio, nelle sensazioni e nell’analisi, senza andare mai in over di pessimismo o ottimismo. I nostri trascorsi ci dicono che questa è una partita a rischio, serve il salto di qualità definitivo. Abbiamo speso tante energie mentali, temo il down. La continuità è l’unica cosa che manca a questa squadra”.
    È orgoglioso dei progressi di Zaccagni?
    “No so se devo essere soddisfatto io o deve essere incazzato lui per non aver fatto questo prima. Io quando lo vedevo prima ho sempre avuto questa sensazione”.
    Come sta Immobile?
    “Non ha mai fatto un allenamento completo con la squadra. Il ragazzo ha sensazioni positive, i medici sono più cauti, l’ecografia sembra pulita. L’ultima parola spetta ai medici, lui vuole mettersi a disposizione per qualche minuto. Vediamo i riscontri di oggi, poi si deciderà”.
    Pensa di cambiare qualcosa nella formazione?
    “Ieri ci siamo allenati a 48 ore dalla partita. Se la stanchezza è solo fisica non ho preoccupazione, se è mentale è più difficile recuperare”.
    Che partita sarà domani con la Fiorentina?
    “All’andata fu vinta largamente a livello di punteggio, ma non di prestazione. Loro non hanno fatto meno di noi. In questa fase di stagione la Fiorentina non riesce a concretizzare le prestazioni che fa. È prima per baricentro, terza per tiri fatti, quarta per occasioni create per esempio. Nella partita singola è pericolosissima”.
    Si può migliorare anche una prestazione come quella contro il Milan?
    “Sicuramente. Dal punto di vista tattico abbiamo fatto il primo tempo meglio del secondo, dove abbiamo fatto più fatica a salire e scivolare, la squadra era meno corta e stretta”.
    Cancellieri rispetto ai primi mesi è migliorato o è peggiorato?
    “Ha fatto un miracolo. Un ragazzo che viene alla Lazio, dopo aver giocato 200 minuti in una stagione con il Verona, e a metà stagione ne fa già 540 è un miracolo”.
    Come sta Marusic?
    “Sta abbastanza bene, ha saltato uno spezzone solo perché ha avuto i crampi contro il Milan. Dovrebbe andare tutto nel verso giusto, stanno in grande condizioni sia lui che Hysaj”.
    Negli ultimi 5 campionati la media punti da Champions era di 73 punti: basteranno quest’anno?
    “Stai parlando con uno che ha perso un campionato con 91 punti, non è mai successo. Della media me ne faccio poco. La competizione aumenta, così come le prestazioni di tutte, poi i punteggi dipendono dalla quota salvezza. Se continuano a fare i punti, le soglie si alzano. Ogni campionato ha una storia a sé”.
    Quanto manca a Cataldi per arrivare al suo prototipo di centrocampista in stile Jorginho?
    “Lui deve fare Cataldi, gli manca poco. È cresciuto in maniera esponenziale, adesso è forte. È meno considerato rispetto ad altri perché è romano ed cresciuto qui nel vivaio. Se fosse stato pagato 20 milioni avrebbe avuto un’altra considerazione mediatica”. LEGGI TUTTO