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    Scamacca-Atalanta, l’attaccante è atterrato a Roma: visite e firma

    Gianluca Scamacca ha scelto l’Atalanta ed è già atterrato a Roma. L’attaccante ex Sassuolo è pronto a tornare in Serie A dopo un anno vissuto tra alti e bassi al West Ham in Premier League. Alcuni infortuni, specie nel finale di stagione, non gli hanno permesso di essere decisivo nelle sfide clou come la finale di Conference League vinta dagli Hammers contro la Fiorentina.  LEGGI TUTTO

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    Scamacca, l’Inter accelera: sorpasso alla Roma, c’è l’offerta al West Ham!

    MILANO – L’Inter si inserisce nella corsa a Gianluigi Scamacca. L’attaccante del West Ham è l’obiettivo di mercato della Roma ma il club nerazzurro, che vuole rinforzare il reparto offensivo, è entrato in scena con una prima offerta: si parla di tra i 20 e i 22 milioni senza condizioni per portarsi a casa l’ex Sassuolo a titolo definitivo, formula gradita agli Hammers che, al momento, avrebbero respinto l’offerta dell’Inter. Una strategia quella dell’Inter opposta a quella dei giallorossi che punterebbero al prestito con obbligo di riscatto in base a diversi obiettivi quali la qualificazione in Champions League e le presenze. I nerazzurri quindi accantonano l’idea delle scorse settimane ovvero l’attaccante dell’Arsenal Folarin Balogun ancora considerato troppo costoso alle condizioni attuali. LEGGI TUTTO

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    West Ham-Bournemouth 2-0: Scamacca a secco, la decidono Zouma e Benrahma

    LONDRA (INGHILTERRA) – Finisce 2-0 il match del London Stadium tra West Ham e Bournemouth, ultima gara della 13ª giornata di Premier League. A decidere la contesa il colpo di testa dell’ex Chelsea Zouma nel finale di primo tempo e il rigore di Benrahma al 92′. Serata agrodolce per l’attaccante italiano Gianluca Scamacca, rimasto a secco e uscito dal campo al 74′. L’ex Sassuolo rimane fermo a due gol in campionato – ha segnato contro Wolverhampton e Fulham -. Gli Hammers si allontanano così dalla zona retrocessione salendo a 14 punti in classifica, uno in più del Bournemouth che incassa la quinta sconfitta stagionale in Premier League, la seconda di seguito dopo il ko di misura contro il Southampton.  
    Classifica Premier League
    Zouma e Benrahma decidono West Ham-Bournemouth
    Dopo una lunga fase di studio, la gara del London Stadium si sblocca proprio sul finire della prima frazione di gioco: l’ex Chelsea Zouma è bravo a svettare più in alto di tutti e mettere dentro il cross di Soucek. I tifosi degli Hammers devono però attendere prima di liberare l’urlo di gioia: l’arbitro David Coote va a rivedere l’azione al Var ma poi conferma la propria decisione e indica il centro del campo. O’Neil tenta di sparigliare le carte e cambia alcuni interpreti. Al 74′ finisce anche la partita dell’attaccante italiano Gianluca Scamacca, richiamato in panchina da Moyes che al suo posto inserisce Michail Antonio. I tentativi finali dei Cherries non si concretizzano, anzi arriva il raddoppio di Benrahma su rigore concesso dopo revisione al Var: al London Stadium può partire la festa. 
    West Ham-Bournemouth 2-0: tabellino e statistiche
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    Liverpool, 1-0 al West Ham di Scamacca firmato Núñez e Alisson

    LIVERPOOL (Regno Unito) – Il Liverpool dà seguito all’importante successo contro il Manchester City e continua a risalire la china in classifica. Nel turno infrasettimanale di Premier League, valido per la 12ª giornata, la squadra di Klopp batte 1-0 ad Anfield il West Ham dell’ex Sassuolo Scamacca (titolare dal 1′ e protagonista di un match abbastanza opaco) e sale al quinto posto della graduatoria. I Reds passano al 21′: bel cross dalla trequarti sinistra di Tsimikas, Núñez si infila fra Kehrer e Zouma e schiaccia in rete il pallone di testa. Al 39′ l’uruguaiano prova a ripetersi, ma il suo sinistro da centro area si infrange sul palo. Al 44′ però, al primo affondo degno di nota, gli Hammers guadagnano un rigore: fallo di Gomez in area su Bowen, il Var richiama l’arbitro che vede le immagini e consente il penalty: dal dischetto si presenta lo stesso Bowen che però si fa ipnotizzare da Alisson che si tuffa sulla sinistra e respinge il tiro. Salah e compagni salgono così al 7° posto in classifica con 16 punti, mentre gli Hammers restano tredicesimi a quota 11. 
    Liverpool-West Ham 1-0, tabellino e statistiche
    Premier League, la classifica
    Chelsea, pari senza reti contro il Brentford
    E’ mancato solo il guizzo vincente ad un arrembante Brentford per battere il Chelsea di Potter: finisce 0-0 al Brentford Community Stadium, ma i padroni di casa possono recriminare per una quantità colossale di occasioni da gol non finalizzate: nel primo tempo è Kepa a salvare i Blues respngendo un bel colpo di testa di Toney, mentre nel secondo tempo capitano due ghiotte occasioni sui piedi di Mbuembo al 51′ e al 52′ ed una si quelli di Herny al 75′: la mira, in tutti e tre i casi, è imprecisa e i londinesi possono tirare un sospiro di sollievo e confermarsi al 4° posto in classifica.

    Il Newcastle batte l’Everton, il Southampton torna al successo
    Il Newcastle centra il suo sesto risultato utile consecutivo battendo 1-0 in casa l’Everton di Frank Lampard: match che si risolve al 32′: Almiron controlla al limite dell’area un passaggio di Bruno Guimaraes e fulmina Pickford con un gran destro che si infila sotto la traversa. Tre punti che consentono ai Magpies di salire al sesto posto a quota 18 punti, mentre i Toffees (alla terza sconfitta di fila) restano bloccati al 15° con 10. Tre punti anche per il Southampton, che vince 1-0 fuori casa contro il Bornemouth privo dell’ex Bologna Hickey e dell’ex Lazio Strakosha: gli ospiti, con l’ex Torino Lyanco inizialmente in panchina e che subentra al 64′, trovano il gol del successo al 10′ con Adams che svetta di testa su un preciso cross in area di Perraud e batte l’ex Juve Neto: terzo gol in campionato per il centravanti scozzese. Tre punti che consentono alla squadra di Hasenhuttl di poter respirare dopo le 4 sconfitte nelle ultime 5 gare e di salire a quota 11 punti in classifica (due in meno degli avversari odierni.
    Newcastle-Everton 1-0, tabellino e statistiche
    Bournemouth-Southampton 0-1, tabellino e statistiche
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    Serie A, il gol non parla italiano

    TORINO – Tre giornate di campionato sono davvero poche per poter già azzardare una conclusione su rapporti di forza ben definiti, soprattutto considerando che le gare si stanno giocando a mercato ancora aperto, ma almeno un paio di dinamiche emergono già con sufficiente chiarezza. La prima, di cui abbiamo già scritto e ragionato, riguarda il sempre maggiore divario tra squadra di prima e terza fascia (quelle impegnate nella lotta per non retrocedere): un solco già ampio che si è fatto voragine in conseguenza anche dell’aberrazione dei 5 cambi. L’altro, di cui pure si parla e si continuerà a discutere, è la “crisi d’italianità” che sempre più affatica la Serie A. Tralasciando le statistiche oramai ampiamente note sull’utilizzo di giocatori italiani (31 per cento che scende al di sotto del 30 nei club che giocano le coppe), c’è un dato che acclara ancora di più questa tendenza, e per di più in un ruolo cruciale: quello degli attaccanti. Per la prima volta nella storia, infatti, dopo 3 giornate nella classifica marcatori non c’è un italiano che ha segnato più di un gol. Con il solito Immobile che si è preso una pausa dopo il gol all’esordio, infatti, la classifica marcatori è monopolizzata dagli stranieri. Si sono affacciati Pinamonti e Bonazzoli, ma restano fermi a un gol e, anche in quella casella, sono davvero pochi (aggiungete Lasagna e Politano) gli italiani “di ruolo” andati a segno. Un bel problema per il ct Roberto Mancini che tra poco dovrà diramare le convocazioni per le ultime gare di Nations League del 23 settembre (con l’Inghilterra a San Siro) e del 26 settembre (a Budapest contro l’Ungheria). Anche perché dall’estero non è che arrivino buone notizie dai nostri emigranti: Scamacca è ancora a secco in Premier con il West Ham e Lucca ha racimolato appena 21 minuti in Olanda con l’Ajax. Se a questo aggiungete che anche un altro ruolo cardine (quello dei centrali difensivi) è monopolizzato dagli stranieri (da non trascurare, al proposito, la confortante novità di Alessandro Buongiorno nel Torino), allora ecco che il quadro diventa fosco. La Figc monitora, preoccupata, la situazione e valuta la possibilità di cambiare la norma sulle rose introdotta dall’allora Carlo Tavecchio all’indomani dell’eliminazione dal Mondiale brasiliano nel 2014. Norma che prevede, sulla rosa di 25, il 4+4: vale a dire i 4 giocatori formati nel club e i 4 formati in un vivaio italiano. Passando, se la situazione, non migliora, al 5+5 o addirittura al 6+6. Ma attenzione, perché da quando è stata introdotta quella norma, gli stranieri sono aumentati invece che diminuiti. Evidentemente, non è la soluzione giusta e per capirlo basta guardare alle dinamiche demografiche e di reclutamento. Pensate, per esempio, che uno dei primi inseribili in rosa come “formati in Italia” è stato Pandev, colui che con la Macedonia (ancora…) mise più di un mattoncino per determinare la successiva eliminazione dell’Italia di Ventura dal Mondiale di Russia. Questo perché la regola non esclude affatto gli stranieri ma comprende gli “atleti che dai 15 ai 21 anni di età hanno trascorso almeno 36 mesi nella rosa di un club italiano (vivaio nazionale) o della stessa società (vivaio di club)”. Ovvio che vi possano essere stranieri. Il vulnus si è ancora più aggravato ora che i vivai sono pieni di italiani di seconda generazione, che quindi possono essere tesserati tra i “formati” ma non sono arruolabili in Nazionale perché privi della cittadinanza. Si, certo: servirebbe almeno lo ius soli sportivo, però con questi chiari di luna all’orizzonte è davvero difficile che si possa immaginare una simile volontà politica e il calcio, così come molti altri sport, non potrà che rimanere penalizzato. A conferma ancora una volta di come sia una perfetta cartina di tornasole per verificare lo stato di un Paese: se il Paese non è al passo con il mutare dei tempi, neanche il calcio può farcela da solo.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Conference League, Scamacca e West Ham: amore a prima vista

    Non solo Fiorentina ai gironi di Conference League, anche il West Ham di Gianluca Scamacca passa il play off, eliminando i danesi del Viborg con un eloquente 3-1/3-0 in cui è protagonista l’ex attaccante del Sassuolo, in gol sia all’andata che al ritorno.
    Oltre ai Viola, che pareggiano 0-0 sul campo del Twente dopo il 2-1 del Franchi, passa il turno preliminare anche lo storico club londinese, trascinato dal bomber azzurro, bravo a farsi trovare pronto appena chiamato in causa e che con il gol del vantaggio dopo 22 minuti, apre la strada al netto successo degli Hammers sugli olandesi.  LEGGI TUTTO

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    Quelle antiche gestioni dei nuovi americani. Psg-Scamacca per volare nel futuro, anche azzurro

    TORINO – Le dinamiche di mercato offrono lo spunto per “smontare” alcuni luoghi comuni. Da tempo, per esempio, si usa “narrare” che le proprietà americane che sempre più numerose frequentano la Serie A porteranno programmazione tanto nella gestione aziendale quanto in quella sportiva. Invece, almeno per ora è solo, appunto, una narrazione. Il caso più clamoroso ovviamente riguarda il Milan dove, pensate un poco, si è arrivati all’ultimo giorno utile per rinnovare il contratto ai due dirigenti artefici dell’impresa scudetto: Maldini e Massara. Lasciamo da parte l’aspetto mediatico – anche se è legittimo chiedersi se un club “italiano” sarebbe stato trattato con un simile sussiego: ne dubitiamo – e concentriamoci sui motivi concreti che stanno alla base di questo ritardo. Che si riducono sostanzialmente ea questioni di autonomia operativa da parte dei manager. Insomma: a Elliott/Carldinale RedBird piace, assai dicono, metter becco nelle decisioni tecniche e questo a Maldini (in particolare) va sempre meno a genio. Qualcosa che ricorda molto l’invadenza di certe vecchie conoscenze del nostro calcio e che non assomiglia a nulla di “americano”.
    IN LEGA Per nulla “americana” poi è la gestione degli equilibri in Lega. Ci si aspettava un “asse” da parte dei proprietari d’oltre oceano e invece emergono anche tra loro divergenze, si determinano alleanze. Prova ne sui l’ultima puntata andata in Scena in Lega di A con la Roma dei Friedkin a sostenere – unico club contro anche gli altri targati Usa – una offerta del Qatar contro una degli Emirati. Nulla di peccaminoso, per carità, ma appunto la conferma che non basta arrivare da Oltre Oceano perché automaticamente si portino aventi le stesse idee.

    CIAO A margine di queste considerazioni, rileviamo una qustione più squisitamente mercatara: il prossimo passaggio di Gianluca Scamacca al Psg. E chiariamo subito che a noi non scandalizza affatto che il centravanti in pectore della Nazionale maggiore vada a giocare all’estero. Anzi, ci piacerebbe che fosse imitato da moltissimi calciatori italiani che all’estero avrebbero la possibilità di crescere un poco più in fretta e di conoscere il mondo, quello un poco più vero oltre i social e i resort extra lusso. E usciamo dalla banalità: il ct Mancini avrà la possibilità di vederlo ogni volta che vuole: per fortuna il mondo, nonostante in Italia si ostinino a negarlo ancora in troppi, ha confini sempre più labili. LEGGI TUTTO

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    Italia in Germania: come risolvere il problema del gol. Scamacca?

    MÖNCHENGLADBACH – Domani la “nuova” Italia di Roberto Mancini conclude questo mini-Europeo di quattro partite che l’ha messa di fronte a due grandi del calcio continentale (germania due volte e Inghilterra) e a una outsider in crescita come l’Ungheria. Ebbene, i risultati e le risposte sono talmente lusinghiere da aver stupito lo stesso ct (“non credevo che avremmo fatto così bene” ha detto dopo il bel pari in casa dell’Inghilterra) e ha confortato in prospettiva. Già, perché le aspettative erano funeree dopo l’eliminazione dal Mondiale e lo sprofondo contro l’Argentina. Invece 10 esordienti d tanti azzurri responsabilizzati hanno portato nuova linea e nuove idee. Resta però, fragoroso, il problema del gol: in queste quattro partite hanno segnato solo Barella e Pellegrini (2 volte) che attaccanti non sono. A secco Scamacca (solo un palo contro la Germania), Raspadori, Gnonto e gli altri attaccanti. Non convocato Immobile (infortunato) e solo un’apparizione per un affaticato Belotti: i due sono a secco in azzurro ormai da un anno. Contro l’Inghilterra il problema è apparso più evidente che mai. Domani, contro la Germania, Mancini spera di chiudere questo mini torneo con il punto esclamativo: il gol di un attaccante.  LEGGI TUTTO