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    Coronavirus, si valuta la fattibilità della centrale unica per i tamponi

    MILANO – La Lega Serie A, con la Federazione medico sportiva italiana, valuterà come implementare il protocollo anti-Covid e la fattibilità di una centrale unica per i tamponi. Lo ha deciso il Consiglio della Lega. Come spiega una nota, “la Lega Serie A, con il supporto della Federazione medico sportiva italiana e del suo presidente, Maurizio Casasco, per tutelare la salute dei tesserati e garantire la prosecuzione delle competizioni, studierà, nei prossimi giorni, le modalità per implementare ulteriormente per la Serie A il protocollo medico, sulla base di quello già predisposto da Figc e Cts. La Fmsi, inoltre, individuerà e proporrà alla Lega Serie A il protocollo secondo cui dovranno essere effettuati i tamponi per la ricerca del SARS-Covid 19, anche nell’auspicata ipotesi di centralizzazione già discussa in Cda”. LEGGI TUTTO

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    Guardiola spiazza tutti: “In estate arrivo in Italia”. Poi spiega…

    TORINO – Pep Guardiola è tra i tecnici più desiderati e corteggiati sul mercato internazionale, molti lo vogliono, altri lo sognano. Due estati fa, prima dell’approdo di Sarri in bianconero, s’era parlato di un possibile matrimonio tra Pep e la Juventus. Alla fine, però, nulla di fatto. I rumors furono spenti sia dal club di Andrea Agnelli, che dallo stesso tecnico del City. Il futuro di Guardiola a Manchester, però, non è più scontato. Anzi. C’è aria di divorzio tra le parti. Gli sceicchi puntano a liberarsi del super ingaggio dell’allenatore e Pep intravede una nuova avventura dopo quattro anni in Premier. ll contratto con il Manchester City è in scadenza a giugno prossimo e segnali di rinnovo non ce ne sono. Normale, quindi, che molti top club lo abbiano messo nella propria lista dei desideri. Agnelli ha iniziato un percorso con Andrea Pirlo, un piccolo Pep da crescere in casa, considerando anche le idee di gioco molto simili al catalano che il Maestro vuole proporre. Difficile immaginare oggi un ribaltone, ma tutto dipenderà dai risultati. Se Pirlo non dovesse portare gioco e soprattutto trofei allora tutto tornerebbe in gioco. Compresa la suggestione Pep.

    Guardiola: “In estate arriverò in Italia”
    Guardiola non ha fretta. Non esclude nemmeno un anno sabbatico. Ma c’è chi ipotizza un clamoroso e romantico ritorno a Barcellona per aprire un nuovo corso dopo le elezioni presidenziali in programma a marzo. Ma occhio alle sorprese. Quello di Guardiola è un nome che fa sognare e anche lui, Pep, ci mette del suo. Durante una diretta social con Ilaria D’Amico, Gianluca Vialli, Massimo Mauro e altri amici, dedicata alla campagna #nevergiveup, per testimoniare vicinanza ai malati di SLA, Guardiola ha detto: “Se vengo in Italia ? Sì in estate arrivo…”.. A quel punto, passati alcuni secondi di suspense, Ilaria D’Amico ha ribattuto: “Sai che se dici così, qui si scatena un caos”. A quel punto l’allenatore del City ha ripreso: “No, arrivo per giocare a golf con Luca (Vialli ndr) e Massimo (Mauro ndr)”. Spenti sul nascere i sogni dei tifosi italiani che lo vorrebbero sulla propria panchina? In parte. Guardiola, ogni giorno che passa, sembra più lontano dal City e la Serie A l’ha sempre attratto ed è – dettaglio da non trascurare – l’unico grande campionato che non ha ancora vinto.
    Guardiola e la D’Amico al Live Facebook di Aisla e Fondazione Vialli e Mauro LEGGI TUTTO

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    Diretta Sassuolo-Udinese ore 20.45: come vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    REGGIO EMILIA – Quattro vittorie e due pareggi, 18 gol fatti e nove subiti, 14 punti conquistati e secondo posto in classifica. È questo il bottino del Sassuolo dopo sei giornate di campionato. I neroverdi sono ancora imbattuti e nell’anticipo della 7ª giornata di Serie A, in programma alle ore 20.45 al Mapei Stadium di Reggio Emilia, affrontano l’Udinese. La squadra di De Zerbi, nonstante abbia dovuto fare i conti con diverse indisponibilità importanti nell’ultima sfida di campionato, contro il Napoli, è riuscita a espugnare il San Paolo per 2-0 grazie alle reti di Locatelli e Maxime Lopez, confermando la forza della propria rosa. In caso di vittoria contro l’Udinese, i neroverdi volerebbe in vetta alla classifica di Serie A nell’attesa che il Milan scenda in campo contro il Verona domenica sera. Di fronte ci sarà un Udinese che, invece, nelle prime sei giornate ha raccolto solo tre punti, frutto del successo interno contro il Parma. Poi cinque ko, l’ultimo alla Dacia Arena contro il Milan. I precedenti in Serie A tra Sassuolo e Udinese sono 14 e il bilancio complessivo vede davanti proprio i bianconeri con 5 successi, completano il quadro cinque pareggi e quattro vittorie dei neroverdi.
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    Sassuolo-Udinese: come vederla in tv e in streaming
    Sassuolo-Udinese è in programma alle ore 20.45 al Mapi Stadium di Reggio Emilia e sarà visibile in esclusiva in diretta su Sky Sport Serie A e Sky Calcio 1. Inoltre sarà disponibile anche in streaming sulla piattaforma Sky Go.
    Sassuolo-Udinese: probabili formazioni
    SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Muldur, Ayhan, Ferrari, Rogerio; Locatelli, Lopez; Berardi, Defrel, Boga; Caputo. ALL.: De Zerbi. 
    A DISP.: Pegolo, Peluso, Marlon, Chiriches, Toljan, Piccinini, Kyriakopoulos, Obiang, Bourabia, Raspadori, Traorè.
    UDINESE (3-5-2): Musso; Becao, De Maio, Nuytinck, Samir; Larsen, De Paul, Arslan, Pereyra, Ouwejan; Okaka, Lasagna. ALL.: Gotti.
    A DISP.: Scuffet, Gasparini, Bonifazi, Nuytinck, Ter Avest, Zeegelaar, Molina, Pussetto, Makengo, Forestieri, Deulofeu, Nestorovski.
    ARBITRO: Abbattista di Molfetta. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Torino 1-2, il tabellino

    GENOVA – Arriva come una liberazione la prima vittoria “retroattiva” del Torino, che supera 2-1 il Genoa nel recupero della 3ª giornata. I granata la risolvono già nel primo tempo con il vantaggio firmato Lukic (10′) e il raddoppio dall’autorete di Luca Pellegrini (26′). Scamacca accorcia al 94′, in pieno recupero.
    GENOA-TORINO 1-2: NUMERI E STATISTICHE
    GENOA (4-3-1-2): Perin; Ghiglione, Goldaniga (46′ Pandev), Zapata, Lu.Pellegrini (68′ Criscito); Rovella (87′ Destro), Badelj, Lerager; Zajc (46′ Bani); Scamacca, Pjaca (68′ Parigini). A disposizione: Behrami, Biraschi, Marchetti, Masiello, Melegoni, Paleari, Radovanovic. Allenatore: Maran.
    TORINO (4-3-1-2): Sirigu; Singo (74′ Vojvoda), Bremer, Lyanco, Murru (54′ Rodriguez); Gojak (53′ Meite), Rincon, Linetty (88′ Ansaldi); Lukic; Verdi (54′ Bonazzoli), Belotti. A disposizione: Buongiorno, Edera, Milinkovic-Savic, N’Koulou, Rosati, Segre, Vianni. Allenatore: Giampaolo.
    ARBITRO: Valeri di Roma.
    MARCATORI: 10′ Lukic (T), 26′ aut. Lu.Pellegrini (T), 94′ Scamacca (G)
    NOTE: Ammoniti Badelj, Rovella (G); Gojak, Rincon, Singo, Lukic (T). Recupero: 3′ – 5′ LEGGI TUTTO

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    Diretta Genoa-Torino ore 17: probabili formazioni, dove vederla in tv e streaming

    GENOVA – Fa ancora male per il Torino la sconfitta a dir poco rocambolesca con la Lazio nell’ultimo turno di Serie A. Marco Giampaolo si aspetta dai suoi ragazzi una pronta reazione e il recupero della terza giornata contro il Genoa di Maran gli darà l’occasione per provarci. Non sarà semplice ovviamente, ma si tratta di una sorta di derby per l’allenatore granata, che in passato ha già sfruttato il match con il Grifone per risollevarsi. Era accaduto proprio quando era allenatore della Sampdoria e la sua panchina era molto traballante dopo un avvio tutt’altro che incoraggiante: la vittoria nella stracittadina, però, gli aveva permesso di iniziare un fortunato ciclo di tre anni in blucerchiato.
    Segui la diretta di Genoa-Torino su Tuttosport.com

    Dove vederla in tv e streaming
    La partita tra Genoa e Torino, valida come recupero della terza giornata di Serie A, si gioca alle 17 a Marassi. La gara sarà trasmessa in diretta su Sky Sport Serie A e Sky Sport 253, disponibile pure su Sky Go, anche in hd, e in streaming live su Now Tv.
    La classifica di Serie A
    Probabili formazioni di Genoa-Torino
    GENOA (4-3-2-1): Perin; Biraschi, Zapata, Goldaniga, Pellegrini; Behrami, Badelj, Rovella; Pandev, Zajc; Scamacca. A disposizione: Paleari, Marchetti, Masiello, Bani, Ghiglione, Radovanovic, Lerager, Czyborra, Melegoni, Destro, Parigini, Pjaca. All.: Maran.
    TORINO (4-3-1-2): Sirigu; Vojvoda, Bremer, Lyanco, Rodriguez; Meité, Rincon, Linetty; Lukic; Verdi, Belotti. A disposizione: Milinkovic-Savic, Rosati, Ansali, Singo, Murru, Nkoulou, Segre, Gojak, Edera, Bonazzoli, Vianni. All.: Giampaolo.
    ARBITRO: Valeri di Roma. LEGGI TUTTO

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    Diretta Verona-Benevento ore 20.45: come vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    VERONA – Posticipo della sesta giornata che vede Verona e Benevento sfidarsi alle ore 20.45 allo stadio Bentegodi, con entrambe le squadre che cercano il ritorno alla vittoria, che ai veneti manca da tre giornate, alla formazione di Inzaghi da due. Nello scorso turno pareggio per gli undici di Juric in casa della Juventus mentre per Inzaghi sconfitta in casa nel derby contro il Napoli.
    Verona-Benevento, segui il Live
    Diretta tv e streaming di Verona-Benevento
    Il match in programma allo Stadio Bentegodi di Verona alle ore 20.45 sarà visibile in diretta TV su Sky Calcio 1 (canale 251) e Sky Sport 2 (canale 202). La diretta streaming sarà disponibile sulla piattaforna Sky Go.
    Verona-Benevento, le probabili formazioni
    VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Ceccherini, Lovato, Empereur; Lazovic, Tameze, Ilic, Dimarco; Barak, Zaccagni; Kalinic. A disposizione: Pandur, Berardi, Gunter, Magnani, Dawidowicz, Amione, Udogie, Terraciano, Colley, Salcedo, Di Carmine, Allenatore Juric.
    BEVEVENTO (4-3-2-1): Montipò; Letizia, Glik, Caldirola, Foulon; Ionita, Schiattarella, Dabo; R.Insigne, Caprari; Lapadula. A disposizione: Manfredini, Lucatelli, Maggio, Tuia, Tello, Viola, Hetemaj, Improta, Di Serio, Moncini, Sau. Allenatore Inzaghi.
    Arbitro Sacchi di Macerata
    Verona-Benevento, Juric: “Sfida intensa, dobbiamo mettercela tutta” LEGGI TUTTO

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    Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic, il duello degli Immortali

    L’ultima volta si erano incrociati a San Siro, otto mesi fa, semifinale d’andata di Coppa Italia: Milan in vantaggio con Rebic, Juve che pareggia al 91’ con Ronaldo su rigore, Ibrahimovic ammonito e costretto a saltare la gara di ritorno perché era diffidato. La prossima sfida la porterà la Befana, il 6 gennaio 2021. Nell’attesa, il trentacinquenne Cristiano e il trentanovenne Zlatan sono protagonisti più che mai di un duello fra Immortali del calcio che entusiasma, intriga, appassiona.

    La doppietta del cinque volte Pallone d’Oro ha rilanciato la Juve e ha messo la sordina alle critiche improvvide e ingenerose rivolte a Pirlo, come se non avesse diritto al rodaggio il debuttante assoluto sulla panchina della squadra che ha vinto gli ultimi 9 scudetti e per un mese, fra gli altri, non ha avuto a sua disposizione il Signor 70 gol segnati in 92 presenze bianconere. C’è di più: c’è la spettacolare reazione sul campo, degna del Re del Pallone non appena questi è rientrato in scena. Durante la sosta forzata a causa della positività, Cristiano ha dovuto sopportare malignità gratuite e polemiche demagogiche, alimentate da dilettanti della politica e manifestamente del protocollo ignoranti, nell’accezione etimologica del termine: per un minuto di notorietà, essi sono sempre pronti a sparare scemenze dal sicuro effetto boomerang. “Mi sento come una belva in gabbia”, aveva confidato Ronaldo martedì scorso, quando il tampone pre Barcellona era risultato positivo, impedendogli di affrontare Messi. A Cesena si è visto quanta voglia di giocare e di segnare abbia in corpo e siamo solo all’inizio. Vedendolo segnare il suo primo gol allo Spezia ho ripensato a ciò che Javier Tebas, presidente della Liga spagnola, mi ha risposto giovedì scorso, durante SportLab, quando gli ho chiesto se desiderasse il ritorno di CR7 in Spagna. “E chi non lo desidererebbe?”, ha replicato Tebas con un sorriso.

    Anche Ibrahimovic ha dovuto fare i conti con la quarantena ed è tornato più forte di prima. Il rendimento dello svedese è impressionante. Egli aveva impresso la sterzata all’ultima stagione milanista sin dal suo rientro in rossonero, ufficializzato il 2 gennaio scorso. La partenza nel nuovo campionato è stata semplicemente strepitosa e rispecchia l’inarrestabile andatura della squadra di Pioli che demolisce un record dopo l’altro, non perde da 24 partite, comanda la Serie A e il girone di Europa League sotto la spinta propulsiva di un gruppo che risulta essere il più giovane delle competizioni continentali. Come non ricordare che, se fosse arrivato Rangnick, secondo i suoi piani il primo a partire sarebbe dovuto essere Ibrahimovic? Così parlò il 20 agosto scorso alla Gazzetta dello Sport: “Non è nel mio stile insistere su giocatori di 38 anni, non perché non siano abbastanza bravi e Ibra certamente lo è, ma preferisco creare valore e sviluppare talento. Per me ha poco senso puntare su Ibrahimovic o su Kjaer…” (che di anni, peraltro ne ha 31). Rangnick chi? LEGGI TUTTO

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    Rizzoli: “Era rigore per l'Inter, arbitro e Var hanno sbagliato”

    MILANO – Il designatore degli arbitri Nicola Rizzoli è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per rispondere alle parole di Giuseppe Marotta sulla mancata concessione di un calcio di rigore in favore dell’Inter nel corso della sfida del Meazza con il Parma: “Perisic? Oggettivamente è rigore, l’attaccante prende il tempo al difensore. È un rigore da punire. Il Var deve andare alla ricerca delle cose oggettive e qua di oggettivo c’è la dinamica, ovvero l’attaccante davanti al difensore, e un braccio che è al di sopra della spalla e impedisce al giocatore di saltare. C’erano le condizioni per intervenire col Var e sarebbe dovuto intervenire. Nel momento in cui il Var propone l’on field review l’arbitro l’accetta sempre. Nel rigore non dato a Perisic sono due errori grossi: uno dell’arbitro e uno del Var”.
    Rizzoli: “Anche gli arbitri vogliono dialogo”
    “Mi sono piaciuti i toni di Beppe Marotta. Colgo l’occasione per ricordare che da quest’anno insieme alla Federazione abbiamo istituito un nuovo ruolo per collegare i club all’AIA. Questo ruolo è ricoperto da Gianluca Rocchi, forse Marotta non lo sapeva. L’obiettivo è avere un filo diretto più facile con i club. Rocchi ha già visitato alcune squadre di A, noi vogliamo cercare il colloquio. Vogliamo il colloquio soprattutto per capire quali sono le aspettative degli attori protagonisti. Le parole di Marotta arrivano dopo che abbiamo creato questa figura, è un ausilio che servirà senza dubbio a capire di più sia a loro che a noi. Il dialogo lo vogliamo anche noi, è costruttivo. Nella passata stagione abbiamo commesso degli errori e abbiamo ascoltato allenatori e giocatori. Abbiamo provato ad aggiustare la mira”. 
    Rizzoli: “Rocchi ha parlato con Ausilio”
    Marotta scrive in diretta, dicendo di non sapere nulla e Rizzoli replica: “So che Rocchi è già stato alla Sampdoria, alla Lazio. Andrà a breve al Milan, so che la Lega ha mandato un fax a tutte le squadre di Serie A, noi l’abbiamo ufficializzato al raduno di Tivoli. È ufficiale al 100%. Anzi, da quel che so io aveva parlato con Ausilio per andare da loro in ritiro, ma in questo periodo, per tamponi e situazioni del genere, non è stato possibile. Probabilmente Marotta non lo sapeva, mi fa piacere renderlo noto a tutti i club. È un ruolo federale, proprio per spiegare le decisioni e cosa hanno sbagliato”. 
    Rizzoli su Milan-Roma
    “Quello di Bennacer è fallo per il Milan, indubbiamente doveva intervenire il Var. Il giocatore del Milan è in anticipo e subisce fallo. Il rigore per il Milan? Non c’era, è assolutamente un contatto di gioco. E anche qui doveva intervenire il Var. Mancini-Calhanoglu? Questo è un contatto di gioco, tra due che giocando a calcio hanno degli scontri. Se il difensore non colpisce l’attaccante, difficilmente può essere punibile. Il calcio deve essere uno sport di contatto. L’arbitro può aver agito per compensazione? Onestamente mi auguro di no. Valutazione negativa per gli arbitri se vanno 5-6 volte al Var? Capisco l’intenzione della domanda e dico che subirebbe una valutazione molto peggiore se all’interno di 5 errori non andasse a rivederli 5 volte”.
    Rizzoli: “Non serve cambiare protocollo”
    “Indurre l’arbitro a rivedere più spesso un episodio? Siamo aperti ad ascoltare ma che comunque chi decide le regole non siamo noi. All’interno di questo gruppo che decide le regole c’è gente che la vede in maniera opposta. Non vogliamo errori chiari ed eclatanti, la filosofia è cercare di evitare delle cose clamorose che possono succedere lo stesso visto che non siamo infallibili. Se dovessimo andare a vedere tutte le situazioni di gioco il rischio è spezzettare troppo il gioco. Il rigore di Perisic o come quelli di Milan-Roma sono episodi da andare a rivedere anche con il protocollo attuale”.
    Rizzoli su Torino-Lazio
    “Torino-Lazio? L’arbitro ha visto il tocco sul braccio destro che non era punibile, il Var gli ha detto che tocca il braccio sinistro e l’ha invitato a rivederlo. Mi piacerebbe che queste dinamiche venissero giudicate dal campo. Questo rientra in qualcosa di non giudicato, è un qualcosa che si è perso e il Var glielo fa rivedere e lo fa giudicare all’arbitro”. Sul fuorigioco: “Quando si parla di una scarpa in fuorigioco, si parla di almeno di 30 cm e le linee blu e rossa che vedete si parla di 7-8 cm. Quando c’è spazio tra le linee ci sono almeno 10 cm di fuorigioco. Quando le linee sono sovrapposte il programma ne fa vedere una sola e considera il giocatore in linea”.
    Rizzoli su Juve-Verona
    “Rigore su Bernardeschi? La posizione non influisce. L’arbitro lo ha valutato come un corpo a corpo. L’attaccante prende posizione e il difensore cerca di recuperarla. Queste sono situazioni che vanno valutate in campo”. LEGGI TUTTO