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    Diretta Atalanta-Torino ore 15: come vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

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    Diretta tv e streaming di Atalanta-Torino
    La partita tra Atalanta e Torino è in programma alle ore 15.00 al Gewiss Stadium di Bergamo e sarà visibile in diretta tv su Sky Sport Serie A e Sky Sport canale 252. La diretta streaming sarà disponibile sulla piattaforma Skygo e Now Tv.
    Atalanta-Torino, le probabili formazioni
    ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Ruggeri, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Ilicic, Zapata Allenatore: Gasperini.A disp: Sportiello, Rossi, Caldara, Palomino, Ghislandi, Kovalenko, Sutalo, Pasalic, Miranchuk, Malinovskyi, Lammers, Muriel. Indisponibili: Hateboer, Mahele
    TORINO (3-5-2): Sirigu, Izzo, Nkolou, Bremer; Singo, Lukic, Mandragora, Rincon, Murru; Zaza, Belotti. Allenatore: Nicola.A disp: Milinkovic-Savic, Ujikani, Vojvoda, Lyanco, Buongiorno, Baselli, Gojak, Linetty, Verdi, Bonazzoli. Indisponibili: Sanabria, Rodriguez
    ARBITRO: Fourneau di Roma 1
    GUARDALINEE: Passeri e Di Vuolo
    QUARTO UOMO: Doveri
    VAR: Valeri
    AVAR: Bindoni LEGGI TUTTO

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    Milan-Verona 2-2: Ibrahimovic salva Pioli al 93'

    MILANO – Termina 2-2 il match del Giuseppe Meazza tra Milan ed Hellas Verona dopo 95′ intensi e ricchi di emozioni. I ragazzi di Juric sbloccano al 6′ con Barak, poi raddoppiano al 19′ con lo sfortunato autogol di Calabria sulla botta di Zaccagni. Pioli torna in partita al 27′, con Kessié che costringe all’autorete Magnani, nella ripresa va in scena un assedio rossonero che sembra stregato: annullata una rete a Calhanoglu, Ibra fallisce un rigore, colpisce un incrocio dei pali e, con un suo tocco col braccio, costringe il Var a “scippare” il 2-2 a Calabria. Il pari, però, porta la firma proprio dello svedese: arriva al minuto 93 ed è frutto di un poderoso colpo di testa, dopo l’ennesimo super intervento di Silvestri.
    Milan-Hellas Verona, tabellino e statistiche
    Serie A, risultati e classifica

    Le scelte di Pioli e Juric
    Un problema accusato da Romagnoli durante il riscaldamento costringe Pioli ad apportare l’unica modifica rispetto all’undici schierato nella vittoriosa trasferta di Udine: c’è infatti Gabbia accanto a Kjaer e davanti a Donnarumma, con Calabria e Theo Hernandez sulle fasce. Mediana affidata a Bennacer e Kessié, chiavi dell’attacco ad Ibrahimovic, col terzetto Saelemaekers-Calhanoglu-Leao a fare da collante tra le due zone del campo, completando il 4-2-3-1 del tecnico emiliano. Juric opta invece 3-4-2-1: Silvestri tra i pali, Lovato, Magnani e Ceccherini in difesa, Lazovic, Dawidowicz, Ilic e Dimarco a centrocampo, con Barak e Zaccagni a supporto di Kalinic. 
    Barak e due autogol: 2-1 Verona
    I ritmi forsennati del Verona, che hanno recentemente creato più di qualche difficoltà anche a Juventus e Roma, mettono alle corde un Milan reduce, in Europa League, dalla prima sconfitta stagionale. Leao e Ibrahimovic provano a pungere in avvio con due timidi tentativi, una discesa di Zaccagni, invece, regala a Kalinic la mastodontica chance di segnare il gol dell’ex, sventato da un miracoloso intervento di Donnarumma (5′). Tutto inutile: sull’angolo seguente, Ceccherini svetta, la traversa respinge e Barak fa 1-0 anticipando Kjaer con la punta del piede. La replica rossonera è immediata e porta la firma di Saelemaekers, con Silvestri che mette i pugni alla violenta conclusione del belga, l’Hellas non attenua il proprio pressing e trova il raddoppio al 19′: ancora da calcio piazzato, una punizione di Dimarco, con protagonista Zaccagni, il cui tiro da fuori provoca la sfortunata autorete di Calabria. Due gol incassati in meno di 20′, al Milan non accadeva da quasi 4 anni: l’ultima volta, sempre al Meazza, con il Napoli nel gennaio 2017. Ai rossoneri serve un episodio per rientrare in partita e se l’estremo difensore scaligero è strepitoso su Leao (23′), il migliore dei suoi nella prima frazione, nulla può sulla zampata di Kessié deviata in maniera decisiva da Magnani (27′), che pareggia così il conto degli autogol. Il 2-1 incassato inibisce la verve veneta e dà nuova linfa ai padroni di casa, con Theo Hernandez che alla mezz’ora esatta, esalta i riflessi di Silvestri. Ci provano, senza fortuna, Kessié, Kjaer, Ibrahimovic e Calhanoglu, ma il risultato resta congelato fino al duplice fischio dell’arbitro Guida.
    Fa tutto Ibra: incrocio, rigore fallito e 2-2
    C’è Rebic al posto di Saelemaekers alla ripresa delle ostilità, con Leao dirottato sulla destra: “Ante, di spazio ce n’è”, l’indicazione di Pioli al croato. La frase è profetica, nel bene e nel male, perché nei primi minuti accade di tutto, quasi in stile futsal: al 50′ ci prova Bennacer da buona posizione, ma la palla termina alta, rovesciamento di fronte e il Verona sfiora il colpo del ko, con Dimarco che vanifica l’ennesima super giocata di Zaccagni, poi, al 51′, il Var annulla, per questione di centimetri, il 2-2 di Calhanoglu, nato da un flipper in area dopo il destro di Leao, quindi Rebic spara in curva dai 25 metri (56′). Ibrahimovic prova a prendere per mano i suoi e il Milan aumenta la propria pressione nella trequarti dell’Hellas, Juric ricorre al doppio cambio Tameze-Colley per Dawidowicz e Kalinic, mentre Silvestri è protagonista di un altro miracolo, stavolta su Theo Hernandez (65′). Pochi secondi più tardi, un’ingenuità di Lovato, che colpisce pieno Kessié, regala ai rossoneri la più ghiotta delle opportunità, ma Ibra calcia malissimo, sbagliando il suo terzo rigore consecutivo. Il fuoriclasse svedese, dopo l’avvicendamento Udogie-Ilic tra le fila scaligere, non trova la porta di testa dopo un coast to coast di Calabria (70′), mentre va ko un ottimo Magnani, rilevato da Cetin. La pressione rossonera aumenta d’intensità col passare dei minuti, ma la serata no di Ibra porta in dote un incrocio dei pali (76′) ed un’altra paratona di Silvestri (77′). Assedio rossonero e Pioli prova ad andare a dama coi cambi Brahim Diaz-Leao e, dopo una sortita ospite sull’asse Lazovic-Colley, Hauge-Calhanoglu. La notte folle di Ibra, però, ha in serbo altre due sorprese: se al 90′ un suo tocco col braccio “scippa” il 2-2 a Calabria dopo l’on field review dell’arbitro, al 93′ prima piega le mani all’estremo difensore gialloblù, poi lo trafigge con un imperioso stacco. LEGGI TUTTO

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    Milan-Verona 2-2, il tabellino

    MILANO – Si chiude sul punteggio di 2-2 Milan-Verona. Avanti di due lunghezze l’Hellas, con Barak e l’autorete di Calabria, i rossoneri accorciano con l’autorete di Magnani. Nella ripresa Ibrahimovic sbaglia un rigore, Calabria pareggia ma la marcatura è annullata dopo aver visionato il Var, in pieno recipero Ibra fa 2-2. 
    NUMERI E STATISTICHE DELLA PARTITA
    MILAN (4-2-3-1): Donnarumma G.; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Kessie, Bennacer; Saelemaekers (1′ st Rebic), Calhanoglu (42′ st Hauge), Leao (33′ st Brahim Diaz); Ibrahimovic. A disposizione: Tatarusanu, Donnarumma A., Dalot, Castillejo, Tonali, Conti, Krunic, Duarte, Gabbia. All.: Stefano Pioli
    VERONA (3-4-2-1): Silvestri; Lovato, Magnani (28′ st Cetin), Ceccherini; Lazovic, Dawidowicz (18′ st Tameze), Ili? (24′ st Udogie), Dimarco; Baràk, Zaccagni; Kalinic (19′ st Colley). A disposizione: Borghetto, Pandur, Salcedo, Di Carmine, Terracciano, Cancellieri, Empereur, Amione. All.: Ivan Juri?
    ARBITRO: Guida di Torre Annunziata
    MARCATORI: 6′ pt Barak (V), 19′ pt aut. Calabria (V), 27′ pt aut. Magnani (M), 48′ st Ibrahimovic (M)
    NOTE: Al 21′ st Ibrahimovic (M) ha sbagliato un calcio di rigore (alto). Ammoniti: Ceccherini, Lovato, Tameze (V); Bennacer (M). Recupero: 5′ st. LEGGI TUTTO

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    Marotta, sfogo sulle Asl: “C'è rammarico, intervenga Spadafora”

    TORINO – “C’è un forte rammarico: invoco l’intervento del ministero dello sport. Questa situazione è iniqua, porta a un’alterazione della regolarità delle competizioni”. Così Beppe Marotta, ad dell’Inter, è intervenuto al telefono con l’ANSA sul caso degli stop non uniformi della Asl ai convocati dalle nazionali. Un messaggio chiaro e diretto a Spadafora dopo che a Roma una Asl ha fermato i convocati giallorossi, l’altra ha dato via libera ai laziali. “E’ assurdo che le ASl si comportino in modo diverso da Roma 1 o Roma 2, o da Milano a Firenze. Fermo restando che ci sono i protocolli rigidi e che giustamente tutti dobbiamo rispettarli, c’è la zona d’ombra nella mancanza di centralità di questa gestione: e ogni Asl diventa centrale nella gestione dei club. Diventa ancor più di rilievo il mio allarme di qualche giorno fa, con la richiesta di ridurre gli impegni delle nazionali” ha aggunto il dirigente nerazzurro.
    Lazio e Fiorentina fermate dalle Asl
    La Asl di competenza per ciò che riguarda la Lazio ha bloccato la partenza dei giocatori biancocelesti per le rispettive nazionali da causa delle positività di Ciro Immobile, Lucas Leiva e Thomas Strakosha. Quella che riguarda la Roma ha fermato 7 nazionali. Neanche i 13 giocatori della Fiorentina convocati dalle rispettive nazionali non potranno rispondere alla chiamata: l’Asl della Toscana non ha autorizzato la loro partenza per raggiungere i vari ritiri. Il motivo sta nel fatto che la squadra viola, per la positività riscontrata a Josè Callejon nei test effettuati alla fine della scorsa settimana, è attualmente ‘in bolla’ e questa situazione durerà almeno fino a domenica prossima. LEGGI TUTTO

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    Bologna-Napoli 0-1, il tabellino

    BOLOGNA – Il Bologna cade in casa per mano del Napoli, che passa di misura 1-0. Decide la rete messa a segno da Osimhen nella prima frazione di gioco. 
    BOLOGNA-NAPOLI: NUMERI E STATISTICHE
    BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Danilo, Tomiyasu, Denswil (25′ st Vignato); Schouten, Dominguez (17′ st Svanberg); Orsolini, Soriano, Barrow, Palacio. A disposizione: Arnofoli, Baldursson, Calabresi, Da Costa, Khailoti, Michael, Pagliuca, Paz, Rabbi, Ruffo Luci. Allenatore: Mihajlovic.
    NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Hysaj; Ruiz, Bakayoko; Lozano (31′ st Politano), Mertens (31′ st Zielinski), Insigne (38′ st Elmas); Osimhen (38′ st Petagna). A disposizione: Contini, Demme, Lobotka, Maksimovic, Meret, Rrahmani. Allenatore: Gattuso.
    ARBITRO: Pasqua di Tivoli.
    MARCATORI: 23′ pt Osimhen (N)
    NOTE: Ammoniti Dominguez, Danilo, Schouten (B). Recupero: 5′ st. LEGGI TUTTO

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    Bologna-Napoli 0-1: Osimhen lancia Gattuso al terzo posto

    BOLOGNA – Un colpo di testa di Osimhen su assist di uno scatenato Lozano basta al Napoli per tornare col bottino pieno da Bologna. In un match praticamente mai in discussione, il Var annulla ad inizio ripresa il raddoppio di Koulibaly, mentre nel finale è decisivo Ospina suOrsolini. Il successo ottenuto al Dall’Ara permette a Gattuso di agganciare la Roma al terzo posto della classifica a quota 14, i rossoblù di Mihajlovic scivolano al 14° con 6 punti.
    Bologna-Napoli, tabellino e statistiche
    Serie A, risultati e classifica

    Le scelte di Mihajlovic e Gattuso
    Reduce dal ko interno con il Sassuolo, Gattuso fa visita al Bologna col classico 4-2-3-1: Ospina vince il ballottaggio con Meret tra i pali, in difesa ci sono Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Hysaj (spediti in tribuna Ghoulam e Mario Rui), coppia di mediani formata da Fabian Ruiz e Bakayoko, con Lozano, Mertens ed Insigne a supporto di Osimhen. Modulo speculare per Mihajlovic, che punta a dare continuità al successo ottenuto con il Cagliari: in porta l’inamovibile Skorupski, pacchetto arretrato composto, da destra verso sinistram da De Silvestri, Tomiyasu, Danilo e Denswil, Dominguez e Schouten in mezzo al campo e, dietro il terminale offensivo Palacio, il trio Orsolini-Soriano-Barrow.
    Lozano ispira, Osimhen fa 1-0
    Il Bologna si affida a Soriano per evitare la pressione del Napoli, aggredisce alto e riparte in contropiede, ma i primi rilevanti tentativi sono dei quattro calciatori offensivi di Gattuso, nell’ordine Osimhen (centrale), Insigne (fuori di pochissimo con deviazione), Lozano (Skorupski blocca in due tempi) e Mertens (tiro a giro di un soffio sul fondo), prologo al vantaggio: è il 23′ quando sull’asse messicano-nigeriano, la pennellata dall’out destro di uno scatenato El Chucky premia lo stacco dell’ex Lilla, che firma di testa l’1-0. Il gol subito (40ª partita consecutiva senza clean sheet) inibisce ulteriormente i ragazzi di Mihajlovic, Dominguez e Danilo finiscono nella lista dei cattivi dell’arbitro Pasqua, mentre “Ciro” ci riprova con un altro destro a effetto che non ha più fortuna del precedente. Le rare sortite felsinee peccano di poco cinismo al momento della conclusione o dell’ultimo passaggio, Ospina fa buona guardia sulle uscite alte, evitando spiacevoli sorprese nel cuore dell’area, e i “piccoletti” partenopei cercano invano la giocata che renderebbe più agevole la ripresa.
    Il Var annulla il 2-0 di Koulibaly
    Lozano riparte da dove aveva lasciato, facendo il bello e cattivo tempo sulla corsia destra, mentre Koulibaly si vede annullare il raddoppio dopo la segnalazione del Var per un tocco di mano di Osimhen. L’episodio, per qualche minuto, ridà coraggio al Bologna e Palacio spaventa Gattuso con una girata a rete murata da Di Lorenzo: i rossoblù chiedono il rigore, ma il braccio del difensore azzurro è attaccato al corpo. La risposta del Napoli è affidata ad una doppia conclusione di Insigne, la prima dalla distanza ben controllata da Skorupski e la seconda con una punizione dal limite che termina fuori di poco, concessa per un fallo di Schouten, ammonito, su Osimhen. Mihajlovic attinge ai cambi per dare una scossa ai suoi, con Svanberg e Vignato che prendono il posto di Dominguez e Denswil, ma ad eccezione di una discesa del giovane ex Chievo e ad un tiro da 40 metri di Barrow, la mossa del tecnico serbo non sembra sortire gli effetti sperati. A 15′ dal termine Gattuso si gioca le carte Zielinski e Politano in luogo di Mertens e Lozano, mentre il Bologna cerca di disperatamente di spezzare l’assedio partenopeo e ripartire a caccia del pareggio. Petagna rileva Osimhen, Elmas sostituisce Insigne, ma a prendersi la copertina è Ospina che, all’86’, salva tutto su Orsolini. Sulla ribattuta, né Palacio, né Svanberg trovano il varco giusto per firmare l’1-1, al 91′, poi, il portiere colombiano si oppone anche all’argentino ex Inter. LEGGI TUTTO

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    Lazio-Juventus 1-1, il tabellino

    ROMA – La Juventus esce beffata dall’Olimpico contro la Lazio: gli uomini di Pirlo trovano il vantaggio con Ronaldo (poi infortunatosi) al 15′ del primo tempo, ma all’ultima azione di gioco Caicedo fa godere Inzaghi.
    LAZIO-JUVENTUS 1-1: NUMERI E STATISTICHE
    LAZIO (3-5-2): Reina; Luiz Felipe, Acerbi, Radu (8′ st Hoedt); Marusic, Milinkovic-Savic, Cataldi (32′ st Akpa Akpro), Luis Alberto (32′ st Pereira), Fares (9′ st Lazzari); Correa, Muriqi (9′ st Caicedo). A disposizione: Furlanetto, Alia, Patric, Anderson, Armini, Parolo, Moro. Allenatore: Inzaghi
    JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, Demiral, Danilo; Kulusevski (31′ st McKennie), Bentancur, Rabiot, Frabotta; Morata (44′ st Bernardeschi), Ronaldo (31′ st Dybala). A disposizione: Pinsoglio, Buffon, Arthur, Portanova. Allenatore: Pirlo
    ARBITRO: Massa di Imperia
    MARCATORI: 15′ pt Ronaldo (J), 49′ st Caicedo (L)
    NOTE: Ammoniti: Cataldi, Akpa Akpro (L); Bentancur, Cuadrado (J). Recupero: 1′ e 4′ LEGGI TUTTO

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    Lazio-Juve 1-1: non basta Ronaldo, bianconeri beffati da Caicedo al 94'

    ROMA – La Juventus si fa prendere all’ultimo secondo della partita da Caicedo, l’uomo dell’ultimo secondo e spreca una vittoria che avrebbe dovuto conquistare. Troppi errori in attacca, dove sciupa molto, costano la beffa al 94′. Non si può dire che il risultato sia giusto, ma è indubbio che la Juventus deve riflettere sull’incapacità di chiudere le partite che può costare carissimo. Il quarto pareggio, dopo Roma, Crotone e Verona, può pesare in chiave classifica, ma soprattutto le squadre che vincono gli scudetti hanno più cinismo nel prendersi le partite. Non basta la discreta partita e le tante occasioni costruite, soprattutto perché nel corso della ripresa, la Juventus ha fatto di tutto per tenere in partita la Lazio, meno aggressiva di altre volte.

    Juve sprecona
    Andrea Pirlo che, alla vigilia, aveva spiegato di temere le velenose ripartenze della Lazio, finisce per colpire i biancocelesti proprio con la stessa arma. La Juventus, infatti, aspetta che sia la Lazio a fare la partita, compito complicato dalla scarsa condizione di Luis Alberto, e poi riparte in velocità grazie a Bentancur, ma soprattutto, Rabiot, fondamentale delle riconquiste. Altrettanto importanti nei rovesciamenti di fronti sono Cuadrado, sempre più fulcro della manovra offensiva, e Kulusevski che cuce bene sulla trequarti. Manca, la Juventus, di maggiore concretezza in attacco, finendo per soffrire in una partita che avrebbe dovuto chiudere già nel primo tempo (Ronaldo coglie una traversa e chiama Reina a una paratona su punizione) e che nei primi 25′ della ripresa vede Rabiot e Ronaldo sbagliare due volte davanti a Reina. L’unico gol nasce da una bellissima iniziativa di Cuadrado: salta Fares, scambia con Bentancur, guadagna il fondo, mette in mezzo e trova Ronaldo che la butta dentro dall’area piccola al 15′ del primo tempo.
    Occasioni Lazio
    La Lazio, da parte sua, sviluppa con un certo affanno la manovra, andando per lo più a sbattere contro la linea difensiva della Juventus. Colleziona comunque occasioni: nel primo tempo la migliore è al 21′ con un assist di testa di Radu che Muriqi non aggancia di un soffio, mancando un facile appoggi in rete; nella ripresa al 23 Marusic sfiora l’incrocio con un tiro a giro al 5′ st e, infine, a dieci minuti dalla fine, Marusic di testa spreca un bel cross di Milinkovic-Savic.

    Equilibrio
    Insomma, dal conto delle occasioni emerge un sostanziale equilibrio, anche se la Juventus ha dato la sensazione di squadra più solida e determinata nel conquistare il risultato e più dotata tecnicamente nella costruzione dalla trequarti in su. Mancando, però, di quella cattiveria necessaria a chiudere la gara, la Juventus paga una distrazione difensiva all’ultima azione utile. Correa, supera un paio di avversari ed entra in area dalla sinistra servendo Caicedo. Il colombiano si gira, liberandosi di Bonucci, e calcia trovando l’angolo basso alla sinistra di Szczesny. LEGGI TUTTO