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    Benevento, Glik: “Felice di tornare in Italia. Torino? Sarà emozionante…”

    ROMA – Kamil Glik, ai microfoni di Sky, ha commentato la sua nuova avventura con il Benevento direttamente dal ritiro austriaco di Seefeld: “Mi mancavano l’Italia e la Serie A, anche se in questi 4 anni al Monaco sono stato bene. Appena ho saputo che c’era la possibilità di tornare non ci ho pensato due volte: ho accettato e ora sono felice – ha spiegato il difensore polacco -. Per me le parole valgono più dei contratti, quando ho dato la parola a Foggia, a Inzaghi e al presidente ritenevo l’operazione fatta. Il progetto mi ha convinto e le voglia di tornare era tanta”. Per Glik si tratta di un ritorno in Italia dopo gli anni con il Torino: “Sarà emozionante sfidarli, lì ho vissuto cinque anni bellissimi. Siamo partiti dalla Serie B arrivando fino all’Europa League. Ho grandi ricordi con i granata, ma ora darò tutto per il Benevento”. 

    “Linetty al Torino? Conosce Giampaolo meglio di me…”
    Su Kylian Mbappé, ex compagno di squadra del polacco nel Principato, pronto a giocarsi la Champions con il Psg: “È fenomenale, l’ho visto crescere. Oltre ad essere un fuoriclasse è anche un ragazzo d’oro. Il Paris Saint Germain per me è una delle favorite sin dall’inizio e ora stanno aspettando l’avversario per la finale. Il Bayern Monaco sta facendo molto bene e credo che adesso sia la principale candidata alla vittoria. Tifo il Bayern, è sempre stata la mia squadra del cuore e in più lì gioca un amico come Lewandowski. Lui è in gran forma ed è carico”. I calciatori polacchi stanno prendendo sempre più piede in Serie A: “Quando sono arrivato io in Italia non era così, oggi ce ne sono una decina e ne sono contento. Linetty al Torino? Troverebbe un ambiente importante, uno stadio sempre pieno e una società sana. Poi lui conosce Giampaolo molto meglio di me, ma sull’ambiente Toro posso garantire”. Sul connazionale Milik che, dopo l’arrivo di Osimhen, è in procinto di lasciare Napoli: “Non ho parlato con Arek, ma da settimane leggo che potrebbe andare alla Juve. Sicuramente è un centravanti importante, le cifre dicono questo. Ha fatto bene al Napoli e in Nazionale, è giovane e ha ancora una lunga carriera davanti. Osimhen? È un giocatore talentuoso, lo ha già confermato in Francia. Ma la Serie A è diversa, è difficile fare un pronostico. Mi auguro faccia bene perché il Napoli ha speso cifre importanti per lui” ha concluso Glik. LEGGI TUTTO

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    Quando Zhang cenò da Agnelli

    «Ho grande rispetto e stima per Steven Zhang. Abbiamo discusso dell’epidemia un paio di settimane fa, quando è venuto a cena casa mia. L’economia sarà colpita profondamente, speriamo che la situazione sia contenuta e risolta». Era il 5 marzo scorso quando Andrea Agnelli pronunciò queste parole a Londra, teatro del Business Football Summit organizzato dal Financial Times. La pandemia era agli albori nel nostro Paese, ma già picchiava duro e, lo ricorderete, in ambito calcistico il dibattito verteva sul tema: fermarsi o no. L’8 marzo, a Torino, si giocò Juve-Inter a porte chiuse. L’indomani, a Reggio Emilia, dopo Sassuolo-Brescia calò il sipario sul campionato. Ma nella cena a casa sua, l’ex più giovane presidente della Serie A (quando si insediò, nel 2010, Andrea aveva 34 anni) trovò la conferma di quanto profonda e reciproca fosse la stima per il più giovane collega della Serie A (Steven ha 28 anni, ne compirà 29 il 28 dicembre: quando è stato nominato al vertice dell’Inter, il 26 ottobre 2018, ne aveva ventisei). E quando, il 10 settembre 2019, Zhang è stato eletto nel consiglio dell’European Club Association (Eca), diventando il primo esponente cinese a farne parte, il primo a congratularsi è stato proprio il suo ospite torinese, convinto sia essenziale per il calcio italiano che le due squadre milanesi tornino a esserne protagoniste ai massimi livelli.
    Rispetto al Milan, l’Inter sta bruciando i tempi: sono lì a dimostrarlo la prima finale europea conquistata in modo eclatante, dieci anni dopo l’ultima, quindici giorni dopo il secondo posto in campionato guadagnato a 82 punti, uno solo in meno rispetto alla Juve; la miglior difesa del torneo e, Conte dixit, «con tante statistiche migliori dei bianconeri». Come a dire che, dalla Germania, il messaggio interista spedito in direzione Torino è forte e chiaro, indipendentemente dall’esito della finale di Colonia con il Siviglia. Nel primo anno milanese, Conte ha ricalcato il copione che mise in scena nel primo anno da allenatore della Juve, mancando di un solo punto l’obiettivo tricolore, ma portando l’Inter in una finale europea, sull’onda di una crescita di squadra risultata esponenziale in quest’estate così anomala e così gratificante per il club di Zhang. Fra un mese esatto scatterà il nuovo campionato: è evidente quanto quest’Inter si candidi sin d’ora al ruolo di prima antagonista dei campioni in carica. L’operazione Hakimi, il riscatto di Sanchez, la sagoma di Tonali che si staglia sempre più all’orizzonte di Appiano: segnali di un’ambizione inequivocabile E il bello deve ancora venire. LEGGI TUTTO

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    Benevento, Inzaghi: “Pirlo? Un vantaggio cominciare dalla Juve”

    ROMA – “Dobbiamo prepararci al meglio e cercare di salvarci tirando fuori tutto quello che abbiamo. Questi 13 giorni dovremmo sfruttarli per allenarci bene. Tanti giocatori li conosco, ne sono arrivati di nuovi e sono molto sereno”. Queste le parole di Pippo Inzaghi, tecnico del Benevento, ai microfoni di Sky sport, dal ritiro dei giallorossi a Seefeld, in Austria in vista della prossima stagione di campionato. “Conosco bene la serie A. Abbiamo bisogno di giocatori importanti e so che la società fara di tutto per averli. Poi quando finirà il mercato cercheremo di realizzare un altro sogno, mi piacerebbe essere una squadra rompiscatole. Noi dobbiamo restare con i piedi per terra, abbiamo l’umiltà per sapere che per salvarci sarà dura. Se arriveranno dei giocatori bene, altrimenti andremo avanti con quelli che abbiamo”, ha aggiunto. “Pirlo? Sarà dura ma iniziare dalla Juventus può essere solo un vantaggio, sa il fatto suo. Quella del 2006 è una annata di grandi allenatori, era un grippo con grandi valori e dentro ognuno di noi c’è la voglia di trasportare e trasferire il nostro entusiasmo”, ha proseguito. Poi un pensiero al Milan: “Abbiamo visto quello che Ibra ha fatto al Milan, mi piacerebbe restasse”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, proseguono ispezioni Figc: controlli nei centri di Juventus e Pordenone

    Proseguono i blitz dei pool ispettivi della Procura Federale presso i centri sportivi delle squadre partecipanti alle Coppe Europee e ai play off e play out di Serie B, per accertare la corretta applicazione dei Protocolli sanitari approvati dalla FIGC e validati dalle Autorità governative. Ieri pomeriggio gli ispettori si sono recati presso gli impianti della Juventus e del Pordenone, acquisendo la documentazione sanitaria relativa ai tamponi e agli esami sierologici effettuati da tutti i componenti del gruppo squadra. LEGGI TUTTO

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    A Mertens, Caicedo e Cutrone il “Premio Cesarini”

    ROMA – È stato assegnato a Dries Mertens, Felipe Caicedo e Patrick Cutrone il premio per il goal più “Cesarini”, in extremis, dell’ultimo campionato. Una serata di calcio e spettacolo, sotto la regia del manager Floriano Bini, per l’edizione Premio Renato Cesarini 2020 svoltasi ieri sera nella splendida location della Rotonda a Senigallia in provincia di Ancona (terra d’origine dell’illustre campione marchigiano) caratterizzata dalla tavola rotonda intitolata “Il Milan degli Immortali e Il Calcio di oggi” condotto da Simona Rolandi (Rai), Massimiliano Nebuloni (Sky Sport), Guido D’Ubaldo (Segr. Naz. Ordine Giornalisti) e Sandro Sabatini (Mediaset Sport). Attraverso testimonianze illustri e pareri si è dibattuto a lungo su quella grande squadra rossonera e sulla situazione attuale del nostro calcio. Un grandissimo parterre ha partecipato sul palco con vari interventi sul tema, tra cui l’intervista ad Ariedo Sacchi, Ariedo Braida e Daniele Massaro. Durante il talk-show, a cui hanno partecipato anche il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e il Rettore Unicam Claudio Pettinari, è stato assegnato un premio speciale alla squadra rossonera anni ’88-90, celebrata dalla Uefa come la più forte di tutti i tempi: premiati con scettri imperiali e prestigiose sculture Arrigo Sacchi, tecnico di quel Milan (che ha ricevuto un premio anche dal Milan Club Castelfidardo), Ariedo Braida e Daniele Massaro. Nel corso della serata, proseguita con la cena di gala al Ristorante Seta di Senigallia, sono stati consegnati illustri riconoscimenti fra gli altri a Fabrizio Ravanelli (ex calciatore), Morgan De Sanctis (dirigente Roma), Massimo Pulcinelli (patron Ascoli Calcio), Stefano Barigelli (Direttore Gazzetta dello Sport), Piercarlo Presutti (Caporedattore Ansa Sport), Enrico Varriale (Vice Direttore Rai Sport), Andrea Balzanetti (Caporedattore Corriere della Sera), Luca Marchetti (Sky Sport), Daniele Bartocci (miglior giovane giornalista), Stefano Belardinelli (presidente Cus Camerino), l’Avv. Michele Briamonte e ad altri big del mondo del calcio. LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: inizio Serie A il 19 settembre

    TORINO – La Serie A 2020/21 partirà ufficialmente il 19 settembre 2020. È questa la data scelta dalla Lega Serie A al termine del Consiglio di Lega riunitosi oggi. Slitta quindi di una settimana l’inizio del prossimo campionato rispetto alla prima data ipotizzata del 12 settembre. Questo inciderà anche sulla modifica delle date durante la sosta natalizia: si giocherò anche il 3 gennaio, mentre l’ultima giornata sarà il 23 maggio prima di dare spazio alla Nazionale e all’Europeo. LEGGI TUTTO

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    Nicchi: “Stiamo lavorando per riunificare Serie A e B”

    TORINO – Marcello Nicchi ha parlato nel giorno seguente alla chiusura del campionato di Serie A 2019-20. Il presidente dell’Aia, ai microfoni di Rai GrParlamento, ha voluto fare un elogio agli arbitri: “Chi è sceso in campo, anche i calciatori, merita un applauso, perché questa è stata una stagione particolare difficile e mai vissuta prima in questi termini. Tutti gli arbitri hanno dato il massimo in un clima non consueto, a volte quasi surreale”. Nicchi prosegue: “Parlando a livello tecnico gli arbitri sono stati all’altezza applicando delle norme e dei protocolli che abbiamo sentito controbattere. C’è qualcosa da rivedere nelle disposizioni internazionali, ma questo riguarderà il futuro. Gli arbitri sono stati all’altezza, tra l’altro nelle ultime giornate la commissione arbitri ha lanciato anche dei giovani molto interessanti e questo è un grande messaggio che arriva dal lavoro e dall’applicazione, dando un messaggio di serenità per il futuro arbitrale dell’Aia”.
    Vedi la classifica definitiva di Serie A
    Il presidente dell’Aia aggiunge: “Arbitrare in questa situazione è stata una cosa anomala, non si era mai verificata prima e speriamo non si verifichi più, per i motivi che l’hanno determinata . Il clima negli stadi era surreale ed era difficile per quello che ci è stato raccontato, trovare il giusto equilibrio dal punto di vista del gioco, delle regole e dei comportamenti, ma il messaggio che avevamo mandato alla ripresa dei campionati è stato ascoltato, quello di cooperare tutti per finire questi campionati. Ormai manca solo il play-off e il play-out della B e ce l’abbiamo quasi fatta“.
    Nicchi, un occhio al futuro
    “Ora quello che ci preoccupa – continua Nicchi – è come, se e quando avvieremo i prossimi campionati. Gli arbitri dovranno adattarsi e si faranno trovare pronti, abbiamo già iniziato un lavoro che necessita di qualche attenzione da parte della Figc ma soprattutto del Comitato tecnico-scientifico per darci la possibilità di scendere in campo: non siamo certi che con questo protocollo ci sia la possibilità di farlo”. Ma la grande novità per la prossima stagione sarà un’altra. “Abbiamo programmato per il 31 agosto una riunione per fare gli organici di A, B e C e il giorno dopo quelli a livello dirigenziale. Rizzoli confermato alla Can A? Vedremo, ci sono tante cose da fare: stiamo lavorando sulla riunificazione di A e B, contiamo di completarla prima dell’inizio della stagione”. Anche per quanto riguarda la Var “c’è da perfezionare ma è uno strumento molto utile e importantissimo, che ha dato risultati importantissimi”, in attesa sempre della Var Room di Coverciano per la quale “i tempi li detterà la Federazione. Il lavoro è avviato da tempo ma si è dovuto interrompere causa Covid. Quando sarà a disposizione la utilizzeremo”. LEGGI TUTTO

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    Il Torino chiude con un pareggio. Si salva il Genoa, il Lecce in Serie B

    Si chiude con un pareggio la stagione del Torino, contro il Bologna dell’ex Mihajlovic finsce 1-1. Apre la serata del Dall’Ara Svanberg, poi un super gol di Zaza al volo regala a Longo l’ultimo punto del campionato per chiudere l’anno a 40 (47 per il Bologna). Il Genoa centra la salvezza, vincendo largamente 3-0 contro il Verona dell’ex rossoblù Juric e condannando il Lecce alla Serie B. La squadra di Liverani lotta, ma alla fine perde 4-3 con il Parma. L’Udinese passa di misura con Okaka in casa del Sassuolo.
    La classifica di Serie A
    Bologna-Torino 1-1
    Il minuto di silenzio nel ricordo delle 85 vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, a quarant’anni di distanza da quell’attentato, anticipa l’inizio della partita. Ci sono ex sia in campo, Verdi, sia fuori, Mihajlovic. Il primo squillo è di Svanberg che arriva da dietro a rimorchio, il piazzato termina alto. Barrow su punizione regala il secondo brivido, è reattivo Rosati. Alla terza occasione il Bologna passa ancora con Svanberg che questa volta non tradisce con il destro. La reazione del Toro è affidata a Verdi che prova a scuotere i suoi senza successo. Longo nella ripresa dà freschezza e nuova energia alla fascia sinistra inserendo Ola Aina per Ansaldi. Al 66′ i granata pareggiano grazie all’eurogol al volo di Zaza che incrocia col destro sul palo lungo infilando l’1-1. 
    Il tabellino di Bologna-Torino

    Genoa-Verona 3-0
    Al 13′ il Genoa mette la gara in discesa: Lerager crossa perfettamente per la testa di Sanabria che non sbaglia e firma l’1-0. Al 24′ la corsa verso la salvezza si fa sempre meno affannosa perché l’attaccante rossoblù raddoppia su assist di Pandev, freddando sia Radunovic che il Lecce. Sul calare del primo tempo Romero incorna e cala il tris che stende il Verona. Il difensore rosoblù è protagonista di nuovo quando al 60′ si fa espellere per doppio giallo, ma non mette a repentaglio la vittoria e la salvezza del Genoa. Nel recupero rosso anche per Cassata e Amrabat.
    Il tabellino di Genoa-Verona

    Lecce-Parma 3-4
    Caprari e Kulusevski provano subito in avvio a rovinare i piani salvezza del Lecce, ma la beffa arriva da Lucioni all’11’: Hernani calcia, la palla batte sul palo e poi sul difensore giallorosso che involontariamente spinge dentro la propria porta e fa autogol. Al 24′ il Parma raddoppia con Caprari, bravo a concludere con forza e precisione alle spalle di Gabriel. Un duro colpo per Liverani, ancora più pesante da digerire perché contemporaneamente segna anche il Genoa il 2-0. Il Lecce, comunque, prova a darsi una flebile speranza e in tre minuti riprende il match: al 40′ Barak di testa mette dentro il 2-1, il pareggio invece è ad opera di Meccariello. Al 52′ il Parma ritorna avanti grazie al gol in spaccata di Cornelius e al 66′ Inglese, entrato per Cornelius, fa 4-2. Al Via del Mare la festa del gol non si ferma: Lapadula sigla il 4-3 finale che non basta e condanna la squadra di Liverani.
    Il tabellino di Lecce-Parma
    Sassuolo-Udinese 0-1
    Sassuolo e Udinese giocano senza obiettivi di classifica e con la testa libera. Il canovaccio è chiaro: la squadra di De Zerbi propone e crea, quella di Gotti pensa soprattutto a non subire e tenta qualche ripartenza. Le due strategie nel primo tempo finiscono per annullarsi. La ripresa si apre con il vantaggio dell’Udinese: Lasagna strappa sulla fascia, entra in area e serve a Okaka il più facile dei palloni da spingere a porta vuota. È la rete che decide l’incontro.
    Il tabellino di Sassuolo-Udinese

    Serie A Torino
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