Gioia Bari con l’ex Juve in gol, Frosinone ko. Brescia corsaro con la Carrarese
/ Calcio / Serie BI pugliesi si avvicinano alla zona playoff, mentre spronfondano i gialloblù. Tutti i risultati della 24esima giornata di Serie B02 LEGGI TUTTO
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ha scritto per te Romano Capasso
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Qui Sampdoria – L’unione fa la forza. La Sampdoria lo spera – provando a inseguire il riscatto stasera col Cesena – e indosserà una maglia speciale dove sul petto comparirà proprio questo motto (“Union Creates Strenght”), un messaggio contro il razzismo dopo la brutta vicenda che ha visto coinvolto il blucerchiato Akisanmiro, bersaglio di ulutati beceri da parte di alcuni tifosi del Brescia domenica scorsa al Rigamonti. La sigla è UCS, LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
TORINO – Dopo gli anticipi di ieri sera (Pisa-Catanzaro 2-2 e Venezia-Cremonese 2-1) la 35ª giornata si chiude oggi col format adottato negli ultimi tempi: quattro gare alle 14 e altrettante alle 16.15. Guida alle sfide odierne Brescia-Spezia (ore 14) Incrocio fra playoff e salvezza. Il Brescia di Maran, rivelazione del campionato, difende il 7° posto, partecipare agli spareggi promozione sarebbe un risultato lusinghiero, intanto però la salvezza è già in tasca, niente male, considerato che la squadra è quasi uguale a quella che un anno fa finiva in C (poi riammessa in B per l’esclusione). Lo Spezia viene dal beffardo 0-0 nel derby ligure con la Sampdoria: partita stradominata ma segnata dall’inaccettabile direzione di gara, sia dell’arbitro che dei varisti, cose che se succedessero in A se ne parlerebbe per un mese. Con quei 2 punti, i liguri di D’Angelo oggi avrebbero potuto impostare tutt’altra partita. Coi blucerchiati però, s’è forse visto il miglior Spezia stagionale: il Brescia è avvisato.
Modena-Sudtirol, che incrocio
Modena-Sudtirol (ore 14) Altro incrocio fra salvezza e playoff. Nel Modena lo scorso turno ha fatto il suo esordio in panchina Pierpaolo Bisoli che aveva iniziato la stagione nel Sudtirol, da Ascoli è tornato con un punto prezioso. Importante aver ritrovato fra i pali Gagno dopo 12 turni trascorsi in panchina: a nostro avviso, è il portiere più promettente della B, lo ha dimostrato proprio al Del Duca con la superba parata con cui ha neutralizzato il rigore di Nestorovski. Nel finale, i canarini hanno sfiorato il colpo con l’interessante Bozhanaj: chissà che il talentino albanese di scuola Empoli con Bisoli trovi quello spazio che Bianco misteriosamente gli negava. Occhio però al Sudtirol: 5 punti nelle ultime 3 gare e nell’ultima trasferta la storica vittoria sulla Samp. Valente non vuole sentir parlare di playoff ma dovesse vincere anche oggi, ci sono anche loro. Il Modena invece, con 3 punti potrebbe considerarsi di fatto salvo.
Pecchia vuole festeggiare
Parma-Lecco (ore 14) La capolista di Pecchia continua la sua marcia in gestione del 1° posto. Reduci dallo 0-0 di Palermo, 5 punti nelle ultime 3 gare, oggi con un successo il ritorno in quella A lasciata nel 2021 sarebbe cosa fatta. Il Lecco invece, dopo una sola stagione in B, sta per salutare, oggi la retrocessione può essere aritmetica: comunque, con Malgrati in panchina, si sono viste cose interessanti. L’ala Buso (nipote del celebre Renato) nell’1-2 di sabato scorso col Venezia, ha sbloccato la gara con un gol da cineteca: è a 8 reti, avrà mercato. Quello che non sembra avere il Lecco: patron Di Nunno da tempo cerca di vendere il club ma non trova offerte soddisfacenti e minaccia di consegnare il club al sindaco.
Ternana, alla ricerca della Salvezza
Ternana-Ascoli (ore 14) delicato incrocio per restare in B. Da due turni gli umbri sono in zona salvezza, anche se il margine sui playout è di un solo punto, risultato comunque lunsinghiero: con Breda le Fare hanno un passo da playoff e sono reduci da quattro punti conquistati in trasferta, a Cremona (1-2) e a Brescia (0-0): L’Ascoli di Carrera è terzultimo, a -2 dai playout: pesano gli ultimi 3 pareggi di fila, dove non è arrivato il necessario scatto salvezza: tre 0-0 di fila, lusinghiero il primo, in casa col Venezia, ma si doveva ottenere di più da quelli di Cittadella e sabatoscorso col Modena.
Cittadella fuori dalla crisi
Cittadella-Feralpisalò (ore 16.15) Zitto zitto, il Cittadella di Gorini (e Marchetti) ha messo alle spalle la pesante crisi d’inizio 2024 e ora può fare un pensierino ai playoff, distanti 1 punto. La Feralpisalò, penultima ma ancora viva, è a -5 dai playout, solo vincendo oggi al Tombolato si potrebbe sperare di agganciarli (la salvezza è a 6 punti).
Cosenza-Bari match da brividi
Cosenza-Bari (ore 16.15) La più delicata partita del turno. Col 4-0 di Reggio Emilia dell’ultimo turno, il Cosenza ha dimostrato di potersi salvare ma deve confermarsi col Bari, in zona playout, che con 3 punti acciuffa i calabresi. Nei galletti, sabato scorso ha fatto il suo esordio in panchina Federico Giampaolo, fratello minore del più noto Marco, quarto tecnico stagionale dopo Mignani, Marino e Iachini. Ne è uscito l’1-1 col Pisa che ha dato qualche confortante indicazione. Ma per provare a salvarsi direttamente, serve qualcosa di più.
Palermo per andare oltre i pari
Palermo-Reggiana (ore 16.15) Siciliani alla quarta uscita con Mignani in panchina, finora sono arrivati solo pareggi (2-2 in casa con la Samp, 1-1 a Cosenza e 0-0 al Barbera con la capolista Parma). La vittoria dei rosanero manca dal 10 marzo (0-1 a Lecco), oggi un successo potrebbe quasi garantire il 6° posto attuale, vuol dire disputare i playoff dal turno preliminare in gara secca da giocare in casa. La Reggiana di Nesta è in caduta libera: tre ko di fila, prima col Cittadella in casa (0-2), poi a Lecco (1-0) fino al patatrac dell’ultimo turno col Cosenza (0-4): piazza infuriata, si rischia di vanificare un buon campionato. Il vantaggio sui playout è di 4 punti ma se non s’inverte la rotta, sono guai.
Pirlo, mal di pancia o no?
Sampdoria-Como (ore 16.15) la partita più prestigiosa. AI blucerchiati di Pirlo sabato scorso è andata di lusso a La Spezia, 0-0 immeritato ma punto prezioso, visto anche che la squadra era frenata da un virus intestinalerimediato dopo un pasto in ritiro. Fattore che andrebbe considerato prima di parlare di flessione, anche se l’ultima uscita interna, lo 0-1 col Sudtirol, aveva già fatto scattare l’allarme. Certo, per garantirsi i playoff bisogna tornare ad esprimersi come fino a Pasquetta, quando la Samp mostrava di non avere nulla da invidiare alle big della B. Il Comodel tandem Roberts-Fabregas, in questo momento, è la squadra più forte della B, lo certificano le 5 vittorie di fila ottenute dai lariani (raggiunti dal Venezia a 67 punti). LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
Una scrematura dettata dalla logica, non ancora dall’aritmetica, ma su qualcosa bisogna pur fare perno per uscire dall’ovvio. Anche se il bello della B è proprio l’incertezza che regna sovrana fino all’ultimo e così sarà anche quest’anno. In testa e in coda i primi verdetti potrebbero arrivare a breve.
La promozione può arrivare sabato
Il Parma può iniziare a festeggiare già il prossimo week end: se batte il Lecco al Tardini e il Venezia perde in casa con la Cremonese, i punti di vantaggio degli emiliani sul terzo posto sarebbero nove a tre giornate dalla fine. Tra Parma e Venezia gli scontri diretti sono pari, la differenza reti globale in questo momento dice + 3 Parma: con le combinazioni di cui sopra, la Serie A per gli uomini di Pecchia sarebbe ormai cosa fatta.
A sua volta, il Lecco sa che se perde a Parma non potrà più recuperare i 10 punti che lo separano dalla zona playout e quindi farebbe immediato ritorno in C con ancora tre partite da giocare. La vera lotta, scivolosa e profonda per dirla con De Andrè, è per il secondo posto, gli ultimi due disponibili per i playoff e per evitare due retrocessioni immediate e il playout.
Il Como sulla scia di Pecchia
Per accompagnare il Parma, il Como è in pole position e potrebbe persino avvantaggiarsi dallo scontro diretto in programma venerdì sera tra Venezia e Cremonese, a patto s’intende di fare risultato in casa di una Sampdoria in lotta per il playoff. Il calendario degli uomini del duo Roberts-Fabregas resta comunque più abbordabile rispetto a quello delle due competitor.
Osian Roberts dice: “Abbiamo la fortuna di non dover guardare gli altri risultati”. Anche l’allenatore del Venezia Paolo Vanoli non vuole fare calcoli, pur sapendo che non dipende solo dalla sua squadra: “Vinciamo le ultime quattro e poi vedremo cosa sarà successo”. L’esterno della Cremonese Luca Zanimacchia ha una certezza: “Tutte e tre arriveremo all’ultima giornata ancora in corsa per salire direttamente”.
Sul ring dei playoff
Nella volata playoff, Brescia e Sampdoria cominciano gli ultimi quattro giri di valzer con un leggero vantaggio su Pisa, Cittadella e Sudtirol. Le Rondinelle sono l’unica squadra che potrà affrontare avversarie alle proprie spalle. Di più: quattro squadre attualmente negli ultimi sei posti con il “bonus” Lecco. Il portiere Luca Lezzerini ammette: “Dopo la grande cavalcata, pensando che a dicembre eravamo in zona retrocessione, non riuscire ad acciuffare i playoff sarebbe un peccato”.
Senza i due punti di penalizzazione, la Sampdoria sarebbe davanti al Brescia, ma stando così le cose deve difendersi dagli assalti di Pisa, Cittadella e Sudtirol. Andrea Pirlo argomenta: “Conosciamo bene il nostro obiettivo ora che abbiamo capito la categoria, non occorre ripeterlo ogni volta”. Il Pisa sembra avere il calendario più difficile, ma con il Sudtirol è stata l’unica tra le cinque in lotta per le ultime due poltrone ad aver ottenuto 4 punti nelle ultime 2 partite e sotto la Torre pendente è tornata la fiducia, anche perché la rosa è la più attrezzata.
Il centravanti Stefano Moreo non si nasconde: “Il nostro obiettivo è chiaramente raggiungere i playoff e se siamo quelli visti nel primo tempo a Bari sono sicuro che ce la faremo”. Cittadella e Sudtirol, dopo essersi sfidate nell’ultimo turno impattando in uno dei sei 0-0 di giornata, potrebbero essere già contento così perché a 43 punti c’è la salvezza, ma arrivati fin qui non avrebbe senso accontentarsi. Il centrocampista dei veneti Simone Pavan è di questo avviso: “Avendo un solo punto da recuperare è doveroso fare un pensierino alla seconda fase” e per il Cittadella sarebbe un ritorno ai playoff dopo due anni di assenza.
Chi lotta per la salvezza
C’è poi la bagarre salvezza. La Feralpisalò ha il calendario più brutto, è a meno cinque dal quart’ultimo posto e deve fare un’impresa: non può più perdere, deve riuscire conquistare almeno 10 punti, se ci riesce entra nella storia. Ad Ascoli il patron Pulcinelli ha deciso il ritiro in vista del decisivo match di Terni e chiede aiuto ai tifosi: “Venire in albergo prima di una partita per urlare in faccia ai giocatori o addirittura esplodere dei petardi a pochi centimetri da loro non aiuta…”.
Il Cosenza è rinato, mettendosi quasi al sicuro con il poker a Reggio Emilia: meglio così perché il calendario non è un alleato. Sta bene la Ternana, tornata dalla doppia trasferta Cremona-Brescia con 4 punti. Breda predica umiltà: “Con l’Ascoli dobbiamo mettere a frutto quanto fatto nelle ultime due gare per non rovinare tutto”. C’è poi lo psicodramma Bari. In 10 mesi è passato dall’essere a pochi secondi dalla Serie A a vedere la Serie C molto vicina: non vince da nove partite (solo 3 pareggi), Federico Giampaolo è l’ultima speranza. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
A Como, con la proprietà dei ricchissimi fratelli Hartono, sono abituati ai nomi celebri: da Cerri a Cutrone, passando ovviamente per Fabregas. Eppure, a chiedere ai tifosi lariani qual è il giocatore a cui si sentono più legati, 99 volte su 100 si otterrà la stessa risposta: Alessandro Gabrielloni, 29 anni, centravanti giunto a Como nel gennaio del 2018, quando i lariani erano ancora in Serie D.
Club e giocatore sono cresciuti insieme mentre la torcida lariana s’innamorava di lui. L’amore sboccia definitivamente il 25 Aprile 2021: quel giorno il Como torna in B battendo i rivali diretti dell’Alessandria, stesi da una doppietta di Gabrielloni. In seconda serie però, visti i progetti della società, per lui giocoforza si prospettava un minore impiego, ma solo per una questione di pedigree.
L’incontro con Fabregas e l’exploit con Roberts
Però Gabrielloni, nato a Jesi come Roberto Mancini, non ha mai mollato e tante volte ha dimostrato che il pedigree non conta se si dà di tutto e di più per la maglia. E in queste tre stagioni di B del Como ha sempre fatto la sua parte – e anche di più – pur non partendo davanti nelle gerarchie dell’attacco.
Insomma, ogni annata Gabrielloni non parte mai fra i titolari ma per come si sbatte per il Como, alla fine il suo posto al sole lo trova sempre, caricato da una piazza che stravede per lui e con la quale ha già collezionato 194 presenze e 58 gol, niente male per una prima punta che solo in teoria non sarebbe una prima scelta.
Ma ha saputo diventarlo, spinto da una piazza che coltiva il culto per lui. Ad esempio, in rete si possono trovare anche le immagini del suo primo gol in maglia lariana, segnato il 25 febbraio 2018, in Serie D al Castellazzo. In questa stagione però, Gabrielloni ha fatto un ulteriore salto di qualità, certificato dal giudizio che espresse Fabregas su di lui, lo scorso autunno.
Il campione spagnolo confessò di essere in imbarazzo con lui per non riuscire a offrirgli lo spazio che meritava. Anche con l’avvento di Roberts, il giudizio su Gabrielloni resta più che positivo, anzi, col gallese il suo minutaggio è ulteriormente aumentato e ora Gabrielloni è a tutti gli effetti una delle colonne lariane.
I numeri di Gabrielloni
Se il Como conduce la volata per il 2° posto davanti a Cremonese e Venezia, è soprattutto perché Gabrielloni ha sempre segnato nelle ultime tre vittorie di fila dei lariani: è andato in gol nel 3-1 al Pisa, nel 2-0 al Sudtirol (con una girata da campione, altro che attaccante formatosi in Serie D), fino all’1-2 di Catanzaro, colpo pesantissimo, dopo il quale, forse, si potrebbe dire che il Como è la favorita per la conquista del 2° posto (ma attenzione, il Parma capolista sembra un po’ in vacanza e ora è solo 5 punti avanti).
I numeri stagionali di Gabrielloni dicono 31 presenze, 1 assist e 8 gol in 1521’ giocati, cioé va a segno ogni 191’. Insomma, adesso manca solo l’ultimo passo. Il 10 luglio Gabrielloni compirà 30 anni e chissà, magari quel giorno sarà in ritiro col Como in Serie A. Certo, la sua età non è più verdissima. Ma questo centravanti vecchio stampo, uno dei tanti talenti che si annidano nelle serie minori e su cui bisognerebbe scommettere di più, merita di misurarsi con la massima serie.
Fra l’altro, col Como va in scadenza nel 2025. Ma la piazza lariana chiede che questa bella storia d’amore duri il più a lungo possibile. Perché Gabrielloni è da sei anni l’anima del Como, molto più di certi nomi importanti passati in riva al Lario in queste tre annate di B senza lasciare segni memorabili. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
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ha scritto per te Romano Capasso
La qualità ha ancora un senso in questo calcio dove si gioca troppo e il livello tende ad abbassarsi. E la qualità balza all’occhio. Così quando vedi un esterno, che tiene la fascia con personalità, salta l’uomo, regala alla propria squadra superiorità numerica e magari sa anche entrare nel campo per chiudere l’azione attaccando la porta, l’occhio dell’osservatore comincia a brillare. In serie B ci sono almeno due giocatori giovani con queste qualità, non a caso destinati a traslocare, prima o poi, nel piano di sopra. Sono Mattia Felici e Luca D’Andrea.
I numeri di Felici
L’ala della Feralpisalò, 3 gol e 3 assist in campionato, 1+1 in Coppa Italia, 22 anni, è planato in B arrivando dai Dilettanti e dalla Lega Pro. Quattro anni fa era in serie D nel Palermo con Lorenzo Lucca, in prestito dal Lecce dove minorenne aveva già esordito in B e fatto una panchina in A. Romano, l’avventura in Salento non era poi proseguita secondo i migliori desideri.
Al punto che gli osservatori di Corvino avevano messo una croce sulla futuribilità del ragazzo, lasciato andare alla Triestina dov’era diventato di proprietà. Di lui però si è ricordato l’estate scorsa il ds della Feralpisalò Andrea Ferretti, che in un primo tempo l’ha preso in prestito, ma che ha già predisposto i piani per il riscatto. Perché il giocatore c’è tutto.
Con Zaffaroni fa il quinto. Preferibilmente a sinistra per rientrare sul piede forte, ma anche quando parte da destra sa essere un fattore. La sua facilità di corsa lo porta a coprire tutta la fascia, garantendo anche quella fase difensiva che nel calcio moderno non può mancare, a maggior ragione nel sistema di gioco del 3-5-2. Se la Feralpisalò riuscirà a salvarsi, Felici sarà un intoccabile nel prossimo campionato dei lacustri.
Altrimenti sarà giusto dargli spazio su palcoscenici che si sta meritando. Anche perché a Mattia Felici guardano pure dalla serie A. C’è chi a Lecce vorrebbe provare a riprenderselo, ora che ha acquisito ben altra maturità, ma sono state Frosinone ed Empoli le prime a chiedere informazioni alla società del presidente Pasini. “Sto lavorando duro per dimostrare di meritare la serie B – dice Felici – anche se quando ero a Palermo sembrava già di giocare per una squadra di quella categoria. Ho fatto la gavetta com’era giusto che fosse, ora mi godo il momento e penso a salvarmi con la Feralpisalò”.
D’Andrea, il passato al Sassuolo e la voglia di migliorarsi
In prestito secco, dal Sassuolo, è Luca D’Andrea, gioiellino del Catanzaro. Tre anni più giovane di Felici, ha avuto bisogno di un po’ di assestamento come dimostrano le sole cinque presenze nell’undici titolare con Vivarini, che però da tre partite a questa parte lo schiera già al fischio d’inizio.
Il Nazionale Under 20 è ancora a caccia del primo gol, ma intanto ha già messo a referto due assist. Nel 4-4-2 del Catanzaro, che diventa 4-2-4 (dall’altra parte c’è infatti un’altra ala pura come Vandeputte), serve però anche lavorare nella metà campo difensiva. E in questo D’Andrea può e deve migliorare. Vivarini è convinto: “Se fa pure questo step, è un giocatore da serie A”.
Il ragazzo, che con il Sassuolo nella prima parta della scorsa stagione era stato fatto partire cinque volte nell’undici titolare da Dionisi, non è tipo che si accontenta e di fronte a chi si complimenta per come si sta ambientando nel suo primo anno in serie B, assicura: “Posso fare molto di più”. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
Ogni tanto, qualche nostalgico del calcio che fu, vorrebbe che la B andasse in campo quando c’è la sosta per le Nazionali, come ai bei tempi che furono, quando la seconda serie si prendeva la scena per una domenica. Ma da diverso tempo non è più possibile. Perché la seconda serie italiana alle Nazionali – comprese le non meno importanti rappresentative Under – offre una caterva di giocatori e non sarebbe proprio possibile andare in campo, inevitabile fermarsi. A questo giro si è arrivati a 62.
Serie B, la classifica
Italia, per fortuna c’è la B
Di solito, a ogni giro di convocazioni, dalla B non ne partivano meno di 45-46. Il risultato raggiunto stavolta invece, conferma come la B italiana sia una delle seconde serie più importanti d’Europa, seconda solo alla Championship inglese, dove si spendono cifre enormi pur di ambire al grande circo della Premier. Ma dopo gli inglesi, non c’è dubbio, ci siamo noi. E attenzione, nonostante i non pochi stranieri che giocano in B, la nostra seconda serie resta “il campionato degli italiani”, come da slogan della categoria. Per referenze, chiedere a Spalletti. Gli ultimi tre nomi nuovi in azzurro – Folorunsho, Lucca e Bellanova – sono prodotti doc della Serie B, non sarebbero un patrimonio del calcio italiano se non si fossero fatti le ossa in B. E, sempre per restare agli ultimi convocati dal ct, sono passati dalla B anche Carnesecchi, Meret, Vicario, Bonaventura, Frattesi, Buongiorno, Cambiaso, Darmian, Di Lorenzo, Dimarco, Orsolini, Zaccagni e Zaniolo. In totale, fanno 16 azzurri provenienti dalla B dei 28 convocati, a dimostrazione di quanto sia una categoria strategica per il futuro del calcio azzurro. Ma poi ci sono anche gli stranieri. Alcuni, di livello assoluto.
I convocati della Serie B
Domani, Pohjanpalo vivrà una serata particolare, degna di questa grande stagione (il bomber del Venezia è il capo cannoniere della B con 18 gol). Assieme al compagno di squadra Joronen, sarà nella Finlandia che nella semifinale playoff per andare a Euro 2024, affronta fuori casa il Galles (la vincente, troverà in finale chi avrà la meglio fra Polonia ed Estonia). Ma alle cruciali gare per partecipare all’Europeo, ci saranno anche gli islandesi Ellertsson (Venezia) ed Hermannsson (Pisa), impegnati domani sera a Budapest contro Israele (se passano il turno, trovano la vincente di Bosnia Erzegovina-Ucraina). A proposito del Pisa: curioso che sia la squadra di B che offre più giocatori alle nazionali (ben 8), pur navigando in campionato soltanto in 11ª posizione. Ma 5 sono convocati nelle Under, uno di loro però, Esteves nell’Under 21 portoghese, è giocatore di valore assoluto, per non parlare di Barbieri, proprietà Juve, chiamato nell’Under 20 ma che negli ultimi tempi ha avuto una crescita esponenziale. Notevole anche l’exploit della Ternana, con 7 convocati, tutti in nazionali giovanili. Da notare come le Fere umbre portino all’Under 20 azzurra ben 4 giocatori: Amatucci, Distefano, Faticanti e Raimondo, quest’ultimo, proprietà del Bologna, è in rampa di lancio (9 gol al suo debutto in B) ma è un fatto positivo avere una nazionale giovanile azzurra con un piccolo blocco proveniente dalla stessa squadra, faciliterà la crescita dei quattro ragazzi. Però occhio anche al difensore venezuelano Yordan Osorio, 29 anni, al Parma dal 2020, che domani alle 22 (ora italiana) a Fort Lauderdale (Florida), sarà impegnato in amichevole proprio contro gli azzurri. LEGGI TUTTO
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