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    Sudtirol, un’altra favola è possibile

    TORINO – Quest’estate, durante il mercato, c’era chi, un po’ avventatamente, parlava di “smobilitazione al Sudtirol”, dopo la cessione di due capisaldi della difesa, Zaro e Curto, passati a Modena e Como. Poi però c’è il campo, il giudice supremo, l’unica cosa che conta, ben più delle speculazioni giornalistiche. E il campo dice che gli altoatesini di Bisoli, giocando tre partite su quattro, sono imbattuti, hanno messo insieme sette punti, con due vittorie di fila nelle ultime due uscite e si trovano a -3 dal due di testa Catanzaro-Parma che però ha giocato tutti i 4 turni, dunque il Sudtirol potrebbe essere potenzialmente in vetta con gli emiliani e i calabresi. Alla faccia della smobilitazione. La squadra di Bolzano è stata definita da Bisoli “un diamante grezzo” e sembra un’immagine azzeccata. In campo, rispetto alla squadra della scorsa stagione che chiuse al 6° posto e arrivò in semifinale playoff, il nuovo Sudtirol punge di più, tant’è che gli altoatesini hanno il secondo miglior attacco della B, 8 gol segnati contro i nove del Catanzaro. Bel risultato per Bisoli che da sempre deve convivere con l’ingenerosa nomea che le sue squadre non fanno gioco. E anche la classifica cannonieri è dominata da calciatori del Sudtirol: comanda Casiraghi con 4 segnature (tre si rigore) ma a due ci sono Odogwu e Merkaj. Su quest’ultimo, ad agosto ha scommesso ad occhi chiusi il ds Bravo che lo ha inseguito a lungo prima di riuscire a prelevarlo in C dall’Entella, dove aveva ottimi numeri. Acquisto azzeccassimo, non solo per i gol. Perché l’italo-albanese Silvio Merkaj è l’attaccante che ha più cambiato le partite del Sudtirol, finora. Nella gara d’esordio, subentra all’intervallo con gli altoatesini che sono sotto in casa con lo Spezia e finisce 3-3, anche grazie a un suo assist. Poi arriva la vittoria a Piacenza sulla Feralpisalò: Merkaj subentra nella ripresa e segna il gol del 2-0. Quindi il 3-1 all’Ascoli: i marchigiani segnano per primi e giocano un gran primo tempo. Poi entra Merkaj e cambia tutto: un gol e due assist e finisce 3-1. In sintesi, grazie a lui il Sudtirol ha acquistato quel peso offensivo che nella scorsa stagione un po’ mancava, quando di fatto l’attacco era quasi tutto sulle spalle (larghe) di Odogwu. Certo, gli altoatesini mantengono quella solidità e quadratura tipica delle squadre di Bisoli, anche se di fatto il Sudtirol sta incassando in media 1.33 gol a partita, dato sicuramente migliorabile. Ma più che di smobilitazione, per il Sudtirol bisognerebbe parlare di rilancio in grande stile. Anche perché, sul 6° posto finale della passata stagione, pesavano comunque i zero punti conquistati nelle prime tre giornate, quando Bisoli doveva ancora arrivare. Stavolta, dopo tre uscite gli altoatesini sono già nei quartieri alti, con tutta l’intenzione di restarci. Anche grazie, ovviamente, alle reti di Daniele Casiraghi, 30 anni, l’altro uomo in più del Sudtirol: non solo è capocannoniere della B ma, mettendoci l’uscita di Coppa Italia, il suo score stagionale dice 4 partite, 5 gol e 2 assist. E pensare che poco prima di Ferragosto, dalla C era giunta una maxi offerta per lui, dalla Triestina, che dopo tante annate difficili con la nuova proprietà punta a tornare al più presto in B. Il Sudtirol non ha fatto una piega, Bisoli in quei giorni lo impiegava nella sfida di Coppa Italia a Marassi contro la Samp (eliminati ai rigori) dove Casiraghi si è tolto anche lo sfizio di segnare al Ferraris, prima di diventare l’attuale capocannoniere della B. Alla ripresa dopo la sosta, sabato 15 alle 14, il Sudtirol sarà di scena a Cosenza, “casa” di Bisoli (memorabile la salvezza che ottenne ai playout nel 2022 coi calabresi). Tornare dal San Vito-Marulla con un altro risultato positivo, prolungando l’imbattibilità in campionato, farebbe dire a tutti che anche in questa stagione il Sudtirol può scrivere un’altra favola, come quella dell’anno scorso. E magari con un finale ancora più bello. LEGGI TUTTO

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    Spezia e Parma: siete da A?

    TORINO -Quattro partite chiudono temporaneamente la 1ª giornata di Serie B, da venerdì saranno otto gare su dieci, il turno si completerà quando le vicende giudiziarie di Lecco e Reggina saranno concluse e si potranno recuperare le sfide mancanti. Alle 18, al Druso di Bolzano il Sudtirol di Bisoli ospita lo Spezia di Alvini, gara molto interessante che deve rispondere a due domande: gli altoatesini saranno in grado di ripetere lo scorso grande campionato chiuso al 6° posto e poi in semifinale playoff? I liguri possono diventare una delle big del torneo? La risposta è sì per entrambi quesiti. Il Suditirol visto in Coppa Italia a Marassi contro la Samp, meritava qualcosa di più: prima di essere eliminato ai calci di rigore, era stata la squadra di Bisoli ai supplementari, ad avere l’occasione migliore per vincere la partita. Prova nel complesso solida, in linea col Dna di Bisoli. E pensare che dopo la partenza di due pezzi da novanta della difesa altoatesina, Curto e Zaro, qualcuno ha scritto a vanvera di smobilitazione. No, a Bolzano c’è tanta voglia di riprovarci e si può fare bene pure in questa stagione, anche se confermarsi non è mai semplice. E lo Spezia? È la squadra che ha fatto il miglior precampionato di tutta la B: tre vittorie su squadre di categoria superiore (Sassuolo, Bochum e Wolfsburg), turno passato in Coppa Italia eliminando ai rigori il Venezia (2-2 al 120’). Le premesse ci sono insomma tutte. La società poi, fra paracadute e plusvalenze pesanti, avrà una liquidità non da poco. Anche se la priorità è tenere i conti in ordine e sul mercato non si faranno follie (è in arrivo il difensore georgiano Gelashvili). Le altre tre partite tutte alle 20.30. Molta curiosità per Parma-Feralpisalò. Per quel che s’è visto in questo primo mese, a nostro avviso gli emiliani di Pecchia sono due spanne sopra la concorrenza. L’ex vice di Benitez aveva trovato una buona continuità nella parte finale della scorsa stagione, quando il Parma pareva scaldare i motori per la A. Poi è arrivata la semifinale playoff di Cagliari e lì è naufragato tutto. Ma il Parma che una settimana fa in Coppa Italia trita 3-0 il Bari al San Nicola, fa pensare che la squadra abbia metabolizzato quella botta. Non solo, il Parma, sul mercato, ha cambiato pochissimo, diversi elementi giocano insieme anche da più di un anno, Pecchia non ha certo problemi di amalgama anzi, sta sviluppando l’intesa raggiunta nella scorsa stagione. E il francese Bonny (2003) dà l’impressione di essere nell’anno della consacrazione anche se da centravanti dovrebbe giostrare Colak, prelevato dai Rangers Glasgow. E la Feralpisalò? Non ci sarebbe da stupirsi se i gardesani diventassero il nuovo Sudtirol. Sono squadre che si somigliano, già quando erano in C e lottavano per un posto al sole andando spesso a braccetto. Inoltre, è stato fatto un mercato non trascurabile (La Mantia l’ultimo colpo): obiettivo salvezza certo, ma poi chissà….Venezia-Como invece, testerà le ambizioni di entrambe. I lagunari, se non cedono Pohjanpalo (finora patron Niederauer resiste) possono fare un campionato di vertice, perché, grazie a Vanoli in panchina, la squadra, negli ultimi due mesi dello scorso campionato, aveva dimostrato di essere la più forte della B, passando dalla zona playout a quella playoff (poi eliminati dal Cagliari nel turno preliminare). E il Como? Quantomeno dovrebbe essere da playoff, l’obiettivo più o meno ufficiale della stagione, anche se i proprietari, i ricchissimi fratelli Hartono, vorrebbero la A, alla terza stagione di fila in B. Sarà interessante vedere il tecnico Longo dall’inizio e non come un anno fa, quando arrivò da pompiere per raddrizzare una stagione che s’era messa male. Last but not least, Cittadella-Reggiana, granata contro. Vi sembra una sfida minore? Come no, sono le uniche squadre di B che in Coppa Italia hanno eliminato club di A (Empoli-Cittadella 1-2, Monza-Reggiana 1-2). I veneti hanno rifondato l’organico con 10 arrivi dalla C dove potrebbero esserci le plusvalenze di domani (quest’estate, il dg Marchetti ne ha fatta una notevole cedendo allo Spezia Antonucci, il capocannoniere di squadra della scorsa annata). La Reggiana va tenuta d’occhio, anche se la priorità è la salvezza, visto che l’ultima apparizione della Regia in B (2020/21) si risolse con l’immediato ritorno in C. Però Nesta ha dei valori in squadra che potrebbero sorprendere. C’è insomma la possibilità di parlare della Reggiana senza mettere al centro di tutto Manolo Portanova, il trequartista giunto il prestito dal Genoa che va in campo dopo una condanna in primo grado per violenza sessuale di gruppo. Magari si potrebbe parlare anche dell’allenatore, Alessandro Nesta: non andava in panchina da oltre due anni e nelle due gare di Coppa Italia (preliminare e primo turno), si è tolto lo sfizio di dare una lezione di calcio al santone Zeman (6-2 al Pescara), replicata al Monza di Palladino, considerato l’allenatore del futuro. LEGGI TUTTO

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    Diretta Bari-Sudtirol ore 20.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    BARI – All’andata è finita 1-0 per il Sudtirol grazie alla rete di Rover al 92′, al Bari servirà dunque una vittoria per ribaltare il risultato e guadagnare l’accesso alla finale: “Dobbiamo riuscire a fare un gol più di loro – ha spiegato Mignani alla vigilia – e preparare le gare in due o tre giorni non è semplicissimo, noi sappiamo quello che loro fanno e come loro proveranno a difendere. Dovremo essere bravi a sfruttare tutto ciò che possono concederci e fare un gol più di loro, stando attenti a non concedere campo o ripartenze”. Due risultati su tre a disposizione per la squadra di Bisoli invece, che sogna il doppio salto dopo la storica promozione in Serie B dell’anno scorso: “Moralmente la squadra sta molto bene. Abbiamo giocato una buona gara d’andata, con grande dispendio di energie fisiche e mentali. Dobbiamo recuperare le nostre forze per poter continuare a sognare”.
    Segui la diretta di Bari-Sudtirol su Tuttosport.com
    Dove vedere Bari-Sudtirol: streaming e diretta tv
    La semifinale di ritorno dei playoff di Serie B tra Bari e Sudtirol si gioca questa sera alle ore 20:30 presso lo stadio San Nicola di Bari.Sarà trasmessa in tv e streaming su DAZN, Sky Sport (251), SkyGo, Now, Helbiz Live e OneFootball.
    Bari-Sudtirol: probabili formazioni
    BARI (4-3-1-2): Caprile; Dorval, Di Cesare, Vicari, Mazzotta; Maita, Maiello, Benedetti; Antenucci; Cheddira, Esposito. Allenatore: Mignani. A disposizione: Sarri, Matino, Zuzek, Pucino, Ricci, Benali, Bellomo, Molina, Folorunsho, Mallamo, Botta, Morachioli, Scheidler, Ceter. Indisponibili: nessuno. Squalificati: Frattali. Diffidati: nessuno.
    SUDTIROL (3-5-1-1): Poluzzi; Curto, Zaro, Vinetot; Rover, Tait, Belardinelli, Fiordilino, Celli; Larrivery; Odogwu. Allenatore: Bisoli. A disposizione: Minelli, Marano, De Col, Pompetti, Eklu, Giorgini, Siega, Lunetta, Carretta, Casiraghi, Mazzocchi, Cisse. Indisponibili: Masiello, Davi, Schiavone. Squalificati: nessuno. Diffidati: Curto, Belardinelli, Cissé.
    ARBITRO: Simone Sozza di Seregno. Assistenti: Costanzo e Passeri. Quarto uomo: Baroni. Var: Chiffi. Avar: Fournau .
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    La favola Sudtirol sfida la corazzata Bari

    TORINO -Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, va in scena Sudtirol-Bari, prima gara delle semifinali playoff di Serie B. Domani alla stessa ora si giocherà Cagliari-Parma, le partite di ritorno sono previste, rispettivamente, venerdì e sabato. Ma intanto c’è molta curiosità per la gara di stasera al Druso di Bolzano. Da una parte c’è una delle più grandi rivelazioni nella storia della Serie B, quel Sudtirol che sotto la guida sagace di Bisoli, da squadra debuttante nella categoria, si sta producendo in una stagione che, al di là di come andrà a finire, resterà indimenticabile. Venerdì sera gli altoatesini hanno superato il turno preliminare dei playoff facendo fuori, a modo loro, la Reggina: Sudtirol compatto e sul pezzo per tutta la gara, fino al colpo letale inflitto ai calabresi all’89’, col tiro di Casiraghi deviato nella propria porta da Loiacono. Una serata magica e fortunata, insomma, l’unico guaio è stato l’infortunio di Masiello, il leader della difesa altoatesina, che non potrà più scendere in campo in questa stagione per una lussazione al gomito e contro il Bari sarebbe stato un ex non proprio rimpianto dai tifosi pugliesi: visti i trascorsi coi galletti con un episodio legato al calcioscommesse, già per le due partite di campionato coi pugliesi il Sudtirol aveva preferito non convocarlo. Ma nell’arco delle due gare, stavolta sarà più difficile per gli altoatesini perché il regolamento dei playoff dà una bella mano al Bari. I pugliesi hanno chiuso al terzo posto, hanno cioè il vantaggio del miglior piazzamento che permette loro – teoricamente – di salire in A con 4 pareggi. Quindi, per i ragazzi di Bisoli sarà fondamentale vincere stasera in modo da poter andare venerdì al San Nicola di Bari con la possibilità di giocare per due risultati. Per stasera, la maggior incognita potrebbe essere la condizione fisica dei pugliesi di Mignani che non scendono in campo dal 19 maggio, quando persero 4-3 in casa del Genoa, partita che non aveva alcun riflesso sulla classifica e in cui alcuni titolari furono tenuti a riposo: dopo 10 giorni senza giocare, qualche rischio di perdere brillantezza c’è. Ma è anche vero che va verificata la tenuta atletica del Sudtirol che torna in campo dopo tre giorni, in una stagione in cui nessuna squadra di B quasi mai ha giocato a così poca distanza di tempo, le partite si sono quasi sempre preparate nell’arco dei 7 giorni. Anche se, l’entusiasmo che si vive in queste ore a Bolzano e dintorni, potrebbe mettere le ali ai ragazzi di Bisoli. Attenzione però, a come finì, il 10 aprile al Druso, il confronto in campionato fra le due squadre: gara equilibrata che non si sbloccava ma furono fondamentali i cambi di Mignani, la decise nel recupero il subentrato Gregorio Morachioli, grande scoperta del ds Polito, scovato a gennaio in C nel Renate, rivelatosi nel finale di campionato del Bari come l’uomo in più che ha dato un contributo fondamentale per garantire il prezioso 3° posto finale dei pugliesi. Poi, in generale, l’organico del Bari non è solo superiore a quello del Suditrol negli undici titolari ma dispone anche di un maggior numero di alternative di livello (stasera out solo Ceter e Pucino), anche se mettere sotto questo Sudtirol che sta vivendo una favola non sarà semplice. Resta il fatto che, comunque vada a finire, in finale playoff approderà una squadra che lo scorso anno giocava in C, essendo entrambe matricole. Non c’è da stupirsi, chi riesce ad emergere dalla Lega Pro, spesso riesce a fare molta strada anche in B. LEGGI TUTTO

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    La favola Sudtirol all’esame Reggina

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, prendono il via i playoff della Serie B con la prima gara del turno preliminare, Sudtirol-Reggina (domani sera alla stessa ora l’altra partita, Cagliari-Venezia). Stadio Druso di Bolzano esaurito da giorni e non in grado di soddisfare le tante richieste dei tifosi ospiti che saranno confinati in un ristretto spazio di uno stadio che contiene poco più di 5mila spettatori e che stasera si mostrerà del tutto insufficiente alle richieste per l’attesissima sfida. Il regolamento del preliminare può dare una mano agli altoatesini: in caso di parità al 90’, si giocano i supplementari, al termine dei quali, se la parità persiste, si qualifica per le semifinali playoff il Sudtirol, in virtù del miglior piazzamento in campionato (gli altoatesini hanno chiuso al 6° posto, la Reggina settima). Il Sudtirol di Bisoli vorrebbe essere la mina vagante dei playoff, delle sei contendenti è di sicuro la meno accreditata ma dopo aver stupito per tutta la stagione, diventando da esordienti nella categoria la favola della Serie B, perché non ripetersi anche ai playoff che talvolta sono ancor più sorprendenti del campionato? Bisoli ci crede, dice che i suoi non giocheranno per il pareggio e vorrebbe dedicare l’eventuale passaggio del turno alla Romagna martoriata dall’alluvione (vive a Cesena), le sue favorite per la vittoria finale dei playoff sono Parma e Cagliari. Stasera schiererà il Sudtirol col consueto e compatto 4-4-2, con Mazzocchi e Odogwu di punta, supportati sulle fasce da Rover e Casiraghi. Assenti Davì, Celli e Schiavone. Sull’altro fronte una Reggina che ha conquistato la qualificazione ai playoff solo una settimana fa, all’ultimo minuto dell’ultima giornata, con la rete di Canotto che ha piegato l’Ascoli al 94’. Gli amaranto hanno vissuto una stagione sulle montagne russe. Nel girone d’andata sono stati la rivelazione della B e hanno lottato per la promozione diretta in A. Poi, da gennaio il brusco calo con una lunga serie di sconfitte, come se la squadra avesse risentito delle vicissitudini societarie che hanno portato a una penalizzazione finale di 5 punti (che a un certo punto erano 7). Ma la conquista dei playoff ha ricaricato l’ambiente, anche se in queste ore, più che della partita, a Reggio Calabria si discute di due cose. La prima sono le accuse rivolte da altri club, come il retrocesso Perugia (“la Reggina anziché pagare le tasse ha tesserato giocatori”, dice il presidente Santopadre), il club calabrese ha risposto con un comunicato in cui si parla di sfogo da parte degli umbri derivato dagli insuccessi sportivi. Il secondo argomento è il futuro di Pippo Inzaghi: dalla Turchia sono sicuri, l’attuale tecnico della Reggina, legato agli amaranto per ancora un paio di stagioni, avrebbe già un’intesa di massima col Karagumruk, la squadra che ha appena esonerato Andrea Pirlo. La Reggina, nonostante il contratto in essere, potrebbe non opporsi: da tempo all’interno della società è iniziata un dibattito sulla gestione-Inzaghi e non mancano le perplessità sul rendimento tenuto dalla squadra da gennaio, i tanti ko non possono essere spiegati solo con l’incertezza che i calabresi hanno vissuto durante la battaglia giudiziaria  (la Reggina ha evitato di andare al Collegio di Garanzia del Coni, l’organo supremo della giustizia sportiva, per non stravolgere il finale di stagione, in attesa di un verdetto che avrebbe congelato la disputa dei playoff). Dunque per Inzaghi, che piace a club di B come il Pisa, potrebbe anche essere l’ultima partita sulla panchina della Reggina. Stasera intanto, potrebbe schierare in avanti Canotto dall’inizio, in coppia con Strelec, modulando la squadra col 3-5-2 adottato da qualche tempo. Assenti Camporese, Rivas, Menez e Cicerelli, oltre al lungo degente Obi. Visto che al Druso di Bolzano i tifosi amaranto saranno poche centinaia, a Reggio Calabria sarà possibile seguire la partita su un maxi schermo installato all’Arena dello Stretto. Chi si aggiudica il preliminare, sfiderà il Bari in semifinale playoff, andata lunedì 29 maggio alle 20.30 in casa della vincitrice della gara di stasera, ritorno a Bari alla stessa ora di venerdì 2 giugno. LEGGI TUTTO

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    Il Genoa di Gila a Como: missione 1° posto

    TORINO – Lunedì di Pasqua con tutta la B in campo, si gioca la 32ª giornata, si va in campo dalle 12.30 a sera. La capolista Frosinone, a +4 sul Genoa e a +10 sul Bari terzo, ospita l’Ascoli (ore 15) per fare un altro passo verso la Serie A che per la squadra di Grosso pare in tasca da mesi (gli scommettitori da tempo non accettano più puntate sulla promozione dei ciociari). Ma attenzione all’Ascoli: con la vittoria sul Brescia nell’ultimo turno, ha fatto un bel passo avanti verso la salvezza (ora è +4 sui playout), dovesse sbancare lo Stirpe (come è accaduto al Cosenza nell’ultima uscita interna dei ciociari), potrebbe fare un pensierino ai playoff, che ora distano 5 punti. Il Genoa secondo in classifica è di scena a Como (ore 15). I rossoblù di Gilardino viaggiano col vento in poppa, vengono da 4 vittorie di fila sono la squadra che ha fatto più punti nel girone di ritorno (27). Danno l’impressione di volere provare a prendersi il 1° posto per garantirsi almeno il secondo, l’ultimo buono per la promozione diretta. Per il Como, vale lo stesso discorso dell’Ascoli, visto che hanno gli stessi punti in classifica, in più c’è da riscattare il ko di Venezia dell’ultimo turno. Genoa che guarderà con interesse alla sfida più importante della giornata, Sudtirol-Bari (ore 15), cioè quarta contro terza in classifica, rispettivamente a -6 e -7 dai liguri. Come minimo, allo stadio Druso di Bolzano, esaurito da una settimana, ci si gioca il miglior piazzamento possibile alla griglia playoff (chi chiude al 3° posto teoricamente sale in A con 4 pareggi). L’altro big match si gioca a Pisa, dove sbarca il Cagliari (ore 18), anche qui siamo in ambito playoff, la sesta in classifica ospita la quinta. Test probante per i sardi di Ranieri che nell’ultima trasferta hanno vinto la loro prima gare esterna sotto la sua gestione (0-4 alla Reggina). Di fronte, c’è un Pisa reduce dal ko di Cosenza e che nel girone di ritorno ha concesso qualche punto di troppo in casa, anche se dal ritorno di D’Angelo in panchina la squadra ha fatto una rimonta straordinaria, passando dall’ultimo al 6° posto. Curiosità intorno alla Reggina che alle 15 ospita il Venezia. Mercoledì scorso gli amaranto di Pippo Inzaghi hanno vinto il recupero di Perugia, un 3-1 favorito dagli errori clamorosi di Gori, il portiere degli umbri. I 3 punti però, hanno restituito serenità a una squadra che nel 2023 è stata sconfitta 9 volte. Ora la Reggina potrebbe ritagliarsi un posto nei playoff (è settima) anche se pende la vicenda dei mancati pagamenti dell’Irpef alla scadenza di febbraio: il 17 si terrà l’udienza al Tribunale Federale Nazionale, c’è il rischio di un -4 ma poi partirà una battaglia legale dall’esito incerto, pur succedere di tutto. Attenzione però al Venezia: i ragazzi di Vanoli vengono da due vittorie di fila e nell’ultima trasferta avevano vinto ad Ascoli. Per il Parma all’8° posto (cioè l’ultimo buono per disputare i playoff) c’è una gara tignosa a Cittadella (ore 15). Gli emiliani di Pecchia vengono dalla vittoria sul Palermo ma spesso, dopo ogni exploit, hanno raccolto figure barbine e anche loro mettono in preventivo un -1 in classifica, come minimo, per un pagamento avvenuto in ritardo. E il Cittadella, oggi un punto sopra la zona playout, cerca una vittoria che manca da 5 giornate. Alle 20.30, il Palermo ospita il Cosenza con l’obiettivo di riprendersi la zona playoff, anche perché si giocherà sapendo i risultati delle altre. Sfida meno scontata di quanto appaia: intanto perché il Cosenza è una delle squadre più in forma (tre vittorie di fila e quattro successi nelle ultime cinque uscite che però non bastano a lasciare la zona playout). E poi perché, se si va a vedere la classifica del 2023 (cioè del girone di ritorno), si scopre che Palermo e Cosenza si equivalgono, hanno raccolto entrambe 18 punti. La Ternana, a -4 dalla zona playoff, alle 15 è di scena a Brescia, coi lombardi soli all’ultimi posto, reduci da 2 ko di fila e sulla strada per la C (i playout distano 6 punti, la salvezza diretta 8). Il Modena, a quota 39, cioè con gli stessi punti di Como e Ascoli, ha una trasferta delicata a Perugia, praticamente uno spartiacque: vincendo, gli emiliani avrebbero la salvezza quasi in tasca e potrebbero pensare a qualcosa di più. Con un ko invece, i canarini finirebbero nella bagarre salvezza e rilancerebbero un Perugia che oggi disputerebbe i playout col Cosenza. Il turno si apre alle 12.30 con Benevento-Spal, cioè il confronto fra le penultime: chi la vince può ancora sperare di riagganciare i playout ma nulla di più, la situazione è grave per entrambe e la C è dietro l’angolo. LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Sudtirol e Parma-Palermo: che partitissime!

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Genoa-Reggina 1-0), la 31ª giornata di Serie B prosegue oggi con otto gare. Fra le sei partite delle 14, spiccano i due match clou. Il Cagliari ospita il lanciatissimo Sudtirol, issatosi al 3° posto, chiamato a rispondere alla vittoria del Genoa secondo, ora a +8 su di loro. Il club altoatesino, debuttante assoluto in B, non vuole più fermarsi anzi, nessuno è riuscito a stopparli nel 2023. Se ci fosse stato Bisoli in panchina dalla prima giornata, vista la media punti tenuta con lui, ora il Sudtirol contenderebbe il 2° posto al Genoa. Ma il Cagliari farà di tutto per ridimensionare gli altoatesini, dovendo rafforzarsi in zona playoff (ora è sesto): con Ranieri, l’Unipol Domus è un fortino inespugnabile (dal suo arrivo solo vittorie in casa e uno 0-0 col Genoa) e oggi sarà gremitissimo, vincere poi vorrebbe dire portarsi a -3 dagli altoatesini e dunque insidiarli nella conquista del 3° posto (che ai playoff garantisce la promozione in A con 4 pareggi). Bisoli, che giocò e allenò il Cagliari, sogna un pesce d’aprile alla sua ex squadra, Ranieri vuole ancora inseguire il 2° posto, cioè la A diretta, almeno finché l’aritmetica lo consentirà. L’altra grande sfida è Parma-Palermo. Dopo l’ultimo turno, i siciliani di Corini hanno scalzato dalla zona playoff proprio gli emiliani che ora sono noni in classifica a un punto dai rosanero, è dunque una sorta di spareggio per farli, anche se entrambe le squadre hanno i mezzi per disputarli. Per il Parma, è un’occasione d’oro: il Palermo di Corini si presenterà al Tardini con 9 indisponibili, di cui almeno sette potrebbero essere titolari. In più, lo stesso bomber Brunori, al rientro dopo un infortunio, dovrebbe partire dalla panchina. Riuscirà ad approfittarne la squadra di Pecchia che deve anche riscattare il brutto ko di Como di prima della sosta? Nelle altre gare delle 14, trasferta delicata per il Pisa, quinto in classifica, che fa visita al Cosenza, i calabresi sono reduci dal colpo grosso in casa della capolista Frosinone e con 9 punti conquistati nelle ultime 4 uscite danno l’impressione di potersi salvare direttamente. Il Como, pur dichiarando di voler pensare solo alla salvezza, è di scena a Venezia, coi lagunari che oggi disputerebbero i playout col Cosenza. I lariani, dovessero imporsi, entrerebbero a tutti gli effetti in lizza per un posto ai playoff. Discorso analogo per la Ternana che fa visita alla Spal: dal ritorno di Lucarelli in panchina, la squadra gira e buon per le avversarie che abbia raccolto meno di quanto meritasse. Per la Spal di Oddo invece, è quasi un’ultima chiamata: i ferraresi oggi sarebbero retrocessi, bisogna invertire la rotta giacché la salvezza diretta oggi dista 5 punti. Lo stesso discorso vale anche per il Brescia che va ad Ascoli: i lombardi, crollati all’ultimo posto a 28 punti come la Spal, cercano ancora il primo acuto del 2023, ci proveranno in casa dei marchigiani che, dopo aver fatto bene nelle prime gare della gestione Breda, prima della sosta hanno raccolto tre sconfitte di fila e con un altro passo falso rischiano di essere risucchiati nella bagarre salvezza. Due le sfide delle 16.15. Per la capolista Frosinone, una trasferta da prendere con le pinze a Perugia: gli umbri cercano i punti salvezza (e mercoledì recuperano la gara della 29ª giornata con la Reggina rinviata per rischio sismico), i ciociari devono dimostrare che il ko interno di prima della sosta col Cosenza è stato un incidente di percorso. Per gli scommettitori comunque, il Frosinone è già in A: non accettano puntate sulla loro promozione, la si dà per scontata, visti gli 11 punti di vantaggio sul Sudtirol terzo, a otto giornate dalla fine. Il Bari invece, proverà a riprendersi il 3° posto ospitando il Benevento, l’altra grande delusione stagionale che non può più fallire (è a -3 dai playout e a -4 dalla salvezza diretta). Il turno si chiude domani col posticipo Modena-Cittadella, fischio d’inizio alle 16.15. LEGGI TUTTO