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    Donnarumma, Zenga azzarda: “Può andare alla Roma”

    “Donnarumma lo conosco bene perché ho avuto la fortuna di incontrarlo tante volte qui a Milano. Ho avuto modo di parlarci e di stare con lui e mi ha sempre dato l’impressione di essere un ragazzo molto sereno, molto sicuro di sé, con la capacità di farsi scivolare addosso le problematiche e di concentrarsi sul momento per fare bene. E questa è una grande forza, perché se ci concentriamo sempre sui problemi, ad esempio nel suo caso il contratto, perdiamo di attenzione e di forza”. In una diretta Instagram, l’ex portiere dell’Inter, della Sampdoria e della Nazionale italiana Walter Zenga ha commentato il possibile futuro del collega di reparto, titolare degli Azzurri ad Euro2020 e ormai prossimo al definitivo addio al Milan (il contratto, che non sarà rinnovato, scadrà ufficialmente il 30 giugno): “Andrà alla Juve con Szczesny alla Roma? Secondo me Donnarumma può andare alla Roma. Sarebbe molto più facile – senza entrare nel discorso agenti, Raiola, commissioni – è molto più facile che un giocatore libero vada in una squadra, piuttosto che comporti prima la cessione di un altro calciatore sotto contratto”. LEGGI TUTTO

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    Juve-Donnarumma, c'è da sciogliere il nodo Szczesny

    TORINO – Paolo Maldini l’ha benedetto, adesso tocca a Gigio Donnarumma. O meglio, a Mino Raiola, che di solito in questi casi non fa mai annoiare nessuno. Perché è giusto che la Juventus debba essere considerata in corsa per l’ormai ex portiere del Milan e attualissimo portiere della Nazionale, ma in giro per l’Europa i tentacoli dell’agente italo-olandese sono orientati un po’ ovunque. Esistono più soluzioni, nessuna delle quali al momento sembra prevalere sulle altre. Ci sono gli ex campioni d’Italia, ma c’è anche il Barcellona; c’è il Paris Saint-Germain e pure il Manchester United. L’elemento comune? Tutte e quattro le società in questione hanno a che fare con portieri titolari eventualmente da piazzare: come Marc André ter Stegen per i catalani, oppure Keylor Navas per i francesi (che non avrebbero tutta questa voglia di sistemarlo altrove, eppure Gigio tenta parecchio), o ancora David de Gea per gli inglesi. A Torino, invece, Wojciech Szczesny e il suo entourage non hanno ricevuto segnali relativi a una cessione imminente. Fino ad ora, s’intende.

    Donnarumma, futuro alla Juve?

    Eppure quello di Donnarumma è nome appetitoso anche dalle parti della Continassa, dove considerano il 22enne in uscita dal Milan come una potenziale occasione da non farsi sfuggire. Il cartellino costa zero, basterebbe (si fa per dire…) pagare un lauto ingaggio al portiere – che passerebbe dai 6,5 milioni sinora percepiti a una decina di milioni netti – più una sontuosa commissione a Raiola. Uno che, di solito, in queste situazioni non fa sconti, eppure i rapporti con la dirigenza bianconera sono talmente buoni che immaginare Gigio nuovo numero 1 della Juventus non è un’eresia.

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    Calciomercato Juve, Szczesny Premier

    È tutta una questione di opportunità: vale per chiunque, a maggior ragione in vista di una sessione di mercato fortemente condizionata dalla pandemia. Ricavi ridotti al minimo, quindi, necessità di aguzzare l’ingegno e inventarsi piste e prospettive che, magari, in altri contesti nessuno avrebbe mai aperto. Prendete Wojciech Szczesny: ha 31 anni, dall’estate 2017 è il guardiano dei pali della Juventus e nonostante qualche incertezza di troppo (vedi il gol subito domenica a Udine, oltre agli errori ripetuti nell’ultimo derby e al pasticcio contro il Porto in combutta con Rodrigo Bentancur) sarebbe tuttora un’ottima garanzia per l’oggi e per il domani.Guarda la gallerySzczesny-Juve, avanti insieme: il polacco prolunga fino al 2024

    E la situazione non cambierebbe granché se non fosse che la dirigenza bianconera sta alla finestra da un pezzo per capire come portare a termine la complessa operazione Gigio Donnarumma ed è esattamente questo il momento in cui provare a ricavare una buona plusvalenza dalla cessione di Szczesny è tutto tranne che una cattiva azione, dettata dall’avidità del club di turno. È diverso, anzi è l’opposto: in questo periodo storico alla Continassa la parola “plusvalenza” è praticamente un comandamento e il fatto che il polacco a giugno pesi per quasi 7 milioni a bilancio autorizza tutti i calcoli del caso. In soldoni: se arrivasse un’offerta dai 20 milioni in su, beh, ci si metterebbe a tavolino senza alcun dubbio. Anche se l’ex Arsenal non è stato cacciato di casa da nessuno…

    Guarda la galleryJuve, da Donnarumma a Depay: la Top 11 dei parametri zero

    Non è una contraddizione, ma solamente il frutto dell’inevitabilità di una contingenza che rischia di rendere necessari anche sacrifici eccellenti. La Juve, per altro, non è obbligata a vendere Szczesny, ma nel mercato nulla succede per caso. E il fatto che intermediari in giro oltre Manica abbiano già sondato il terreno per capire quanto il polacco piaccia ai top club della Premier League non ha niente di occasionale. Fonti inglesi, a proposito, confermano che il Chelsea avrebbe mostrato un certo gradimento dinanzi al profilo del portiere bianconero, al pari dell’Everton di Carlo Ancelotti.

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    Juve, Szczesny: “Gruppo fantastico. Pirlo ha le idee chiare”

    TORINO – “Siamo convinti che il lavoro proposto dal mister Andrea Pirlo sia quello giusto, dal suo arrivo abbiamo sempre avuto le idee chiare. C’è una sensazione di crescita. Dobbiamo migliorare, questo è sotto gli occhi di tutti, ma ora ci giochiamo tutta la stagione e dobbiamo capire l’importanza del momento. Ci sono differenze tra questa Juve e quelle passate? Questo è un gruppo fantastico, pieno di campioni, uno dei migliori avuti in 4 anni qui”. Queste le parole di Wojciech Szczesny dopo la vittoria della Juventus per 3-0 sullo Spezia nell’anticipo del turno infrasettimanale. L’estremo difensore nel finale ha respinto il rigore di Galabinov, tenendo la sua porta inviolata: “Mi aspettavo un rigore centrale e l’intervento è  stato facile”. E in vista del match contro il Porto: “Da stasera prenderei solo il risultato – ha scherzato -. Per vincere tutte le partite servono idee chiare. Dobbiamo fare il nostro gioco per tutti i 90′ mentre oggi nel primo tempo non abbiamo giocato bene”. Szczesny brilla anche di autostima: “Non mi permetto di considerarmi tra i primi cinque portieri al mondo. Certe classifiche le lascio ad altri, io penso a fare al meglio il mio lavoro”, ha concluso ai microfoni di Sky Sport.

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    La Juve non molla lo scudetto: Morata-Chiesa-Ronaldo, tris allo Spezia LEGGI TUTTO