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    De Rossi-Spal, è finita: Tacopina lo manda via, ufficiale

    Spal, avventura finita per De Rossi Subentrato a stagione in corso, De Rossi alla Spal ha vissuto pochi sorrisi e tante situazioni negative. Più alti che bassi per riassumere in breve e senza una via di mezzo. Due vittorie nelle ultime sette partite contro Reggina e Parma sono gli unici picchi di felicità vissuti dai […] LEGGI TUTTO

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    In B Spal-Venezia made in Usa

    TORINO – In B, mentre Reggina e Brescia si confermano sole in testa, oggi alle 16.15 col posticipo Spal-Venezia (su Sky, Dazn ed Helbiz Live) si chiude la 5ª giornata. E’ una sfida made in Usa: a casa di Joe Tacopina, sbarca la società di cui l’avvocato statunitense era proprietario prima di spostarsi a Ferrara, ceduta al connazionale Duncan Niederauer che era già suo socio. La Spal è in crescita: dopo il preoccupante ko dell’esordio (1-3 dalla Reggina), ha pareggiato ad Ascoli, battuto il Cagliari 1-0 e rimontato 2 gol nel 2-2 del San Nicola del precedente turno. Il Venezia può essere un buon test per le ambizioni dei ferraresi di Venturato, oggi privi di Arena e Murgia ma Peda rientra dalla squalifica. Il Venezia è ancora un’ipotesi, non solo per le scorie ereditate dalla retrocessione che rendono freddina la piazza. I 4 punti in classifica sono arrivati in maniera un po’ fortunosa (vittoria in casa Sudtirol, condannato da un’autorete nel finale, pari in rimonta in casa del Cittadella, che aveva fatto di più). Dopo il ko interno nell’esordio col Genoa (1-2), nell’ultimo turno è arrivata la preoccupante sconfitta interna col Benevento (0-2). La squadra è ancora in assemblaggio, il finlandese Pohjanpalo sulla carta è un gran colpo per l’attacco ma è ancora spaesato. Così come l’ultimo botto del mercato, il russo Cheryshev, che oggi parte dalla panchina, arrivato indietro di condizione. Il tecnico Javorcic invita la squadra a essere più resiliente. Ma se dovesse andare male anche oggi, la situazione inizierebbe a farsi pesante, anche per lui. E oggi mancheranno i due terzini titolari, Haps e Zampano.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Da Bernardeschi a Commisso, da Chiellini a Krause: quel curioso cambio di mercato tra Italia e Nordamerica

    TORINO – A volerci ricamare sopra, non sarebbe neppure complesso disegnare uno scenario geopolitico con gli Stati Uniti intenti a fagocitare il calcio italiano e interessati a innervare il loro “Soccer” con i nostri calciatori. Ma, appunto, di fantapolitica si tratta o, per meglio dire, di una affascinante coincidenza che ribadisce come siano forti i legami con quel Paese in cui gli italiani sono emigrati a milioni. E così ora gli incroci e le contaminazioni riguardano anche il calcio con due differenti direttrici: in Serie A sbarcano i miliardari (spesso di ascendenze italiche) e i fondi di investimento a comprare i club; nella major League si trasferiscono i giocatori italiani che sono alla fine a o “ai tre quarti” della propria carriera agonistica. Ben tre campioni d’Europa brilleranno nel campionato Usa: Giorgio Chiellini a Los Angeles, Federico Bernardeschi e Lorenzo Insigne a Toronto. Dove, peraltro, c’è anche Mimmo Criscito che potrebbe perfino trovare qualche spazio come risolutore delle tensioni internazionali visto che vanta il rarissimo, se non unico, privilegio di aver giocato anche nel campionato russo per ben sette anni con lo Zenit di San Pietroburgo.  
    ITALIA-USA E se i giocatori azzurri esercitano un gran fascino tra i tifosi a stelle a strisce, altrettanto succede con i nostri club per gli investitori. Intanto perché possono acquistare società dal grande prestigio stoico ma dal valore attualmente basso in conseguenza della crisi e delle difficoltà che attanaglia il nostro calcio: un discorso, questo, che riguarda soprattutto i fondi di investimento. Poi perché spesso subentra l’orgoglio delle origini che spinge a investire da “padroni” nel paese degli antenati partiti a cercare fortuna negli Usa: da Commisso a Saputo, da Krause a Tacopina ad Aiello e molti altri. Resta da capire, ora, se questo sbarco determinerà anche delle linee di condotta comuni dal punto di vista politico: “cartelli” che per ora, almeno in Serie A, non si sono consolidati. Ma il futuro preme e la Figc, per porre un limite alla crisi finanziari di un movimento che continua a perdere un milione al giorno, vuole inserire nel giro di un paio d’anni dei limiti come il Salary Cap in chiave mercato: un discorso che funziona nelle Leghe americane dove, però, non ci sono le retrocessioni. Sarà interessante, così, vedere se nell’asse Italia-Usa si consoliderà meglio il flusso dei proprietari verso la Serie A o dei calciatori verso la Major League. LEGGI TUTTO