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    Ten Hag appeso a un filo: “Abbiamo bisogno di tempo…” Aston Villa capolinea?

    Sono tante le tematiche affrontate e approfondite dal tecnico, ma è la pachina traballante dell’olandese a concentrare le attenzioni dei tifosi e addetti ai lavori. Secondo alcune indiscrezioni, una sconfitta a Birmingham sarebbe fatale. “Non voglio parlare di altro” ha sibilato il mister a una domanda inerente al suo futuro incerto. Sembrebbe che la dirigenza dello United abbia anche tentato un sondaggio con Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, che però avrebbe immediatamente scartato.
    Le dichiarazioni di Ten Hag
    L’allenatore ha aperto la conferenza stampa analizzando il collettivo che spesso non si comporta da squadra e sul rendimento di Ugarte: “Siamo insieme, la proprietà, il team dirigenziale e lo staff. Abbiamo acquistato di nuovo giocatori nuovi e giovani e dobbiamo integrarli. Come Ugarte, la posizione n. 6 era assolutamente una delle posizioni che volevamo ingaggiare questa stagione, ma ha bisogno di tempo per integrarsi. Nel calcio di alto livello, non hai tempo. Deve abituarsi al nostro modello di gioco, ai suoi compagni di squadra, all’intensità della Premier League. Quindi ha bisogno di tempo”.
    Sul ritorno in campo di Hojlund: “Sono molto contento. Penso che abbia avuto un buon ritorno, ma non siamo riusciti a farlo giocare nei primi due mesi della stagione. Spero che ora sia in forma e che continui a migliorare la forma fisica. Deve anche essere costantemente in forma questa stagione e questo ci aiuterà. Quindi ci sono sicuramente più aree in cui miglioreremo, e poi questa squadra potrà crescere vedremo dove saremo alla fine della stagione”.
    A far discutere è stata la doppia espulsione, tra campionato ed Europa League di Bruno Fernandes. La prima annullata, mentre in coppa ha lasciato i compagni in inferiorità numerica contro il Porto:  “Il cartellino rosso è stato annullato per Bruno, quindi è stato riconosciuto che è stato un errore domenica. È stato molto sfortunato a Porto e ha dato tutto per fare gol. Era al momento giusto, nel posto giusto, ma è arrivato dal lato cieco. Quindi non la definirei indisciplina. L’altra parte, sì, dobbiamo migliorare, questo è sicuro. Siamo stati molto disciplinati e per i primi 25 minuti nel posizionamento. Abbiamo creato occasioni, al momento giusto, abbiamo accelerato il gioco. Sicuramente, possiamo migliorare e dobbiamo migliorare se vogliamo che sia un successo. Possiamo ottenere successi come nelle ultime due stagioni, vincendo trofei, solo quando miglioriamo, quindi sicuramente lavoreremo su questo”.
    La squadra ha un problema di concentrazione durante le partite? “Cos’è un problema mentale? Parliamo di una gamma, uno spettro di argomenti e devi affrontarli nel modo giusto. Quindi questa squadra ha fiducia, non ci rinuncia. In quella gamma di mentalità, hanno una mentalità forte ma, in altre parti, devono fare un passo avanti. Se vuoi vincere trofei, in alcune aree, dobbiamo migliorare”. LEGGI TUTTO

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    United, sicuro che il problema sia Ten Hag? Quando ci sarà la decisione finale

    La rivincita di ten Hag
    Cosa che, va detto, non capita molto spesso. Dunque, la vittoria in FA Cup è stata definita dal popolo rosso di Manchester come la vittoria dell’allenatore. Il tecnico olandese, presentatosi a Wembley come un condannato a morte in attesa di percorrere il corridoio finale verso il patibolo, ne è uscito qualche ora dopo da trionfatore, con il sorriso e il piglio di chi sa di aver compiuto una discreta impresa, e soprattutto di aver reso la vita molto più difficile a chi dovrà decidere se concedergli un’altra opportunità o invece rimuoverlo dall’incarico. D’altronde, per molta parte del popolo dello United il problema non è mai stato lui. Chi ne difende l’operato, (e sono tanti), fa notare che i numeri e i risultati ottenuti dall’ex Ajax sono tutt’altro che terribili, come invece si tende a far credere. 
    Ten Hag, per esempio, è il primo tecnico dei Red Devils che dal 2017 è riuscito a vincere due trofei consecutivamente (la Carabao Cup della scorsa stagione e la FA Cup conquistata sabato). L’olandese ha giocato 3 finali in 2 stagioni, e nonostante i disastri collezionati quest’anno ancora detiene la più alta percentuale di vittorie del post Ferguson (59.8%). Inoltre, anche comparando i suoi risultati con quelli ottenuti da due mostri sacri come Guardiola e Klopp, qualche dato interessante salta fuori: per esempio, nelle prime 50 partite sulla panchina dei Diavoli Rossi, Ten Hag ha ottenuto 35 vittorie. Guardiola e Klopp, invece, nelle prime 50 gare con City e Liverpool avevano collezionato rispettivamente 29 e 23 successi.
    I nomi per il post ten Hag
    Insomma, nonostante i tanti record negativi infranti in questa stagione, soprattutto dopo la conquista della FA Cup (e con essa anche dell’Europa League), la posizione del cinquantaquattrenne di Haaksbergen, almeno agli occhi dei tifosi, si è fortemente rafforzata. Sfortunatamente per lui, però, difficilmente l’opinione dei tifosi condizionerà più di tanto le valutazioni che Jim Ratcliffe (nuovo potentissimo comproprietario del club) e Dave Brailsford (il direttore sportivo) stanno già facendo. Già prima della finale di FA Cup, infatti, erano stati avviati i contatti con alcuni possibili sostituti, fra cui Kieran McKenna, giovane allenatore artefice del miracolo Ipswich Town, ma soprattutto Thomas Tuchel, Mauricio Pochettino e Thomas Frank.
    La decisione verrà presa entro questa settimana, valutando quelle che, dal punto di vista sportivo, sono le aree che andranno migliorate per riportare il club ai fasti di un tempo, e, di conseguenza, se il progetto di ten Hag è compatibile con il modello di sviluppo architettato. A febbraio, dopo aver rilevato il 27,7% del club, Ratcliffe aveva assicurato che prima di prendere qualsiasi decisione si sarebbe accertato che essa conducesse il club a “camminare verso la soluzione giusta, e non a correre verso quella sbagliata”. Ora toccherà capire se questa giusta direzione porta o meno verso una conferma dell’olandese. LEGGI TUTTO

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    Rivincita Ten Hag: “Due trofei in due anni, se lo United non mi vuole…”

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    Folle United: prima si fa rimontare poi Mainoo al 97′ regala 3 punti a Ten Hag

    Il Manchester United torna alla vittoria dopo il pareggio contro il Tottenham e il ko in casa del Nottingham. I Red Devils, nel match valevole per la 22ª giornata di Premier League, hanno vinto in casa del Wolverhampton al termine di una sfida infinita e ricca di emozioni con il risultato di 4-3. Gli ospiti sbloccano il punteggio con Rashford al 5′ su assist di Hojlund. L’attaccante inglese risponde così sul campo alle critiche degli ultimi giorni dopo la vicenda che lo ha visto al centro delle attenzioni per aver saltato un allenamento fingendosi malato. Su di lui, inoltre, ci sarebbe l’interesse del Psg qualora Mbappé dovesse partire. È l’ex centravanti dell’Atalanta a realizzare la rete del raddoppio per la squadra di Ten Hag al 22′. Poi Sarabia accorcia le distanze al 71′ su calcio di rigore prima della rete di McTominay. I Wolves si rifanno sotto segnando il 2-3 con Kilman e al 95′ è Pedro Neto a realizzare la rete del 3-3. Il match però sembra non voler finire mai e il gol del definitivo 4-3 per la squadra di Ten Hag la realizza Mainoo al 97′.
    West Ham-Bournemouth 1-1
    Nel corso della serata sono scesi in campo anche West Ham e Bournemouth, che si sono affrontati all’Olympic Stadium. Ad aprire la sfida per gli ospiti ci ha pensato Solanke dopo appena 3′ di gioco, con il primo tempo che si è chiuso sul punteggio di 1-0. Nella ripresa i padroni di casa hanno rialzato la testa trovando il gol del pareggio Ward-Prose con un calcio di rigore realizzato al 61′. In generale il match è rimasto in sostanziale equilibrio per gran parte della sua durata e si è concluso con il risultato finale di 1-1. Per gli Hammers si è trattato del terzo pareggio consecutivo, che è valso la conferma del sesto posto in classifica. Il Bournemouth, invece, resta al 12º posto in Premier League a 26 punti.  LEGGI TUTTO

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    Sancho, Ten Hag sbugiardato da Dortmund: “Ma quale problema di disciplina…”

    DORTMUND (Germania) – Un rapporto mai decollato. È stato quello tra il tecnico olandese del Manchester United Erik ten Hag e il talento anglo-giamaicano Jadon Sancho, ai margini della rosa dei Red Devils in questo primo scorcio di stagione e appena tornato – in prestito secco semestrale – al Borussia Dortmund. Proprio l’amministratore delegato del club tedesco, Hans-Joachim Watzke, è intervenuto ai microfoni di Sky Deutschland per smentire le voci riguardanti il carattere ‘particolare’ del neo-numero dieci giallonero: “Al mio arrivo ho fissato degli standard a livello di disciplina e fa parte del mio lavoro controllare che vengano rispettati”, dichiarò Ten Hag durante una conferenza stampa dello scorso settembre.
    Le parole di Watzke
    “Jadon Sancho a volte arriva tardi. Il suo orologio biologico non è così sviluppato. Ma non è qualcosa che mette di cattivo umore. È un ragazzo molto dolce. Ogni tanto, capitava semplicemente che si presentasse in ritardo. Bisogna affrontarlo. Ora voglio vedere se sarà puntuale in allenamento, ma anche come riceve e gestisce la palla. L’ho visto in allenamento e la palla è ancora sua amica. È soltanto che non gioca da molto tempo, ma non ha alcun problema di disciplina. Ogni tanto gli esperti lo confondono con Dembélé”, le parole del dirigente del Borussia Dortmund. LEGGI TUTTO

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    Lo United trema, calma Ten Hag: “Non penso mai a scenari negativi”

    Manchester United-Bayern Monaco, le dichiarazioni di Ten Hag
    Erik ten Hag ha analizzato la gara contro il Bayern Monaco: “Non penso mai a scenari negativi. Pensiamo positivamente. Dobbiamo vincere per restare in Europa, conta solo questo. Nelle ultime settimane abbiamo dimostrato che quando siamo al meglio possiamo farcela. Non penso a vincere la competizione quando si inizia la stagione. Abbiamo l’opportunità, non è nelle nostre mani. Sapevamo cosa dovevamo fare”. Sul momento della squadra: “Non siamo stati costanti ma abbiamo fatto buone prestazioni. Se abbiamo lo spirito giusto possiamo battere qualsiasi avversario. Le partite contro Chelsea, Everton, Galatasaray danno speranza. So che questa squadra può raggiungere livelli davvero alti”. Sullo stadio: “L’Old Trafford non è un bel posto in cui venire come avversario. Spero che i tifosi siano con noi. Da quando sono qui ho sempre percepito un forte legame tra la squadra e i tifosi. Anche quando abbiamo avuto grandi battute d’arresto. Ma dobbiamo assumerci la responsabilità e stimolarli”. In chiusura sul dubbio Lindelof: “Abbiamo ancora un allenamento. Non sono sicuro di chi sarà disponibile domani, c’è un punto interrogativo sulla possibilità di Victor di farcela. Vedremo”. LEGGI TUTTO

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    “Sancho, divieto di ingresso: bandito dal centro di allenamento dello United”

    MANCHESTER (Regno Unito) – È rottura tra il Manchester Utd e Jadon Sancho. Il club inglese ha messo fuori rosa l’attaccante inglese, acquistato nel 2021 dal Borussia Dortmund per oltre 100 milioni di euro, per il comportamento avuto nei confronti del manager Erik ten Hag.
    Sancho-United, è rottura: il motivo
    Secondo quanto riferisce l’emittente inglese Sky Sports Uk, Sancho sarebbe stato addirittura bandito da tutte le strutture del club a Carrington tanto da non poter nemmeno pranzare con i compagni di squadra. Proprio alcuni dei calciatori dello United, tra cui i nazionali Rashford, Maguire e Shaw, avrebbero tentato una mediazione tra Sancho e Ten Hag ma senza esito. LEGGI TUTTO

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    Ten Hag e i motivi dell’esclusione di Sancho: botta e risposta sui social

    Al termine della partita proprio l’allenatore è stato incalzato con una domanda precisa riguardo l’attaccante inglese e sul perché fosse stato escluso dal match contro i Gunners: “Non lo abbiamo selezionato in base alle sue prestazioni in allenamento. Devi raggiungere il massimo livello ogni giorno qui. Posso fare delle scelte e lui, in questa partita, non è stato chiamato”. Pronta la risposta dello stesso centravanti sui propri social… LEGGI TUTTO