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    Torino, Giampaolo vuole Caprari: si ridiscute con la Sampdoria

    TORINO – Giampaolo insiste, vuole Caprari. Ed ha spinto Vagnati a cercare di ricucire con il collega Osti dopo lo strappo con Ferrero per la trattativa Linetty. Ma forse un po’ di “polverone” serve a sdrammatizzare e a risedersi in un tavolo per riprendere il discorso (o i discorsi). Il neo tecnico granata ha avuto per un anno il giocatore, che nell’ultima stagione ha militato con alterna fortuna nel Parma, e ne apprezza le qualità. Soprattutto lo considera importante nel spaccare la partita: Caprari, infatti, può giocare sia da punta, sia da secondo attaccante ma anche da esterno e in certi frangenti pure da trequartista. La Samp chiede tanto (8-10 milioni) ma lascia intendere che ci sono margini di trattativa e in questo Vagnati proverà ad entrarci con le dovute cautele. Con i blucerchiati, tra l’altro, si parlerà ancora di Linetty, un nome che i granata non lasciano ancora cadere nel vuoto delle trattative a perdere ma che in queste ultime ore si è avvicinato molto alla Fiorentina. Sempre a centrocampo, per il ruolo di mezzala, torna ad essere rispolverato il nome di Antonin Barak, 25 anni, di nazionalità ceca e nell’ultima stagione al Lecce dove per poco non è riuscito a contribuire alla salvezza della squadra persa solo nell’ultima giornata. Il giocatore è di proprietà dell’Udinese che dopo la partenza di Fofana verso la Francia e le diverse richieste che continua a ricevere per De Paul si è presa un po’ di tempo. Il giocatore è considerato interessante e su di lui c’è qualità e prezzo.
    Torino, due calciatori positivi al Covid-19

    I granata, tra l’altro, sono in attesa di chiudere il discorso burocratico con Lucas Biglia, 34 anni, argentino che si è appena svincolato dal Milan. Le due parti hanno già trovato un accordo sulla base di due milioni netti a stagione più un’opzione su quella successiva che scatterebbe automaticamente nel momento in cui dovesse raggiungere un certo numero di presenze. Verbalmente è tutto a posto ma manca ancora la firma che potrebbe arrivare da un momento all’altro.  […]
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    Torino, 5 aiuti per Giampaolo

    TORINO – C’è sempre un 13 di mezzo. Perché Giampaolo sarà il 13° allenatore utilizzato da Cairo dal 2005 e giusto 13 anni fa sempre Giampaolo fece scrivere dal suo avvocato, in una nota trasmessa agli organi di informazione: «Pur nella consapevolezza del danno economico che ne deriverà, rinuncio a tornare a Cagliari. L’orgoglio e la dignità non hanno prezzo». Cellino gli aveva appena chiesto di ricominciare a guidare il Cagliari, dopo averlo già esonerato due volte: l’ultima, un mese prima. Ma per Giampaolo era davvero troppo, ormai. Rinunciò ai soldi, rinunciò a tutto: però è vero, «l’orgoglio e la dignità non hanno prezzo». Soprattutto certe volte, quando la frase suona ancor più vera. Giacché a questo mondo anche i compromessi possono ammantarsi di una loro onesta motivazione vincente, tra buon senso, realismo e ragion di stato. Ma certe volte, per l’appunto. Non sempre. Da oggi questo signore di 53 anni da poco compiuti, reduce dalla maledetta e brevissima avventura al Milan (7 partite al comando, esonero già all’inizio dell’ottobre scorso: tutto davvero molto diabolico), è chiamato a restituire al Toro proprio «orgoglio e dignità», con l’entusiasmo in mezzo come maionese. Una nuova impresa: un’impresa ciclopica, dopo quella già compiuta da Longo, ovvero tenere la squadra attaccata al respiratore e condurla alla salvezza. Giampaolo ha rescisso col Milan e firmato col Toro un biennale dalle cifre inferiori, un milione e mezzo netti a stagione, bonus a parte: evidentemente ha molto coraggio.
    Ansaldi rinnova con il Torino
    Perché sapeva bene, il tecnico, che poi avrebbe avuto a che fare con un Cairo divenuto proverbiale ormai da anni e anni: con le sue promesse altisonanti, con le sue giustificazioni a posteriori, con le sue omissioni palesi e ripetute, con i suoi braccini, la sua linguetta e le sue smorfie, ma anche con le sue pressioni, le sue pretese, le sue ingerenze e pure quell’abitudine consolidata, quando le cose vanno male, a giocare allo scaricabarile. Cioè lo sport più praticato da questo Torino: anche più del calcio. Sapeva anche (sempre Giampaolo) che avrebbe poi avuto a che fare con una “semi-società”. Qui il problema non è certo Vagnati, in sé e per sé. Ovvero il ds inserito nel club a inizio maggio da Cairo, che intanto aveva già mandato allo sbaraglio e poi gambizzato Bava, retrocesso dopo neanche 12 mesi e riportato al vivaio. Il Torino di Cairo è da sempre una “semi-società”. Dimezzata, stretta e costretta come un cuscino messo sottovuoto, stitica nel numero di professionisti di livello (e alcuni indossano cariche “non realistiche”), scarna da 15 anni, inevitabilmente non efficiente a 360 gradi nella gestione quotidiana. E mostruosamente Cairo-centrica: pissi pissi compresi. […]
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    Torino Primavera, ufficiale: panchina a Cottafava

    TORINO – Importante novità in casa del Torino: la formazione Primavera dei granata dalla prossima stagione avrà in panchina un nuovo tecnico. “Il Torino Football Club è lieto di comunicare che Marcello Cottafava è il nuovo allenatore della Primavera. Cottafava, che sarà coadiuvato dal vice Michele Coppola, è nato l’8 settembre 1977 a Genova. Ex calciatore professionista, ha vestito, tra le altre, le maglie di Treviso, Lecce, Triestina, Gubbio, Latina e Spal. Proprio nella Società emiliana ha iniziato la carriera da tecnico allenando dapprima l’Under 17 e nei due anni successivi la Primavera. Nell’ultima stagione ha guidato la formazione Primavera della Sampdoria. Il Torino Football Club ringrazia il tecnico Marco Sesia e tutto il suo staff per il lavoro svolto nello scorso campionato”.

    Ecco lo staff tecnico della formazione Primavera per la nuova stagione:
    ALLENATORE: Marcello CottafavaALLENATORE IN SECONDA: Michele CoppolaPREPARATORE DEI PORTIERI: Gianfranco RandazzoPREPARATORE ATLETICO: Vincenzo FrancoCOLLABORATORE TECNICO: Andrea Licciardi LEGGI TUTTO

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    Torino, Giampaolo è già sulle spine

    TORINO – Non c’è affatto da stupirsi che Giampaolo sia già sulle spine: d’altra parte sarebbe stato strano il contrario, conoscendo il tecnico. Nelle sue tante chiacchierate pre-contrattuali con Vagnati e Cairo, l’allenatore aveva ampiamente chiarito le proprie esigenze. E a maggior ragione lo ha fatto in queste ultime settimane e poi in questi ultimi giorni, valutando di volta in volta la piega delle trattative in corso. Così come Vagnati, anche Giampaolo si è già accorto dell’esistenza di un doppio Cairo: ma sempre meglio lo comprenderà sulla propria pelle, strada facendo. Anche perché non ci risulta che il presidente del Torino sia stato benedetto da illuminazioni sulla via di Damasco. Al massimo, Damascan: ma inteso come uno dei problemi da risolvere, anche se di certo uno dei minori (il giovane attaccante moldavo, reduce dal prestito al Fortuna Sittard, è sul mercato: se il Torino non riuscirà a monetizzare, discuterà con lui di prolungamento oltre la scadenza del 2021, per poi avviare un nuovo prestito). Vagnati era stato il primo a consigliare calorosamente a Cairo di attuare una mezza rivoluzione, in vista della prossima stagione. E il Toro, all’epoca, non era neanche sicuro di restare in A. Ma il nuovo ds aveva subito toccato con mano tutte le problematiche gravi tra cui si dibatteva Longo: lacune palesi nell’organico, rosa sfaldata in sottogruppi, giocatori in aperta tensione con la società, calo delle motivazioni in più di un granata, distrazioni e scarsa professionalità, contratti da rinnovare e altri da dimenticare. E persino forme di anarchia, data l’inesistenza di una solida e attrezzata società al fianco dell’allenatore.
    Torino, La Gumina soluzione low cost

    Punto primo: la salvezza. Punto secondo: la rivoluzione. Questi erano i due cardini attorno ai quali ruotavano le sliding doors del Torino. Poi, raggiunta faticosamente la salvezza e dato l’ennesimo benservito a qualcuno (a Longo, in questo caso), è decollata anche ufficialmente l’operazione Giampaolo. Il 7 agosto l’annuncio. Ma gli accordi nero su bianco erano già stati trovati da giorni: e la strada tracciata da inizio maggio. Siamo al 17 agosto: e di quella rivoluzione auspicata da Vagnati, subito condivisa da Cairo e assolutamente propugnata anche dal nuovo allenatore, non si vede l’ombra. Nessuna trattativa vicina alla conclusione per quanto riguarda le cessioni più pesanti (Izzo, tanto per fare un nome), alcuni casi a dir poco spinosi totalmente aperti e ancora in bilico (Sirigu su tutti: e a noi pare soltanto una follia dar via un portierone così!) e un solo giocatore nuovo ingaggiato: il terzino sinistro Rodriguez, strappato per 3 milioni a un Milan che comunque lo aveva già levato dai propri programmi dallo scorso gennaio. Tanti sogni (da Torreira in giù), tante chiacchiere, innumerevoli sondaggi, ma poi il Torino resta sempre fermo al palo: ora tratta un 34enne svincolato per un ruolo chiave come quello del regista (Biglia). […]
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    Torino, ecco lo staff di Giampaolo. Conti allenatore in seconda

    TORINO – Il Torino ha resto noto lo staff tecnico per la stagione 2020/21. Allenatore, come noto, sarà Marco Giampaolo, mentre il vice sarà Francesco Conti, tra i fedelissimi del tecnico ex Milan. Stefano Rapetti, invece, ricoprirà il ruolo di responsabile dei preparatori atletici, che saranno Samuele Melotto e il confermato Paolo Solustri. Collaboratori tecnici: Daniele Croce, Salvatore Foti e Fabio Micarelli. Come preparatore dei portieri, confermato Paolo Di Sarno. 
    Lo staff
    Allenatore: Marco GiampaoloAllenatore in seconda: Francesco ContiResponsabile Preparatori Atletici: Stefano RapettiPreparatore Atletico: Samuele MelottoPreparatore Atletico: Paolo SolustriCollaboratore Tecnico:Preparatore dei Portieri: Paolo Di Sarno LEGGI TUTTO

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    Torino, Longo recupera Izzo per Bologna: Singo non convocato

    TORINO – L’allenatore del Torino Moreno Longo ha convocato 23 giocatori per la partita di stasera al Dall’Ara di Bologna, che concluderà la stagione dei granata e dei felsinei. Nelle fila piemontesi torna Izzo, che ha smaltito i recenti fastidi, mentre non ci sarà il giovane Singo.

    Portieri: Rosati, Sirigu, Ujkani.
    Difensori: Aina, Ansaldi, Bremer, Celesia, Djidji, Enrici, Ghazoini, Izzo, Nkoulou.
    Centrocampisti: Adopo, Berenguer, Greco, Lukic, Onisa, Rincon, Sandri.
    Attaccanti: Belotti, Edera, Verdi, Zaza. LEGGI TUTTO

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    “Cairo, ti offriamo 200 milioni. Per il Toro un fondo lussemburghese”

    TORINO – È trascorsa un’ora abbondante dalla fine della conferenza stampa a dir poco surreale andata in scena nella sede torinese della “Console and Partners”, in questa elegante, prestigiosa, storica palazzina nel cuore più lussuoso della Crocetta di Torino, quando proprio Francesco Paolo Console (52 anni, ovvero il fondatore, il titolare, il presidente e il Ceo di questa società di consulenza finanziaria dal respiro internazionale) si mette in contatto con Tuttosport. Per telefono: è a Napoli. Impegnato a realizzare una nuova operazione di alto livello: «Nel pomeriggio acquisterò personalmente, cioè con un mio fondo, una storica, importante azienda napoletana, la Mecfond. Grandi presse»: industria metallurgica, stampaggio di lamiere con visione su una prossima quotazione in Borsa e su un possibile passaggio radicale nel settore dell’automotive. «Una bella realtà industriale da aiutare a crescere. Ci credo enormemente: difatti la compro direttamente io, con i miei soldi».
    Torino-Roma, le pagelle
    Curiosità: quanto spenderà tra poche ore per la Mecfond, firmando l’atto di compravendita davanti al notaio Capuano?
    «E’ un’operazione da 5 più 8 milioni» (aperta parentesi: lo risentiremo nel tardo pomeriggio. «Tutto fatto. Abbiamo firmato, ho comprato». Felice? «Felicissimo». Chiusa parentesi).
    Dottor Console, la conferenza stampa negli uffici della sede della sua società a Torino è andata malissimo: e per educazione usiamo un eufemismo. Un incontro surreale, con giornalisti che a un certo punto urlavano persino «alla pagliacciata». Allegate, le immediate reazioni infuocate della piazza, dei tifosi. Fuoco o sarcasmo che sia, comunque un volano soltanto negativo.
    «So tutto, ho saputo tutto. Mi spiace molto. Purtroppo sono stati commessi errori di comunicazione, ma non per volontà nostra: è da qualche giorno che il problema sta emergendo, purtroppo. Ma d’ora in poi la comunicazione cambierà completamente. Fermo restando che io sono solo l’advisor e quindi devo rispettare la volontà dei miei clienti. Sono loro che decidono. E loro volevano in qualche modo cercare di stanare Cairo al più presto, ora. Anche solo così, vista la sua chiusura. Quasi una forma di provocazione. Ci hanno chiesto di ospitare una conferenza quasi a tutti i costi… Mi spiace davvero, è stato un errore, ma adesso passiamo oltre, per favore. Un salto di qualità anche nella comunicazione davanti all’opinione pubblica è necessario a vantaggio di tutti. Non si deve mai dimenticare che qui si vuole comprare una squadra di calcio. E non una qualsiasi, ma il Toro. Che rappresenta una parte fondamentale e gloriosa della storia del calcio. Con tifosi molto attaccati alla fede granata. Quello che finora abbiamo fatto noi è stato creare il veicolo utile per realizzare questo progetto. Ma occorre anche tutelare il rispetto della comunicazione nei confronti dei media e dei tifosi. Proprio per questo vorrei muovere un passo in avanti e andare oltre».
    “Vogliamo il Toro: Cairo, trattiamo?”

    Allora facciamo chiarezza, per favore. I suoi imprenditori, i suoi clienti: ma chi?
    «Sono 4, al momento. Ma non posso fare nomi: abbiamo firmato un patto di riservatezza con indicate penali chiare, devo attenermi alla loro volontà di restare coperti per adesso. Finora hanno voluto proteggere la loro identità e i loro affari, visto che Cairo ripete di non voler vendere. Ma le preciso subito una cosa: la mia è un’importante e radicata società di consulenza finanziaria con interessi in tutto il mondo, con il cuore a Torino ma con sedi in molte metropoli del pianeta. In particolare gestiamo 8 fondi di cui uno totalmente mio. Creiamo business, facciamo e favoriamo affari in tutta Europa, in Cina, nel Nord America, nel Qatar, negli Emirati Arabi… E via elencando. Non metterei mai il mio nome al fianco di operazioni strampalate. La metto io la faccia, adesso. Con voi, davanti a tutti i tifosi. Per questo ho voluto parlare con lei».
    Cairo: “Vendere il Toro? Mai dopo una stagione simile”
    Sappiamo che dei 4 imprenditori coinvolti, tutti italiani, uno è quello leader e opera nella finanza. Il suo core business è soprattutto all’estero: in Europa, ma con svariati interessi anche in Italia. Ha quasi 60 anni ed è tifosissimo del Torino. Ce lo ha comunicato l’altro advisor in azione, che rappresenta direttamente l’imprenditore: lo studio Pipicella e Associati, con sede a Milano.
    «Mi ascolti: un gruppo di imprenditori e interlocutori ci ha contattato un mese fa. In azione ci sono 4 imprenditori e di questi uno è chiaramente il leader dell’operazione, sì. Anche se uno dei 3 partner possiede la stessa disponibilità finanziaria: 2 su 4 ci hanno già dimostrato autonomamente di avere le risorse per comprare il Toro e gestire una crescita nella parte sinistra della classifica, con un palcoscenico nelle Coppe europee. Tecnicamente, anche solo un imprenditore di questi 2 potrebbe acquistare il Toro e poi investire anche più di 100 milioni nella prima finestra del calciomercato». […]
    Leggi l’intervista completa nell’edizione odierna di Tuttosport LEGGI TUTTO