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    Il Pisa di D'Angelo ha un passo da A

    TORINO – Domanda: se il Pisa avesse iniziato la stagione con la conferma di Luca D’Angelo in panchina, dove potrebbe essere ora in classifica? Chissà, questo, per la piazza nerazzurra, rischia di essere il grande rimpianto della stagione. Perché da quando è tornato il panchina lo storico condottiero dei toscani, il Pisa viaggia alla media di 2 punti spaccati a partita, con la quale quasi sempre si sale in Serie A, infatti se si proietta tale media sulle 14 giornate giocate, il Pisa sarebbe davanti alla Reggina seconda. E invece  la squadra è soltanto a -2 dalla zona playoff perché sconta ancora il devastante avvio di stagione vissuto sotto la gestione di Rolando Maran che nelle prime sei giornate aveva raccolto la miseria di due punti. Col ritorno di D’Angelo, il Pisa ha riattaccato la spina e riannodato la propria storia che l’aveva visto sfiorare la A nella beffarda finale playoff persa col Monza il 29 maggio: con D’Angelo la squadra è ancora imbattuta e dal suo ritorno ha guadagnato 10 posizioni. Al momento, in B non c’è squadra più in forma e più bella da vedere del Pisa. La conferma è giunta sabato scorso nel 3-1 inflitto alla ex capolista Ternana costato la panchina a Lucarelli. Pisa straripante, capace di segnare le tre reti già nel primo tempo, che poteva finire con un vantaggio anche maggiore. A conferma che in estate, il ds Claudio Chiellini aveva svolto un gran mercato ma serviva la guida giusta per esaltarlo. Perché a Pisa avanza sempre più l’idea che la squadra attuale sia ancora più forte di quella che nella scorsa annata aveva sfiorato la Serie A. D’Angelo, rispetto alla passata stagione, dispone di una rosa più completa (soprattutto in difesa, dove qualche volta nello scorso campionato gli elementi erano contati). Ma non solo: anche il tasso tecnico si è notevolmente alzato. L’attacco sta facendo impazzire i tifosi pisani e anche il calcio di D’Angelo sta cambiando canone. Fino alla scorsa stagione, le sue squadre s’imponevano per la maggiore cifra agonistica. Ora il suo Pisa vince perché dà spettacolo. Show che arriva soprattutto dai piedi del romeno Olimpiu Morutan, 23 anni, al momento il giocatore più dotato della B, ogni volta che tocca palla è un pericolo per gli avversari perché inventa calcio a ripetizione, saltando l’uomo con facilità. Il ragazzo, cresciuto nel Cluj, nazionale rumeno, è in prestito dai turchi del Galatasaray che non potevano scegliere palcoscenico migliore per farlo maturare. Morutan gioca, assieme Tramoni, importante investimento del Pisa, a sostegno dell’unica punta, Torregrossa o Gliozzi. Da suoi piedi sono già arrivati 4 gol (alcuni, da manuale del calcio) e 5 assist. Ma lo stesso Tramoni, a 2 centri (sta giocando da poco con regolarità), si esalta ad averlo vicino, basta vedere il suo gol che ha sbloccato la gara con la Ternana, nato dall’ennesima invenzione del romeno. Completano il reparto offensivo il ritrovato Torregrossa (3 centri e 1 assist), galvanizzato dalla convocazione per la la nazionale venezuelana (già 2 reti in 2 uscite) e l’altra bella scommessa vinta sul mercato, quell’Ettore Gliozzi, 5 gol e 1 assist, che a Como già rimpiangono. Senza dimenticarsi della bandiera Gaetano Masucci, 38 anni e non sentirli, sempre pronto quando c’è bisogno di lui (3 gol in questo campionato dove sta segnando alla media di una rete ogni 96’). Certo, dopo 14 giornate non si possono tirare le somme e la fantastica ascesa di questo Pisa è sicuramente figlia anche di quel pessimo avvio di stagione che aveva messo la squadra con le spalle al muro, serviva quello choc per ritrovarsi più forti di prima. Resta il fatto che, al momento, in una B con tante big sommerse dai problemi, il Pisa di D’Angelo è l’unica squadra capace di tenere un passo simile a quello della capolista Frosinone. E ne vedremo ancora delle belle, a iniziare dalla sfida di domenica 11 dicembre, quando il Pisa farà visita alla capolista ciociara. LEGGI TUTTO

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    Serie B subito spettacolo, oggi tocca al Palermo dell'Emiro

    TORINO – Con ancora negli occhi lo scoppiettante 2-2 dell’anticipo fra Parma e Bari (proprio giusto chiamare A2 questa B), oggi si prosegue con tre gare, il resto della prima giornata domani sera, sempre alle 20.45, su Sky, Dazn ed Helbiz Live.  
    IL PALERMO La gara più interessante di oggi è Palermo-Perugia. Attesi al Barbera 20mila spettatori per il terzo esordio coi siciliani dell’allenatore Eugenio Corini, dopo quelli da giocatore (fu una colonna del Palermo a inizio millennio) e da tecnico (esperienza sfortunata i tempi di Zamparini). Corini non ha avuto molto tempo per lavorare sulla squadra, è stato scelto al posto del dimissionario Silvio Baldini soltanto dopo un casting infinito mentre la squadra è ancora un cantiere e da qui alla fine del mercato potrebbe cambiare volto con almeno 5 innesti (ormai fatta per l’arrivo in mediana di Stulac dall’Empoli). Di fronte ci sarà il Perugia di Castori, sconfitto immeritatamente a Cagliari nel 1° turno di Coppa Italia, complice il solito errore arbitrale che spesso ha danneggiato gli umbri nella passata stagione e a Perugia si teme la presenza di Fourneau al Var che agli ultimi playoff diresse Brescia-Perugia, annullando in maniera inspiegabile all’89’ quel che poteva essere il gol della vittoria umbra.
    FABREGAS Ma di assoluto livello si prospetta anche Como-Cagliari. Nei lariani non farà il suo esordio la stella (di tutta la B) Cesc Fabregas: lo spagnolo non è stato convocato perché è ancora indietro di preparazione, Gattuso dovrebbe approfittarne per riportare la squadra al tradizionale 4-4-2, visto che in Coppa Italia, a La Spezia, passando al 3-5-2, modulo che si vorrebbe adottare per favorire Fabregas, i liguri si sono imposti 5-1. Dal mercato è atteso almeno un colpo per reparto: Puscas in avanti, Mazzitelli in mezzo, Vignali dietro. E il Cagliari? Liverani accetta di essere considerato, assieme al Genoa, la prima favorita per la A. Il maggiore investimento è l’arrivo in avanti di Lapadula, ma in mediana ha già incantato Viola, non convocati gli ultimi due tesserati, Millico e Dossena, c’è da riconquistare l’affetto della piazza che ancora non ha digerito il modo in cui è maturata la retrocessione.E attenzione anche a Cittadella-Pisa. I veneti, al 7° campionato di fila in B, ogni anno sono poco accreditati ma poi non sbagliano mai la stagione, anche se a maggio non hanno fatto i playoff dopo 5 partecipazioni di fila, raggiungendo due volte la finale. In Coppa Italia, il Cittadella di Gorini si è levato lo sfizio di andare a vincere 3-2 a Lecce nei supplementari, stasera mancherà ancora Embalo ma l’attacco Tounkara-Asencio è di tutto rispetto. Nel Pisa invece, curiosità per il neo tecnico Rolando Maran che iniziò la sua carriera in panchina proprio al Cittadella. Compito non semplice, il suo: c’è da raccogliere l’eredità di Luca D’Angelo, tecnico-totem a Pisa, e mettersi alle spalle il ko del 29 maggio in finale playoff col Monza. La squadra è stata quasi rifondata ed è ancora incompleta, manca soprattutto la punta di peso da affiancare a Torregrossa (oggi assente, gioca l’infinito Masucci), diversi giocatori sono arrivati negli ultimi giorni (oggi debuttano il promettente Esteves e Ionita) e si vedrà se la squadra avrà fatto progressi dopo il preoccupante 4-1 incassato dal Brescia in Coppa Italia. Ma sulla carta, anche il Pisa può essere una delle tante contendenti nella lotta per la A.
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    Sampdoria, ufficiale il ritorno di Torregrossa al Pisa

    GENOVA – Con un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale, la Sampdoria annuncia “di aver ceduto a titolo temporaneo con obbligo di riscatto al Pisa Sporting Club i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Ernesto Torregrossa”. Dal sito ufficiale del Pisa si rende noto che “il calciatore torna dunque Nerazzurro dopo la parentesi della passata stagione nella quale ha collezionato 21 presenze (8 gol) contribuendo al raggiungimento della Finale Playoff. Il calciatore è già a disposizione dello staff tecnico”. LEGGI TUTTO

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    Pisa, stavolta “deve” essere Serie A. Mercato top, ma con due incognite

    TORINO – È ancora fresca la delusione per la finale playoff persa in maniera rocambolesca dal Monza. Ma bisogna guardare avanti e anzi, da quell’esperienza ripartire più forti di prima. Il Pisa stavolta punta apertamente alla Serie A, a differenza della scorsa stagione, quando partendo a fari spenti dominò la prima parte del campionato di B e vinse il titolo d’inverno, salvo perdere qualche colpo nel girone di ritorno. Certo, la concorrenza sarà ancora più folta ma tutta la dirigenza stavolta parla di A da conquistare. Per ottenerla, in queste ore stanno andando in porto alcuni colpi importanti: in attacco, il ritorno di Torregrossa dalla Samp, che dovrebbe dare al Pisa anche De Luca (ha chiuso in doppia cifra a Perugia); in difesa c’è Barba dal Benevento mentre Leverbe, che sembrava destinato ai blucerchiati, potrebbe rimanere. Affare fatto per il trasferimento del 2000 Simone Canestrelli, ex Crotone, in prestito con diritto di riscatto e controriscatto dall’Empoli. E in mediana può arrivare Kurtic dall’Aris Salonicco. Ha fatto un po’ male la partenza verso Monza del capitano Birindelli che con Beruatto costituiva la migliore coppia di terzini dell’ultima B. Però per la fascia mancina è già arrivato il croato Roko Jureskin, profilo interessante. Le incognite, di fatto, sono due. Una riguarda il contributo che potrà dare Lucca, sempre che non sia ceduto durante il mercato: se il Pisa a maggio ha perso la A diretta, è anche e soprattutto perché nel girone di ritorno è mancato il suo apporto, il giocatore che aveva incantato anche il ct Mancini, di fatto, non si vede da mesi. Ma va verificato anche il contributo di Maran in panchina, scelto più dall’azionista di maggioranza, Alexander Knaster, che dal resto dei soci e dalla dirigenza, al termine di un infinito casting in cui erano state vagliate anche le figure di Pippo Inzaghi, Corini, Semplici e Andreazzoli, nomi che più rassicuravano la tifoseria per il dopo D’Angelo, l’uomo che prese il Pisa in C e che l’ha portato a un passo dalla A. Nessuno mette in discussione le qualità di Maran, tecnico navigato e con tanta esperienza in A e in B. Ma, ad esempio, a differenza delle possibili alternative analizzate, lui un campionato di B non l’ha mai vinto ed è reduce da un esonero in A nel Genoa, datato dicembre 2020, dal quale è rimasto inattivo fino all’arrivo della proposta del Pisa. Insomma, magari i toscani in agosto non risulteranno in pole per la A. Però ben piazzati sì, anche per la spinta che saprà dare una tifoseria fra le più calde della B. LEGGI TUTTO

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    Sampdoria: programma personalizzato per Torregrossa

    GENOVA – La Sampdoria prepara il turno casalingo con il Cagliari forte delle buone notizie ricevute dall’ultimo ciclo di tamponi che ha dato esito negativo per tutti i tesserati. A Bogliasco mister Ranieri ha diviso la rosa in due gruppi di lavoro: forza, tattica e partitina a campo ridotto per i calciatori assenti e meno impiegati nel derby, compreso Thorsby. Per tutti gli altri invece, il tecnico ha impostato un’esercitazione tattica e lavoro aerobico di recupero.

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    Il derby della difesa: Zappacosta e Tonelli decidono Genoa-Sampdoria

    Programma personalizzato per Torregrossa
    Sul fronte dei singoli Torregrossa ha proseguito con il suo programma di allenamento personalizzato, con Askildsen e Damsgaard rimasti ancora a riposo precauzionale, mentre resta in isolamento domiciliare il calciatore (di cui non è stata rivelata l’identità per motivi di privacy) per cui permane la positività già riscontrata martedì. LEGGI TUTTO