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    Cairo e Vagnati, il Toro ha un attacco penoso: fino a quando?

    Le perplessità sui limiti dell’attacco hanno accompagnato tutta questa prima parte della stagione, anche quando, a Monza e a Cremona e poi contro il Lecce, sono arrivate le uniche vittorie del Toro in dieci giornate. Adesso che nel proprio cammino Juric ha incontrato avversarie di qualità e soprattutto con panchine lunghe, il problema è esploso in tutta la sua potenza, perché se una squadra segna soltanto otto reti – peggio soltanto Fiorentina, Spezia, Cremonese e Sampdoria, tutte con una partita in meno – è evidente che puoi sostenere ragionevolmente che mancano i gol dei centrocampisti e degli esterni, ma prima di tutto, così è il calcio, manca la concretezza delle punte. È vero che nel derby il Toro si è trovato con una situazione particolare, perché un problema muscolare al polpaccio ha impedito a Sanabria di esserci e pure Pellegri è stato recuperato all’ultimo per un altro problema fisico di vecchia data che in parte ne avrà condizionato la prestazione sottotono, ma è chiaro che a fronte del poco concretizzato nelle altre partite non ci si può aggrappare a questi discorsi.
    Torino, il processo di crescita bloccato
    Juric ha saputo dare un’identità tattica alla squadra, ha provato a inventarsi qualcosa di diverso con tentativi magari discutibili (il tridente contro il Sassuolo, formato da Seck, Vlasic e Radonjic con Sanabria e Pellegri in panchina, era obiettivamente un azzardo) e tuttavia in parte dettati dalla necessità contingente, come ieri, e in parte dalla manifesta volontà di dare un segnale alla società, perché le parole pronunciate dopo la sconfitta testimoniano tutta la sua insoddisfazione. Il processo di crescita del Torino è bloccato: i punti in classifica sono gli stessi della scorsa stagione, la prima con il croato in panchina, e frutto dello stesso score (tre vittorie, due pareggi, cinque sconfitte), però le reti sono dimezzate. Non accadeva da otto anni che i granata arrivassero a questo punto del campionato con un bottino così misero: c’era Ventura e i gol erano sette. Riprendersi da una sconfitta nel derby, ancorché diventata una triste abitudine, non sarà facile, tanto più considerando che, dopo la partita di Coppa Italia contro il Cittadella, il Toro andrà a Udine e affronterà poi in casa il Milan. Ma intanto è necessario che Cairo e Vagnati prendano atto che, insieme al centrocampista di sostanza più volte invocato da Juric e magari rinunciando all’ennesimo trequartista, l’acquisto di un attaccante a gennaio è diventato imprescindibile e non potrà essere un elemento di secondo piano. Serve un titolare, serve un giocatore sul quale investire una parte sostanziosa dei ricavi propiziati dalla cessione di Bremer. Il direttore tecnico nelle ultime settimane è stato in giro per l’Europa a cercare occasioni e ha presentato al presidente una lista nella quale non può non comparire il nome di una punta: l’unico modo per riuscire a dare un senso a una stagione che altrimenti rischierà di scivolare in un anonimato deprimente del quale tutti farebbero volentieri a meno.
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    Torino-Juventus, Vagnati: “Bremer è un top player”

    TORINO – Tutto pronto per il derby della Mole tra il Torino e la Juventus. Il direttore sportivo sportivo granata, Davide Vagnati, ha parlato ai microfoni di Dazn a pochi minuti dal fischio d’inizio della partita: “E’ sempre difficile affrontare una squadra importante come la Juventus, ma noi dobbiamo pensare a noi stessi e giocare al massimo delle nostre possibilità. Solo così potremo toglierci delle grandi soddisfazioni”. Sulle preferenze di mister Juric per il reparto offensivo, Vagnati si è espresso così: “Dipende dalle caratteristiche di gioco degli avversari, Sanabria e Pellegri sono due attaccanti molto diversi. La scelta poi arriva anche in base all’avversario, allo stato di forma, Juric ha già giocato parecchie volte all’Hellas senza una vera prima punta”.

    Vagnati: “Bremer è un top player, lo saluterò dopo la partita”

    Immancabile una domanda su Bremer, grande ex della partita, alla quale Vagnati ha risposto così: “Se saluterò Gleison? Certo, lo farò dopo la partita. Io posso solo dire che è un top player e un professionista forte, poi non è mio compito fare le analisi della Juventus. Bisogna essere dentro per dire certe cose. Posso solo dire che Bremer è un ragazzo davvero forte”.
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    Torino: Pellegri-Sanabria, due mesi per non fallire

    TORINO – Sanabria e Pellegri hanno due mesi di tempo per segnare qualche gol e tenersi aperte le porte del Torino. Perché il problema  si sta ingigantendo. Senza reti la squadra non può andare da nessuna parte e questo lo hanno capito tutti. Per il giovane Pellegri sono stati investiti 5 milioni e Juric solo una volta lo ha fatto partire dall’inizio, addirittura contro il Sassuolo ha preferito Seck (un trequartista) alle punte. Una mossa che a livello psicologico avrà addirittura sgonfiato come una gomma bucata il morale dei due giocatori. Il Toro ha dato loro ancora un po’ di tempo anche perché gennaio è lontano. Prima ci sarà la lunga pausa dei mondiali e, quindi, con il campionato fermo ci sarà la possibilità di valutare la situazione con estrema calma. Vagnati, nel frattempo, si sta guardando attorno, soprattutto in Italia, per individuare un’eventuale prima punta da prendere nel mercato invernale. La partenza di Belotti, che tra l’altro a Roma non ha il posto da titolare e sta incontrando diverse difficoltà, ha ingigantito il problema. Probabilmente il Gallo ha capito l’errore, visto che è stato scartato da Mancini mentre al Toro giocava sempre ed era preso in considerazione dal ct. Insomma, in questa situazione hanno sbagliato un po’ tutti. Il Toro a non cercare il sostituto di Belotti e il Gallo ad andarsene da Torino.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Vagnati e il Torino: «Volevamo Praet, Brekalo si è riproposto e su Pobega… »

    TORINO – Davide Vagnati con Specchia, Moretti e Bernardelli (segretario). Praticamente tutto il suo staff. Il responsabile dell’area tecnica granata in conferenza assieme ai suoi collaboratori. Che, dopo il mercato, fa ilpunto della situazione. «Innanzitutto ringrazio Simone Zaza che ha lasciato il club per quello che ha fatto due anni fa. Stesso augurio per Izzo e Verdi che sono andati a Monza e Verona». Ultimo colpo? «Non c’è rammarico. Abbiamo provato a prendere Dennis e lui voleva il Toro. Non è stato un problema economico ma una scelta delLeicester. Ne abbiamo preso atto e va bene così. Siamo comunque soddisfatti. Poi sarà il campo a dare delle risposte. Però abbiamo provato a fare tutto per portarlo con noi».
    BREKALO Ed eccoci ad una rivelazione clamorosa. «Brekalo voleva tornare al Torino. Ha fatto di tutto per tornare al Torino ma non era giusto prenderlo. Visto che a giugno volevano riscattarlo e investire su di lui mentre il ragazzo la pensava in maniera diversa. Io voglio tenere giocatori che vogliono venire e stare al Toro. Progetto partito grazie ad un grande allenatore e andiamo su questa linea. Sui 10 giocatori che sono arrivati, compresi Ricci e Pellegri, tre sono in prestito con diritto. Direi che la strategia è cambiata. Mi sarebbe piaciuto prendere Praet. Abbiamo preso giovani interessanti e tra questi il giovane Ilkhan. Vogliamo – lo ripeto – gente motivata che cresca assieme a noi. A proposito: Radonjic praticamente è nostro ed è un giocatore che in questo primo scorcio di stagione ha fattograndi cose».
    L’OLANDESE «Schuurs? Ragazzo che viene da un calcio diverso ma ha caratteristiche fisiche giuste per diventare giocatore di livello importante. Poi spetta a lui lavorare e mettersi a disposizione. Poi voleva venire al Torino. Quelli che se ne sono andati? Mandragora voleva andare in un altro club, Pobega volevamo acquistarlo ma il Milan non ci ha sentito, di Praet e Brekalo abbiamo già parlato. Mancano dieci partite a gennaio. O prendevo un giocatore pronto come Dennis oppure aspetto». «Idea Radonjic? Abbiamo deciso di prenderlo due mesi prima di acquistarlo.Io gli ho parlato diverse volte e lui voleva il Toro a tal punto da tagliarsi lo stipendio. E alla fine abbiamo deciso di prenderlo convinti che possa dare tanto. L’addio di Belotti? Cercheremo di rimediare cercando qualche giocatore di talento che abbiamo in casa, abbiamo preso Pellegri che ha un grande margine e Sanabria che secondo me ci dà tanto nella gestione e spero faccia tanti gol».
    VANJA OK «In porta? Troppo accanimento nei confronti di Vanja Milinkovic Savic. lo scorso anno ed era il primo anno in cui giocava da titolare. E quando dai la porta ad uno che ha giocato poco ci sono dei rischi. Lui scorso anno fatto buon campionato e noi dopo aver valutato il mercato abbiamo fatto le nostre valutazioni. E ha ampio margine di miglioramento». Il colpo che ricordo di questo mercato? «Forse sistemare i ragazzi che non facevano parte del nostro progetto. Piazzarli è stata una cosa bella per me e positiva per il Toro. Sono contento e orgloglioso di stare al Toro vicino ad un grande presidente che in questi anni ha speso tanto. Ci sono società che finanziariamente hanno dei problemi finanziari e il Tiro non ne ha grazie al suo presidente. E di questo bisogna dargliene atto».
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    Toro, domani c'è il Nizza: con il presidente Cairo in tribuna?

    TORINO – Domani, ore 19, a Nizza ultima amichevole del Torino prima dell’inizio delle sfide ufficiali. Un test importante, visto che la formazione francese è arrivata quinta in campionato ottenendo la qualificazione alla Conference League e ha vinto, proprio ai danni del Paris Saint-Germain, la Coppa di Francia. Un test di valore, dunque, anche perché arriva dopo la rissa verbale tra Juric e Vagnati. Per l’occasione potrebbe anche arrivare il presidente Cairo, considerando che nel corso del ritiro austriaco non ha mai visitato la squadra neppure per un veloce saluto. E la sua presenza, dopo tutto quello che è successo in questi giorni, potrebbe servire a riportare la normalità più assoluta all’interno del gruppo. Sarebbe una mossa societaria molto gradita da tutti, anche dal tecnico Juric. Al momento non c’è nessuna certezza sulla sua presenza, ma si tratta di una semplice speranza da parte del tecnico e dei giocatori. Sfida molto attesa, con particolare attenzione su Sanabria che nell’ultima amichevole contro l’Apollon Limassol è andato a bersaglio difendendo il posto da titolare da eventuali acquisti. Intanto domani mattina il neo acquisto Lazaro sosterrà le visite mediche e aspetterà la squadra di rientro da Nizza. Un giocatore in più per Juric, che ne aspetta altri.Guarda la galleryTorino, Sanabria decide la sfida contro l’Apollon LEGGI TUTTO

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    Il Toro si rialza: Lazaro dall'Inter!

    TORINO – Dopo il duro confronto con Ivan Juric in Austria, il dt del Torino, Davide Vagnati, si è rimesso subito al lavoro per rafforzare la rosa granata. Dall’Inter arriva Valentino Lazaro, esterno austriaco di 26 anni. I nerazzurri lo avevano mandato in prestito al Benfica dove ha collezionato 29 presenze stagionali. Arriva in prestito con diritto di riscatto LEGGI TUTTO

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    Toro: il gol di Sanabria, i messaggi di Juric

    SEEKIRCHEN – Un bel gol di Sanabria di testa (palla all’incrocio su punizione-cross liftata di Rodriguez) e il Toro batte anche l’Apollon Limassol, campione di Cipro, dopo i cechi del Mlada Boleslav e i campioni turchi del Trabzonspor. Ma la notizia vera è un’altra: la formazione titolare schierata da Juric, tutte riserve in blocco a parte il portiere (Berisha), con in campo due Primavera, Antolini e N’Guessan, e diversi giocatori fuori ruolo per forza, per arrivare a 11 (Verdi in mediana, Adopo in difesa…). Il turnover poteva essere logico, pensando alle fatiche del ritiro e all’imminenza della difficile partita di sabato, in Francia, contro il Nizza. Ma una scelta così… clamorosa, senza vie di mezzo, cioè non mescolando riserve e titolari come si fa solitamente, appare chiaramente anche come un messaggio stentoreo alla società: quando arrivano i rinforzi promessi da maggio? In tribuna, qui in Austria a Seekirchen, Vagnati. I summit con Juric continuano anche così, dunque. Non solo nell’hotel che ospita il Toro a Waidring, ma anche a distanza… LEGGI TUTTO

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    Torino, Vagnati in ritiro per placare Juric

    WAIDRING – Ragazzi, che ferocia! Forse doppia: perché finalmente aveva di nuovo a bordocampo anche Vagnati? Sorridiamo, su: il dt era venuto fin qui per cercare persino di calmarlo, Juric, presentandosi all’improvviso quando l’allenamento era appena cominciato. Ma altro che calma: è carico a pallettoni, Ivan! «Sali, sali, attaccalo! E’ un condannato che cammina! Mangialo, mangialo!». Brummmmm: detto, fatto. In mezzo al prato ce l’aveva con Seck, Juric, nel tardo pomeriggio di una giornata nuvolosa, 18 gradi dopo una notte zuppa di pioggia sino al mattino. Era il senegalese che doveva buttarsi sulle gambe del difensore lento a rinviare, per Ivan in versione dead man walking. Come Radonjic nel primo tempo e appunto Seck nel secondo già fecero sabato scorso contro il Trabzonspor, brillantemente: fino a rubar palla e a filare in porta, il serbo per il 2 a 0 e il compagno per il sigillo numero 3. E oggi altra amichevole, stavolta contro i campioni non più di Turchia ma di Cipro, l’Apollon Limassol.Sullo stesso argomentoToro, in Austria è arrivato il ds Vagnati: summit con JuricTorino

    Ore 18, in diretta tv (streaming) su Torino Channel. A Seekirchen, un paese non lontano da Salisburgo, a un’ora abbondante da qui, una settantina di chilometri da percorrere con giudizio senza pensare di fregare la valanga di autovelox in sequenza che si trovano da queste parti. Sempre con prudenza e rispettando i limiti di velocità, quando si guida: Austria o non Austria. Sempre al massimo dell’intensità, invece («dinamici, dinamici, più veloci, ho detto veloci!»), quando ci si allena con Juric: ieri letteralmente tarantolato, ma nel modo migliore naturalmente.

    Guarda la galleryToro, allenamento in Austria tra pioggia e incitamenti

    «Mangialo, è fregato!»

    Dovevate vederlo: lo ha potuto fare la trentina di tifosi presenti al centro sportivo. Uno spettacolo nel vero senso della parola. In mezzo al campo, durante una partitella a campo ridotto 11 contro 11. Una tonnara, dati gli spazi ristretti: ma non a detrimento della «qualità», che Ivan invoca a ogni piè sospinto (sul prato e sul mercato, of course). «Mangialo, mangialo!». «Ormai è fregato, attaccalo!». «Sali!». «Rischia il dribbling!». «Accorcia!». «Stringi, siiiiiiiiiiiiiiì, fai così!». «Provaci, non pensare!». «Calma adesso, calma». «Ci siamo, questo voglio vedere. Ci siamo, bravi». E poi quella battuta più sferzante di tutte, «è un condannato che cammina, vacci contro, divoralo!». E Juric mica soltanto urlava: correva anche lui in mezzo ai giocatori, dimenava le braccia come un vigile urbano invasato nel mezzo del traffico di Nuova Delhi. Anzi, non correva in mezzo ai giocatori, ma ci correva proprio dietro, ora per spingerli, ora per rimproverarli, urlando sempre più forte. E Vagnati a meditare in panca, col vice Moretti. Lo diciamo: ne abbiamo seguiti tanti di allenamenti del Toro, in poco meno di 30 anni di professione. E ne abbiamo conosciuti, di allenatori. Ma una grinta così prima di un’amichevole in ritiro a luglio in un paesino sperduto dell’Europa, beh: mai vista prima cotanta ferocia. Per questo Juric riesce a trasformare anche le ciabatte in stivali delle sette leghe.

    Sullo stesso argomentoToro, Policano: “Investire i soldi di Bremer. Finora nessun mercato”Calciomercato Torino

    Gli esami strumentali

    Con i turchi il Toro ha fatto il fenomeno: persino con Linetty centravanti, ed è tutto dire. Ma ora i problemi sono persino aumentati (però non alludiamo alla sfida odierna, contro avversari di caratura ben inferiore rispetto al Trabzonspor). Si è rotto Vojvoda, come già si preannunciava sul giornale di ieri in attesa di esami strumentali come Dio comanda: lesione muscolare di primo grado al retto femorale sinistro, tra i 20 e i 30 giorni di stop; e poi Buongiorno, forte sovraccarico ai limiti della lesione al muscolo otturatore esterno, a livello del bacino (almeno 7 giorni); Pellegri, sempre out per la violenta contusione di una settimana fa, con interruzione della normale preparazione atletica in ritiro; infine Radonjic, di nuovo alle prese con un affaticamento muscolare (e sarebbe strano se oggi venisse rischiato). Per quel che si è visto in allenamento, contro il Limassol si può prevedere un 3-4-2-1 con Berisha in porta, Djidji, Zima e Rodriguez in difesa, Singo, Lukic, Ricci e Aina sulla linea del centrocampo, quindi Seck e Linetty dietro a Sanabria. Con Verdi primo rincalzo in attacco, eventualmente anche per il 3-5-2. E Zaza? C’è, ma non c’è. Pro memoria: quello odierno sarà l’ultimo test in terra austriaca. Il prossimo? Sabato in Francia, a Nizza.

    Guarda la galleryIn attesa dei rinforzi Juric modella il nuovo Toro in Austria

    Dall’ovovia a…

    Lunedì sera, Juric, il suo staff, i medici e la rosa sono andati a cenare in un locale tipicamente tirolese alla partenza dell’ovovia, qui a Waidring. Si sono suddivisi l’intera spesa i giocatori. Musica maestro, addio alla routine per una volta e allegria a carrettate. Ventiquattr’ore dopo, ieri sera, il primo confronto diretto Juric-Vagnati nell’hotel che ospita il Torino. In questo caso pagava Cairo, ovviamente. Non risultano inni di gioia. P.s.: si cerca un sorriso per non piangere.

    Guarda la galleryIl Toro cala il tris! Doppio Radonjic e Seck per i granata LEGGI TUTTO