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    Mercato Toro, proposta di scambio: c'è Zaza per Simeone

    TORINO – Il Toro cerca di muoversi, ma fa un passo in avanti e due indietro. Il problema è quello finanziario nel senso che al momento Cairo non è disposto a sborsare le cifre che chiedono le società per i giocatori che vorrebbe Juric. Sì, il mercato dei granata è pericolosamente in stand by, al netto della variabile Belotti di cui si scrive in apertura di pagina 12. Pericolosamente perché la squadra, reduce da due annate disastrose nelle quali ha rischiato la retrocessione, è incompleta. E, forse, ancora più debole.(…) E allora la situazione diventa preoccupante, con la sfida contro la Cremonese dietro l’angolo. Una partita, in programma domenica allo stadio Grande Torino, che i granata non possono sbagliare: sarebbe mortificante uscire al primo turno della Coppa Italia contro una formazione di serie B.

    Contatti con il Cagliari per Zaza-Simeone

    Detto questo Davide Vagnati sta cercando di ingegnarsi. Nelle ultime ore ha imbastito contatti con il Cagliari per proporre lo scambio Zaza-Simeone: due giocatori che nei rispettivi club non hanno dato quello che tutti si aspettavano e che in una nuova squadra potrebbero trovare stimoli importanti. Simeone è un giocatore che al Toro piace da tempo. Il Cagliari ne ha parlato con il Marsiglia e ora ne discute con lo Zenit (già, il club che ha offerto 30 milioni al Toro per Belotti), ma se i granata oltre a Zaza (30 anni) dovessero aggiungerci due o tre milioni (l’argentino ha 26 anni), il discorso si potrebbe riaprire. Al momento, a parte un ultimo contatto telefonico, non si è anora entrati nel vivo. (…)

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    Il Torino batte il Brixen 5-1: in gol Verdi, Baselli e Zaza

    SANTA CRISTINA – Cinque a uno per il Toro nella seconda uscita stagionale, sempre con una squadra d’Eccellenza, stavolta il Brixen. Juric insiste con il solito modulo ma anche contro questi modesti dilettanti si capisce in maniera lampante che non ci sono i giocatori per piterlo fare. Nel suo 3-4-2-1 c’è bisogno di trequartisti che i granata non hanno. Quindi centrocampo troppo prevedibile. E tenete conto che dei cinque gol realizzati due sono autoreti. Gli altri tre portano la firma di Verdi, Baselli e Zaza. Saltata l’amichevole col Bochum si è rimediato con un’altra dilettante, non allo sbaraglio ma quasi. Chiaro che al tecnico croato mancano test di un certo spessore per comprendere sino in fondo il materiale che ha a disposizione anche se la partita di ieri – lo ribadiamo per l’ennesima volta – ha dimostrato che senza i giocatori giusti al posto giusto tutto diventa difficile. E tenete conto che a questa squadra manca Belotti: resterà? E ancora non si è vista la consistenza della difesa in generale e di Milinkovic-Savic in particolare. E il tempo passa, tra un mese il campionato. C’è ancora tempo per crescere e rimediare ma è chiaro che ci va un forte intervento sul mercato. Intanto si è capito che Baselli e Rincon, sempre impiegati nella ripresa con le riserve, non sono considerati indispensabili.Guarda la galleryTorino, pokerissimo al Brixen: Verdi, Baselli e Zaza in gol

    Torino-Brixen 5-1: il tabellino

    MARCATORI: pt’ 30′ Verdi, 34′ Angerer (aut). St 5′ Senoner (aut), 22′ Baselli, 27′ Zaza, 30′ Reci.

    TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic (1′ st Berisha); Izzo (15′ st Millico) (39′ Rauti), Djidji (15′ st Lyanco), Buongiorno (15′ st Celesia); Vojvoda, Mandragora (15′ st Segre), Lukic (15′ st Baselli), Ansaldi (15′ st Aina); Verdi (15′ st Warming) , Linetty (1′ st Rincon); Sanabria (1′ st Zaza). A disposizione: Rauti.

    BRIXEN (3-4-2-1): Gemello (1′ st Sava); Grassl, Angerer, Senoner; Kerschbaumer, Demetz, Huber, Nagler; Vinatzer, Schraffl; Reci. A disposizione: Sava, Plaickner L., Plaickner S., Miuli, Larcher, Gabloner, Bocchio, Costalunga T., Sanna, Costalunga J. All.: Trovato.

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    Toro, se Kalinic va via Zaza porta Gunter

    TORINO – In casa granata qualcosa si sta muovendo soprattutto grazie ai Campionati europei. Perché in queste ultime ore Linetty, considerando anche il buon debutto con la Polonia (ieri sera contro la Spagna non era invece tra i titolari), è entrato nel mirino di un paio di club del campionato tedesco: Mainz e Friburgo, tramite intermediari, hanno infatti chiesto al Torino la sua valutazione. (…) Il giocatore, si sa, non rientra nei piani di Juric e di conseguenza il Toro lo ha messo sul mercato dopo soltanto una stagione in cui il Nazionale polacco ha deluso. Intanto il Verona pensa sempre a Zaza. Però – ha fatto sapere al giocatore e al Toro – deve prima risolvere il problema Kalinic, che ha ancora un anno di contratto a 1,5 milioni di euro a stagione, più o meno la stessa cifra che Zaza percepisce in granata. 
    Operazione Zaza-Gunter
    Se i dirigenti veneti troveranno una collocazione per il croato, poi punteranno decisi proprio sul granata che Di Francesco considera ideale (come centrale) per il suo tridente, come ai tempi comuni al Sassuolo. Chiaro che a questo punto si rafforzerebbero le speranze granata di arrivare subito a Gunter, il difensore centrale tanto caro a Juric. È vero che il Verona per il suo giocatore chiede solo soldi, ma nel caso dovesse avere la possibilità di prendere Zaza, le due operazioni potrebbero incastrarsi con uno scambio di cartellini e un conguaglio significativo a favore del club granata. Altrimenti Vagnati dovrà imbastire una trattativa completamente diversa per arrivare al difensore. (…)
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    Mercato Toro: i granata in pole per Messias. E Orsolini c'è 

    TORINO – Giorni al solito interlocutori ma comunque caldi, per il mercato del Toro. Perché Davide Vagnati sta imbastendo alcune trattative in uscita che potrebbero portare dei giocatori in entrata. Simone Zaza, per esempio. Che piace al Verona e al Bologna. Con i veneti il discorso può facilitare l’arrivo del difensore centrale Koray Gunter, 26 anni, e con gli emiliani quello di Riccardo Orsolini, 24 anni, attaccante. Sinisa Mihajlovic ha avuto qualche problema con il suo giocatore mentre ha chiesto ai dirigenti una prima punta e Zaza non gli dispiace. (…)

    La trattativa per chiudere il discorso “Messias”

    E veniamo a Junior Messias, il trequartista brasiliano del Crotone. In questi giorni il Torino ha un po’ scoperto le carte dei calabresi. Nel senso che all’orizzonte non ci sono squadre che sono disposte ad offrire 10-12 milioni, la cifra che chiede il ds Ursino. I granata, rispetto a tutte le altre pretendenti (Fiorentina e Genoa, soprattutto, ma anche Milan, Napoli e Atalanta, come sussurra sottovoce radio mercato senza però che ci siano riscontri concreti) sono quelli che hanno avanzato una proposta seria che balla tra i 6 e gli 8 milioni: considerando il momento finanziario che sta attraversando il nostro calcio, non sono nemmeno pochi. Oltretutto Messias ha 30 anni, quindi non è più giovanissimo. Il giocatore, dal canto suo, preferirebbe andare al Toro dove sarebbe con buone probabilità protagonista e avrebbe la certezza di una maglia da titolare. Ecco perché Vagnati in settimana proverà a dare un’accelerata alla trattativa per chiudere il discorso. (…)

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    Se Conte va a Londra può puntare Belotti. Toro, pista Simeone

    TORINO – Se per i rinforzi sulla trequarti il Toro può muoversi liberamente, ritrovandosi nella necessità di procedere con un paio di innesti a prescindere dalle uscite – e il discorso vale anche per l’esterno sinistro, visto il rientro di Murru alla Samp, la prevista cessione di Rodriguez e quindi la prospettiva di avere il solo Ansaldi -, per quanto riguarda il centravanti i discorsi sono più sfumati. Innanzitutto perché andrà prima registrata la decisione che i granata e Belotti prenderanno: la permanenza del capitano completerebbe già il reparto: Juric gioca prevelentamente con il 3-4-2-1, quindi si accontenterebbe di un titolare, di una alternativa, e nel caso di una terza punta giovane (dovesse arrivare Messias potrebbe all’occorrenza essere il brasiliano del Crotone, l’attaccante di riferimento).

    Mou cerca Belotti, Simeone per Zaza

    Dalla rosa dell’ultima stagione è fuoriuscito solo Bonazzoli (il riscatto automatico sarebbe scattato in caso di 8 gol segnati in campionato: ne ha fatti 2; rientrerà alla Samp). Ergo il reparto è in questo momento fin in sovrannumero, per quanto due elementi su tre siano in bilico. Se per Belotti arrivano ammiccamenti o vere e proprie offerte sì migliorabili, ma credibili e sulle quali impostare una trattativa, su Zaza il discorso procede a rilento. Una soluzione, rimandando l’incasso alla prossima estate e a fronte di una buona stagione disputata dal centravanti, sarebbe quella di concederlo in prestito (il lucano ha il contratto in scadenza nel 2023), per poi monetizzare dalla sua cessione tra dodici mesi. Un’alternativa è imbastire un confronto con il Cagliari per uno scambio di cartellini: Zaza in Sardegna e Simeone al Toro. Detto che Sanabria è confermato, si arriva a Belotti. Mourinho lo vorrebbe per il dopo Dzeko, ma la Roma ha fin qui messo sul piatto troppo poco, per il Gallo.

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    Torino, la cura Nicola che può significare salvezza

    TORINO – Un uomo che sta salvando il Toro sotto tutti i punti di vista: Davide Nicola. Il tecnico, infatti, sta portando in salvo una squadra dopo averla presa in una posizione disperata e rivalutando alcuni giocatori che soltanto due mesi fa nessuno avrebbe voluto, neppure in prestito gratuito. Liofilizzando il discorso sta salvando la categoria e il patrimonio economico della società per quanto riguarda l’aspetto del mercato. Ma non solo. Nicola a gennaio ha chiesto due giocatori (Sanabria e Mandragora) che si sono rivelati azzeccati e hanno cambiato il volto della squadra. E se pensiamo al flop globale dei sei colpi estivi, sotto la gestione tecnica precedente, si capisce quanto siano importanti le intuizioni degli allenatori sulla campagna potenziamento.

    Nicola, le ultime sul prolungamento del contratto

    Nonostante questo – incredibile ma vero – Urbano Cairo non gli ha ancora dato garanzie per la prossima stagione e i tifosi, più perplessi che mai, si chiedono: ma quando annuncerà il suo prolungamento di contratto che scade a giugno ed è legato non solo alla salvezza ma anche ad una media punti intorno all’1,5 a partita? Blindarlo subito significherebbe dare certezze a squadra e club. Dopo il successo di Udine il Toro con 27 punti si è portato a più cinque dal Cagliari (sconfitto ieri dall’Inter con gol dell’ex granata Darmian: un segno del destino?) che è terz’ultimo, con la partita di Roma contro la Lazio ancora da giocare (almeno allo stato attuale dell’iter della giustizia sportiva). Tutto questo grazie a tre vittorie e cinque pareggi in 11 partite dove i granata di Nicola hanno conquistato 14 punti con la media di 1,27 a partita. Il Toro, dall’arrivo del nuovo tecnico ad oggi, sarebbe 11º in classifica mentre Giampaolo aveva conquistato 13 punti in 18 gare (media terrificante di 0,72).

    Verso la salvezza

    La salvezza non è ancora conquistata – e Nicola non si stanca di ripeterlo – ma è diventata alla portata. Anzi: continuando di questo passo i granata potrebbero togliersi dalla zona pericolosa prima del previsto senza dover aspettare le ultime due-tre giornate di campionato dove da sempre può succedere tutto e il contrario di tutto. Meglio evitare questi rischi, dunque, e schiacciare il piede sull’acceleratore a partire dalla prossima sfida in programma domenica al Grande Torino contro la Roma. Dalla classifica alla squadra. Sanabria, anche se a Udine si è divorato un’occasione facile facile su assist di Belotti, in questo momento vale il doppio di quello che è stato pagato. I 7 milioni (più 3 di bonus) che si dovranno pagare al Betis Siviglia sono stati abbondantemente ammortizzati. E lo stesso discorso vale per Mandragora.

    Zaza rivalutato

    In mezzo a tutte queste situazioni, di per sé già importanti, il tecnico sta rivalutando giocatori che stavano diventando un peso per la squadra e un handicap per il club visto che il loro valore si era sgonfiato in maniera preoccupante. Zaza, per esempio. A gennaio alcune società se la sono date a gambe quando Vagnati lo aveva proposto per uno scambio. Adesso l’attaccante è tornato competitivo per la prima volta da quando indossa la maglia granata. Stesso discorso per Verdi pagato 25 milioni e divenuto oggetto misterioso. Nicola gli ha cambiato ruolo e il giocatore ha subito dato segnali di ripresa.

    Izzo è tornato

    E poi ancora: Izzo è tornato ad essere uomo importante della difesa dopo essere stato nel dimenticatoio con Giampaolo e giocatori come Vojvoda e Gojak cominciano a far intravedere qualcosa di positivo dopo le tante negatività del passato. Ha poi definitivamente lanciato il giovane Buongiorno e confermato la fiducia a Singo e Bremer che assieme a Belotti sono inseguiti e corteggiati da tutti i grandi club italiani e stranieri. Dal 19 gennaio, giorno in cui è stato annunciato in sostituzione di Giampaolo, Nicola ha capovolto tutte le situazioni portando punti, positività e serenità. Ecco perché Cairo dovrebbe al più presto dargli un attestato di stima tangibile con il prolungamento di contratto. Sarebbe un segnale per tutto l’ambiente e l’allenatore, agli occhi dei giocatori, diventerebbe ancora più forte. Aspettare la fine del campionato non ha senso, certe programmazioni vanno fatte con largo anticipo, seguendo la classifica e le sensazioni.

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