consigliato per te

  • in

    Bayern-Real, Ancelotti ‘alla Allegri’: “Esistono due categorie di allenatori”

    Chiudi menuTuttosport.comTuttosport.comNaviga le sezioniabbonatiLeggi il giornaleSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyNote legaliCondizioni generaliPubblicitàChiudi menuTuttosport.comTuttosport.comLoginregistratiabbonatiLeggi il giornaleTuttosport.com LEGGI TUTTO

  • in

    Bayern Monaco-Real Madrid: Tuchel: “Ancelotti è una leggenda, sarà come una finale”

    “Sarà una partita di livello”: ne è sicuro Tuchel, che ha parlato in conferenza alla vigilia della semifinale di andata di Champions League, “Giocheremo come se fosse una finale, senza pensare al ritorno”. Il suo Bayern Monaco affronterà il Real Madrid, che negli ultimi anni ha cambiato sistema di gioco: “Prima c’era Benzema che era il protagonista assoluto come numero 9. Ora hanno compensato alla sua assenza con un cambio di sistema”, afferma l’allenatore tedesco, “Bellingham gioca da numero 6, 8 o 10, Vinicius tende a dribblare partendo da sinistra, mentre Rodrygo segna i gol importanti”. 

    “Ancelotti una leggenda”
    “È una leggenda, il top, umile, cavaliere. Straordinario”: le parole al miele di Tuchel nei confronti di Carlo Ancelotti, “Giocare contro il Real è giocare contro il mito; dovremo trovare un mix tra libertà e disciplina”. Continua: “Chiunque giochi per il Real, gioca con la pressione e le aspettative dietro. Bellingham è cresciuto in modo eccezionale: è molto pericoloso ed è assolutamente fondamentale”. Infine, è sicuro di una cosa: “Gnabry segnerà, non so come, ma segnerà”. LEGGI TUTTO

  • in

    Inter-Torino, fischia CalVARese: perché il Var sul rosso a Tameze?

    Quella di San Siro è stata una partita storica: Inter-Torino è stato il primo match diretto da una terna tutta femminile, guidata da Maria Sole Ferrieri Caputi. L’evento più controverso, che ha poi condizionato tutto il resto della gara, è senza dubbio il cartellino rosso ad Adrien Tameze per un fallo su Henrikh Mkhitaryan al limite dell’area di rigore granata. Dal campo Ferrieri Caputi assegna il giallo, poi al monitor rivede la sua decisione, inasprendo la sanzione. L’intervento del centrocampista del Torino è da dinamica più punibile che non, ma dal replay non si evidenzia un vero e proprio sgambetto.

    Rosso a Tameze: l’analisi

    Ci sono elementi che fanno propendere l’arbitra per l’ammonizione: la direzione del pallone (che non va verso la porta ma verso l’esterno), la presenza di un altro difensore che non è tagliato fuori (Lovato). Episodio da campo, e come tale valutato, appunto sul campo, correttamente: per questo non si spiega l’intervento del Var Aleandro Di Paolo, del tutto incoerente con la soglia prescritta dal protocollo. Sul rigore invece zero dubbi: Marcus Thuram anticipa Matteo Lovato, che lo colpisce nettamente. Decisione ineccepibile. Quella per Tameze è l’unica sanzione disciplinare del match, e lo indirizza inevitabilmente, tanto che le due reti nerazzurre arrivano in superiorità numerica. LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Genoa-Cagliari ore 20:45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Segui la diretta di Genoa-Cagliari su Tuttosport.com
    Dove vedere Genoa-Cagliari: streaming e diretta tv
    Il match tra le formazioni di Gilardino e Ranieri è in programma lunedì 29 aprile alle ore 20.45 allo stadio Ferraris di Genova. L’incontro sarà trasmesso in esclusiva sulla piattaforma DAZN e in diretta tv su Sky Zona Dazn (canale 214).
    Attiva DAZN i primi 4 mesi a 19.90€ al mese
    Genoa-Cagliari, le probabili formazioni
    GENOA (3-5-2): Martinez; Cittadini, De Winter, Vasquez; Sabelli, Thorsby, Badelj, Frendrup, Martin; Gudmundsson, Retegui. Allenatore: Gilardino. A disposizione: Leali, Sommariva, VOgliacco, Spence, Pittino, Bohinen, Strootman, Haps, Ankeye, Vitinha, Ekuban. Indisponibili: Matturro, Bani, Malinovskyi, Messias. Squalificati: /.
    CAGLIARI (4-3-1-2): Scuffet; Zappa, Mina, Hatzidiakos, Augello; Nandez, Makoumbou, Sulemana; Gaetano; Lapadula, Shomurodov. Allenatore: Ranieri. A disposizione: Aresti, Radunovic, Azzi, Obert, Di Pardo, Wieteska, Deiola, Jankto, Prati, Oristanio, Kingstone, Petagna. Indisponibili: Dossena, Mancosu, Pavoletti, Viola. Squalificati: Luvumbo.
    ARBITRO: Dionisi della sezione di L’Aquila. ASSISTENTI: Colarossi-Valeriani. QUARTO UFFICIALE: Di Marco. VAR: Marini. ASS. VAR: Guida.
    Genoa-Cagliari: scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

  • in

    Ricci, orgoglio Toro: “Avanti con onore, anche per Superga”

    È la faccia più bella del Toro. Quella che, più di tutte, garantisce un futuro importante. A questo punto la società deve trovare la forza di non cederlo visto che per lui, sicuramente, arriveranno molte proposte milionarie. Già quest’estate la Lazio (e non solo) ci ha provato. E continuando di questo passo Samuele Ricci, 22 anni, può anche sperare di salire sul charter che a giugno porterà gli azzurri in Germania per difendere il titolo europeo.
    Anche a Milano, infatti, è stato il più incisivo dei suoi e, soprattutto, è stato l’ultimo ad arrendersi. A San Siro ha difeso, attaccato, costruito. Ha anche lottato. Del resto Juric, anche ieri dopo la partita, ha ribadito il concetto di sabato. “Per lui prevedo un domani molto importante, diventerà un giocatore molto top del calcio italiano”. Un messaggio a Spalletti? Può darsi. Di sicuro il commissario tecnico in queste ultime partite lo farà seguire con grande attenzione.
    Ricci: “Felice nel nuovo ruolo”
    Detto questo torniamo alla partita e al momento no del Toro. Samuele Ricci, ovviamente, è molto deluso come del resto tutti i suoi compagni. Però non si arrende, per lui il campionato non è finito e va onorato per mille motivi. Il più importante è il ricordo degli Invincibili con la commemorazione di Superga. “Purtroppo è andata così nonostante il nostro impegno. Nel primo tempo abbiamo fatto bene contro una squadra molto forte che davanti ai propri tifosi voleva festeggiare lo scudetto con una vittoria, nonostante questo nei primi quarantacinque minuti abbiamo tenuto”.
    “Poi purtroppo c’è stata l’espulsione e la partita è completamente cambiata e non siamo riusciti a restarci dietro. In 10 contro uno squadrone del genere non era facile”. Juric lo ha fatto giocare in posizione più avanzata. “E mi sono trovato bene in questo nuovo ruolo, il mister mi ha dato dei consigli. Io faccio quello che mi chiede Juric e cerco di farlo sempre al meglio”.
    “Ora mi sento a posto fisicamente, non ho problemi di corsa e quindi mi muovo a tuttocampo, anche in difesa ad aiutare i compagni”. Restano i soliti problemi, quello del gol. “Creiamo tanto ma a volte facciamo fatica a concretizzare. Anche contro l’Inter qualche occasione l’abbiamo creata, soprattutto nel primo tempo ne ho contate due, ma purtroppo non siamo riusciti a sfruttarle”.
    Europa, c’è ancora speranza
    E adesso?  “Bisogna  accantonare questa gara e pensare alla prossima, dobbiamo dare il massimo fino all’ultimo perché ora ci aspettano partite difficili da onorare fino alla fine, senza remore e con la consapevolezza di poter ottenere tanti punti. E poi sarà una settimana speciale per le celebrazioni di Superga, bisogna dare qualcosa in più anche per questo. I tifosi capiscono quando ci mettiamo carattere, quindi bisogna fare e dare il massimo noi ci proveremo”.
    E allora non resta che cambiare pagina e aprirne un’altra. Ci sono ancora quattro partite per salvare quello che ancora si può. E proprio per questo motivo Ivan Juric al 18′ della ripresa ha fatto uscire Zapata, un po’ stanco. Il colombiano è uscito dal campo sconsolato, scuotendo la testa, si aspettavsa di più dal Torino. È arrivato in granata con la speranza di lottare per l’Europa e ci ha messo impegno e gol.
    Ben 11, oltre a quello che aveva realizzato nell’Atalanta, tuttavia non sono serviti a lasciare la mediocrità con cui il Torino convive da anni. Juric – dicevamo – lo ha tolto per non “affaticarlo” più di tanto perché solo lui (del resto lo confermano i numeri) può segnare dei gol decisivi. Venerdì allo Stadio Grande Torino arriverà il Bologna e davanti ai propri tifosi i granata dovranno battere un colpo. LEGGI TUTTO

  • in

    Paradosso Dortmund: in semifinale di Champions, ma in Bundesliga…

    La prima opzione è sperare che il ranking si confermi, la seconda è… vincerla. Il Borussia Dortmund quest’anno si è arrampicato con merito fino alla semifinale di Champions League, ma a causa di una classifica enormemente deficitaria in Bundesliga rischia di non giocarla l’anno prossimo. E si trova ad aggrapparsi, dunque, alle due opzioni di cui sopra: sperare nel quinto posto, sì, oppure fare un mezzo miracolo e alzare la coppa.
    Dortmund, un anno da dimenticare… o no?
    Un bel paradosso, arrivati a un mese dalla fine di una stagione che a Dortmund non è mai sembrata soddisfacente, almeno fino al quarto di finale con l’Atlético Madrid: il 4-2 del ritorno che ha ribaltato il 2-1 dell’andata – in termini di risultato ma anche come prestazione, visto che in campo è sembrata scendere un’altra squadra – ha proiettato i gialloneri tra le migliori quattro d’Europa e ad una sola (doppia) sfida dal ritorno a Wembley, undici anni dopo l’ultima finale, giocata nello stesso stadio e persa contro il Bayern Monaco con il gol di Robben nei minuti finali.
    Scenario non certo scontato, visto che sulla strada per l’Inghilterra c’è l’ostacolo Mbappé, che prima di lasciare il Psg a parametro zero per accasarsi al Real Madrid (che sfida il Bayern nell’altra semifinale) sogna di portare per la prima volta sotto la Tour Eiffel la coppa più ambita d’Europa. Resta comunque il fatto che, al momento, il Borussia è ancora in corsa per il grande colpo.
    Sarebbe di fatto anche l’unico obiettivo (se tale si può definire) centrato in questa stagione dalla squadra di Edin Terzic, che è uscito dalla Coppa di Germania agli ottavi contro lo Stoccarda, non è mai stato in corsa per vincere la Bundesliga sfiorata lo scorso maggio con il dramma sportivo all’ultima giornata e addirittura al momento non è nemmeno tra le prime quattro, visto che a tre giornate dal termine si trova a -5 dal RB Lipsia dopo aver perso 4-1 lo scontro diretto proprio sabato.
    Da qui la speranza nel quinto posto (che è sicuro, visto il margine di 12 punti sull’Eintracht sesto) per andare in Champions League: al momento il ranking premia la Bundesliga, seconda dietro la Serie A con 17,928, ma la Premier League tallona a 17,375 punti. Ogni scenario è ancora aperto, anche se le speranze inglesi sono appese solo all’Aston Villa, che dovrebbe praticamente vincerle tutte, e sperare che le tedesche non vincano praticamente mai.
    I dubbi sull’allenatore e la nuova società
    57 punti in 31 partite, media inferiore ai due punti a partita: un netto passo indietro rispetto alla corsa di un anno fa. Da mesi la discussione sulla guida tecnica è più che accesa, visto che i risultati conseguiti da Terzic non sembrano convincere tutti. Si era parlato anche di Nagelsmann, che ha poi fatto altre scelte dicendo no anche al Bayern e scegliendo di restare al timone della nazionale. Per ora però di nomi caldi non sembrano essercene.
    Di recente, inoltre, la società ha subito anche una discreta ristrutturazione, con il ritorno dello scout che aveva adocchiato i talenti per il grande il Dortmund di Kopp, Sven Mislintat, nel ruolo di direttore tecnico, e la promozione di Lars Ricken come amministratore delegato, mentre Sebastian Kehl, altro grande ex giocatore proprio come Ricken, resterà direttore sportivo. Un nuovo inizio a cui potrebbe corrispondere anche una svolta: a meno che accada l’inaspettato a Londra. LEGGI TUTTO

  • in

    Juventus-Milan, formazioni ufficiali: la scelta di Allegri su Yildiz-Chiesa

    Juventus, le scelte a centrocampo

    La novità è nei tre di centrocampo: Locatelli confermato perno, con Cambiaso e Rabiot mezz’ali. McKennie, dopo la prestazione opaca contro la Lazio nella semifinale di Coppa Italia, si accomoda in panchina pronto a subentrare a gara in corso. Sulle fasce, a destra spazio a Weah, mentre a sinistra confermato Kostic. Il serbo è risultato all’Olimpico uno dei più pericolosi nella seconda frazione di gioco, riuscendo a mettere tre palloni molto pericolosi in mezzo, come fatto molto spesso nella passata stagione. LEGGI TUTTO

  • in

    Diretta Juventus-Milan ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    È l’ora del riscatto per Juventus e Milan. Le due formazioni si sfidano allo Stadium nella gara valida per la 34ª giornata di Serie A. All’andata a San Siro, i bianconeri si imposero con il risultato di 1-0 firmato dall’ex Locatelli. Era il 22 ottobre 2023, le prime tre posizioni della classifica erano distribuite esattamente come adesso, con i nerazzurri in testa davanti ai rossoneri e alla Vecchia Signora. Tre squadre raggruppate in appena 2 punti, con altre (e alte) ambizioni per la testa. Poi, qualcosa è andato storto. I bianconeri sono ancora i linea con gli obiettivi dichiarati a inizio stagione, ma nel corso dell’anno erano maturati altri pronostici che gli uomini di Allegri hanno inaspettatamente stravolto impantanandosi in una crisi di risultati che li ha riportati alle spalle del Milan. Così anche Pioli, che in una settimana ha dovuto metabolizzare l’indigesta eliminazione in EL e lasciare la scena di San Siro alla formazione di Inzaghi, che ha pensato bene di appuntarsi la seconda stella sul petto in occasione del derby.
    Insomma, il bilancio di Juve e Milan riporta molti rimpianti e solleva tante questioni. In primis, quella del futuro dei tecnici. Le due squadre si sfidano ora per il secondo posto del podio, che a conti fatti pesa quasi quanto un trofeo. Dopo la gara dello Stadium, i bianconeri affronteranno Roma, Salernitana (già retrocessa), Bologna e Monza. Il tutto passando per la finale di Coppa contro l’Atalanta (15 maggio). Il calendario dei rossoneri prevede invece Genoa, Cagliari, Torino, Salernitana e Roma.
    Segui la diretta di Juventus-Milan su Tuttosport.com
    Dove vedere Juventus-Milan: streaming e diretta tv
    Il match tra le formazioni di Allegri e Pioli è in programma sabato 27 aprile alle ore 18 all’Allianz Stadium di Torino. L’incontro sarà trasmesso in streaming su DAZN e sul canale 214 del decoder Sky.
    Guarda su DAZN tutta la Serie A TIM e tanto altro sport. Attiva ora.
    Juventus-Milan, le probabili formazioni
    JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Danilo, Bremer, Gatti; Weah, Cambiaso, Locatelli, Rabiot, Kostic; Vlahovic, Chiesa. Allenatore: Allegri.
    A disposizione: Perin, Pinsoglio, Djalò, Rugani, Alex Sandro, De Sciglio, Miretti, Alcaraz, Nicolussi-Caviglia, McKennie, Iling-Junior, Yildiz, Kean, Milik
    Indisponibili: nessuno
    Squalificati: nessuno
    Diffidati: Cambiaso, Weah
    MILAN (4-2-3-1): Maignan; Florenzi, Gabbia, Thiaw, Musah; Reijnders, Adli; Leao, Loftus-Cheek, Pulisic; Giroud. Allenatore: Pioli.
    A disposizione: Sportiello, Nava, Caldara, Simic, Terracciano, Bartesaghi, Bennacer, Pobega, Zeroli, Chukwueze, Okafor
    Indisponibili: Jovic, Kjaer, Kalulu, Mirante
    Squalificati: Calabria, Theo Hernandez, Tomori
    Diffidati: Gabbia
    ARBITRO: Mariani di Aprilia. ASSISTENTI: Berti-Cecconi. QUARTO UFFICIALE: Ayroldi. VAR: La Penna. ASS. VAR: Aureliano. LEGGI TUTTO