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    Inter in finale di Champions, Inzaghi: “Il meglio deve ancora venire”. Marotta: “Epico”

    Il giorno dopo, a freddo, è quello dedicato a mettere ordine tra le emozioni. Così tante, nella serata di San Siro contro il Barcellona, da travolgere il mondo Inter e i suoi grandi protagonisti. Su tutti Simone Inzaghi, fradicio ma pazzo di gioia al triplice fischio che parlando al Tg1 ventiquattr’ore dopo conferma: “Inter-Barcellona è stata un’altalena di emozioni incredibili, che si sono alternate per 130′. Credo che i cambi siano stati decisivi, perché ci hanno dato energie fresche che in partite così lunghe servono tantissimo. L’emozione è stata fortissima, ma vivo sempre le partite con molta adrenalina. Non posso parlare di un migliore in campo: tutti i 16 giocatori di movimento impiegati hanno dato una mano enorme, poi abbiamo avuto l’aiuto di un grandissimo portiere: Sommer è stato bravissimo”. Alla domanda di rito su quale avversaria preferisca per la finale – tra Psg e Arsenal – l’allenatore nerazzurro risponde: “Non ho una preferenza, sono due grandissime squadre. Posso solo dire che abbiamo già incontrato l’Arsenal nel girone in una partita che abbiamo vinto. A mio parere il bello deve ancora venire”.

    Marotta: “L’artefice è Inzaghi”
    “Quella di ieri è stata una serata epica per come è stata vissuta in campo e fuori”, ha detto invece il presidente dell’Inter, Beppe Marotta, sempre alla Rai: “Avevamo vinto la partita, l’abbiamo persa e poi riagguantata e infine vinta per davvero: sono abituato a vivere queste emozioni, ma quelle vissute ieri sera dal punto di vista adrenalinico rappresentano sicuramente il top per il momento”. Poi, i suoi complimenti a Inzaghi: “L’attore principale, l’artefice di questa cavalcata è sicuramente l’allenatore, Simone Inzaghi. Sia il Psg sia l’Arsenal sono club prestigiosissimi, di grande valore tecnico, ma in campo sono diverse nell’atteggiamento tattico. Non sono scaramantico nella vita: sono molto ottimista e realista”. LEGGI TUTTO

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    Calhanoglu ammonito in Inter-Barcellona (e diffidato) non salterà la finale: ecco perché

    Diffidato, ammonito, ma non sarà squalificato: la finale di Champions League di Hakan Calhanoglu non è a rischio, il regista dell’Inter potrà giocarla regolarmente. Eppure, lo spavento per alcuni tifosi interisti è stato reale quando – ricordando che Calhanoglu era già stato ammonito nella semifinale di andata contro il Barcellona – il centrocampista turco al 36’ della gara di ritorno è stato punito da Marciniak con un nuovo giallo dopo un fallo su Dani Olmo.

    Cosa dice il regolamento
    Il regolamento, però, parla chiaro: modificato dopo il 2003, quando un giallo nella semifinale di ritorno costò la finale contro il Milan al diffidato Nedved, prevede che i cartellini gialli vengano azzerati dopo i quarti di finale e dunque solo un rosso diretto estromette il giocatore dalla finale. Per essere squalificato e saltare la finale di Monaco di Baviera, dunque, sarebbe servita un’espulsione diretta ai danni di Calhanoglu. LEGGI TUTTO

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    Champions League, Inter-Barcellona tra le partite con più gol tra andata e ritorno

    9/10

    LIVERPOOL-ROMA 7-6 complessivo (13 gol tra andata e ritorno)

    stagione: 2017/18
    partita: semifinale

    Ecco la prima italiana coinvolta in partite ‘spettacolari’, in termini di gol, in Champions. Una semifinale dai due volti, con i Reds padroni del campo nella gara di andata ad Anfield, con un 5-2 reso meno amaro solo dagli squilli finali dei giallorossi. Al ritorno all’Olimpico però, memori della remuntada nel turno precedente col Barça, i giallorossi andarono vicini all’impresa vincendo 4-2. Passò il Liverpool, ko poi in finale per mano del Real Madrid LEGGI TUTTO

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    Champions League, i 10 gol ‘miracolosi’ dal 2000 a oggi: ora c’è anche Acerbi

    7/10

    SERGIO RAMOS (Real Madrid)

    Minuto gol: 93′
    Partita: Real Madrid-Atletico Madrid 4-1 d.t.s.
    Data: 24 maggio 2014
    Turno Champions: finale

    Ne aveva segnati due in semifinale al Bayern, mette la testa anche nella finalissima a Lisbona. Straordinario il peso specifico di Sergio Ramos nei trionfi dei Blancos, in questo caso nella Décima con Ancelotti. Il derby nella finalissima illude i Colchoneros a segno con Godin, ma il difensore-goleador la prolunga ai supplementari dove il Real dilaga con le reti di Bale, Marcelo e l’immancabile Cristiano Ronaldo LEGGI TUTTO

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    Inter-Barcellona, Flick: “Marciniak? Decisioni incerte sempre a loro favore”

    Dopo la sconfitta ai supplementari, che è costata al Barcellona l’eliminazione nella semifinale di Champions League contro l’Inter, secondo quanto riportato dai media spagnoli sono arrivate le parole di rabbia di allenatore e giocatori blaugrana contro la direzione di gara dell’arbitro Szymon Marciniak. Hans-Dieter Flick ha puntato il dito contro il polacco: “Non voglio parlare troppo dell’arbitro, ma ogni decisione incerta è stata a favore dei nerazzurri”. A fine partita l’allenatore tedesco ha espresso le sue lamentele direttamente a Marciniak: ” Gli ho detto quello che dovevo dirgli”.

    Pedri: “Ci sono cose che non capisco”
    Anche Pedri ha manifestato il suo disappunto per la direzione di gara dell’arbitro polacco: “Non è la prima volta che ci succede una cosa del genere con questo arbitro. La Uefa dovrebbe indagare, ci sono cose che non capisco”. Si sfoga anche Eric Garcia: “Ho giocato nello stadio dell’Inter tre volte e succedono sempre cose fuori dal nostro controllo che non vanno come vogliamo. Sappiamo tutti cosa è successo con questo arbitro quando siamo venuti qui l’ultima volta. Non è una scusa perché abbiamo subito sette gol, ma…”. Secondo invece Inigo Martinez “Tutte le decisioni andavano nella stessa direzione, andavano prese e sono andate tutte così. Abbiamo fatto ciò che potevamo, è un peccato”.  LEGGI TUTTO

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    Inter in finale di Champions, dove acquistare i biglietti: prezzi e info

    L’Inter volerà a Monaco di Baviera il prossimo 31 maggio per la finale di Champions League, contro la vincente di Psg-Arsenal (vittoria 1-0 dei francesi all’Emirates Stadium nel match d’andata). Per i tifosi nerazzurri si apre la caccia al biglietto per entrare alla Munich Football Arena, dopo l’impresa contro il Barcellona in semifinale. Un totale di 38.700 biglietti su 64.500 sono disponibili per l’acquisto diretto per i tifosi e il pubblico generico, si legge sul sito ufficiale della Uefa. L’Inter e l’altra squadra che raggiungerà la finale riceveranno 18.000 biglietti ciascuna, mentre i restanti biglietti saranno messi in vendita in tutto il mondo tramite UEFA.com/tickets. Ogni candidato prescelto riceverà una notifica via e-mail e potrà acquistare fino a due biglietti nella categoria di prezzo assegnata.
    Il prezzo dei biglietti
    La Uefa lo scorso mese aveva comunicato anche i prezzi dei biglietti, dividendoli per categorie.

    Fans First (riservato ai tifosi delle squadre): 70 €
    Categoria 3: 180 €
    Categoria 2: 650 €
    Categoria 1: 950 €
    Il biglietto per persone con disabilità costa 70 euro (prezzo Fans First) e comprende un biglietto gratuito per un accompagnatore.

    Ulteriori dettagli verranno comunicati dai club finalisti, con le possibilità di acquistare pacchetti che comprendano viaggio, alloggio e ingresso allo stadio. LEGGI TUTTO

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    Inter-Barcellona, Marotta: “Inzaghi è il centro del nostro modello”

    Il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta ha commentato la vittoria contro il Barcellona e la conseguente qualificazione per la finale di Champions League: “È stata una partita epica tra due grandissime squadre. Siamo contenti di aver raggiunto questo traguardo che va ascritto come meriti all’allenatore, ai giocatori e a questo splendido pubblico che ci ha sostenuti quasi fisicamente. Siamo onorati di poter disputare la finale il 31 maggio a Monaco perché ce lo siamo meritato. Simone Inzaghi è il centro di questo modello, supportato dalla società, da una nuova proprietà sempre presente anche in modo silenzioso. È la vittoria di tutti, ma l’artefice maggiore di questa vittoria è sicuramente l’allenatore – ha proseguito -. La squadra è andata oltre le aspettative? Oltre ogni aspettativa direi di no. Questa squadra ha iniziato ad avere consapevolezza quando ha giocato la finale di Istanbul. È un gruppo che è insieme da quattro anni, ha assunto grande consapevolezza e grande affiatamento ben coordinato dall’allenatore”. “Siamo tra le grandi e lo siamo con grande merito e con grande determinazione. Era quello che volevamo e abbiamo raggiunto l’obiettivo. È stata la partita più bella della mia carriera? Da un punto di vista delle emozioni sicuramente sì, anche dell’adrenalina. È stato uno spot per tutto il calcio mondiale”, ha concluso Marotta.  LEGGI TUTTO