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    E l’arbitro assediato si salvò scappando da Palermo in elicottero

    Marzo 1969, Palermo-Napoli: Sbardella convalida il 2-3 di Micelli in sospetto fuorigioco. E scoppia l’inferno… Poi arriva l’elicottero, atterra a centrocampo, carica su l’arbitro e si alza in volo. E quando mai? Scena da film distopico, prima ancora che la distopia entrasse nel linguaggio comune. Nella bolgia, tutti – giocatori, invasori, agenti delle forze dell’ordine – alzano gli occhi al cielo, piegando le braccia per ripararsi dalla frustata del vento causata dal volteggiare delle pale dell’elicottero. Succede a Palermo, il 19 marzo 1969. LEGGI TUTTO

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    La Top 11 di Inzaghi è costata poco più di… Grealish. Ecco il dettaglio

    Codice binario. Si parte dal numero 1 – inteso come portiere – che però all’Inter non è costato nulla in quanto a cartellino, visto che una decina di mesi fa ha lasciato l’Ajax a fine contratto accasandosi in nerazzurro a parametro zero. Queste le tempistiche ufficiali, perché in realtà il club di viale della Liberazione aveva già un accordo con lui da diverso tempo. Tornando ai numeri, quello di maglia è il 24: se lo si raddoppia, si supera di poco la valutazione che i nerazzurri fanno a chi prova a informarsi sul camerunese. LEGGI TUTTO

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    Diretta Basilea-Fiorentina ore 21: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Le probabili formazioni di Basilea-Fiorentina
    BASILEA (3-5-2): Hitz; Lang, Adams, Pelmard; Ndoye, Diouf, Xhaka, Burger, Calafiori; Augustin, Amdouni. Allenatore: Vogel.
    A disposizione: Salvi, De Mol, Essiam, Vogel, Frei, Novoa, Millar, Kade, Males, Sene, Fink, Zeqiri.
    FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Dodo, Milenkovic, Quarta, Biraghi; Amrabat, Mandragora; Ikoné, Bonaventura, Nico Gonzalez; Cabral. Allenatore: Italiano.
    A disposizione: Cerofolini, Vannucchi, Venuti, Terzic, Ranieri, Bianco, Igor, Duncan, Castrovilli, Barak, Kouame, Saponara, Brekalo, Jovic, Sottil.
    ARBITRO: Sanchez (Spagna).
    ASSISTENTI: Cabanero-Prieto (Spagna).
    IV UOMO: Soto Grado (Spagna).
    VAR: De Burgos (Spagna).
    ASS. VAR: Munuera (Spagna).
    Guarda Basilea-Fiorentina su DAZN. Attiva ora LEGGI TUTTO

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    Qualificarsi in coppa al di là delle sentenze: l’importanza dell’Europa League per la Juve

    Il piazzamento in campionato rimane ancora condizionato non da uno ma da due pronunciamenti pendenti della giustizia sportiva italiana, più eventuali provvedimenti Uefa. Per questo ottenere il pass vincendo la coppa cambierebbe lo scenario L’unica possibilità rimasta per chiudere la stagione con un trofeo, e per chiudere con almeno un pezzo nuovo in bacheca il biennio del ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. Ma l’Europa League è molto altro, in un calcio in cui i trofei hanno finito per essere non solo il fine, ma più il mezzo, spesso. E per la Signora è un mezzo importante per guardare al futuro, dal punto di vista finanziario e quindi anche sportivo. LEGGI TUTTO

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    Inter, missione (im)possibile. La rosa di Inzaghi è costata un terzo di quella del City

    Investimenti da capogiro per gli inglesi, colpi low cost e a parametro zero per i nerazzurri. Grealish, pagato 115 milioni, è il più costoso in campoI soldi sono molto, a volte moltissimo, ma non saranno mai tutto. Non hanno il potere di sollevare da soli i trofei, altrimenti il City arabo, assieme al Psg qatariota, avrebbe già sbaciucchiato un paio di Champions. Eppure l’immissione pressoché infinita di denaro dell’emiro di Abu Dhabi nella parte blu di Manchester ha portato a costruire una squadra dorata, nel senso di bellezza pregiata ma pure di costo esagerato. Il tutto si contrappone alla spesa più razionale, “umana”, dell’Inter, che ha goduto della politica espansiva di Suning solo nelle prime quattro stagioni dell’impero cinese. Nella realtà, la maggiore spinta è arrivata nel primo anno “contiano”, stagione del 2019-20 usata per la costruzione della squadra-scudetto, quando si arrivò a spendere 65 milioni più 10 di bonus per il solo Lukaku. Adesso “sostenibilità” è parola di gran moda in viale della Liberazione, una strategia incisa nella pietra: non a caso il belga, rivenduto in Premier per 113 milioni, può fare il viaggio di ritorno solo in prestito. LEGGI TUTTO

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    “Robiolina” Invernizzi, l’allenatore quasi per caso che solo Cruijff riuscì a fermare

    È stato l’ultimo italiano prima di Inzaghi a portare i nerazzurri alla finalissima. Tecnico per volere dei senatori della Grande Inter, portò la squadra fino a un incredibile scudetto e a un passo dalla Coppa dei Campioni del 1972 L’ultimo allenatore italiano dell’Inter a disputare la finale di Coppa dei Campioni, prima di Simone Inzaghi, fu Giovanni Invernizzi. Rotterdam, 31 maggio 1972. I nerazzurri guidati da capitan Mazzola contro l’Ajax di Cruijff. Non ci fu partita: 2-0 per gli olandesi, doppietta del divino Johan nell’occasione marcato dal giovanissimo Oriali, e tutti a casa. Ma quella di Invernizzi è una storia che merita di tornare sotto i riflettori perché racconta un aspetto del calcio che troppo spesso viene trascurato: il lato umano. LEGGI TUTTO

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    Milan, la Champions brucia ma ti fa ricco: in cassa (almeno) 120 milioni

    Il percorso arrivato fino alle semifinali ha iniettato abbondante liquidità non prevista dal club a inizio stagione: ne beneficerà il bilancio che sta per chiudere. E solo di botteghino sono 42 milioniÈ un’amarezza ricorrente, fra le chiacchiere social dei tifosi rossoneri, che ha preso piede soprattutto quando è stato chiaro come il Napoli in campionato fosse imprendibile: “Vinceremo lo scudetto del bilancio”, è il sarcasmo della gente milanista, portata ovviamente a badare più alla bacheca che ai conti. LEGGI TUTTO