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    Inter, Lautaro nella top ten all-time dei marcatori in A: per il nono posto manca un gol

    Il paragone è di quelli pesanti per il Toro, che grazie alla doppietta segnata alla Lazio non solo ha aiutato l’Inter ad agganciare Milan e Roma alla preziosissima quarta posizione in classifica, ma ha anche raggiunto Corso al decimo posto della graduatoria dei migliori marcatori nerazzurri all-time in Serie A. Per un affamato di gol come Lautaro è certamente un onore aver raggiunto una bandiera simbolo anche della splendida squadra della doppia Coppa dei Campioni targata Helenio Herrera negli Anni Sessanta: ora, però, sarà ancor più significativo superarlo… LEGGI TUTTO

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    Cuadrado: “Troppi episodi con noi”. Ecco quelli che la Juve contesta

    Con il pareggio di Bologna, la Juventus è giunta a quattro partite di fila in Serie A senza la vittoria ed è anche incappata nel terzo errore dal dischetto (record in A condiviso con la Roma). A ciò si aggiunge una situazione anomala, il mancato funzionamento del monitor del Var per gran parte della gara. Tanto che sui due episodi dubbi del match non sarà l’arbitro Sozza a decidere dopo aver rivisto le immagini, ma il Var Mazzoleni, che in entrambi i casi opterà per l’assegnazione del calcio di rigore (intervento di Danilo su Orsolini al 10′ e fallo di Lucumi su Milik al 29′). Una situazione che ha fatto andare su tutte le furie Cuadrado, tanto in campo che nel dopo gara, quando non solo è tornato sull’episodio del Dall’Ara ma ha pure allargato il raggio della lamentela: “C’è un po’ di arrabbiatura perché a questi livelli non può non funzionare il monitor. Prima c’era un fallo chiarissimo, se non lo va a guardare rovina tutto il lavoro che noi facciamo in campo: lottiamo per vincere, ma così è difficile. Non è un caso, ci sono stati troppi episodi con noi. Cerchiamo di andare avanti, anche loro sbagliano, è il calcio. Combattiamo fino alla fine”. LEGGI TUTTO

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    “Zidane pronto a tornare: le 3 possibili destinazioni”. C’è anche la Juve

    MADRID (Spagna) – Il nome di Zinedine Zidane sta tornando in voga per il mercato allenatori 2023 e ci sarebbero tre contendenti all porta. Malgrado i molteplici rumors un suo ritorno in Blanco è stato già escluso con la panchina di Carlo Ancelotti ben salda come confermato dallo stesso allenatore italiano, il portale “Sport” riporta che ad oggi le squadre che stanno tenendo d’occhio Zidane sono: Paris Saint-Germain, Olympique Marsiglia dove si monitora la situazione di Igor Tudor, e la Juventus. Dal giorno del suo addio al Real Madrid (2021) il nome di Zidane è stato spesso accostato al club bianconero, anche se il direttore sportivo Francesco Calvo nel pre-partita di domenica contro il Bologna ha confermato la fiducia a Massimiliano Allegri anche per la prossima stagione. LEGGI TUTTO

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    Juve Primavera, Sacchini: obiettivo playoff, idea Nonge e proposte UEFA

    Il vice di Montero, assente per squalifica contro la Roma, Sacchini, ha analizzato la vittoria della Primavera contro la Roma: “Stasera ci sono molte cose che hanno funzionato, come spostare Nonge negli ultimi 30 metri, dove serviva un po’ di fantasia. Abbiamo ritrovato anche Turco, il cui infortunio ci ha penalizzato, e che quindi per noi è importante. Adesso ci aspettano cinque partite complicate e decisive, dovremo lavorare duro, perché l’obiettivo playoff è primario. Sapevamo che i ragazzi della Next Gen ci avrebbero dato una mano, perché hanno acquisito una buona maturità, specie in momenti delicati della partita. Sembra naturale, ma non è così. D’altronde la nostra linea è ben chiara: i giocatori giovani devono salire di categoria e giocare, ci siamo allineati anche alle proposte di UEFA”.  LEGGI TUTTO

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    Dagli 85 mln delle milanesi ai 14 della Lazio: quanto hanno conquistato (finora) le italiane in Europa

    La Champions resta il torneo più ricco: se Milan o Inter vincerà si porterà a casa 110 milioni senza contare la biglietteria. Il Napoli con la semifinale è arrivato a 77, la Juve a 56… Non è andata male fin qui al Milan e all’Inter che possono considerare nelle loro casse già 85 milioni (i nerazzurri per la verità qualcosina in meno). Ma la prospettiva da qui al 10 giugno, giorno della finalissima di Istanbul, è molto più affascinante: il successo in Champions per le due milanesi vale 110 milioni circa, senza contare la biglietteria, mai così ricca come quest’anno, e tutto l’indotto per un club campione d’Europa. LEGGI TUTTO

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    I segreti del Theao: se funziona la fascia sinistra, funziona il Milan

    Amici fuori, affiatatissimi in campo, spesso impermeabili al turnover: i rossoneri vanno dove li portano Leao ed HernandezL’ultima volta che uno dei due ragazzi del “Theao” ha parlato dell’altro è finita a sorrisi. Vigilia dei quarti di Champions contro il Napoli, si gioca dopo lo show di Leao al Maradona in Serie A, Theo in sala stampa. Gli chiedono quanto manchi a Rafael per raggiungere il livello di Mbappè. Theo si fa serio, guarda l’interlocutore e dice che la fortuna di giocare con entrambi, ma che Kylian è Kylian. Poi guarda Pioli, seduto accanto a lui, e salva in angolo: “Ora dovrà pensarci il mister”. E se la ride. LEGGI TUTTO

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    La Juve e la caccia al d.s.: chi sale e chi scende, tutti i nomi nel mirino

    Il club sta cercando il sostituto di Cherubini: il direttore sportivo del Napoli piace ai vertici societari, ma si ascolterà anche la voce di Allegri che potrebbe preferire Massara o Rossi con cui ha già lavoratoDalla nostra inviata Fabiana Della Valle2 maggio
    – Bologna“Stiamo pianificando il futuro con Federico Cherubini, che è il nostro direttore sportivo, e con Massimiliano Allegri. Siamo un blocco granitico che lavora sul futuro e questa è la nostra priorità fino alla fine della stagione. Chi arriverà si dovrà integrare in un sistema di lavoro Juventus, ma non è scontato che arrivi qualcuno”. LEGGI TUTTO

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    A chi sarebbe servito Berardi? Vizi e virtù dell’oro di Sassuolo così simile a Dybala

    L’attaccante neroverde ha stravolto l’ennesima partita da solo. Nessuno sa cosa avrebbe potuto combinare se avesse preso altre stradeL’ha fatto di nuovo: prendere una partita, cambiarne la storia, vincerla più o meno da solo e poi andare via dallo stadio con quell’espressione un po’ così di chi a Sassuolo ha tutto ciò che gli serve e che in fondo a una grande squadra ha quasi smesso di pensarci, sempre che avesse mai cominciato a farlo. LEGGI TUTTO