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    Juve, i precedenti in Coppa ti sorridono: 5 semifinali con l'Inter e 5 vittorie

    Il dato conforta la Juve e mette in guardia l’Inter, nonostante le raccomandazioni di Allegri alla vigilia: i bianconeri hanno sempre superato il turno nelle cinque semifinali di Coppa Italia disputate contro i nerazzurri fino a questo momento. Nel dettaglio, la Juve è rimasta imbattuta in otto occasioni: 4 vittorie e 4 pari. Ecco di seguito com’è andata. LEGGI TUTTO

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    Del Piero allo Stadium anche per Juve-Inter e i tifosi sognano

    TORINO – Alessandro Del Piero sarà nuovamente in tribuna allo Juventus Stadium in occasione del match di andata di Coppa Italia tra i bianconeri e l’Inter. L’ex capitano della Juve è stato accolto calorosamente al suo ritorno allo Stadium, dopo molto tempo, per il match di campionato contro il Verona. Del Piero, che adesso vive in Spagna, si trova a Torino con i ragazzi della sua Academy facendo visita alla squadra di Massimiliano Allegri in ritiro al JHotel. Un ritorno di grande impatto ed importanza (2 presenze in 4 giorni) soprattutto per i tifosi che sognano Del Piero come figura trainante della nuova società. LEGGI TUTTO

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    Manovra stipendi Juventus: “Il debito è invariato”

    TORINO – A questo punto… oggi o domani. S’era del resto anticipato che sarebbe stata questione di “primi giorni della settimana” e ancora lo si ritiene probabile. La sensazione è appunto che il procuratore federale Giuseppe Chiné non voglia andare troppo per le lunghe e che, dunque, intenda imminentemente notificare alla Juventus e agli altri soggetti coinvolti l’avviso della conclusione delle indagini in merito al cosiddetto “filone stipendi”. Vale a dire il secondo dei rami d’inchiesta che coinvolgono il club bianconero, dopo quello legato alle plusvalenze. LEGGI TUTTO

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    ADL vuole la legge Thatcher? Così cambiò il calcio inglese

    Ecco come la Lady di Ferro britannica applicò la tolleranza zero con gli hooligans e quali furono i beneficiLa legge Thatcher invocata da Aurelio De Laurentiis. Cerchiamo di capire di cosa si tratta. Bisogna partire da lei, da Margaret Hilda Thatcher nata Roberts, Primo ministro del Regno Unito dal 4 maggio 1979 al 28 novembre 1990. Diventerà nota – non a caso – come “Lady di ferro”. LEGGI TUTTO

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    Tante liti ma poca grinta. Inter, perché saltano sempre i nervi

    Anche contro la Fiorentina rimproveri tra compagni e diffusi gesti di stizza, e non è la prima volta. Come Inzaghi vuole porre rimedio alle energie disperse inutilmente…Questa volta non ci sono foto di copertina con espressioni rabbiose, duelli a denti stretti immortalati dalle telecamere o sceneggiate dopo una sostituzione. Ma nonostante l’assenza di episodi eclatanti, il nervosismo interista anche contro la Fiorentina è stato più che evidente, scorre nel sangue di moltissimi giocatori e si acuisce nel corso delle partite in cui le cose non girano a dovere, come troppo spesso sta accadendo in questo 2023. LEGGI TUTTO

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    Bernardeschi: Dna Juve, il -15, il fattore Allegri, il consiglio a Vlahovic

    Mentre parla del Dna Juve, a Federico Bernardeschi scappa naturale un «siamo», poi corretto dopo un attimo di pausa. Dopotutto non è ancora passato un anno da quando ha vestito per l’ultima volta la maglia bianconera e quel «siamo», oltre che un lapsus dovuto a un’abitudine durata cinque stagioni, è una testimonianza del legame ancora forte con i compagni – «Sì, sì, li sento ancora!» – e anche con il mondo Juventus in generale, la sua mentalità, il suo spirito. Con la conoscenza profonda e fresca di quel mondo commenta il momento bianconero visto dal Canada, alla vigilia di Juve-Inter di Coppa Italia, mentre va ad allenarsi con il suo Toronto Fc, reduce da un sabato agrodolce in cui ha firmato un gran gol direttamente da calcio d’angolo, valso però un solo punto.Buongiorno Bernardeschi, dopo un gol dalla bandierina la domanda è d’obbligo: l’ha cercato o è stato un cross a rientrare fortunato?«L’ho cercato, l’ho cercato! Lo avevamo provato anche in allenamento. Poi per segnare serve anche un pizzico di fortuna e l’ho avuto, ma volevo calciare in porta». Un gol, il suo terzo stagionale, servito a sbloccare la partita contro Charlotte che all’intervallo conducevate 2-0. Che è successo per finire 2-2?«Purtroppo ci sta capitando troppo spesso e non va bene, dobbiamo migliorare. Forse ci rilassiamo troppo quando siamo in vantaggio e alla fine ci disuniamo, quando invece dovremmo controllare la partita, provare a fare il 3-0 e il 4-0 e portare a casa i tre punti. Dobbiamo migliorare». La Juve invece non si fa rimontare mai, l’ultima volta contro il Verona, poche ore prima che iniziasse la vostra partita. Che ne pensa del momento bianconero?«Il Dna Juve è il Dna Juve e questo conta più di ogni altra cosa. Soprattutto quando ci sono delle difficoltà, siamo… sono abituati a reagire e devo fare i complimenti ai miei ex compagni perché non era facile, e non è facile tuttora, fare questo tipo di cose in un momento del genere». Dopo uno shock iniziale seguito alla penalizzazione, un punto tra Atalanta e Monza, la Juve ha conquistato sette vittorie in otto giornate, perdendo 1-0 a Roma una partita in cui ha colpito tre pali. Ha battuto la Lazio in Coppa Italia ed eliminato Nantes e Friburgo in Europa League. Qual è il segreto di questa reazione a un provvedimento che avrebbe potuto affossare il morale?«Credo che i ragazzi si siano compattati innanzitutto internamente, si siano parlati, e da lì in poi abbiano cercato di pensare partita dopo partita, senza fare calcoli, cercando di andare in campo pensando solo ai 90 minuti. Prendere tutte le sfide come se fossero dentro o fuori e devo dire che questo aiuta: quando ti concentri su un solo obiettivo, senza ragionare a lungo termine, mentalmente è più facile andare a cercare di vincere tutte le partite. Questo secondo me è il segreto di ciò che è stato fatto all’interno dello spogliatoio». LEGGI TUTTO

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    Setti e i 120 anni del Verona: “Credo nella salvezza ma resterò anche in caso di B”

    L’anniversario dell’Hellas in lotta per restare in A e i sogni del presidente in sella da 11 anni. “A volte non sono stato capito, ma amo questa città. Cedere il club? Solo voci. L’acquisto migliore? Iturbe»Dal nostro inviato Fabio Bianchi 4 aprile
    – VERONALà dove tutto è cominciato. La dirigenza del Verona e i senatori al Liceo classico Scipione Maffei: qui, nel 1903 un gruppo di studenti fondò la squadra di calcio che su proposta del professore di greco Decio Corubolo venne chiamata Hellas. Non c’era luogo più adatto per cominciare i festeggiamenti dell’anniversario. Maurizio Setti era già il presidente dei 110 anni del club, ora taglia quello dei 120. Diciamo che è di diritto nella storia del club. LEGGI TUTTO