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    Girma ancora a segno: la Reggiana supera il Catanzaro

    Catanzaro, altro stop
    Girma, trequartista svizzero classe 2001, continua a vivere un momento magico: la sua rete al 41′ su assist di Kabashi è valso tre punti pesanti agli uomini di Nesta, al secondo successo di fila. Mastica amaro, invece, Vivarini che con i giallorossi non sta vivendo un momento particolarmente felice: terza sconfitta consecutiva, aquile ferme a quota trenta punti, sette in più degli odierni dirimpettai. Il 2024 inizierà con Catanzaro-Lecco e Pisa-Reggiana, appuntamento al 12 e 13 gennaio. LEGGI TUTTO

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    Vivarini e la partita a Santo Stefano: “Una mancanza di rispetto”

    Vincenzo Vivarini non ha usato giri di parole alla vigilia di Catanzaro-Brescia per commentare anche l’impegno in trasferta contro la Reggiana in programma a Santo Stefano: “Per quanto mi riguarda è come se fosse una mancanza di rispetto nei nostri confronti. Anche noi vorremmo santificare le feste, è una ricorrenza importante per la chiesa e per tutte le famiglie. Siamo costretti invece a viaggiare e a preparare la partita il giorno di Natale. Non penso sia una cosa giusta, nessuno però parla e quindi accettiamo pure questo”.
    Catanzaro-Brescia, Vivarini in conferenza stampa: “Abituati a sfatare i tabù”
    Sul match contro il Brescia, Vivarini ha invece commentato: “Siamo pronti per il Brescia, sappiamo come giocano. Concedono pochi spazi, fanno un ottimo lavoro di blocco squadra e in questo momento sono molto motivati. Dovremo essere bravi a prendere campo e profondità. Sono temibili anche in fase di possesso, hanno calciatori tecnici e di personalità che hanno giocato pure in Serie A. Sarà una gara interessante anche sotto l’aspetto tattico. Si difendono con un 4-4-2 e attaccano con una sorta di 3-4-3. Il Brescia non perde a Catanzaro dal 1972? Siamo abituati a sfatare questi tabù”. LEGGI TUTTO

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    Sudtirol, la favola non è finita

    TORINO – No, non è finita la favola del Sudtirol. Qualcuno sosteneva che con l’addio di Pierpaolo Bisoli, esonerato due turni fa, si fosse conclusa. Che quella squadra capace nella scorsa stagione, al debutto B, di prodursi in una annata memorabile, chiusa in semifinale playoff, si fosse smarrita, non fosse più in grado di ripetersi. Certo, i fasti dello scorso campionato sono lontani e in questa stagione ormai non si potranno bissare. Ma anche questa annata può dire ancora qualcosa d’importante per gli altoatesini. Lo si è capito sabato scorso, quando il Sudtirol a sorpresa è andato a vincere 3-2 a Venezia (aprendo la crisi dei lagunari). Negli altoatesini è andato a segno, per la prima volta in B, la punta Rauti, l’ex Toro ha sbloccato la gara. Poi, per ribaltare il Venezia che aveva capovolto la gara con la doppietta del danese Gytkjaer, nel Sudtirol è salito in cattedra l’albanese Silvio Merkaj che, approfittando di qualche regalo degli avversari, prima ha siglato il 2-2 e poi s’è procurato il rigore della vittoria, trasformato da Casiraghi, una rete che l’ha portato in testa alla classifica cannonieri, 9 gol come Coda della Cremonese. Un successo che ha permesso al Sudtirol di salire a quota 20, tenendo a distanza la zona calda della classifica. Vittoria maturata con l’allenatore Federico Valente in panchina, promosso dalla Primavera altoatesina (che sotto la sua guida stava ottenendo buoni risultati), in attesa che la società trovi un nome di categoria. In realtà, Valente potrebbe essere l’uomo giusto per il resto della stagione, lo si era capito anche al suo esordio, trasferta a Bari: Sudtirol in 10 già al 16’ per il rosso a Cuomo ma capace in inferiorità numerica di pareggiare con Vinetot il vantaggio pugliese di Sibilli su rigore, prima di arrendersi nel secondo tempo al gol vittoria del quarantenne Di Cesare. Insomma, sconfitta sì, ma partita segnata dall’espulsione iniziale e nel complesso squadra che non aveva demeritato. Col successo sul Venezia poi, Valente si è di fatto guadagnato la permanenza sulla panchina del Sudtirol fino alla chiusura del girone d’andata, fissata a Santo Stefano. Andrà dunque in panchina domani, quando al Druso di Bolzano sbarcherà la Reggiana di Alessandro Nesta che vive un momento difficile, l’operato dell’ex difensore inizia a essere messo in discussione anche da chi finora l’aveva difeso. Poi, il 26, il Sudtirol chiuderà il girone d’andata in casa dell’ostico Lecco. A quel punto la società tirerà le somme su Valente. C’è da dire, però, che questo Sudtirol, rispetto a quello della passata annata, ha perso un po’ di solidità difensiva, che era il suo punto di forza: 23 gol al passivo non sono pochi, squadre che stanno alle spalle hanno un dato migliore. Questo perché in estate il reparto ha perso due importanti interpreti come Curto (ora al Como ma piace in A) e Zaro (colonna del Modena), non debitamente rimpiazzati. Però il ds Bravo ha fortemente voluto e azzeccato il colpo Silvio Merkaj, 26 anni, albanese nato a Valona ma formatosi calcisticamente da noi, nelle serie minori. Il Sudtirol l’aveva pescato in C nell’Entella, ma prima era passato per Castel Del Piano, Foligno, Igea Virtus, Gelbison, Bitonto e Vastogirardi. Merkaj è una prima punta ma che sa fare tutto, basta guadare i suoi numeri nel Sudtirol, 3 gol e ben 6 assist in 12 presenze. A inizio stagione, quando sembrava che gli altoatesini potessero replicare la scorsa formidabile annata, Merkaj faceva sempre la differenza e anche se subentrava, il segno lo lasciava sempre. Probabilmente non è un caso che la successiva flessione in campionato del Sudtirol sia in buona parte caduta durante la sua assenza, Merkaj ha salato 5 gare per un problema muscolare dalla sesta all’undicesima giornata e al suo rientro faticava ad essere il giocatore decisivo d’inizio campionato, anche perché nel frattempo la squadra stava avvitandosi. Poi è arrivato il trionfo di Venezia, che può scrivere tutta un’altra storia. Anche per Merkaj la cui avventura calcistica meritava di intrecciarsi con la favola Sudtirol. Che non è finita, anzi. LEGGI TUTTO

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    Nesta sfida Pirlo in Reggiana-Sampdoria

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri sera (Spezia-Bari 1-0), la 17ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 gare. Grande attesa a Reggio Emilia per Reggiana-Sampdoria, cioé la sfida in panchina fra due Campioni del Mondo 2006, Alessandro Nesta nei granata, Pirlo nei blucerchiati, fra i due c’è una grande amicizia fuori dal campo. E’ una gara verità per entrambi. La Reggiana di Nesta ha un solo punto di vantaggio sulla zona playout e non vince dal 26 ottobre, 11ª giornata, 0-3 a Piacenza alla Feralpisalò. Dopo Nesta ha collezionato soltanto tre pari e due ko. L’ex difensore gode della fiducia della società e della squadra. Tuttavia, un’altra prova non convincente potrebbe aprire una discussione sulla sua panchina anche se certe somme, non solo alla Reggiana, si tireranno dopo Santo Stefano quando andrà in archivio il girone d’andata e inizierà la sosta invernale. Ma è una gara cruciale anche per Pirlo. La sua Samp viene dalla convincente vittoria sul Lecco però nell’ultima trasferta c’era stato il blackout di Brescia, il bis va evitato se si vuole provare a inseguire i playoff che oggi distano 6 punti, in caso di capitombolo la classifica potrebbe farsi nuovamente pesante, visto che oggi i playout distano tre lunghezze. Per la capolista Parma, reduce dal 3-3 strappato in extremis domenica scorsa al Tardini contro il Palermo, test a Cosenza, partita che può decidere il futuro del tecnico dei calabresi, Caserta. Il Venezia secondo, a -1 dal Parma, riceve il Sudtirol ancora guidato dal traghettatore Valente con gli altoatesini che hanno raccolto un solo punto nelle ultime 5 uscite mentre i lagunari di Vanoli devono riscattare il ko di una settimana fa a Cremona e vincere per tenere a bada il Como terzo, impegnato in un complicato derby lombardo a Brescia. Fabregas, chiamato sulla panchina dei lariani in sostituzione di Longo per portare un’impronta più “giochista”, sta facendo tanti punti, 10 sui 12 a disposizione con lo spagnolo alla guida. Il Catanzaro, quarto in classifica, ha una trasferta da prendere con le pinze in casa dell’Ascoli dove Castori, un punto nelle sue tre uscite, non riesce a risollevare i marchigiani, mentre i calabresi di Vivarini inseguono la quarta vittoria di fila. Dopo aver battuto sabato scorso il Venezia, la Cremonese di Stroppa, che con quella vittoria ha riaperto la corsa ai primi due posti che valgono la A diretta, non può fallire la trasferta di Piacenza, campo della Feralpisalò, ultima in classifica dove continuano le riflessioni sul tecnico Zaffaroroni che sta andando anche peggio di Vecchi, non si esclude il suo ritorno. Il Modena di Bianco, in zona playoff al 7° posto, riceve il Cittadella di Gorini, avanti di due punti e reduce da 5 vittorie di fila, risultato che i veneti non conseguivano dal 2017, autentico spareggio per la conquista dei playoff anche se non era detto a inizio stagione che entrambe potessero lottare per questo traguardo. Il Palermo di Corini invece, dopo il 3-3 di Parma, prova a riconquistare il pubblico del Barbera contro il Pisa di Aquilani. Entrambi gli allenatori sono al di sotto delle aspettative, guai a perderla, soprattutto per Aquilani, visto che il Pisa ha solo due punti di margine sui playout mentre il Palermo a -8 dalla A diretta, per ora deve accontentarsi di consolidarsi in zona playoff, visto che oggi occupa l’ultimo posto utile, l’ottavo. Il turno si chiude domani con Lecco-Ternana. LEGGI TUTTO

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    Verde regala i tre punti allo Spezia: Bari ko

    Nell’anticipo della 17esima giornata del campionato di Serie B, lo Spezia mette a segno la seconda vittoria di fila, dopo quella di Ascoli, e lo fa battendo di misura il Bari all’Armando Picco. La gara è apparsa subito equilibrata e con poche occasioni da entrambe le parti, sbloccata solo da una parla di Daniele Verde che ha messo a segno il secondo gol stagionale, il primo su azione. Nel finale di gara, espulso Zurkowski per i padroni di casa. In classifica, lo Spezia sale a quota 16 punti, avvicinandosi ulteriormente alla zona salvezza. Il Bari perde la seconda gara di fila in trasferta e resta fermo al nono posto a 21 punti. LEGGI TUTTO

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    Parma, 110 anni e non sentirli: Pecchia vuole il regalo col Cosenza

    Fabio Pecchia indica la strada al Parma: “La squadra deve giocare a calcio, volersi divertire e avere una propria identità con un atteggiamento positivo e propositivo rispetto a quello che succede in campo”. Il tecnico dei ducali ha parlato all’antivigilia del match in casa del Cosenza, che cadrà in un giorno speciale: “Ricorrono i 110 anni di fondazione del club. Quale modo migliore per festeggiare con una gran bella prestazione, condita da una vittoria? Questo è l’obiettivo e lavoriamo in quella direzione, pensando a fare un bel calcio. Le vittorie bisogna meritarsele sul campo”.
    Pecchia su Parma-Palermo
    Il Parma è reduce dal pareggio in extremis contro il Palermo: “Sono entrati in area una volta sola e abbiamo subito tre gol. Questo aspetto lo dobbiamo correggere. La parte finale del match con il Palermo rimane negli occhi, nel cuore e nell’anima, non solo dei calciatori, ma di tutto l’ambiente. Abbiamo lasciato delle sensazioni e delle grandi emozioni. La squadra deve continuare ad essere lucida, questo è un aspetto che è venuto fuori nel momento più complicato della partita. Non abbiamo mai perso la testa, non ci siamo disuniti. Il punto lo teniamo stretto, ma questo aspetto è fondamentale e deve continuare ad esserci”. LEGGI TUTTO

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    Pirlo, la sfida con Nesta e l’avviso a Esposito: “Lo faccio uscire dopo 15’…”

    Reggiana-Sampdoria, la conferenza di Pirlo

    “Guardiamo partita dopo partita. Il nostro obiettivo è sempre quello di giocare per vincere, imporre il nostro gioco” – ha spiegato Pirlo. L’allenatore della Sampdoria ha poi proseguito: “Anche la Reggiana è nella nostra situazione, sarà una partita da giocare con grande concentrazione e con tanta aggressività e determinazione”. Su Nesta: “È un grande amico. Ci sentiamo spesso in settimana, siamo sempre in contatto. Mi farà piacere rivederlo, spero di essere più contento io a fine partita (sorride ndr). Per la prima volta ci affronteremo da allenatori dopo aver condiviso le stesse maglie. Ma la Samp viene prima di tutto”.

    Il tecnico blucerchiato ha specificato anche la situazione di Pedrola, che sta rientrando dopo l’infortunio: “Non ha avuto alcun problema. Il giocatore voleva essere più sicuro ed essere al 100% per rientrare in gruppo. Ha ancora paura e ha preferito andare in Spagna a fare un lavoro specifico per rinforzarsi. Non abbiamo fretta per farlo rientrare e giocare le ultime partite. Questa è una cosa concordata con il Barcellona. Rimarrà qualche giorno là e poi tornerà”. Infine su Esposito e l’episodio dell’abbraccio dopo il gol al Lecco: “Deve sempre avere quell’atteggiamento e lottare su ogni pallone. Nella riaggressione è sempre fra i primi. Se continua a far gol tanto meglio. Se non interpreta bene la gara, esce dopo 15 minuti. Lo sa bene che non basta una partita per andare in alto. Glielo ripeteremo perché non può sbagliare”. LEGGI TUTTO