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    Cannavaro: la prima su una panchina italiana

    TORINO – La 7ª giornata di Serie B si chiude oggi con Benevento-Ascoli, fischio d’inizio alle 16.15, è la partita dell’esordio in Italia di Fabio Cannavaro, sulla panchina campana, sfiderà Cristian Bucchi che potrebbe giocarsi il posto. Il Campione del Mondo 2006 pare intenzionato a riconfermare il 3-5-2 che col predecessore Fabio Caserta ha portato i 7 punti attuali. La novità dovrebbe essere nel cambio di atteggiamento, con una squadra più aggressiva. Per il Benevento qualche problema a centrocampo. Out i registi Viviani e Kubica mentre Schiattarella non è al meglio. Se non recupera, il playmaker potrebbe essere Acampora, che dovrà adattatarsi. In difesa il trio Leverbe-Glik-Veseli. Laterali Letizia e Masciangelo. In attacco sicura la presenza di Forte, con lui forse il brasiliano Farias, anche per l’assenza per infortunio di La Gumina. Al Vigorito, a seguire Cannavaro (e suo fratello Paolo, vice) ci saranno tutti i famigliari. “Abbiamo lavorato tanto – dice l’ex difensore – ho cercato di non cambiare tanto, non mi piace dare la formazione a inizio settimana, cambio ogni giorno per coinvolgere tutti. Ho trovato una squadra ben allenata. Dobbiamo essere più propositivi ma c’è l’atteggiamento giusto. Il mio arrivo è un qualcosa di bello, ma questo non vuol dire che arriverà la Serie A domani mattina. Questo entusiasmo non deve essere una pressione, ma uno stimolo per fare bene e basta. Non dobbiamo farci distrarre da cose extracalcistiche”. Sull’altro fronte, Bucchi, a 8 punti e come il Benevento reduce da 2 ko di fila, si gioca il futuro. “Sappiamo quello che troveremo – ha dichiarato – un ambiente caldissimo, una bolgia, una squadra con grande entusiasmo, dato dal cambio di allenatore. Avremo grande umiltà nell’approcciarci all’avversario, ma tantissima consapevolezza nei nostri mezzi e nella nostra forza, partiamo assolutamente convinti di poter e voler fare risultato; come abbiamo fatto su tutti i campi, andremo a giocare per vincere, è questo il nostro punto di partenza”. Ascoli privo di Leali, Gnahoré e Adjapong. Ciciretti, Falasco e Baumann convocati ma non al meglio, difficile vederli in campo.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Cannavaro al Benevento: esordio non semplice

    TORINO – Non si annuncia dei più agevoli l’esordio su una panchina italiana di Fabio Cannavaro, difensore Campione del Mondo 2006, anno in cui vinse anche il Pallone d’Oro, fu l’ultimo italiano a riuscirci. Domenica alle 16.15 debutta col Benevento che riceve un Ascoli a quota 8 punti, uno in più dei campani, dove il tecnico Cristian Bucchi, che viene da 2 sconfitte di fila, potrebbe rischiare qualcosa in caso di altro ko, anche se la società finora l’ha sempre difeso. Non pochi i problemi di formazione del Benevento, Cannavaro ha perso l’attaccante La Gumina (lesione di primo grado al bicipite femorale) e in mezzo sarà privo di due pedine: il polacco Kubica (rottura del quarto metatarso del piede destro) e Viviani (non ancora guarito da un vasto edema). Ma i campani, se non vogliono perdere ulteriormente contatto dalle squadre di testa, devono subito svoltare. Cannavaro pare intenzionato a partire dal 4-3-3, lo stesso modulo che il suo predecessore, Fabio Caserta, praticava nella passata stagione e nella prima di campionato (ko interno con il Cosenza), virando poi sul 3-5-2 che ha portato i 7 punti attuali. Ma al di là dei moduli, l’ex difensore vorrebbe un atteggiamento più coraggioso della squadra che deve essere in grado di portare più di due uomini ad offendere in area avversaria. Col ritorno al 4-3-3, cioè giocando con due attaccanti esterni, dovrebbe trovare più spazio Improta che era stato penalizzato dal cambio di modulo, pur essendo sempre utilizzato da Caserta ma giocando solo due partite da titolare. “L’impatto con Cannavaro? E’ stato ottimo – ha raccontato Improta -. Il mister è un grande lavoratore. Peccato che c’è poco tempo, ci stiamo allenando con lui soltanto da pochi giorni. Bisogna solo impegnarsi, dobbiamo metterci tutto noi stessi per arrivare il più in alto possibile”. Cannavaro, accompagnato nello staff dal fratello Paolo, ha firmato un biennale da un milione complessivo. Come dire, il progetto Serie A non è necessariamente per questa stagione (e non esistono clausole rescissorie che gli permetterebbero di svincolarsi dopo un anno, come circolato prima dell’ufficialità). E’ vero che già per questa annata patron Vigorito ha allestito una squadra che può puntare quantomeno ai playoff. Ma è anche vero che, sulla carta, ci sono almeno tre squadre più forti. Ma non di molto.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    L'Ascoli guida la B grazie a Bucchi e Gondo

    TORINO – A sorpresa (ma non troppo), in testa alla B, assieme al Genoa, c’è anche l’Ascoli. Non deve stupire nessuno perché i marchigiani sono la squadra che ha fatto più punti nel girone di ritorno della passata stagione, chiudendo al 6° posto e uscendo dai playoff nel turno preliminare, ad opera del Benevento. Quella squadra ha perso pedine importanti (Baschirotto, Maistro, Tsjadout e nelle ultime ore Saric, passato al Palermo) ma soprattutto si temeva molto la partenza del timoniere, quell’Andrea Sottil andato in A all’Udinese che era arrivato ad Ascoli nel dicembre 2020 e in un anno e mezzo è stato capace di conseguire prima una salvezza miracolosa, poi di portare la squadra in alto, altrettanto a sorpresa. Così, quando la società ha scelto Cristian Bucchi come sostituto, alcuni erano scettici perché pareva un allenatore con un radioso futuro alle spalle. Bucchi nel 2017, dopo una buona gavetta in panchina per Pescara, Gubbio, Torres, Maceratese e Perugia, aveva raggiunto la A, al Sassuolo, dove veniva descritto come l’allenatore del futuro. Invece fu esonerato dopo 14 giornate e dovette ripartire dalla B. Non brillò a Benevento ed Empoli e rimase quasi due anni a spasso, prima di accettare la Triestina in C nella passata stagione, chiusa al 5° posto. Finche quest’estate l’Ascoli ha puntato su di lui. Occasione colta al volo, ci ha messo molto di suo in questo 1° posto dopo 3 giornate. La squadra, che non è più forte dell’anno scorso, gioca con molta compattezza ed intensità, un 4-3-3 che sa essere letale in ripartenza. Vedi l’ultima uscita, la prestigiosa vittoria di Palermo (2-3), in cui Bucchi ha impartito una sonora lezione tattica a Corini. I gol dei marchigiani li ha segnati tutti l’italo-ivoriano Cedric Gondo, 26 anni il 25 novembre, centravanti di movimento che col trionfo del Barbera potrebbe aver fatto il definitivo salto di qualità, dopo essere stato per tanti (troppi) anni una promessa. Passato per le squadre di Lotito, senza mai giocare nella Lazio e contribuendo alla promozione in A della Salernitana (segnava, ma non era titolare), a gennaio era stato acquistato dalla Cremonese. Anche qui, altra promozione in A ma non da protagonista. Il 10 agosto passa in prestito all’Ascoli e sembra subito un’altra storia. Bucchi scommette su di lui con decisione, a differenza dei suoi colleghi che l’avevano preceduto. Gondo va a segno su rigore nel pareggio con la Spal della 2ª giornata e con la tripletta di Palermo diventa il capocannoniere della B. Che coppia Bucchi & Gondo: in B, attenti a quei due.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Serie B, pari e patta: regna l'equilibrio anche negli anticipi del sabato

    Seconda giornata di Serie B aperta ieri dallo show al San Nicola tra Bari e Palermo, oggi i tre anticipi del sabato: Ascoli-Spal, Genoa-Benevento e Perugia-Parma terminano anch’essi tutti in parità. I bianconeri marchigiani e i rossoblu liguri agganciano in vetta a quota 4 punti i rosanero in attesa dei match domenicali.
    Ascoli-Spal 1-1
    Match combattuto al Del Duca con un primo tempo estremamente equilibrato e che vive del botta e risposta tra il 21′ e il 27′ firmato da Gondo e dall’ex Maistro. E’ lo stesso Gondo a costringere al fallo Tripaldelli prima di trasformare con freddezza dal dischetto, mentre il pari ospite è dell’ex giocatore bianconero, che sull’assist di Esposito scavalca Leali con un elegante tocco sotto e che poi non esulta per rispetto nei confronti della tifoseria marchigiana. Nel secondo tempo il match resta sul filo dell’equilibrio, nonostante i generosi tentativi dei padroni di casa, che alla fine devono accontentarsi dell’1-1.
    Ascoli-Spal tabellino e statistiche
    Genoa-Benevento 0-0
    A Marassi è l’arbitro Pezzuto il grande protagonista di un primo tempo a dir poco povero di emozioni, ma che ha comunque visto prima l’annullamento del gol del vantaggio di Ekuban e poi la revoca del rigore, in un primo tempo concesso dopo l’uscita di Paleari su Portanova. Anche nella ripresa lo spettacolo latita con il 4-2-2-2 proposto da Blessin che proprio non riesce a mettere in apprensione la difesa sannita. Solo il bomber Coda ingaggia un duello personale con il portiere avversario Paleari, sempre prontissimo a rispondere con ottimi interventi. L’occasione migliore del match capita nel finale al nuovo entrato Yeboah, che trova il salvataggio miracoloso di Barba.
    Genoa-Benevento tabellino e statistiche
    Perugia-Parma 0-0
    Più calci che calcio al Curi tra Perugia e Parma. Primo tempo sostanzialmente privo di emozioni se non per le frequenti risse inscenate da due compagini sin troppo adrenaliniche considerando che si è solamente alla seconda giornata. Ripresa in fotocopia, forse meno dura sotto il profilo dei contrasti di gioco, ma comunque combattutissima seppur priva di spunti realmente interessanti, da una parte come dall’altra.
    Perugia-Parma tabellino e statistiche
    Serie B, la classifica
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    In campo la B, con l'ombra di De Rossi

    TORINO – La 2ª giornata di Serie B prosegue stasera con tre partite alle 20.45 (su Sky, Dazn ed Helbiz Live), dopo il bell’anticipo di ieri fra Bari e Palermo, 1-1 con le reti di Valente per i siciliani e pari di Cheddira per i pugliesi, davanti a oltre 35mila spettatori, record stagionale per la categoria, risultato che ha proiettato il Palermo temporaneamente solo in testa con 4 punti. Il match clou sarà Genoa-Benevento ma più che quel che accadrà sul campo, potrebbe fare più notizia ciò che succederà dopo: anche una vittoria potrebbe non bastare a salvare la panchina di Fabio Caserta fra i campani, il Benevento ha già prenotato Daniele De Rossi, valutato durante l’estate anche da Pisa a e Palermo e ora pronto alla sua prima esperienza da allenatore, lasciando il posto di collaboratore di Mancini nell’Italia. Sull’altro fronte, il tecnico tedesco Blessin ha ammonito il suo Genoa che due settimane fa eliminava, sempre a Marassi, i campani dalla Coppa Italia, un 3-2 in cui i liguri avevo sofferto un po’ troppo nel finale. Blessin ha difeso il portiere Martinez, che sarà confermato nonostante gli errori di Venezia, dove comunque il Genoa s’è imposto nell’esordio di campionato, rispettando il pronostico di prima favorita per la A. Gara interessante anche al Curi, dove il Parma fa visita al Perugia con l’obiettivo di abbattere un tabù: gli emiliani, in Serie B, non hanno mai vinto in casa degli umbri. Nel Perugia, Castori potrà schierare gli ultimi acquisti, Luperini in mezzo e Strizzolo in avanti per provare ad archiviare il ko nell’esordio, a Palermo (2-0). Qualche assenza fra gli emiliani, continua ad essere out Buffon, colpito dall’influenza (il tampone ha escluso il covid), confermato dunque Chichizola fra i pali. Dal mercato, sta per arrivare l’esterno sinistro argentino Cristian Ansaldi, svincolato ex Torino, Genoa e Inter.Si gioca anche Ascoli-Spal. I marchigiani vogliono sfruttare al meglio il doppio turno casalingo e bissare la vittoria nell’esordio sulla Ternana (2-1). La piazza temeva la partenza per Udine del tecnico Sottil, la guida della passata grande stagione, in cui l’Ascoli giocò i playoff e fu la squadra che fece più punti nel girone di ritorno. Invece con l’approdo di Bucchi in panchina, la squadra pare confermarsi sui livelli della scorsa annata, seppure ancora incompleta. La Spal invece, è stata la più grossa delusione della 1ª giornata per il tonfo interno con la Reggina (1-3). Qualcuno indicava il club di Ferrara come una possibile protagonista ma la squadra, rimasta sotto la guida di Venturato, nonostante una bella campagna acquisti, sembra avere le stesse debolezze dell’ultimo campionato, quando si salvò solo alla penultima giornata.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Coppa Italia, Venezia e Verona eliminate: avanzano Ascoli e Bari

    ROMA – Proseguono i trentaduesimi di Coppa Italia. Il Venezia di Javorcic, falcidiato da casi Covid e parecchi assenti, viene sconfitto 3-2 dall’Ascoli. Ai sedicesimi gli uomini di Bucchi affronteranno la Sampdoria. Autentico disastro dell’Hellas Verona che cade sotto i colpi del Bari con un super Cheddira (tripletta). Dopo l’iniziale vantaggio di Lasagna la formazione gialloblù è uscita dal campo ed è stata surclassata dai galletti. Gli uomini di Mignani incontreranno la vincente di Salernitana-Parma, gara in programma questa sera alle 21.
    Venezia-Ascoli 2-3
    Al Penzo il Venezia, falcidiato da casi Covid e assenti e con in campo parecchi Primavera, parte con il giusto piglio anche se le occasione da gol stentano ad arrivare. Al 36′ è l’Ascoli a portarsi in vantaggio sugli sviluppi di un corner: corto assist di Bidaoui in area per l’accorrente Saric (il centrocampista bosniaco ex Carpi è nel mirino della Samp) che, con un potente sinistro, supera Joronen. Il secondo tempo prende il via con lo stesso spartito del primo: Venezia propositivo sul piano della personalità ma quasi mai pericoloso dalle parti di Leali. L’Ascoli va al raddoppio al 70′ con l’appoggio in rete di Falzerano su cross dalla destra di Ciciretti. Quasi allo scadere del match si scatena il diciottenne Mikaelsson. Nel giro di due minuti (88′ e 88′) l’islandese fa doppietta, prima con un tap-in facile su assist di Novakovich e poi con un pregevole pallonetto a superare Leali. Succede di tutto nel finale di gara. Al 90+1′ l’autorete del 18enne Baudouin condanna il Venezia e decreta il passaggio del turno dell’Ascoli di Bucchi. 
    Venezia-Ascoli: tabellino e statistiche
    Hellas Verona-Bari 1-4
    Grande protagonista sin dai primi minuti si rivela l’attaccante dell’Hellas Verona, Kevin Lasagna. Dopo due tentativi non andati a buon fine, al 16′ al terzo tentativo l’ex Udinese trova la rete con un facile destro a porta vuota, dopo un tentativo di colpo di testa di Henry su suggerimento di Lazovic. Al 24′ Ceccherini costretto ad abbandonare il campo dolorante (al suo posto Magnani) dopo il tackle subito da Ruben Botta. La reazione del Bari non si fa attendere e al 30′ i galletti trovano il pareggio con Folorunsho: il centrocampista finalizza di testa dopo un’azione personale di Cheddira. Al 44′ splendida l’azione tutta in verticale del Bari che dal portiere, Elia Caprile, si conclude con il gol di Cheddira che si fa beffe di Gunter e spiazza Montipò. Poco dopo i pugliesi vanno vicino al tris con Maita ma si supera il portiere gialloblù. Nella ripresa al 52′ Hongla ferma fallosamente e ingenuamente in area la percursione di Maita: dal dischetto Cheddira firma la sua personale doppietta spiazzando Montipò. Al 69′ l’Hellas rimane in 10 per l’espulsione di Faraoni: fallo e reazione scomposta del difensore gialloblù su Botta sanzionata con il cartellino rosso. Al 78′ dilaga la formazione di Mignani con la tripletta di Cheddira: destro a incrociare da pochi passi che batte Montipò.
    Hellas Verona-Bari: tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Sottil-Alvini, attenti a quei due: la carica speciale dei debuttanti in Serie A

    TORINO – La prossima Serie A proporrà il debutto in panchina di due allenatori provenienti dalla B, quelli che più hanno stupito nella passata stagione: Andrea Sottil, nuovo timoniere dell’Udinese, prelevato dall’Ascoli, e Massimiliano Alvini su cui scommette la Cremonese dopo aver portato ai playoff di B il Perugia (che a inizio stagione era accreditato, a dir tanto, di una salvezza tranquilla). Entrambi raggiungono la A dopo una formativa gavetta, dimostrando nelle serie minori, anche dilettantistiche, di saper fare il mestiere e meritarsi un’occasione nel calcio che conta.
    L’ASCOLI DA PLAYOFF – Andrea Sottil, figlio del Filadelfia, classe ’74, arcigno difensore del Toro dal 1992 al 1994, dopo un’onesta carriera passando anche per Fiorentina, Atalanta, Udinese, Reggina, Genoa, Catania, Rimini e Alessandria, si è approcciato con molta umiltà al mestiere di allenatore, iniziando con i Giovanissimi del Lucento, società dilettantistica piemontese. Poi una costante ascesa passando per Siracusa, Gubbio, Cuneo, Paganese, ancora Siracusa, Livorno, Catania e Pescara. Con gli abruzzesi conquista una salvezza in B ai playout che gli vale l’ingaggio, nel dicembre 2020, all’Ascoli, dove compie il suo primo capolavoro: da terzo allenatore stagionale eredita una squadra spacciata, ultima a 6 punti, e la fa viaggiare a una media da playoff salvandola. Nella stagione appena conclusa, con un organico pressoché analogo, centra i playoff di B, un ottimo 6° posto chiudendo davanti a formazioni ben più blasonate. Sottil predica un calcio equilibrato, il 4-3-1-2 è il modulo di riferimento, ma all’Udinese non avrà problemi a praticare il 3-5-2 tipico dei friulani: è comunque nelle sue corde. In sintesi, è un’occasione strameritata, conquistata con i risultati dopo 11 anni di mestiere.
    LA SCALATA DEL PERUGIA – Discorso analogo per Massimiliano Alvini, classe ’70, ex giocatore dilettante, che solo un anno fa, quando approdava a Perugia, era circondato da molto scetticismo. Gli umbri lo avevano ingaggiato in fretta e furia dopo la “fuga” di Fabio Caserta al Benevento e non c’era molta fiducia in lui perché la stagione precedente non era riuscito a salvare la Reggiana in B (ma l’anno prima con gli emiliani aveva vinto i playoff di C guadagnando una sorprendente promozione). E invece, con una squadra su cui non scommetteva nessuno, ha incantato assai: tutte le big della B faticavano a fare punti contro il Perugia perché dovevano confrontarsi con una squadra tignosissima. Difesa a tre, giocatori pronti ad andare sempre all’uomo contro uomo, in un 3-5-2 con qualche variazione, inserendo uno o due trequartisti ma senza schiodarsi dai tre difensori. Risultato: gli umbri all’ultima giornata hanno centrato i playoff, scalzando il più quotato Frosinone di Grosso. Agli spareggi promozione, la squadra di Alvini è uscita subito nel turno preliminare di Brescia, penalizzata da un arbitraggio pessimo, una costante che ha afflitto il Perugia per tutta la stagione, altrimenti chissà dove sarebbe potuto arrivare. Dunque, Sottil e Alvini: teniamoli d’occhio. Sono attesi da compiti non facili, soprattutto il secondo a Cremona. Ma la loro occasione se la sono guadagnata sul campo, nessuno ha regalato loro niente. E chissà che possano portare qualcosa di nuovo alla scuola italiana degli allenatori. LEGGI TUTTO

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    Lapadula stende l'Ascoli: il Benevento vola alle semifinali playoff

    ASCOLI – Un gol per mettersi il passato alle spalle. È quello segnato al ‘Del Duca’ da Gianluca Lapadula, messo fuori rosa a inizio anno e match-winner del preliminare dei playoff di Serie B sul campo dell’Ascoli (0-1), che ha visto il Benevento di Fabio Caserta staccare il pass per la doppia semifinale contro il Pisa (martedì prossimo, 17 maggio, il primo round al ‘Vigorito’). Se la rete segnata al suo rientro non era bastata ad evitare la sconfitta sul campo della Spal e il settimo posto finale, ha invece un peso enorme quella che ha steso i bianconeri di Andrea Sottil ai quali sarebbe bastato un pareggio (niente rigori in caso di supplementari in virtù della sesta piazza in regular-season) e consente così ai giallorossi di continuare a inseguire il ritorno in Serie A.
    Ascoli-Benevento 0-1: statistiche e tabellino
    Forfait Buchel out, solo panchina per Forte
    Senza lo squalificato D’Orazio, nelle ore della vigilia Sottil perde anche Buchel che viene messo fuori causa dalla febbre: in cabina di regia nel 4-3-1-2 marchigiano si piazza così l’altro ex juventino Caligara, spalleggiato da Collocolo e Saric, mentre davanti a Leali la scelta del tecnico cade su Baschirotto a destra con Falasco a sinistra e Botteghin-Bellusci coppia centrale. In attacco c’è Maistro a fare il trequartista dietro a Tsadjout e Dionisi. Sull’altro fronte 4-3-3 per Caserta che recupera Glik al fianco di Barba e davanti a Paleari in una difesa completata da Letizia a destra e Masciangelo preferito a Foulon sull’altra fascia, mentre Calò e Ionita sono le mezzali ai lati di Acampora. Davanti invece, con Moncini e Sau ai box e Forte non al meglio (inizio in panchina, dove resta anche Roberto Insigne), tocca a Lapadula guidare il tridente dei campani con Improta e Tello esterni.
    Gioco duro e bende
    Fuoco e fiamme in avvio di gara, con Falasco a contrastare in maniera decisa Lapadula che resta a terra: il Benevento protesta chiedendo un cartellino, per l’arbitro è solo punizione. A calciarla è Calò che pesca in area Barba, sulla cui sponda non trova però la deviazione Tello con Tsadjout che può così liberare l’area bianconera. L’Ascoli non ha però intenzione di stare a guardare e ci pensa allora capitan Dionisi con il destro (2′) a scaldare i guantoni di Paleari che si ripete poco dopo sul sinistro di Maistro (5′). I padroni di casa insistono ed è ancora il trequartista a servire su calcio da fermo Botteghin, che di testa non inquadra la porta da ottima posizione (9′). Si gioca senza esclusione di colpi ed è duro all’11’ lo scontro aereo tra Bellusci e Acampora, che ne escono entrambi sanguinanti: staff medici al lavoro e rientro con benda in testa e cambio di maglia per entrambi dopo qualche minuto.
    Lapadula sblocca il match
    Gli ospiti sembrano ora voler aspettare i marchigiani che insistono: prima Tsadjout viene messo fuori causa da una deviazione su un velenoso tiro-cross di Dionisi (19′), poi è ancora Maistro a impegnare Paleari e a trovare sul successivo corner il ‘solito’ Botteghin, che con la testa sbaglia però nuovamente la mira (24′). Il break del Benevento è un destro ‘ciccato’ da Ionita su cross basso di Letizia (30′) mentre l’Ascoli sfiora di nuovo il gol con Caligara, che su una punizione calciata da Falasco conclude alto di testa a un metro dalla porta. Un errore che non commette invece Lapadula al 38′: percussione di Letizia che si accentra e apre per Masciangelo, ‘pennellata’ mancina in area dove il nazionale peruviano non si fa pregare e di testa gira il pallone alle spalle di Leali. Doccia fredda per i 10mila tifosi bianconeri e festa per i 500 sanniti giunti al ‘Del Duca’ che tremano però quando Tsadjout non inquadra la porta dal limite nel quarto dei cinque minuti di recupero. Si va al riposo con tre ammoniti (Bellusci tra i bianconeri, Calò e Campora sull’altro fronte), il Benevento avanti di un gol e un Ascoli costretto ora a ‘inseguire’ la qualificazione.
    Sottil out, avanti Caserta
    Dagli spogliatoi rientrano gli stessi ventidue e i padroni di casa provano subito a caricare, ma Paleari è ben posizionato su un colpo di testa di Dionisi (48′) e poi Tsadjout non risce a controllare la palla in area (51′). Il primo cambio è dei campani e arriva al 57′, quando Caserta richiama in panchina Ionita (uscito acciaccato da un contrasto a inizio ripresa) per arretrare Tello in posizione di mezzala e inserire Elia da esterno destro. Bidaoui al posto di Collocolo (62′) è la risposta di Sottil che passa così al 4-2-3-1 con Dionisi sottopunta. Ed è proprio il belga naturalizzato marocchino ad andare al tiro dal limite al 70′, ma il suo destro è troppo centrale per impensierire Paleari e nell’Ascoli entrano così anche Paganini e Salvi (fuori Maistro e Baschirotto, che esce anche lui bendato per una ferita alla testa). La squadra di Sottil (Eramo e Ricci per Falasco e Caligara le sue ultime mosse) fatica ma ci prova con l’orgoglio, con il tiro di Saric che viene però ‘murato’ (77′) e Paleari che nega il gol a Dionisi bravo a girare di testa su cross di Salvi (85′). Nei sei minuti di recupero concessi da Manganiello è forcing bianconero, ma Dionisi si prende il rosso per una manata a Calò e si arriva fino al 99′: il Benevento tiene e al triplice fischio può far festa sotto lo spicchio di stadio colorato di giallorosso. LEGGI TUTTO