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    Famiglia, bistecche e fantacalcio: i primi giorni di Vlahovic a Torino

    L’attaccante serbo colpisce per la sua semplicità: abiterà in centro e andrà alla Continassa con l’auto aziendale. Ecco come si sta ambientando Nessun atteggiamento da star, disponibilità massima con i tifosi e piena riconoscenza a tutti quelli che in qualche modo lo hanno aiutato lungo il percorso calcistico fatto fin qui: i primi tredici giorni di Dusan Vlahovic sono un manifesto di normalità applicata al calcio, quasi una nuova tendenza anticonformista per un campione del suo calibro che si candida a diventare sempre più un simbolo per le nuove generazioni. “Sono ancora un ragazzo e per certi versi inconsapevole di ciò che accade intorno a me, mi sembra quasi impossibile che tanti bambini mi vedano come il loro idolo”, diceva con tanta umiltà nel corso della sua presentazione da neo calciatore della Juventus. LEGGI TUTTO

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    Il ritorno di Giovinco, eroe dei tre mondi. Sempre “una spanna” sopra gli altri

    È l’unico calciatore italiano ad aver segnato reti nei campionati di tre continenti, ora riparte dalla Serie A Un giorno disse: “Io ringrazio Guardiola e il Barcellona. Loro fanno un calcio magnifico. E sono tutti piccoli, Iniesta, Xavi, Messi…”. Sebastian Giovinco è tornato dopo aver seminato molti gol in America e qualche altro in Arabia: si porta indietro questo primato – l’unico calciatore italiano ad aver segnato reti nei campionati di tre continenti. Torna nel Paese che lo aveva perduto per dimenticanza, per paternalismo, perché a Toronto pagavano bene (anche questo, certo), e soprattutto perché per qualche tempo Giovinco personificava e raccontava i limiti di un Paese, che non voleva ascoltarli e preferiva vederli addosso alle vittime della sua limitatezza. LEGGI TUTTO

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    Inter, Napoli, Milan: sarà un mese da brividi. Ecco come stanno le prime della classe

    La vittoria dei rossoneri nel derby ha riaperto la corsa scudetto: check-up sulla condizione psicofisica e sugli uomini chiave delle principali pretendenti al titoloFuga per tre. Inter, Napoli e Milan sono oggi le candidate principali a giocarsi lo scudetto, visto il calo dell’Atalanta e la partenza a handicap della Juve. Il derby di Milano vinto dai rossoneri ha contribuito ad aumentare l’incertezza: se a prevalere fosse stata l’Inter, sarebbe diventato complicatissimo per chiunque frapporsi tra i campioni d’Italia in carica e il bis in campionato. All’orizzonte c’è un mese fondamentale: il Napoli affronterà entrambe le milanesi, in un calendario reso ancor più complesso dagli impegni europei. Andiamo ad analizzare lo stato di forma delle prime tre in classifica. LEGGI TUTTO

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    Juve, Kean può andare via: il retroscena sul Psg e le condizioni dell’Everton

    Moise Kean e un futuro ancora tutto da scrivere. L’arrivo in bianconero di Dusan Vlahovic e la conferma di Alvaro Morata hanno ulteriormente ridotto lo spazio per l’attaccante italiano. Contro il Verona Allegri gli  ha concesso solo 8 minuti nel finale, troppi pochi per un giovane che ha bisogno di giocare per crescere. Se le cose non dovessero cambiare Mino Raiola potrebbe spingere per una separazione definitiva tra le parti. Ascolta “Juve, Kean può andare via: il clamoroso retroscena sul Psg e la condizioni dell’Everton” su Spreaker.SEMPRE IL PSG – Moise è arrivato alla Juve in prestito biennale da 7 milioni con diritto di riscatto che diventa obbligo al verificarsi di determinati obiettivi (facili da raggiungere) più altri 3 milioni di bonus. Cifre decisamente importanti che l’Everton non vuole perdere assolutamente. Messaggio ai naviganti, quindi: chi vuole Kean dovrà prendersi la responsabilità di sostenere questa operazione secondo i termini già accordati con la Juventus. In caso di addio la destinazione più probabile resta quel Psg che già ci aveva provato nell’ultima sessione di mercato invernale. “Volete Icardi? Ok, ma dateci Kean in cambio”. Questa la reazione di Leonardo al sondaggio bianconero per l’argentino. Anche se poi questa ipotesi è stata subito scartata perché Kean in questa stagione ha già giocato con due maglie diverse (Everton e Juventus) e non può vestirne una terza. Un arrivederci a giugno perché i parigini ci proveranno ancora.Guarda la Serie A TIM su DAZN. Attiva ora LEGGI TUTTO

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    Atalanta, c'è un'idea a sorpresa per ovviare al lungo stop di Zapata

    Distaccamento o lesione del tendine: per l’attaccante dell’Atalanta Duvan Zapata c’è il serio rischio che la stagione sia finita qui. Ieri il colombiano è stato sottoposto a risonanza magnetica e nella giornata di oggi si conoscerà con certezza entità e tempi di recupero. Se dovesse necessitare di un’operazione, non tornerà in campo fino alla prossima stagione. Ma anche se rimanesse fuori 30 giorni o 3 mesi, la Dea dovrebbe trovare una soluzione per tamponare la sua assenza nel tridente d’attacco in un mese dove si giocherà i suoi obiettivi stagionali tra campionato, Coppa Italia ed Europa League.L’IDEA SUL MERCATO- Con Piccoli al Genoa, Muriel unico centravanti, e l’ipotesi falso nueve al momento impraticabile (Ilicic e Miranchuk sono entrambi indisponibili), l’entourage nerazzurro guarda al mercato degli svincolati. Per i vincoli previsti dalle liste però l’Atalanta potrebbe tesserare solo un giocatore italiano, poiché non ci sono più posti per stranieri. E di centravanti italiano svincolato adesso c’è solo Graziano Pellè, 36 anni, 13 presenze e un gol nel Parma da gennaio a giugno della stagione scorsa. La Dea ci pensa. LEGGI TUTTO

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    Perché le banche e i fondi prestano i soldi alle squadre? Ci sono 85 milioni di motivi

    Bassi rischi e alti interessi hanno avvicinato il mondo della finanza al calcio. Roma e Inter sono i club di Serie A che pagano le spese più alte Banche, fondi, i cosiddetti investitori istituzionali. Il calcio italiano ha ormai stretto un patto di sangue con il mondo della finanza. Una dipendenza resa ancor più stringente dall’emergenza pandemica. LEGGI TUTTO

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    Con Vlahovic e Zakaria è una Juve molto più europea. E se arrivasse Milinkovic…

    Al di là del tasso tecnico e del veloce inserimento, i due acquisti di gennaio hanno consentito di elevare la fisicità della squadra di Allegri Si è già detto molto, quasi tutto, sull’arrivo alla Juve di Vlahovic e Zakaria. Che hanno portato subito gol, hanno permesso ai bianconeri di tornare anche visivamente in zona-Champions, battendo un avversario non facile come il Verona; insomma si sono inseriti tecnicamente e tatticamente nello scacchiere di Allegri come fossero lì da settimane. Ma Vlahovic e Zakaria rappresentano, al di là delle loro qualità indiscutibili, anche una svolta precisa dal punto della fisicità. LEGGI TUTTO