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    Milan, vetta col brivido: 4-2 a Bologna e sorpasso sul Napoli

    BOLOGNA – Dopo le amarezze della Champions League torna a sorridere in campionato il Milan che passa a Bologna in una gara dai due volti, in cui rischia di vanificare un vantaggio di due reti e di due uomini. Rimontato dai rossoblù, il ‘Diavolo’ riesce comunque a spuntarla nel finale (2-4) e a portarsi momentaneamente in vetta alla classifica, a +1 sul Napoli di Spalletti che sarà impegnato in posticipo sul campo della Roma. Non sono bastate le tantissime assenze rossonere e una prova di grande carattere per consentire ai rossoblù di frenare il cammino di Ibra e compagni, ancora imbattuti dopo nove giornate e alla quinta vittoria consecutiva.
    Bologna-Milan 2-4: statistiche e tabellino
    Le ‘mosse’ dei tecnici
    Nel ‘Diavolo’ turnover consistente di Pioli che opta per Castillejo nel trio a supporto di Ibrahimovic (completato da Krunic e Leao), mentre in difesa Kjaer viene preferito a Romagnoli e in mediana c’è Tonali al posto di Kessie (ai box insieme agli infortunati Maignan, Florenzi, Messias, Rebic ma anche a Theo Hernandez e Brahim Diaz, positivi al Covid). Sull’altro fronte l’ex rossonero Mihajlovic conferma dieci undicesimi della squadra che ha pareggiato contro l’Udinese: l’unica novità è rappresentata dal ritorno di Medel al centro della difesa a tre, mentre in attacco il tecnico serbo dà continuità a Soriano e Barrow alle spalle di Arnautovic.
    Serie A, la classifica
    Monologo rossnero nel primo tempo
    Avvio di match equilibrato e la prima vera occasione arriva su un calcio da fermo per il Bologna: sul cross teso di Svanberg il portiere rossonero Tatarusanu non riesce a intervenire e Arnautovic sfiora il palo di testa (13′). È la ‘miccia’ che accende il match, il cui equilibrio si spezza tre minuti dopo con il vantaggio del Milan: Ibrahimovic innesca Leao che di sinistro beffa Skorupski con la decisiva deviazione di Medel (16′). I padroni di casa accusano il colpo e poco dopo, su un lancio di Kjaer, si fanno infilare da Krunic che viene steso al limite da Soumaoro: per l’arbitro era una chiara occasione da gol e arriva il rosso per il difensore francese, che al 21′ lascia così in dieci i suoi. Mihajlovic sorride amaro davanti alla sua panchina e arretra i due esterni per ridisegnare la squadra con un 4-3-2, ma il ‘Diavolo’ resta alto palleggiando e prova a pungere di nuovo con Ibrahimovic, che di testa in mischia non riesce a dare però forza alla conclusione (27′). La potenza giusta ce la mette invece capitan Calabria, che al 35′ scaraventa in rete con un destro dal limite la palla del raddoppio. A ‘rovinare’ il primo tempo rossonero solo il problema muscolare di Castillejo, costretto a restare negli spogliatoi per lasciare il posto a Saelemaekers come fa anche l’ammonito Tonali, sostituito da Bakayoko.
    Guarda la galleryBologna-Milan, fa tutto Ibrahimovic: assist, autorete e gol
    I rossoblù sfiorano l’impresa, ko solo nel finale
    Nessuna novità invece nel Bologna che entra però in campo più determinato e riapre inaspettatamente il match al 49′: angolo calciato da Barrow e autorete di Ibrahimovic, che di testa insacca nella propria porta. E ancor più inaspettato è il gol del pareggio che arriva subito dopo: ‘numero’ di Arnautovic a liberare Soriano e assist per Barrow, che fa 2-2 a tu per tu con Tatarusanu (52′). Gli emiliani sono di nuovo in corsa ma al 58′ perdono un altro pezzo: rosso a Soriano per un brutto intervento su Ballo-Touré, con Pioli che decide allora di dare ancora più peso all’attacco, con Giroud dentro al posto di Krunic. La risposta di Mihajlovic è un triplo cambio: dentro Schouten, Binks e Dijks per Dominguez, Barrow e Hickey con Arnautovic che resta così l’unico riferimento offensivo di un 4-3-1 con cui i padroni di casa riescono comunque a imbrigliare il Milan. E quando Giroud stacca bene di testa ci pensa Skorupski (76′) a salvare un Bologna che in doppia inferiorità numerica riesce persino a spaventare Tatarusanu, decisivo al 78′ nello sbarrare la strada ad Arnautovic e poi attento sul colpo di testa di Theate. Il ‘Dall’Ara’ inizia a credere che l’impresa sia possibile ma a gelare i tifosi rossoblù arriva lo splendido sinistro al volo di Bennacer, che all’84’ firma il 3-2 seguito poi dal poker di Ibrahimovic al 90′. Finisce così 4-2 per un Milan che, pur a fatica, si porta così momentaneamente al comando della Serie A a +1 sul Napoli.
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    Da Meazza a Sivori, da Herrera a Conte: Inter-Juve è un romanzo che non finisce mai

    Il 14 novembre 1909 si giocò la prima partita tra nerazzurri e bianconeri: da allora la sfida calcistica si è intrecciata con la storia del PaeseRaccontare la storia di questa sfida significa percorrere un lungo tratto della vita italiana. Inter contro Juventus non è soltanto un duello calcistico, undici contro undici e basta. Qui ci sono in ballo l’economia, l’industria, la società, persino la politica che hanno punteggiato l’evoluzione di un Paese. Dal 14 novembre 1909, data della prima partita (vittoria bianconera a Torino per 2-0 sul campo di Corso Sebastopoli), a oggi è un film talmente emozionante da lasciare senza fiato: passioni vissute al limite, polemiche infinite, tensioni altissime, gesti tecnici da incorniciare. LEGGI TUTTO

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    Prisco jr:” Quella volta che Peppino tirò le monetine”. Boniperti jr: “Papà disse no a Moratti”

    Il figlio dell’interista: “Con i bianconeri rivalità forte fino al 1951”. Il figlio dello juventino: “ll suo era un altro calcio: con l’avvocato si sfottevano in modo tagliente, ma si stimavano”Davide Stoppini e Fabiana Della Valle23 ottobre
    – MilanoLuigi Maria e Alessandro portano cognomi robusti, iconici se applicati all’Inter e alla Juventus: Prisco e Boniperti. LEGGI TUTTO

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    Vi ricordate Vinicio Verza? “Prima le case le cambiavo, adesso le vendo”

    L’ex trequartista si occupa di immobili dopo averne girati tanti da calciatore e si racconta a Sportweek: “Alla Juve ho vinto due scudetti, ma è al Milan che mi sono sentito davvero… a casa”La parola chiave è sfida. Per Vinicio Verza è lo strumento perfetto per decodificare la vita. Dai colpi di genio disseminati sulla trequarti, negli anni in campo, ai nuovi confronti senza divisa e scarpe da calcio. “A fine carriera ho aspettato un po’ prima di investire, per evitare di sperperare. I miei genitori facevano gli operai, mi hanno insegnato il valore del denaro”. Classe 1957, dopo il pallone l’ex centrocampista di Milan e Juventus si è reinventato con testa, raziocinio e voglia di osare. LEGGI TUTTO