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    La patente di Niang, “The Mask” e… Milan, ti ricordi il talismano Traoré?

    Bakaye Traoré, il talismano del Milan, nonostante in molti lo ricordino semplicemente come un Carneade: con lui in campo i rossoneri  non perdevano mai. Soltanto 9 le sue presenze con il Diavolo, in una stagione incolore per il classe 1985 di Bondy, francese ma naturalizzato maliano. Eppure sui social il suo nome era celebrato come quelli di alcune divinità pagane nei riti apotropaici, per ingraziarsi il loro favore: l’appellativo di portafortuna era stato guadagnato perché in nesssuna delle occasioni in cui Traoré era sceso in campo il Milan era stato sconfitto.IL MILAN DA RICOSTRUIRE, ALLEGRI E LA SPENDING REVIEW DI BERLUSCONI – Per il resto, carriera da meteora, segnata definitivamente dall’esperienza di Milano: centrocampista dotato di buona forza fisica e grande corsa, si era imposto nell’Amiens, sfiorando la promozione in Ligue 1 prima della chiamata del Nancy, dove si afferma nonostante la malaria e conquista un’insperata salvezza. In scadenza di contratto, si trasferisce a Milano, dove sceglie la maglia numero 12: i rossoneri sono in un periodo negativo, senza troppe certezze tecniche e con il tecnico Massimiliano Allegri che cerca di ricostruire dopo l’ultimo scudetto del 2011 e gli eccellenti addii di Thiago Silva e Ibra. Il suo acquisto rientra nell’ottica della spending review dell’ultimo periodo targato Berlusconi, con Galliani che se lo era aggiudicato a parametro zero. L’AMULETO CON LA 12, IL NUOVO VIEIRA E LA VITTORIA CONTRO MESSI – Mediano sconosciuto ai più, non riuscirà mai a mettere in mostra le proprie qualità sotto gli occhi del critico pubblico di San Siro, anche per una serie infinita di problemi fisici: in conferenza si presenta come l’erede di Patrick Vieira e il suo punto più alto in rossonero sarà la presenza con vittoria contro il Barcellona di Messi, firmata da Robinho e Muntari, una delle ultime grandi notti europee del Diavolo. I tifosi si accorgono della sua buona volontà, nonostante i suoi scarsi mezzi tecnici, e iniziano a elogiare il primo giocatore di movimento a indossare il numero 12 nella storia del Milan. Cagliari, Bologna, Atalanta, Udinese, Parma, Palermo e Pescara le vittime in campionato dell’amuleto. LEGGI TUTTO

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    Milan, puoi sorridere: Adli continua a brillare! E l'anno prossimo…

    Qualità al potere. Yacine Adli è stato il grande protagonista del successo ottenuto in trasferta dal Bordeaux sul campo del Saint-Etienne. Un assist delizioso per il primo vantaggio di Hwang, tante giocate illuminanti tra linea mediana del campo e trequarti. Il classe 2000 ha dato un notevole saggio di quelle che sono le caratteristiche tecniche che hanno spinto il Milan a puntare su di lui per il futuro. Frederic Massara stravede per questo talento cresciuto nel settore giovanile del Psg. Lo ha inseguito a lungo, ha dovuto battere le resistenze di un Bordeaux che inizialmente aveva sparato alto per il suo gioiello: 18 milioni più bonus. Ascolta “Adli incanta con il Bordeaux: i dettagli del contratto con il Milan, la verità sul Tottenham e il maxi sconto” su Spreaker. LEGGI TUTTO

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    Empoli-Sampdoria 0-3: doppio Caputo e Candreva show

    EMPOLI – Non c’è sempre la Juve. Un paradosso che calza perfettamente sull’Empoli, capace di vincere fin qui solamente con i bianconeri perdendo invece le altre tre gare giocate. L’ultima sconfitta oggi contro la Sampdoria, che sotto la pioggia del Castellani si impone per 3-0 e trova il primo successo del suo campionato, dopo i pari con Sassuolo e Inter e la sconfitta di misura incassata dal Milan al debutto. A trascinare i liguri un Candreva in stato di grazia (uno splendido assist e una rete spettacolare) e dall’ex di turno Caputo, autore di una doppietta e comunque applaudito dal suo vecchio pubblico.
    Empoli-Sampdoria 0-3: statistiche e tabellino
    Andreazzoli senza Tonelli out, D’Aversa con il 4-4-2
    Tra i toscani niente da fare per Tonelli, in infermeria per un trauma distorsivo al ginocchio destro: in difesa spazio alla coppia centrale formata da Ismajli e Luperto, mentre Bajrami è il trequartista dietro a Mancuso e Cutrone nel 4-3-1-2 di Andreazzoli. Sull’altro fronte 4-4-2 per D’Aversa, che deve fare a meno di Gabbiadini, Ihattaren, Verre e Vieira: davanti un tandem di esperienza e qualità come quello formato da Quagliarella e Caputo, sulle fasce Candreva e Damsgaard mentre in mediana Adrien Silva vince il ballottaggio con Ekdal, che torna tra i convocati ma parte dalla panchina dopo il recente problema alla schiena.
    Guarda la galleryCaputo e Candreva show sotto la pioggia: la Sampdoria passa a Empoli
    Caputo graffia da ex
    Passano appena due minuti dal fischio d’inizio e l’Empoli riesce con Cutrone a mettere Mancuso davanti ad Audero, ma il portiere doriano è subito reattivo e si salva di piede. A scuotere la Samp ci prova allora Candreva testando i riflessi di un Vicario attento sul primo palo (14′), mentre sul Castellani inizia a scendere una pioggia sempre più intensa. Il match è equilibrato e a spezzare l’equilibrio contribuisce proprio l’ex laziale, che alla mezz’ora ‘scucchiaia’ un assist sfruttato implacabilmente dall’ex di turno Caputo: 50esimo gol in A per l’attaccante (il primo in blucerchiato) e ospiti in vantaggio. L’Empoli non ci sta e va a caccia del pari ancora con capitan Mancuso, che prima calcia alto su sponda di Cutrone (39′) e poi va in spaccata sul cross dell’arrembante Marchizza senza però riuscire a centrare la porta (40′). La squadra di casa spinge ma presta al fianco alle ripartenze avversarie e prima dell’intervallo rischia il colpo del ko, tenuta però in piedi da Vicario che nega il raddoppio a Caputo (42′).
    Serie A, la classifica
    Candreva cala il tris
    Giusto un quarto d’ora di riposo per il portiere dei toscani e al rientro in campo c’è subito lavoro per lui: a chiamarlo agli straordinari Damsgaard, a cui dice di no con due grandi parate. L’Empoli sembra essere rimasto negli spogliatoi e la Samp insiste cercando Caputo, che prima colpisce la traversa in mischia da distanza ravvicinata (50′) e poi scaraventa in rete con il sinistro (dopo un doppio passo in area) la palla servitagli da Bereszynski (52′). I gol in A per sono ora 51 l’ex Sassuolo che festeggia, mentre Andreazzoli cerca torna di tornare a galla con una doppia mossa: dentro Bandinelli e Zurkowski al posto di Henderson e Haas. A riaprirla ci prova anche Cutrone, che va in gol al 62′ ma dopo essere scattato in fuorigioco, con D’Aversa che nel frattempo richiama in panchina Thorsby e poi Silva per inserire Askildsen ed Ekdal. Sotto al diluvio l’Empoli cerca invece nuove energie in Pinamonti e Di Francesco (fuori Mancuso e Cutrone) ma deve arrendersi di fronte a un Candreva in stato di grazia, che cala il tris al 70′: movimento a rientrare da sinistra e destro a giro imprendibile per Vicario (70′). A blindare poi il successo ci pensa Audero, che fa buona guardia su Zurkowski (75′ e 81′) e su Pinamonti (77′) e poco serve ai toscani l’ingresso di La Mantia per Bajrami. Resta spazio per gli ultimi cambi (cori ed applausi dal Castellani per Caputo richiamato in panchina) e per un destro a lato di Pinamonti (86′) prima della festa doriana per il primo acuto in campionato. A fare da contraltare la delusione dell’Empoli, che ha conquistato contro la Juve gli unici tre punti fin qui racimolati ed è costretto a incassare il terzo ko in quattro gare.
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