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    LIVE Pioli: “Rebic e Leao? Diversi ma in crescita. Pellegri potrebbe esordire con la Juve”

    Su Liverpool-Milan: “Ci siamo scottati, questo è sicuro. Ad inizio partita. Non solo noi, ma anche i nostri tifosi allo stadio. Abbiamo vissuto una situazione dove tutto era al top, e abbiamo fatto fatica. Pur in difficoltà, però, abbiamo saputo reagire contro un avversario complicato. Segnale di maturità, crescita, forza. Ma dobbiamo essere consapevoli che c’è ancora differenza. In campionato abbiamo vinto perché abbiamo giocato con più qualità e più intensità. Lo stesso ha fatto il Liverpool mercoledì. Mi auguro che questa partita possa farci crescere tanto”.  LEGGI TUTTO

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    Milan, hai visto il ragazzino? Montella racconta il “suo” Locatelli

    Cinque anni fa, appena diciottenne, segnava in rossonero un gol memorabile alla juventus. Ora da campione d’Europa gioca la stessa partita a maglie invertite. Il tecnico di allora: “Sa fare tutto ed è pronto” Sono da poco passate le dieci di sera del 22 ottobre 2016 quando Manuel Locatelli, 18 anni, sette presenze e un gol in Serie A, riceve palla da Suso appena dentro l’area di rigore della Juventus e scarica un destro a incrociare che picchia sotto la traversa della porta di Buffon e si infila giusto all’incrocio. Grazie a questo gol il Milan batte dopo quattro anni i bianconeri a San Siro e lui, Loca, si rivela al mondo. LEGGI TUTTO

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    Juventus e Milan, quello che la Champions League non dice…

    Reduci dall’impegno europeo, le due squadre si affrontano nel big match di Serie A. Se i rossoneri sono arrivati a vincere le grandi partite dopo essere diventati nuovamente una squadra forte, i bianconeri hanno bisogno di vincere le grandi partite per tornare a sentirsi ed essere una squadra forte Sì, si muove. Il calcio italiano manda segnali che vanno raccolti. Non sarà ancora il tempo di organizzarli in teorie, e non per forza bisogna arrivare a formalizzare un Movimento: ognuno prosegua a suo piacimento, a sua indole, per le sue possibilità e qualità: ma l’impressione va detta, e le squadre d’Italia sembrano finalmente pervase da un altro e più elevato ritmo di gioco. LEGGI TUTTO

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    Nessuno come Mou, da solo al comando per trofei e vittorie. In tre lo inseguono

    Tra i venti allenatori della Serie A, quattro hanno vinto più della metà delle partite. Allegri, Gasperini e Pioli: che scattoSei vittorie nelle sei partite ufficiali giocate, tra campionato e Conference League. Un normale mese di lavoro nella vita di José Mourinho, verrebbe da dire. Per il tecnico portoghese, l’ottimo avvio di stagione alla guida della Roma – iniziato praticamente giusto un mese fa, il 19 agosto a Trebisonda – è un granello di polvere in una carriera che ha appena superato le mille partite, 1.001 per la precisione, dopo il debutto nella “nuova” coppa europea. LEGGI TUTTO

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    Augello: “Io e la Samp siamo più coraggiosi. Il gol all’Inter l'avevo solo sognato”

    Il terzino cresciuto alla scuola calcio del Milan: “Ma non era un derby: mi sento ligure. D’Aversa ci chiede di essere più convinti”Nel vero senso della parola: al posto giusto nel momento giusto. Il gol di Tommaso Augello all’Inter (ex) capolista è già nella galleria dei capolavori blucerchiati: “Quando ho visto Bereszynski sulla fascia destra che sterzava sul sinistro, sono piombato in area e ho calciato senza far scendere il pallone. Un gesto solo di gamba, sufficiente ad anticipare tutti. Fantastico segnare così, sotto la gradinata sud. Io ho questo tipo di calcio, avevo fatto qualcosa del genere anche l’anno scorso contro la Lazio. Rivisto in tv, poi, mi è sembrato ancora più bello. Una cosa del genere puoi solo immaginarla, ma nei sogni più belli”. LEGGI TUTTO

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    Thuram: “Giroud un grande per lo scudetto ma è ancora lunga. Occhio alla Juve”

    L’ex bianconero commenta il tema del razzismo in Francia e il confronto fra Italia e Francia. E sul big match fra rossoneri e bianconeri aggiunge: “Sarà una bella sfida allo Stadium”Dal nostro inviato Francesco Velluzzi18 settembre
    – Pordenone”Come ti chiami?”. “Dennis”. “Per chi tifi?”. “Inter”. “Allora niente”. Lilian Thuram scherza col diciassettenne che, timidamente, si avvicina per chiedergli un autografo. È lui la stella di Pordenonelegge, festa del libro con gli autori, con il suo “Il pensiero bianco”. Un po’ di spirito juventino è rimasto in quel difensore che ha trascorso 10 anni tra Parma e Juve e che ha vinto tutto e oggi predica il suo verbo, aiuta la gente di tutto il mondo a capire che “la disuguaglianza fa male. Che il razzismo va prima capito, imparando la storia, e poi affrontato. LEGGI TUTTO