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    Parola chiave: verticalizzare. Così Locatelli cambia il gioco della Juve

    A Udine Ramsey titolare poi tocca a Manuel. Che dovrà adattare il suo stile ad Allegri, ma nessuno in Serie A ha gestito la palla più di lui…Definizione del 27 verticale: “Il centrocampista che cambia la Juve”. La risposta sta in nove caselle ed è facile facile: Locatelli. Il cruciverba, bianconero come la Juve, descrive il presente di Manuel Locatelli. LEGGI TUTTO

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    Fame di conquista e aria da sciamano: il primo Mou non si scorda mai

    La carrellata dei debutti in panchina di Mourinho per leggere gli auspici in vista di Roma-Fiorentina: col (primo) Chelsea fu successo sullo United, con l’Inter un pareggio a casa Samp. Ma poi… Tutti i debutti sono diversi, tutti i Mourinho sono uguali. Il primo Mourinho sulla panchina della Roma è uguale al primo Mourinho sulla panchina della prima squadra allenata, il Benfica. La stessa aria da sciamano – allora non lo era ma lo faceva già credere a tutti – la stessa fame feroce, la stessa sindrome da Marchese del Grillo (io so io e voi nun siete un c****), la stessa convinzione di andare a conquistare la trincea nemica, portandosi dietro tutti i “Brothers in Arms”, lo stesso piglio da condottiero, la stessa sensazione – consegnata ai suoi tifosi-fedeli – di essere in missione per conto di Dio, cioè per conto di sé stesso (scherziamo). LEGGI TUTTO

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    Esoneri e paltò, Zamparini e la profezia: Spalletti riparte dal Venezia, 22 anni dopo

    Nel 1999-2000 il tecnico di Certaldo arrivato in A con l’Empoli cercava il riscatto in Laguna dopo l’esperienza alla Sampdoria: mandato via e poi richiamato, chiuse con 10 sconfitte in 17 partite, con un rapporto per forza di cose singolare col presidente e una squadra non esattamente indimenticabile La beffa delle beffe arrivò quando Zamparini comunicò l’esonero di Spalletti. “Non vedo entusiasmo sulla sua faccia”, spiegò il presidente ai cronisti allibiti. E aggiunse: “È sempre triste, funereo, cupo. E poi veste di nero, che porta male”. E vabbè. Tu chiamale se vuoi: superstizioni. Anonimo veneziano fu Luciano Spalletti nella sua breve avventura sulla panchina dei neroverdi, ventidue anni, qualche capello in più e molta vita fa. LEGGI TUTTO

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    Il calcio in tv secondo Ilaria D'Amico: “Tanto buonismo. Diletta? È un marchio”

    Per anni conduttrice di riferimento, oggi da fuori dice: “Leotta e Rossi promosse. L’importante è non perdere i contenuti del racconto. Il futuro? L’anno sabbatico non mi è pesato per niente. Però…”È stata per anni la signora della Serie A, adesso – con un occhio particolare sulla B e il Parma di Gigi Buffon – Ilaria D’Amico scalpita per assistere alla metamorfosi del calcio in tv. LEGGI TUTTO

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    Romanzo Sabatini: “Sto con Allegri, ma Ronaldo resti. Ci stupiranno Napoli e Roma”

    A tu per tu col dirigente di Bologna e Montreal: “Spalletti è un genio e con lui Osimhen sarà immarcabile. Mou è come un personaggio di Marquez. Ho sbagliato a lasciare l’Inter, un peccato mortale di cui continuo a pentirmi. Gli Zhang? Un proprietario deve essere un minimo tifoso…”Gabriel Garcia Marquez resta il suo scrittore di riferimento: “Diceva che la vita non è quella che abbiamo vissuto, ma quella che si crede di aver vissuto. Abbiamo ricordi intossicati dal tempo e dalla distrazione”. Un’ora con Walter Sabatini, direttore delle aree tecniche del Bologna e del Montreal, le squadre dei Saputo. Calcio e letteratura sono le sue grandi passioni: “Ma non fatemi passare per un intellettuale. Sono solo uno che “brucia” per il pallone e per i libri”. LEGGI TUTTO

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    Udinese-Juventus del 1982: il ritorno al campo e al gol di Pablito Rossi

    Fu la prima partita post squalifica: quella domenica coincise con la rinascita dell’attaccante, che poi fece la storia al Mundial “Oggi sono rinato”. Disse proprio così, uscendo dallo stadio di Udine, il pomeriggio di domenica 2 maggio 1982. Paolo Rossi, con la maglia della Juventus addosso, aveva espiato la sua (presunta) colpa, era stato fermo per due anni per la vicenda del calcioscommesse, e ora ritornava in campo a fare quello che gli riusciva meglio: gol. LEGGI TUTTO

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    La Serie A impari la bellezza dagli azzurri. E riscopra il talento dei giocatori italiani

    “Negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo, grazie in particolare alla Nazionale guidata magistralmente da Mancini. Fateci divertire, gli azzurri insegnano…”Riparte il Campionato, spero che sia spettacolare come lo è stata la nostra Nazionale. In questo Paese che in quasi tutti gli ambiti fatica a rinnovarsi e a evolversi, anche il calcio è stato coinvolto. Negli ultimi 60-70 anni abbiamo assistito a spettacoli calcistici prevalentemente tattici, difensivi e scarsamente emozionanti, con risultati a livello internazionale insufficienti. LEGGI TUTTO

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    Allenatori in giostra: ecco il nuovo campionato nel segno dei grandi ritorni

    Da Allegri a Mourinho, da Sarri a Spalletti, la novità di questa stagione è il ritorno di tanti big in panchina. Se riuscirà a rilanciare Dybala, con Max la Juve torna favorita, anche per i pezzi persi dall’Inter, un gradino sotto insieme a Milan e Atalanta sostenute dalla continuità tecnica. Ma pure Roma, Lazio e Napoli possono inserirsi grazie ai loro mister Ripartiamo gonfiando il petto perché campioni d’Europa e nella speranza di poter continuare a guardare gli altri a testa alta anche dopo. Vorrebbe dire che, al netto dei pezzi pregiati persi finora (Donnarumma, Lukaku, Hakimi, De Paul e speriamo nessun altro da qui a fine mercato), la Serie A è ancora un campionato all’avanguardia. LEGGI TUTTO