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    Inter-Vlahovic, la Fiorentina per adesso fa muro. E rispunta l’idea Dzeko

    Commisso ritiene incedibile il suo 9, il romanista vuole un biennale. Intanto Zapata resta in attesaUna porta chiusa, una socchiusa, e un vecchio tormentone che torna a suonare come una hit estiva. Tutte le strade portano a un centravanti e nessuna delle tre al momento sembra agevole. Dusan Vlahovic è il profilo preferito dall’Inter per il post Lukaku, ma finora la Fiorentina non ha voluto ascoltare alcuna proposta. LEGGI TUTTO

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    L'Udinese cala il poker in amichevole. Doppietta per il giovane Micin

    Ecco le formazioni ufficiali della partita.Udinese (3-5-2): Scuffet; Ballarini, De Maio, Zeegelaar; Micin, Arslan, Jajalo, Samardzic, Palumbo; Forestieri, Okaka.A disposizione: Silvestri, Piana, Maset, Samir, Fedrizzi, Stryger Larsen, Ianesi, Makengo, Molina, Udogie, Cristo, Pussetto. All. Gotti Cjarlins Muzane (4-3-3): De Luca; Forestan, Dall’Ara, Tobanelli, Cucchiaro; Akafou, Pignat, Callegaro; Bussi, D’Appollonia, Michelotto.A disposizione: Tasselli, Ndoj, Cinel, Ristic, Ghersetti, Palmegiano, Ruffo, Rinaldi, Venitucci. All. Moras LEGGI TUTTO

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    Velazquez, ex Udinese: “Ceballos adatto per l'Italia”

    È passato anche per l’Italia Julio Velazquez, all’Udinese, dove ha visto esplodere Rodrigo De Paul. Oggi allena il Maritimo, la squadra di Funchal, Madeira, dove è nato Cristiano Ronaldo. Dopo la miracolosa salvezza conquistata lo scorso anno, è pronto a cominciare una nuova avventura con O maior das ilhas (il più grande delle isole). La Liga NOS comincia proprio oggi, con i campioni in carica dello Sporting Lisbona. Domani toccherà al Benfica e domenica al Porto. A un giorno dall’esordio stagionale contro il Braga, Velazquez si racconta a CM. Si è parlato di De Paul, Ceballos, del miracolo Villarreal e dei tanti talenti che ogni anno lancia il campionato portoghese.IL PERSONAGGIO – Julio Velazquez nasce a Salamanca nel 1981. Non ha mai intrapreso una carriera da calciatore professionista e già a 15 anni era seduto sulle panchine delle squadre giovanili della sua città. Debutta nei professionisti a 29 anni, nel Deportivo Ejido, in Segunda B (la terza divisione spagnola). Fra il 2011 e il 2013 fa parte della piccola grande famiglia del Villarreal, allenando prima la squadra C, poi la B, per essere infine promosso in prima squadra, che nel frattempo era retrocessa in Segunda Division. Dopo alcune stagioni nella serie cadetta spagnola, nel 2018 è l’Udinese che decide di puntare a sorpresa su di lui, che diventa il primo nato negli anni ’80 ad allenare in Serie A. La sua esperienza in Italia dura solo qualche mese e, dopo due vittorie, tre pareggi e 7 sconfitte, il 13 novembre viene esonerato, con la squadra ancora in zona salvezza. Quella al Maritimo è la sua terza esperienza in Portogallo, dopo il Belenenses nel 2015 (dove ha quasi centrato l’Europa League) e il Vitoria Setubal nel 2019.Partiamo subito con una domanda un po’ banale ma doverosa. Rodrigo De Paul è letteralmente esploso sotto la tua guida in quei tre mesi all’Udinese. Premesso che il potenziale lo si vedeva anche dai tempi del Valencia, in Italia ancora non lo aveva espresso. Il tuo ruolo nella sua esplosione è stato più psicologico, tattico, o che altro?Ha fatto tutto da solo. Io sono orgoglioso e contento di averlo allenato anni fa, ma tutto il merito è suo. È un ragazzo straordinario e un calciatore molto molto forte. È cresciuto tantissimo sotto ogni aspetto: a livello offensivo, ma in Italia anche a livello difensivo. In questo momento parliamo di un calciatore top, che può giocare in qualunque squadra del mondo. Ora è arrivato in una squadra di grandi campioni, all’Atletico Madrid e lì penso che possa fare benissimo. Io sono uno dei tanti. Sono molto contento perché quando sono arrivato a Udine era un periodo un po’ particolare per lui. Abbiamo parlato tantissimo della possibilità di rimanere ad Udine, diventare un giocatore forte e fare tutto il possibile sul campo per arrivare alla fine in nazionale. Quando ce l’ha fatta ero molto felice per lui perché se lo merita tutto, ma me può crescere ancora tanto ad ogni livello.Hai allenato Ceballos nel Betis in Segunda Division nel 2014. Si parla da tempo di lui in ottica Milan. Secondo te può fare bene in Serie A? Le sue difficoltà negli ultimi anni sono state principalmente a livello di collocazione e identità tattica. Nel 4231 di Pioli (che è anche il tuo modulo di riferimento) dove lo vedresti bene?Sicuramente può giocare senza nessun problema in qualunque squadra del mondo. Parliamo di un altro ragazzo a livello personale straordinario e a livello calcistico molto importante. Lo abbiamo preso quando giocava nella primavera del Betis ed era ancora giovanissimo, 18 anni se non ricordo male. L’abbiamo fatto esordire molto presto perché aveva qualità, forza, gamba, mentalità, tutto per essere un giocatore importante nel Betis. Ero contentissimo per lui, per la crescita che ha avuto. Ha già giocato in squadre importanti come Real Madrid, Arsenal e anche in nazionale spagnola. Penso che abbia caratteristiche importanti per giocare senza alcun problema anche nel campionato italiano. Lui per me è una mezzala. Può fare il trequartista ma per me è una mezzala di tanta qualità ma anche di tanto lavoro. Capisce benissimo il gioco, il calcio, fa giocare bene la squadra. Vive il calcio 24 ore al giorno.Torniamo invece indietro di qualche anno. Sempre in Segunda hai allenato sia il Villarreal B che, l’anno dopo, il Villarreal, fra il 2011 e il 2013. In quegli anni sei stato un po’ artefice del ricambio fra la generazione del 2006 (quella di Cani, Senna e Soriano) e quella che nel 2021 ha vinto l’Europa League. In particolare, hai fatto fare il salto in prima squadra a quattro veterani come Jaume Costa, Manu Trigueros, Moi Gomez e soprattutto Gerard Moreno. Avresti mai pensato che potessero compiere un’impresa del genere?La prima cosa che devo dire è che è un club che merita perché il proprietario è un uomo di calcio, lui e anche suo figlio. Sono una famiglia: una famiglia di calcio e una famiglia per bene. Ogni giorno presenziano agli allenamenti della prima squadra, guardano tutte le partite delle giovanili, sono incredibili, posso solo parlare bene di loro. In una città piccola hanno creato un club grandissimo e questo è straordinario per il calcio. Io ho allenato prima nel Villarreal C, poi nel B e infine nella squadra A. Sono contentissimo per quei ragazzi, che ho visto crescere. Si vedeva già quando li allenavo che erano forti. Poi il calcio è molto dinamico, può sempre succedere qualcosa, ma già da giovanissimi mostravano grandi qualità.Ne abbiamo citati tanti, ma ce ne sarebbero molti altri. Tu sembri avere una propensione a lanciare i giovani talenti (d’altronde sai cosa vuol dire essere un giovanissimo, hai battuto tanti record). Il Portogallo ha dimostrato, anche all’Europeo U21, di avere dei ragazzi dal potenziale impressionante. Penso soprattutto a Bragança, Conceiçao, Fabio Vieira, Vitinha, Nuno Mendes, tutti che giocano in un campionato portoghese che si prospetta molto molto interessante da questo punto di vista.È un contesto molto interessante, dove molto presto, in squadre importantissime come Sporting, Benfica, Porto e Braga, giocano ragazzi molto giovani, di 20, 21, 22 anni. Hanno una capacità di adattamento a diversi contesti che è straordinaria. Penso che questa sia, in generale, la qualità più importante che sviluppano questi ragazzi. In Portogallo da tanti anni lavorano benissimo a livello di settore giovanile, da cui ogni anno attingono le prime squadre. Tutto questo viene da un lavoro di grande qualità a livello generale. Non solo Benfica, Sporting e Porto, ma tutte le squadre lavorano benissimo nel settore giovanile e ogni anno lanciano dei giovani che poi finiscono nei top club spagnoli, tedeschi, francesi, italiani e inglesi, il che mostra benissimo la validità di loro vivai.Fra Sporting, Benfica, Porto e Braga, si prospetta una stagione molto equilibrata quest’anno. Chi vedi come favorita per la vittoria del titolo?È ancora molto presto per dirlo. Penso che questa stagione sarà un campionato di enorme qualità e, molto probabilmente, dovremo aspettare fino alla fine per vedere chi vince. Se una di queste quattro squadre va molto avanti in Europa, dopo farà fatica. Credo che sarà una lotta terribile fino alla fine. LEGGI TUTTO

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    Juve, senti l'agente di Kaio Jorge: “Affare da 9”

    Juve promossa a pieni voti per l’acquisto di Kaio Jorge: “Sì, è un affare da nove!”. Parola di Andrea Bagnoli, procuratore ed esperto di calcio sudamericano, che l’attaccante classe 2002 appena arrivato a Torino dal Santos l’aveva già individuato quando i riflettori erano ancora spenti: “Lo conosco da tre anni, e posso dirvi che la Juve ha preso uno dei giocatori più importanti del Sudamerica – racconta Bagnoli nella nostra intervista Ha forza, tecnica, crea spazi e dà senso del gol”.Cosa gli manca per essere un acquisto da 10?”La crescita in Europa. Ma ha tempo e margini di miglioramento, il fatto che sia in Serie A è un valore aggiunto per il calcio italiano”.3 milioni da pagare in due anni più una percentuale al Santos sulla futura rivendita: a queste cifre è un affare?”Penso proprio di sì, perché la Juve ha colto al volo l’occasione approfittando della situazione del suo contratto che sarebbe scaduto tra pochi mesi. E’ stato seguito da diversi club europei, ma alla fine la spunta sempre il club più deciso”.Chi altro lo voleva oltre a Milan e Benfica?”Io so che è stato seguito con interesse da Atletico Madrid, Liverpool e Tottenham, ma un po’ tutti i top club si erano informati”.E’ vero che l’anno scorso ci aveva pensato anche il Parma?”Ne avevano parlato grazie agli ottimi rapporti tra le società, poi i gialloblù a gennaio hanno preferito non inserire un altro giovane in un progetto dove ce n’erano già tanti, e anche la classifica complicata ha frenato tutto”.Dal Brasile era arrivata un’indiscrezione secondo la quale c’era la possibilità che il giocatore avesse altri tre anni di contratto col Santos.”A volte escono fuori clausole non vere. Io penso che la Juve abbia affondato il colpo quando si è resa conto che stava prendendo un grandissimo giocatore a basso prezzo”.Qual è il reale valore del giocatore?”Intorno ai 10/15 milioni di euro”.La caratteristica migliore di Kaio?”La prima cosa che mi ha impressionato vedendolo dal vivo è questa rapidità palla al piede, è capace di fare movimenti fulminei che lasciano sul posto i difensori. Ha anche una grande forza aerea e, come tutti i brasiliani, una gran tecnica”.In che ruolo lo vede meglio nella nuova Juve di Allegri?”Per me è un attaccante che lì davanti può giocare ovunque. Largo, stretto, dietro a una punta o da centravanti. E’ in grado di indirizzare la partita e inventarsi una giocata decisiva. In caso di emergenza, potrebbe anche adattarsi esterno nel tridente”. LEGGI TUTTO

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    Milan, interesse per una giovane stella del River Plate

    Il nuovo talento del calcio argentino si chiama Julian Alvarez. Il ragazzo è giovane (21 anni), gioca nel River Plate e ha già esordito con l’Albiceleste. E’ una punta esterna, preferibilmente gioca a destra, in grado di saltare l’uomo con una facilità disarmante. La sua arma principale sono gli assist: ben 7 nell’ultima stagione. L’area scouting del Milan lo monitora da diverso tempo e le relazioni sono più che positive.Ascolta “Milan, interesse per la nuova stella del River Plate Alvarez: ecco quanto costa” su Spreaker.QUANTO COSTA-  Allo stato attuale il Milan non ha aperto una trattativa con il River Plate ma si tiene informato tramite l’agente del classe 2000 Fernando Hidalgo. Alvarez ha una clausola rescissoria da 25 milioni di euro mentre il contratto scade a dicembre del 2022. Diversi club della Premier League, tra i quali l’Aston Villa, sono su questo talento che in Argentina considerano già maturo per il calcio europeo. Julian sogna di vestire la maglia rossonera, nei prossimi giorni Maldini e Massara prenderanno una decisione sul giocatore. LEGGI TUTTO

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    Milan, il futuro di Leao è ormai scritto: scelta chiara da parte della società

    Con il Milan anche la prossima stagione. Non ci saranno stravolgimenti nel prossimo mese di Rafael Leao, il suo futuro sarà ancora in rossonero, anche se il mercato chiude solo il 31 agosto le chance di vederlo partire sono vicine allo zero. E’ vero che i club interessati, Wolverhampton, Everton e Borussia Dortmund non hanno presentato offerte all’altezza, ma alla base della scelta precisa di Maldini ci sono motivazioni strettamente di campo. Il giocatore cresciuto nel settore giovanile dello Sporting Lisbona è considerato unico in rosa, un altro profilo rapido, forte nell’uno contro uno, il Milan non ce l’ha, per questo se lo tiene stretto.ORA O MAI PIU’ – Secondo lo storico numero 3 rossonero Leao non ha ancora espresso tutto il suo potenziale, il terzo anno a Milanello, dopo due di adattamento e crescita, può essere quello decisivo per la sua definitiva esplosione. Da esterno d’attacco e non da prima punta, come dimostra la scelta Giroud con Ibrahimovic e la volontà di cercare sul mercato un profilo giovane che possa crescere con calma alle spalle dei big. Per questo il Milan ha deciso di puntare ancora su di lui e non su Hauge, per il quale l’aspetto economico, quindi l’importante plusvalenza, ha avuto la meglio su quello sportivo. Maldini ha scelto di dargli un’altra chance, da Leao si aspetta continuità, di vederlo sempre dentro la partita. E un netto miglioramento da punto di vista realizzativo. Al Milan sono mancati i gol degli esterni, Leao è avvisato. Gioca a Magic e sfida i migliori fantallenatori nel fantatorneo Nazionale de La Gazzetta Dello Sport. In palio più di 1.000 premi. Attivati!   LEGGI TUTTO

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    Dybala, l'agente domani vede la Juve. È il primo passo verso il rinnovo

    Le cifre sull’accordo, al momento, sono solo ipotizzabili; fondamentale è la fiducia di Allegri. Ci sarà una clausola?Paulo Dybala, giocatore di scacchi, guarda le pedine sulle caselle e lo sa: la grande partita sta per cominciare. La Juventus e il suo agente Jorge Antun si incontreranno domani per parlare del rinnovo di Paulo, argomento che riempie le cronache juventine da mesi. LEGGI TUTTO