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    Vuole lasciare il Lilla: Mendes lo propone subito alla Juventus

    Un’idea di mercato. Che ha un mittente e potrebbe avere, in Italia, un destinatario. Con il quale i rapporti sono ottimi. La notizia è stata rilanciata da L’Equipe, Jorge Mendes, agente di Ronaldo, in questi giorni ha proposto alla Juventus il cartellino di Renato Sanches, centrocampista portoghese classe 1997, che vuole lasciare il Lille dopo una stagione da assoluto protagonista, chiusa con la conquista della Ligue 1. Un giocatore che dopo l’esplosione al Benfica, a 18 anni, si è perso in Germania e in Inghilterra con Bayern Monaco e Swansea, ritrovandosi nel nord della Francia, in un club ambizioso e una squadra divertente. Che ora gli sta stretta.LO SCENARIO – In scadenza nel 2023, costa 35 milioni di euro, una cifra alta ma trattabile. La Juve ha ascoltato ma per il momento ha deciso di non procedere. La priorità resta Locatelli, per il quale sono attesi nuovi contatti con il Sassuolo, senza dimenticare Pjanic, molto gradito ad Allegri, come occasione di fine mercato. Due possibili innesti, due novità per un centrocampo che può già contare su Arthur (ora ai box per infortunio), Bentancur, Rabiot e Ramsey, sul mercato ma senza offerte. Un reparto che a fine agosto rischia di essere affollato. Ma senza Renato Sanches.  LEGGI TUTTO

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    Il Napoli vuole Berge: Giuntoli insiste, ma le parti sono distanti

    Un centrocampista, dopo l’infortunio di Demme. Questa la priorità di mercato del Napoli, al di là del rinnovo di Insigne, di Luciano Spalletti e di Cristiano Giuntoli, che infatti è al lavoro per tappare la falla. Il nome sul quale, negli ultimi giorni, il ds dei campani sta insistendo è quello di Sander Berge, classe ’98 norvegese dello Sheffield United, club retrocesso in Championship nell’ultima stagione. LA RICHIESTA – Ex Genk, nell’ultima Premier League ha collezionato 15 presenze ed è pronto, nel prossimo weekend, a iniziare la sua prima annata in Championship. Mercato permettendo. Come dicevamo, infatti, il Napoli insiste, ma per il momento la proposta italiana è di prestito con diritto di riscatto, mentre, dall’altra parte, gli inglesi chiedono la cessione a titolo definitivo, in cambio di 15 milioni di euro. Parti distanti, al momento, ma Giuntoli continua a lavorare. Non dimenticando le alternative, da Zakaria a Bakayoko, passando per Basic. Perché la priorità è quella: un centrocampista.  LEGGI TUTTO

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    Milan, la carica di Tomori: “Sto bene e sono felice. Domenica col Real…”

    Fikayo Tomori, difensore centrale del Milan, parla così, a Milan Tv, dopo la sfida amichevole contro il Valencia: “Peccato non essere riusciti a vincere ai rigori, ma l’obiettivo del pre campionato è entrare in forma. Abbiamo giocato contro una buona squadra ed è bello vedere i tifosi di nuovo allo stadio. Stiamo bene, non ci sono stati infortuni ed è positivo. Sabato ci aspetta il Real Madrid, è una gara difficile ma sarà un’altra opportunità per trovare il ritmo di gara”. IL MIO MOMENTO – “Io sto bene, sono rimasto in forma. Sono pronto per la nuova stagione, sono carico. Giocherò la mia prima stagione per intero e sono felice, tutti lo sono. Sto davvero bene, speriamo di continuare così”. LEGGI TUTTO

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    Il paradosso Lukaku: perché non doveva finire così

    L’unica sorgente da nutrire nei rapporti del calcio è ormai quella dei soldi. L’Inter dovrebbe rifiutare l’offerta del Chelsea: anzi, più alta sarà, più dovrebbe rigettarla Non doveva finire così, ma finisce sempre così. Anche quando sembra diverso e in verità non lo è perché l’unica sorgente da nutrire nei rapporti del calcio è ormai quella dei soldi, che sono tanti, tantissimi, troppi e non bastano mai o mancano sempre: e mancano sempre perché non bastano mai. C’è un popolo, una comunità interista ferita da perdite alle quali era stata preparata, ma questa no, è diversa. LEGGI TUTTO

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    Altobelli: “Inter, Lukaku affare che conviene a tanti. Pagano sempre i tifosi. Il sostituto? Marotta!”

    “Vlahovic o Zapata? Romelu non è sostituibile. Tutto ha un prezzo, solo i fan non mettono mai in vendita la passione. L’unica certezza rimane il dirigente, spero non faccia la fine di Conte…”Alessandro Altobelli è preoccupato come tutti i tifosi interisti.Il vuoto che lascerà Lukaku è incolmabile e anche il futuro del club non promette bene. Spillo, una vita in nerazzurro e il Mondiale ’82 griffato con un gol in finale, parla utilizzando sempre il “noi” e alla Gazzetta spiega perché la cessione di Big Rom è pesantissima. E perché a pagare, come sottolinea l’ex attaccante, sono sempre i tifosi. LEGGI TUTTO

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    La Serie A è ancora in tempo per evitare che il 2021 sia l'anno del suicidio

    La Liga ha raggiunto un ricco accordo con il Fondo Cvc. Si tratta dello stesso progetto promosso dalla Lega di Dal Pino ma bloccato da sette club. La strada si può ancora percorrere, non farlo sarebbe imperdonabileAbbiamo superato la Spagna in campo agli Europei. La Spagna ci ha superato (per l’ennesima volta…) nella gestione, valorizzazione, cessione dei diritti tv e del prodotto calcio. E stavolta brucia ancora di più, perché la nostra Lega Serie A era partita in netto anticipo, più di un anno e mezzo fa ma, lacerata dalle solite divisioni interne e dalla difesa di interessi particolari di un gruppo di club, non ha chiuso il vantaggioso accordo raggiunto con il Fondo Cvc per la cessione di una percentuale dei suoi ricavi e la creazione di una società che vendesse il nostro torneo all’estero. LEGGI TUTTO

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    Caputo: “Italia, ci credevo e ora ci riprovo. A Sassuolo inseguo il sogno Mondiale”

    Il centravanti tra i complimenti a Mancini e la pandemia: “Sì, potrei scrivere un altro foglio: Vaccinatevi, è la cosa più importante”Un passo indietro, prima di guardare solo avanti: riportiamo Ciccio Caputo al 30 maggio. Rileggere quel foglio, quasi 15 mesi dopo, per lui deve aver avuto anche il sapore della beffa. Il 9 marzo 2020, inizio della pandemia, aveva scritto: “Andrà tutto bene, #restate a casa”. Due mesi fa non è andato tutto bene per lui, che è rimasto a casa perché Roberto Mancini non ha scritto il suo nome nella lista dei 28 (poi diventati 26) giocatori per gli Europei. LEGGI TUTTO

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    Da Sernagiotto a Kaio Jorge, alla scoperta dei 36 brasiliani della Juve

    Il primo appena arrivato in Italia firmò anche per il Genoa, ma il club bianconero lo attese. E ne valse la pena. Miranda non dribblava, e Nené venne inspiegabilmente venduto dopo un solo annoIl primo brasiliano della Juventus era alto come un nano da giardino – poco più di un metro e cinquanta con il vento a favore – e veniva dal mare: in una lontana primavera del 1931 attraversò l’Oceano a bordo di un transatlantico e fece come Pinocchio col Gatto e la Volpe, si lasciò ingannare da due imbroglioni che gli promisero un sacco di soldi. Si chiamava Pedro poi italianizzato in Pietro, di cognome Sernagiotto, era nato a San Paolo, figlio di emigranti friulani che una generazione prima erano partiti per cercare fortuna in America. Dunque Sernagiotto – lì, sul transatlantico, il Brasile alle spalle e l’Italia all’orizzonte – pur avendo firmato per la Juventus, cedette alle lusinghe dei due dirigenti del Genoa – era ingenuo il ragazzo – e firmò un altro contratto. No, Pedrito: così non vale. LEGGI TUTTO