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    Ipse Dixit – Donnarumma: “Sogno Ibra decisivo”. DiFra: “Risolleverò il Cagliari”

    Donnarumma è ormai un veterano del derby di Milano a dispetto della giovanissima età. Il portiere rossonero esprime i suoi desideri. “Credo che faremo una grande partita. Se chiudo gli occhi sogno un Ibrahimovic decisivo nel derby. Sto vivendo uno dei momenti più belli della mia carriera”. Poi dopo 5′ di gioco di gioco… arriva la sveglia di Lautaro. Il contatto con la realtà è piuttosto doloroso:0-3. LEGGI TUTTO

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    Berti gode: “Inter, che gioia. Ma Ibra era uscito per le prove di Sanremo?”

    Il grande ex: “Sofferto per 10 minuti, come normale in un derby. Poi tutto perfetto. Scudetto? Se era un obbligo, ora lo è ancor di più”

    “È una gioia fighissima. Eravamo già obbligati a puntare allo scudetto. Ora lo siamo ancor di più”. Nicola Berti non sta nella pelle dopo la vittoria del derby. Un successo che lancia l’Inter in fuga e che obbliga Conte e i suoi ragazzi a non nascondersi più. LEGGI TUTTO

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    Mirabelli attacca il Milan: “Ibra a Sanremo? Roba da scapoli e ammogliati”

    Massimiliano Mirabelli, ex direttore sportivo del Milan (credits: GETTY Images)

    Milan, l’ultima uscita dell’ex D.S. Mirabelli

    Massimiliano Mirabelli, ex direttore sportivo del Milan nell’epoca dei cinesi, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di ‘Radio Sportiva‘. Queste le dichiarazioni di Mirabelli.

    Sul derby di Milano: “L’Inter ha meritatamente vinto il derby, il Milan ci ha provato ma ha trovato di fronte un Samir Handanović straordinario”.
    Su Zlatan Ibrahimović a Sanremo: “Non so quando siano stati presi gli accordi, ma di sicuro c’è che i rossoneri non sono un reality show. È una roba da scapoli e ammogliati, un messaggio sbagliatissimo all’interno di un gruppo. Questa vicenda, insieme al tam tam sui rinnovi, non fa bene all’interno del gruppo, sono distrazioni che alla fine poi paghi”.
    Sui rinnovi di Gigio Donnarumma e Hakan Çalhanoğlu: “Tempi sbagliati, oggi sia Gigio sia Çalhanoğlu possono firmare con chiunque, se arriveranno i rinnovi il Milan dovrà pagare dazio”. Via Meïte, il sostituto arriva dal Brasile? Vai alla news > > > LEGGI TUTTO

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    Inter, ora si vede la squadra di Conte: da scudetto anche nel gioco

    Con la vittoria nel derby i nerazzurri sono molto vicini al concetto di “squadra” che ha in mente il tecnico. E il momento migliore della sua squadra arriva in quello complicato per la società

    La sintesi di tutto è racchiusa al minuto 57: Handanovic – De Vrij – Skriniar – Barella – Lukaku -Hakimi – Eriksen – Perisic – Lautaro. Non è la formazione recitata a memoria, ma i nove undicesimi dell’Inter che partendo dal portiere e sviluppando una manovra avvolgente, da destra a sinistra, hanno portato al secondo gol di Lautaro che ha giustiziato il Milan al termine dell’azione perfetta. Ora è davvero un’Inter da scudetto non solo nei pronostici ma anche nel gioco, nel lavoro collettivo, nello stare in campo, nel condurre la partita accelerando e frenando all’occorrenza. Spietata davanti con Lukaku e Lautaro, la coppia migliore del campionato, solida a centrocampo, compatta dietro. LEGGI TUTTO

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    Fonseca: “Roma poco concreta, bravo il Benevento”

    Paulo Fonseca cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno dopo lo 0-0 di Benevento, che non consente alla sua Roma di portarsi a -3 dal Milan secondo e prossimo avversario nello scontro diretto dell’Olimpico. “Occasione persa? È stata una partita difficile – dice il tecnico portoghese nel post-partita -, loro si sono difesi bene: siamo arrivati sempre ai trenta metri senza difficoltà, ma poi ci è mancata l’iniziativa individuale e siamo stati poco concreti e aggressivi in quella zona di campo”. 

    Benevento-Roma: tabellino e statistiche
    “Bravi loro a chiudersi”
    Secondo l’allenatore il problema non è stato fisico: “Ci sono mancati solo i tiri e gli uno contro uno nel corridoio – spiega Fonseca -. Nel secondo tempo poi abbiamo provato a cambiare qualcosa passando al 4-2-4 con l’entrata di Dzeko e la difesa a quattro per sfruttare le corsie con Spinazzola e Bruno Peres, difficilmente potevo fare di più. È stato anche bravo il Benevento a chiudersi bene”.

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    Glik espulso ma il Benevento resiste in dieci: 0-0 con la Roma

    “Dzeko? Nessuno è titolare”
    Poi l’immancabile domanda su Dzeko, anche oggi partito dalla panchina: “Qui non ci sono titolari – risponde Fonseca – a Braga ha giocato bene e oggi ha giocato bene. Questo tipo di gare sono difficili per gli attaccanti ma in questa squadra non abbiamo titolari, tutti possono giocare”.
    Serie A, la classifica LEGGI TUTTO

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    La Roma non passa: il Benevento resiste in dieci, 0-0 per Fonseca

    Frenata per la Roma nel posticipo della 23ª giornata, che ha visto la squadra di Fonseca fermata sullo 0-0 da un Benevento capace di reggere l’urto anche nell’ultima mezzora giocata in dieci per l’espulsione dell’ex torinista Glik (doppia ammonizione). Non sono bastati l’ingresso di Dzeko e di El Shaarawy nella ripresa ai capitolini, che nel recupero hanno sperato per un rigore inizialmente concesso dopo un fallo sul ‘Faraone’ ma poi revocato su segnalazione del Var (fuorigioco di Pellegrini). Un’occasione persa per i giallorossi, che rosicchiano solo un punto al Milan secondo (ora a +5) e prossimo avversario nello scontro diretto dell’Olimpico

    Benevento-Roma: tabellino e statistiche
    Si vede solo Lapadula
    Emergenza dietro per Fonseca, costretto a lasciare il ‘jolly’ Cristante in infermeria con gli altri infortunati Kumbulla, Smalling, Ibanez e Santon: il portoghese rispolvera così Fazio nella difesa a tre (mentre in panchina si rivede Juan Jesus) e ‘adatta’ Spinazzola da centrale di sinistra con Bruno Peres in fascia ‘contromano’, mentre davanti Borja Mayoral viene ancora preferito a Dzeko (doppietta nel 5-2 dell’andata) come terminale del 3-4-2-1. Sull’altro fronte Pippo Inzaghi deve fare a meno solo di Letizia e può scegliere come disegnare il suo ‘albero di Natale’, con Barba preferito a Caldirola in mezzo alla difesa e Foulon a sinistra, mentre davanti sono Ionita e Caprari i trequartisti dietro a Lapadula. Il copione della gara è subito chiaro: a fare la partita è la Roma, incapace però di scalfire le certezze difensive del Benevento che aspetta compatto e riparte, come al 15′ quando va in gol con Lapadula scattato però in posizione di fuorigioco sulla verticalizzazione di Viola. Troppo lento il giro palla dei giallorossi che ci provano allora dalla distanza con capitan Pellegrini, sul cui destro mette però i guanti Montipò. Le ‘streghe’ non stanno a guardare e c’è lavoro anche per Pau Lopez, chiamato due volte in causa dall’ispirato Lapadula. Prima del riposo poi altra doppia chance per il Benevento (un colpo di testa di Glik respinto da Villar seguito da una conclusione di Barba bloccata da Pau Lopez) e un tiro alto del romanista Borja Mayoral dopo una ripartenza guidata da Mkhitaryan.

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    Glik espulso ma il Benevento resiste in dieci: 0-0 con la Roma

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    La squadra di Inzaghi resiste in dieci
    Si va all’intervallo senza reti e al rientro in campo ci sono gli stessi ventidue ma sembra un’altra partita, con ritmi alti e un avvio scoppiettante: ci prova subito la Roma con un colpo di testa di Fazio e poi con Mkhitaryan, contenuto da Depaoli e da Montipò in uscita, mentre sull’altro fronte è lungo di poco il lancio di Viola per Caprari. La strada del Benevento si fa però in salita al al 57′, quando Glik si prende il secondo giallo per una dura entrata su Mkhitaryan e Fonseca decide allora che è giunta l’ora di Dzeko (detro al posto di Veretout), mentre Inzaghi risistema i suoi con il 4-4-1 inserendo prima Caldirola per Viola e poi Insigne per Caprari. La Roma prova subito ad approfittarne, ma Montipò è attento sul tiro al volo di Karsdorp e anche in dieci i campani tengono bene il campo. Il tecnico romanista passa allora al 4-2-4, giocandosi anche la carta Pedro (fuori Karsdorp) e gettando nella mischia Juan Jesus al posto dell’ammonito Fazio, mentre nel Benevento Lapadula e Hetemaj fanno spazio a Moncini e Tello. Ed è proprio quest’ultimo ad avere la palla buona, mentre la Roma spinge collezionando solamente angoli, ma se l’allunga e non riesce a calciare. El Shaarawy per Mkhitaryan è l’ultima mossa di Fonseca, che vede però la sua Roma sbattere contro il muro dei sanniti con Caldirola che al 93′ respingere sulla linea un tiro ravvicinato di Pellegrini. Al 95′ poi l’arbitro fischia un rigore per fallo di Foulon su El Shaarawy ma torna sui suoi passi quando il Var gli segnala un fuorigioco di rientro di Pellegrini. È l’ultimo brivido: finisce 0-0 e può far festa Inzaghi, appena espulso per proteste, mentre Fonseca esce dal campo con il rammarico per l’occasione persa.
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