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    Hadjam, Toro all’assalto: incontro con lo Young Boys

    Jaouen Hadjam: uno stantuffo di indubbia qualità sulla corsia mancina. Gran fisico, un metro e 85. Corsa prorompente e piede sinistro naturale educato. Terzino grintoso in fase difensiva, portato a spingere ripetutamente sulla fascia. Sa gestirsi sia in una difesa a 4, largo a sinistra, sia in un 3-5-2, da laterale di centrocampo deputato ad arare tutta la corsia. Davide Vagnati lo segue da tempo. E Marco Baroni sarebbe contento se gli venisse consegnato. Ma la partita LEGGI TUTTO

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    Scamacca-Roma, l’amore può tornare: i primi gol a Fidene, un’infanzia difficile e il rapporto con Gasp

    Gianluca Scamacca a Roma ci tornerebbe anche stasera, anzi a dire il vero nella capitale si fa vedere spesso e volentieri. Qui ha l’amore di mamma Cristiana, quello della neo sposa Flaminia Appolloni, tanti amici e la sua squadra del cuore. E poi da qualche giorno c’è Gasperini, il tecnico che lo ha più valorizzato in carriera come dimostrano i 19 gol messi a segno due stagioni fa. Insomma fosse per lui l’affar LEGGI TUTTO

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    Serie A, si complica il puzzle delle panchine: al Parma piace Palladino, ansia Fiorentina

    La settimana che si apre oggi si preannuncia decisiva per completare il puzzle delle panchine in Serie A. Il leit motiv è sempre lo stesso: ben poche manterranno lo stesso condottiero. A sorpresa, infatti, potrebbero dividersi le strade della Cremonese e di Giovanni Stroppa, nonostante la promozione appena conquistata otto giorni fa. Appuntamento nelle prossime ore per fare il punto della situazione e confrontarsi sui programmi futuri. In caso di separ LEGGI TUTTO

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    Cataldi, scelta di vita in 10 giorni: Sarri e la Lazio chiamano, ma la Fiorentina…

    Dieci giorni per decidere il proprio futuro, sportivo e non. Danilo Cataldi, infatti, è chiamato a fare una vera e propria scelta di vita. A quasi 31 anni, il centrocampista si ritrova davanti a un bivio: da una parte la Lazio, che ne detiene ancora il cartellino, ma soprattutto il forte richiamo di Maurizio Sarri. Dall’altra la Fiorentina, che ha ancora qualche giorno per esercitare il diritto di riscatto per una cifra conveniente, “appena” 4 milioni di euro. La scad LEGGI TUTTO

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    Bologna preoccupato: per Lucumi c’è una clausola, ma per Beukema…

    L’ansia dei tifosi del Bologna

    La verità probabilmente è che il Bologna avrebbe preferito non ritrovarsi mai a questo punto, rendendosi conto di avere tra le mani una patata bollentissima e che qualunque decisione prenda alla fine dei giochi ha i suoi pro e i suoi contro. Il popolo rossoblù non accetterebbe senza battere ciglio la cessione di Beukema, dopo tutte le rassicurazioni messe in piazza dai capi nelle varie occasioni pubbliche per la festa dopo la vittoria della Coppa Italia. Perché alla luce di quelle che sono le dinamiche del mercato la gente di Bologna passerebbe sopra alle cessioni di Lucumi e di Ndoye (anche su di lui il Napoli è arrivato fortissimo) – entrambi avrebbero potuto già lasciare il Bologna nell’ultima sessione invernale – ma non digerirebbe una terza partenza eccellente di un altro dei tesori di famiglia. Qual è la morale? Eccola: la proprietà e la società riflettano bene e a lungo sul daffarsi, perché tutti a Casteldebole (a cominciare dal presidente Saputo) si saranno accorti di quanto sia bello sfilare sul pullman scoperto come è accaduto negli ultimi due anni, ma attenzione, niente è dovuto al caso e non è che possano confidare di nuovo sulla grande competenza dell’area tecnica e sulla bravura dell’allenatore per sperare in una terza festa di fila nel prossimo giugno.

    La clausola rescissoria di Lucumi

    Uno può dire: qual è il problema, vorrà dire che se il Bologna non potrà trattenere Beukema, a quel punto terrà stretto Lucumi. Sbagliato, primo perché il difensore colombiano potrebbe entrare nell’ordine di idee di non allungare il suo contratto, secondo perché ha una clausola rescissoria da 28 milioni di euro e sapete ciò cosa significa? Che magari i capi rossoblù cedono Beukema avendo l’intenzione di non lasciar partire il colombiano e prima della fine del mercato arriva una società decisa a pagare la clausola e di punto in bianco Italiano si ritrova senza l’uno e senza l’altro. E questa è una situazione che il Bologna dovrà assolutamente evitare. Una volta detto che Lucumi ora come ora ha meno mercato di Beukema ma guai a dimenticare come sia un obiettivo della Roma di Gasperini, consentiteci di fare questa riflessione. Il peccato originale è datato estate 2024, quando il Bologna avrebbe dovuto acquistare un difensore molto forte e non lo ha fatto per motivi economici: quell’investimento per certi versi oggi gli avrebbe permesso di poter cedere tutti e due. LEGGI TUTTO

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    Sucic all’Inter, è ufficiale: l’annuncio del club nerazzurro

    Sucic all’Inter, il comunicato ufficiale

    Il comunicato dell’Inter: “Verdi boschi, fiumi impetuosi e ripide montagne: i Balcani sono un territorio contraddistinto da paesaggi di una bellezza selvaggia e autentica, crocevia di culture e terra di confine che spesso si è trovata al centro di vicende storiche e umane di portata enorme. Un territorio che rispecchia la fantasia, la creatività e la capacità di sognare dei suoi abitanti: le stesse caratteristiche che si possono ritrovare in Petar Sučić, nuovo centrocampista nerazzurro.

    Nato il 25 ottobre 2003 a Livno in Bosnia-Erzegovina da genitori croati, Petar è cresciuto a Kandija, un piccolo villaggio di circa 300 anime della Bosnia centrale. Qui la famiglia Sučić possiede una fattoria e dei terreni coltivabili: un luogo del cuore per Petar, dove inizia a sognare con un pallone tra i piedi. Il suo percorso nel mondo del calcio inizia a 9 anni, quando comincia a giocare nell’NK Sport Prevent di Bugojno, squadra amatoriale di una delle principali città della regione.

    In una terra che vive e respira calcio, che ha regalato al mondo talenti purissimi, Sučić lavora duramente per emergere: nel 2018 entra nel settore giovanile dell’Iskra Bugojno, dove rimane fino al 2020 quando viene notato dagli osservatori dello Zrinjski Mostar, la squadra più vincente della Bosnia-Erzegovina. Nel mese di gennaio del 2022 si trasferisce alla Dinamo Zagabria, entrando a far parte della seconda squadra del club: debutta così nel calcio professionistico, collezionando 9 presenze nella seconda divisione croata.

    La sua carriera decolla definitivamente nella stagione 2022/23, quando la Dinamo lo rimanda allo Zrinjski Mostar in prestito. Sučić vive una grande stagione, durante la quale vince campionato e coppa nazionale e assapora per la prima volta le competizioni europee, giocando una partita nei turni preliminari della Champions League e quattro nelle qualificazioni alla Conference League, competizione alla quale lo Zrinjski non riesce però ad accedere.

    Tornato a Zagabria, Petar diventa un giocatore fondamentale con la maglia blu della Dinamo grazie anche a Igor Biscan, l’allenatore che decide di credere nelle sue grandi potenzialità. La stagione 2023/24 è costellata di trionfi: la Dinamo Zagabria vince campionato, coppa di Croazia e Supercoppa, con Petar che gioca 42 partite e segna 2 gol. Nel 2024/25 esplode anche a livello internazionale: segna due gol in Champions League contro Monaco e Slovan Bratislava e debutta con la Croazia dopo aver scelto di giocare per la Nazionale dei suoi genitori, andando in gol contro la Polonia in una partita di Nations League. In totale Petar colleziona 31 presenze e 7 gol nella stagione appena terminata, la migliore per lui in carriera a livello realizzativo.

    Centrocampista dotato di grande visione di gioco, tecnica e versatilità, Petar può ricoprire diversi ruoli a centrocampo. Cugino di Luka Sučić, attualmente in forza alla Real Sociedad, Petar diventa l’ottavo croato della storia nerazzurra, percorrendo la strada che unisce la Dinamo Zagabria e all’Inter, la stessa intrapresa in passato da Mateo Kovačić e Marcelo Brozović, centrocampisti e pilastri di una Croazia arrivata due volte sul podio Mondiale.

    Inizia così l’avventura nerazzurra di Petar Sučić: un nuovo capitolo tutto da scrivere all’interno di un sogno diventato ormai realtà”. LEGGI TUTTO

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    Il Toro bussa per Duda e col Verona già ci sono stati contatti per Tchatchoua

    TORINO – Buona visione di gioco, piedi educati, fase di ambientamento nel campionato italiano già terminata ma anche una discreta esperienza a livello internazionale maturata sia con la propria nazionale (la Slovacchia) che nelle Coppe giocate con Legia Varsavia, Hertha Berlino e Colonia. E poi, aspetto di non secondaria importanza, possibilità di acquistarlo a parametro zero: per tutti questi motivi in casa Torino si è iniziato a pensare LEGGI TUTTO