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    Juve, Kaio Jorge con Ronaldo e Locatelli

    TORINO – Il mercato europeo è abbastanza fermo, ma la Juventus si muove. Aspettando l’imminente vertice bis con il Sassuolo per provare a chiudere l’affare Manuel Locatelli, da settimane in cima alla lista dei desideri del dg Federico Cherubinie dell’allenatore Massimiliano Allegri, alla Continassa si ragiona anche su come rifinire l’attacco. Tutto dipende da Cristiano Ronaldo e dalla sua decisione finale: restare a Torino (il contratto scade nel 2022) o provare una nuova esperienza (Psg)? Fino a una decina di giorni fa i dirigenti bianconeri non sarebbero rimasti troppo sorpresi da un addio del cinque volte Pallone d’Oro. La partita è ancora in bilico ed è nelle mani di Jorge Mendes, potente manager di CR7. Gli indizi che inducono all’ottimismo e alla permanenza di Cristiano nella Juventus, però, sono segnalati in aumento. A confermarlo, oltre alle dichiarazioni pubbliche di Cherubini («Crediamo che Ronaldo possa restare con noi»), sono gli spifferi che filtrano dai salotti del mercato. Da qualche tempo i dirigenti bianconeri stanno ragionando con maggiore fiducia e concretezza al piano A (cioè a una Juve con Cristiano Ronaldo). I piani B (cioè i sostituti Gabriel Jesus, Icardi e Vlahovic) sono tuttora vivi, però sembrano un po’ meno caldi. In attesa di incontrare Mendes, che sarà in Italia tra questa settimana e l’inizio della prossima per mettere fine al tormentone CR7 in un senso o nell’altro, il piano A avanza. Un nuovo attaccante potrebbe arrivare anche in caso di conferma del 36enne portoghese accanto a Paulo Dybala e Alvaro Morata. Diverso, però, sarebbe il profilo. Non un possibile erede di CR7, bensì un giovane talento da far crescere alla scuola di Ronaldo per completare il reparto ed evitare di trovarsi con la coperta troppo corta come nell’ultima stagione.Guarda la galleryJuve, rebus Allegri: le quattro possibili formazioni

    Kaio Jorge in pole per l’attacco della Juve

    Da questo punto di vista, stando a quanto filtra dal Brasile le idee sono chiarissime: è Kaio Jorge, 19enne punta del Santos con il contratto in scadenza a dicembre, il giocatore che più intriga Cherubini (tra le opzioni under 23 resiste Scamacca, già trattato a gennaio). C’è mezza Europa in corsa per il brasiliano, a partire da Milan e Bayer Leverkusen. I rossoneri e i tedeschi hanno mosso passi impor-tanti in vista di gennaio, quando Kaio Jorge sarà svincolato. La Juventus, in caso di permanenza di Ronaldo e di acquisto di Locatelli, è tentata dal provare una sorta di gioco d’anticipo sulla concorrenza per riuscire a compiere il sorpasso.

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    Allegri bis al via: tra nove giorni il raduno della Juve

    TORINO – Tra nove giorni scatta la nuova stagione della Juventus: l’appuntamento per l’Allegri bis è fissato per mercoledì 14 luglio, giorno del raduno, anche se alla Continassa saranno davvero pochi i bianconeri che si presenteranno per le visite mediche e per cominciare a sudare con gli esercizi fisici e gli allenamenti. A causa degli Europei e della Coppa America, sono sedici gli juventini che in quella data saranno in vacanza, da Cristiano Ronaldo a Giorgio Chiellini, da Juan Cuadrado a Danilo, godendosi le tre settimane di relax come da contratto. Si fa prima a indicare chi risponderà alla chiamata del tecnico livornese: Paulo Dybala, atteso in Italia già il prossimo week end, Weston McKennie, Arthur Melo, Carlo Pinsoglio, Gianluca Frabotta.

    E qui finiscono i nomi della prima squadra: a loro però si aggregheranno sia i ragazzi dell’Under 23, alcuni dei quali hanno già debuttato in Serie A (Dragusin, Fagioli, Rafia, che ha esordito, con gol, in Coppa Italia, Felix Correia, Di Pardo, Da Graca), e che Massimiliano Allegri non vede l’ora di poter valutare di persona per poi decidere del loro futuro, sia i giocatori di proprietà della Juventus che sono rientrati dai prestiti (Rugani, De Sciglio, Perin, Pellegrini). Anche per loro il ritiro sarà una sorta di spartiacque tra la possibilità di restare in bianconero oppure di lasciare Torino, in base a esigenze tattiche e a opportunità di mercato.

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    Torino, un autogol dopo l’altro: i timori di un Fila aperto per la “prima” con Juric

    TORINO – È sempre difficile capire da dove cominciare quando bisogna analizzare – cioè, inevitabilmente, criticare – la situazione del Torino Football Club: perché appena pensi a una cosa che non funziona te ne viene subito in mente un’altra che funziona ancora peggio, o che magari proprio non esiste. D’altra parte, però, è tutto sommato anche semplice: perché qualsiasi cosa peschi va bene, nel senso che va male di sicuro. Insomma, ‘ndo cojo cojo. E ci acchiappi. Sbagliano talmente tanto, Cairo e i suoi sodali, da trasferirsi sulla riva del torto anche quando (raramente) hanno ragione: vedi la gestione controproducente della vicenda Lotito/Immobile a margine dell’ultimo Lazio-Toro, con la penosa rissa verbale in tribuna (niente è più triste di uomini ricchi e in teoria distinti che si accapigliano) e, negli spogliatoi, le accuse a Ciro di essersi impegnato (ohibò) per vincere la partita. Ma restiamo all’attualità.

    Guardi al mercato, e vedi il deserto, tra commedia e tragedia, a volta scadendo nella comica: tanto che se un giorno dovessimo scrivere un articolo pubblicando le risposte informali dei vari addetti ai lavori interpellati sulle manovre di Vagnati & C. ci sarebbe davvero da ridere.

    Guardi alle ambizioni di rilancio del club – dal settore giovanile alla fidelizzazione dei piccoli calciatori/tifosi, dalle proprietà immobiliari allo sfruttamento del merchandising – e trovi il nulla: perché nulla è davvero proprietà e capitale del Torino (nemmeno lo stadio, nemmeno il Filadelfia, nemmeno il Robaldo: what’s Robaldo?). Nemmeno il Museo della Leggenda Granata: anzi, quello lo gestiscono dei volontari in periferia e i tesserati di Cairo neppure vanno a visitarlo, forse qualcuno manco sa dove sia (glielo ricordiamo: a Grugliasco, in via Giovan Battista de La Salle numero 87, in un posto chiamato Villa Claretta). Lo sono i giocatori proprietà, sì, la maggior parte dei quali però vale oggi una frazione del prezzo d’acquisto (alcuni costano più d’ingaggio di quanto si ricaverebbe vendendoli) oppure, vedi Belotti, più o meno un quinto della propria quotazione ai tempi d’oro (per il Gallo; per il Toro, gli ultimi tempi d’oro sono quelli di Mondonico).

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    Se Ronaldo lascerà la Juve ecco le possibili alternative: da Vlahovic fino a Gabriel Jesus

    TORINO – La Juventus aspetta Cristiano Ronaldo, ma in realtà è pronta a tutto. Le manovre per l’attacco sono cominciate da un po’, alla Continassa, e proseguono a fari spenti. Il dg Federico Cherubini sotto traccia sta portando avanti due piani: uno con CR7 e uno senza. Nel primo caso – quello preferito – è probabile che il reparto offensivo venga completato con un talento under 23 (Kaio Jorge e Scamacca tra i papabili) da far crescere senza troppe pressioni accanto a CR7, Paulo Dybala e Alvaro Morata, fresco di conferma sotto la Mole per altri dodici mesi. Discorso completamente diverso se, come potrebbe anche accadere nei prossimi giorni, il fuoriclasse portoghese dovesse optare per l’addio alla Juventus con un anno d’anticipo rispetto alla scadenza del contratto (2022). A quel punto a Massimiliano Allegri bisognerebbe garantire un centravanti pronto e con un bel po’ di gol nei piedi. Se un altro Cristiano Ronaldo non esiste, è complicato anche trovare un cannoniere da 35-40 gol a stagione, dal momento che i super bomber Robert Lewandowski e Erling Haaland sono inarrivabili. LEGGI TUTTO

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    Sirigu, Cagliari richiama: l'arrivo di Berisha certifica l'annunciata partenza

    TORINO – Chiuso il discorso Berisha, per il quale si attende soltanto l’apertura ufficiale del mercato fissato giovedì 1° luglio così da depositare i contratti, alla voce portieri la dirigenza granata si trova con l’esigenza di cedere Sirigu. Portiere che con il Toro avrebbe ancora un anno di contratto, ma per il quale si procederà con la rescissione di contratto, nel caso in cui non si dovesse trovare un acquirente. Potere delle tensioni che si sono accomulate nelle ultime due stagioni, e che in società nessuno ha avuto l’autorevolezza per sanare. E così il Torino si trova nell’imminenza di cedere la riserva di Donnarumma nell’Italia, dopo che nel 2017 lo aveva prelevato – pagando solo le commissioni – dal Psg.

    Sirigu, le offerte per assicurarselo non mancano

    Fenomenale nel corso della prima stagione, tendente al miracoloso nelle due successive e nuovamente azzurro a partire dal 1° giugno 2018, a Sirigu nell’ultima annata è come fosse scesa la catena. Un po’ la garanzia del posto nel gruppo dei 23 che si sta giocando gli Europei, un po’ il desiderio non assecondato di lasciare il Toro nella scorsa estate hanno finito per togliere smalto al numero 39 granata. Il quale si sarà espresso sui suoi precedenti livelli in quattro o cinque partite. Non di più. Sirigu resta comunque un elemento di valore, e le offerte per assicurarselo non mancano. Ci ha pensato la Juve quale riserva di Szczesny, e pure il Genoa se i rossoblù non riuscissero a confermare Perin. Poi resta in piedi l’interesse della Roma, detto che in questo frangente è il Cagliari che sta aspettando l’offerta giusta per Cragno, la società più interessata all’azzurro. E, dopo talune perplessità, adesso risulta che anche Sirigu sarebbe felice di chiudere la carriera nell’isola che gli ha dato i natali.

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