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    Juve, indicazioni Champions: vincono Maccabi e Psg, pari Benfica

    TORINO – Non solo Serie A, per la Juve c’è da rimettere in piedi anche il discorso qualificazione in Champions League. La formazione di Allegri è partita con due ko nei primi due appuntamenti: 2-1 al Parco dei Principi contro il Psg e stesso risultato allo Stadium contro il Benfica. Ora per i bianconeri c’è la sfida al Maccabi Haifa e il turno di campionato appena terminato per le tre euroavversarie ha fornito importanti indicazioni. Gli israeliani, nella sesta giornata, superano per 2-0 il Maccabi Tel Aviv nello scontro diretto per la vetta. Decide una doppietta di David che porta i suoi in cima alla classifica con 15 punti, a +2 dai diretti avversari odierni. Sorride anche la formazione di Galtier che con Messi e Mbappé si riprende la testa della Ligue 1: 2-1 al Nizza. Frena invece il Benfica che non va oltre lo 0-0 nella trasferta contro il Guimaraes: per “le Aquile” primo match senza i tre punti in otto giornate, ma vetta della classifica mantenuta a +3 da Porto e Braga. LEGGI TUTTO

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    Snodo Champions, Allegri cerca la vera Juve

    TORINO – Massimiliano Allegri spegne le telecamere su Juventus-Salernitana («Dico solo che per noi allenatori espulsi sarebbe più giusta una multa salata da dare in beneficienza della squalifica») e prova a tenere accesa la sua Juventus per 90 minuti nella sfida di domani sera contro il Benfica. «Importante ma non decisiva», ha provato a togliere un po’ di pressione alla squadra, per quanto sia difficile visto che lui stesso ha definito il doppio confronto con i portoghesi la sfida chiave per il passaggio del turno. Resta il ritorno, ma al Da Luz, quindi l’appuntamento di domani sera è da non fallire per la squadra bianconera. E il primo passo per riuscirci è evitare i blackout che in un momento o in un altro delle partite, spesso dopo buoni inizi, fin qui hanno contraddistinto le prestazioni juventine.

    COSTANZA «E’ un problema e ne abbiamo parlato – ha spiegato Allegri -. Dobbiamo avere equilibrio e sapere che abbiamo 95 minuti per vincere le partite: se non segniamo subito non dobbiamo farci prendere dalla frenesia e sbilanciarci come è successo contro la Salernitana; se segniamo subito invece non dobbiamo smettere di giocare come è accaduto in altre occasioni. Guardiamo la cosa positiva, che è la voglia di fare. C’è anche una questione ambientale, ci si spazientisce un po’ troppo in fretta. Abbiamo giocatori esperti ma anche altri che non lo sono, Bremer è un acquisto straordinario, ma domani sarà alla seconda partita in Champions».

    DI MARIA C’E’ Esperienza e personalità potrà portarle Angel Di Maria, le cui assenze sommate a quelle di Pogba, Chiesa e alle altre cui la Juventus ha dovuto e deve far fronte (domani mancheranno anche Rabiot, Locatelli e Alex Sandro, in dubbio Szczesny) hanno sicuramente impoverito il tasso di maturità e personalità. Il Fideo, dall’inizio o più probabilmente a partita in corso, può portare oltre alla sua qualità tecnica proprio un’enorme esperienza in sfide di altissimo livello. Aggiunta sicuramente preziosa, ma da sola non può bastare. Tutti i bianconeri però devono crescere in questo: «E dobbiamo farlo in fretta», ha detto Danilo.
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    Milan, salvate il soldato Giroud

    Salvate il soldato Giroud. Stefano Pioli protegge l’attaccante francese come si farebbe con un prezioso vaso di Murano, sperando che non sia altrettanto fragile. Perché Giroud prezioso lo è parecchio in generale, per il Milan, considerate la sua abilità nel “fare reparto” e l’abilità nel realizzare gol pesantissimi in termini di punti. Ma la sua figura si eleva addirittura a essenziale per le prossime due gare: quella di mercoledì in Champions contro la Dinamo Zagabria e, soprattutto, quella di domenica nella sfida di vertice contro il Napoli.
    Niente recuperi
    Sì, perché è lui l’unico attaccante di ruolo su cui potrà contare Pioli, alle prese come con gli infortuni di Rebic e di Origi. Il Primo deve risolvere i problemi alla schiena che «non gli permettono di muoversi», aveva spiegato il tecnico. Il secondo soffre ancora l’onda lunga dell’infortunio subito nell’ultima parte della stagione a Liverpool, eredità che non gli permette di lavorare con la necessaria continuità e dunque di giocare in sicurezza. Davvero improbabile che il tecnico decida di rischiarlo. Attenzione, perché domenica contro il Napoli mancherà anche lo squalificato Leao e, dunque, Pioli sarà costretto a inventarsi una soluzione d’emergenza. E a contare, ancora una volta, sull’anima di ferro del suo Milan.
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    L'urlo di Milik: “Siamo la Juve, dobbiamo fare di più. Che battaglia con il Benfica!”

    TORINO – «Lasciamoci alle spalle la partita di ieri con la consapevolezza che siamo la Juve e possiamo e dobbiamo fare di più. Testa alla prossima battaglia, insieme. Fino alla fine». Firmato, Arkadiusz Milik, semplicemente il giocatore bianconero più decisivo nelle ultime uscite. Vale a dire, sin da quando – il 26 agosto – ha firmato per i colori juventini. Il suo bilancio: due gol in 5 partite e pure un’espulsione per doppio giallo, rimediato domenica contro la Salernitana, il secondo cartellino per essersi tolto la maglia dopo aver realizzato il 3-2. Rete, poi, assurdamente cancellata dal Var Banti che aveva segnalato all’arbitro Marcenaro una sorta di “anomalia” (offside inesistente di Bonucci, tenuto in gioco da Candreva) rivelatasi fasulla. Il polacco aveva esternato il suo pensiero sui social con un post poi cancellato, oggi è tornato sulla partita pareggiata l’altra sera allo Stadium per ricavarne i giusti insegnamenti. Vale a dire: ok la topica arbitrale, ma la Juventus anti-Salernitana non è, non può essere Juventus. Arek dovrebbe giocare dall’inizio contro il Benfica (non si spiegherebbe altrimenti la scelta di Massimiliano Allegri di preferirgli Moise Kean in avvio di partita, apparso del tutto fuori contesto) e l’obiettivo è riprendere anche un discorso personale interrottosi in Europa il 5 maggio nella semifinale di Conference League contro il Feyenoord, mentre l’ultimo gol di Milik nelle Coppe risale al 10 marzo: doppietta servita al Basilea nei quarti.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, obiettivo Benfica: Di Maria lavora in parte con il gruppo

    TORINO – Domenica sera ha sofferto in tribuna, assieme alla moglie Jorgelina Cardoso, mentre la Juventus prima le prendeva dalla Salernitana e poi rimontava, con tanto di giallo finale e gol del successo inspiegabilmente cancellato dall’asse Marcenaro (arbitro)-Banti (Var). Poche ore dopo l’ingiustizia subita, Angel Di Maria è tornato in campo alla Continassa svolgendo una seduta in parte differenziata e in parte in gruppo, con Massimiliano Allegri che a meno di controindicazioni dell’ultim’ora convocherà il campione argentino in vista del match di mercoledì sera in Champions League contro il Benfica per poi capire se e quanto utilizzarlo. Mettiamola così: il Fideo, tra l’altro un ex benfiquista e che l’estate scorsa è stato anche cercato dai portoghesi, si garantisce almeno un posto sulla panchina della Juve, visto che schierarlo titolare potrebbe rivelarsi un rischio per un giocatore che da inizio stagione s’è già fermato due volte per guai agli adduttori. Ma a partita in corso, magari a sostegno della coppia Milik-Vlahovic, sarebbe sorprendente se il tecnico bianconero non utilizzasse l’elemento dotato di più spiccata fantasia nella sua rosa. Allenamento differenziato in campo anche per Wojciech Szczesny, pure lui in fase di recupero, mentre all’appuntamento dello Stadium saranno quasi certamente assenti sia Adrien Rabiot, sia Manuel Locatelli.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Spalletti e Giuntoli, gli architetti del “Napoli meraviglia”

    TORINO – Il combinato disposto tra il mercato attuato da Cristiano Giuntoli con la gestione (tattica e di gruppo) messa in atto da Luciano Spalletti ha portato alla fantastica prestazione del Napoli contro il Liverpool. La rivoluzione d’estate, con l’addio dei “senatori” più rappresentativi della squadra (da Insigne a Ospina, da Mertens a Koulibaly) avevano fato temere in un ridimensionamento tecnico conseguente alla necessità di abbattere il monte ingaggi. Invece dietro alla rivoluzione c’era un progetto ben chiaro di ringiovanimento con l’innesto di nuovi giocatori di cui, appunto, il tecnico, ha approvato in toto l’inserimento in rosa. Non è un caso che, dopo i primi vagiti pubblici di Kvaratskhelia, lo stesso Spalletti abbia sibilato: «non avete ancora visto niente…». L’inserimento dei nuovi è stato reso più semplice perché si sono inseriti in un canovaccio tattico a cui il tecnico lavora già da un anno e, anzi, aver liberato la rosa da dinamiche troppo consolidati, da abitudini e frequentazioni ambientali, ha evidentemente introdotto una freschezza perduta, una leggerezza che consente di seguire meglio le indicazioni del tecnico e che foraggia una nuova voglia di successi.
    CONTINUITA’L’abilità di Giuntoli, in questi due anni, è stata quella di mantenere competitiva la rosa limando i costi sia negli ingaggi , sia nei cartellini. E se il monte ingaggi in due anni è sceso da 155 milioni ai 75 attuali, è altrettanto clamoroso il fato che contro il Liverpool siano scesi in campo 10 giocatori pagati da 25 milioni in giù: Lobotka il più caro, Kvaratskhelia il più economico (oh sì..) per 10 milioni. Poi, certo, non ha molto senso paragonare il Napoli con la rosa del Liverpool perché una partita non cancella il fatto che negli ultimi 5 anni gli inglesi hanno vinto una Premier (gli unici che sono riusciti a interrompere il dominio del City), giocato tre finali di Champions conquistandone una e un mondiale per club. Insomma, gli investimenti sono serviti a qualcosa in termini di continuità. La stessa che ora, sempre mantenendo le proporzioni, pretende Spalletti che non ha nessuna intenzione di essere ricordato a Napoli per un solo evento memorabile. Immediatamente dopo la partita, il tecnico ha fatto di tutto per posizionare la vittoria nell’archivio dei bei ricordi spiegando, ai cronisti che avevano ancora negli occhi la bellezza della vittoria, che l’importante sarà «ripetersi subito contro lo Spezia». E quel che conta è che lo crede davvero: ricordate quando Antonio Conte si dannava per cancellare l’abitudine mentale alla “pazza Inter”? Ecco: una cosa del genere. Solo che invece di “pazzia” qui c’è in ballo la voglia di andare oltre se stessi. Come se ogni partita si giocasse contro il Liverpool.

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    Napoli freme per il ritorno in Champions. Osimhen in campo: più sì che no

    INVIATO A NAPOLI – La Napoli calcistica freme per il ritorno in Champions League due anni dopo: grande attesa e stadio Maradona esaurito per il vernissage di questa sera contro il Liverpool vice campione d’Europa. E il buongiorno della Champions lo ha dato un ex mai dimenticato: Dries Mertens, fotografato dalla moglie mentre, con la figlia in braccio, guarda il mare dalla sua casa sul golfo e saluta con un «Buongiorno Napoli». Probabile che stasera ci sia anche lui, sulle tribune dell’impianto di Fuorigrotta a tifare per i suoi ex compagni. Una presenza che farà felici i tifosi partenopei i quali, però, in queste ore sono comprensibilmente più in ansia per i destini di un altro attaccante, quell’Osimhen uscito malconcio dalla gara contro la Lazio e in dubbio per stasera. Le prove della mattinata, tuttavia, hanno aumentato l’ottimismo sdoganato da Spalletti già alla vigilia. La sensazione, dunque, è che l’attaccante nigeriano ci sarà, con Politano sulla destra al posto di Lozano. Assente, invece, il presidente Aurelio De Laurentiis, bloccato alla Mostra del Cinema di Venezia per ragioni professionali. Ma il kolossal, stasera, si girerà al Maradona e sarà comunque un successo.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Psg-Juve: Allegri intanto vince all'ippodromo

    TORINO – Sapremo stasera se si rivelerà un presagio o meno. Nella speranza di poter esultare anche al Parco dei Principi, Massimiliano Allegri intanto lo ha fatto nell’albergo parigino che ospita la Juventus, davanti allo schermo su cui ha visto in streaming la sua puledra di 2 anni, Estrosa, vincere una gara per esordienti all’Ippodromo Capannelle di Roma. Montata dal fantino Di Tocco, in giubba amaranto in omaggio a Livorno, Estrosa ha conquistato il Premio Chiese Trofeo ITM Irish Thorougbred Marketing, affermazione per cui Allegri si è detto entusiasta attraverso le parole di due suoi rappresentanti presenti sul campo. Alla gara, tra l’altro, ha assistito di persona Bruno Giordano, per seguire la cavalla del suo amico Antonio Di Carlo, ex centrocampista della Roma, giunta terza.
    Una vittoria, quella della puledra di Allegri, non di “corto muso”, espressione resa celebre fuori dal contesto ippico proprio dal tecnico bianconero per descrivere una vittoria di misura. La puledra di Allegri ha invece dominato, vincendo di quasi 3 lunghezze. Praticamente un 3-0. Stasera contro il Psg il tecnico si accontenterebbe di meno.
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