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    Benfica-Juve: come sta Alex Sandro. Perché Allegri tiene Milik in panca?

    LISBONA – L’anca tradisce Alex Sandro, che giusto alla vigilia di Benfica-Juventus si era espresso in conferenza stampa con toni improntati all’ottimismo, forte della consapevolezza della delicatezza del momento. Ebbene, il brasiliano che Massimiliano Allegri sta utilizzando da “braccetto” di sinistra nella difesa a tre è stato costretto a fare forfait in extremis per via di un problema all’anca, sopraggiunto inaspettatamente nelle ore immediatamente precedenti alla partenza del pullman bianconero per lo stadio Da Luz. Ecco perché il tecnico ha scelto Federico Gatti, al debutto assoluto in Champions League. Nelle fila del Benfica va segnalata l’assenza dell’attaccante brasiliano David Neres, la stella della squadra allenata dal tedesco Roger Schmidt. Si tratta di una scelta tecnica. Stessa motivazione alla base dell’assenza di Arek Milik: Allegri preferisce Moise Kean.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Benfica-Juventus: Del Piero a Lisbona per assistere alla partita!

    LISBONA (Portogallo) – La leggenda della Juventus, Alessandro Del Piero, sarà tifoso d’eccezione della sfida del Da Luz tra il Benfica e i bianconeri, valida per il 5° turno della fase a gironi di Champions League. L’ex capitano e numero 10 ha pubblicato una storia del suo viaggio aereo sul proprio profilo Instagram, accompagnata da una didascalia inequivocabile: “Landing soon in Portugal”, “Sbarco presto in Portogallo”.  LEGGI TUTTO

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    Benfica-Juve: a Lisbona è arrivato Agnelli!

    LISBONA – Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, è arrivato a Lisbona per stare vicino alla squadra attesa dalla sfida più importante della stagione, quella che dovrà stabilire se la Juve sarà ancora meritevole di restare in corsa per la qualificazione agli ottavi di Champions League oppure se dovrà accontentarsi di retrocedere in Europa League, o peggio rischiare la totale uscita dalle Coppe. Il numero 1 del club bianconero è ora atteso al pranzo Uefa assieme alla delegazione del Benfica padrone di casa e poi si recherà in hotel per tastare gli umori del gruppo in vista di un match che non si può sbagliare. Appuntamento, infine, allo stadio Da Luz per la classica presenza a bordo campo nell’immediato prepartita. Per un giorno si pensa solamente al calcio, non alle vicissitudini giudiziarie del club. Curiosità: il pranzo Uefa non è previsto in un ristorante di Lisbona, ma fuori città. LEGGI TUTTO

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    Juve avvisata: Benfica all'attacco

    LISBONA – I giornali portoghesi sono tutti concordi: stasera allo Stadio Da Luz sarà l’inferno per la Juventus. Più di 60 mila tifosi sosterranno il Benfica per staccare il biglietto per gli ottavi di Champions. A Bola riporta le parole del tecnico Schmidt che punta su Neres, il match winner di Torino: «E’ un giocatore chiave, avrà un grande impatto sulla partita».
    La compattezza della Juve
    O Jogo sottolinea che la sfida vale 10 milioni ed è un match Point per il Benfica, al quale ricordiamo che potrebbe bastare il pareggio per superare il turno. Sempre O Jogo riporta le parole di Allegri, che invece punta sulla compattezza dei bianconeri per uscire vincenti dal Da Luz.
    Non giochiamo per il pari
    Infine Record titola in prima pagina “All’attacco” lanciando la volata al Benfica, spoi riporta il messaggio di Schmidt alla Juve: «Non siamo una squadra che gioca per il pareggio».
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    Real: la prima notte di Champions per il gioiellino Paz

    TORINO – Non sarà una giornata come le altre per Nicolas Paz Martinez. Difficilmente il centrocampista diciottenne ispano-argentino dimenticherà questo martedì, l’emozione della prima panchina in Champions League con il Real Madrid dei grandi e pure la musichetta diffusa dagli altoparlanti della Red Bull Arena di Lipsia. Il tecnico dei Blancos Carlo Ancelotti ha infatti deciso di convocare il talento del Castilla, la seconda squadra dei Merengues, al posto dell’infortunato Luka Modric: il croato, infatti, è stato costretto ad alzare bandiera bianca per un affaticamento muscolare. Paz non sarà l’unico baby in blanco questa sera in Germania: assieme a lui, Ancelotti ha convocato anche Sergio Arribas, Carlos Dotor e Alvaro Rodriguez. Tutti e 4 si sono già allenati con il gruppo della prima squadra al centro sportivo di Valdebebas per sopperire alle assenze di Modric, Karim Benzema, Fede Valverde e Dani Ceballos.
    Figlio d’arte
    Nico Paz, classe 2004 nato a Santa Cruz de Tenerife, è il figlio di Pablo, ex difensore centrale cresciuto nelle giovanili del Newell’s Old Boys, che ha militato in carriera anche con Banfield, Independiente, Tenerife, Valladolid e con moltissime squadre di B e C spagnole, chiudendo la carriera con il Vera 14 anni fa. Con la Seleccion disputò il Mondiale del 1998 in Francia e, due anni prima, centrò la medaglia d’argento all’Olimpiade di Atlanta, quella del centenario. Suo figlio Nico, tinerfeño di nascita, ha iniziato a giocare a pallone proprio nel club dell’isola e 6 anni fa si è trasferito al Real Madrid in cui agisce in posizione di 5, di playmaker davanti alla difesa, e pure in quella di enganche, di trequartista. E’ uno dei punti fermi della Sub 20 albiceleste allenata dal Jefecito Mascherano e pure il ct della nazionale maggiore, Lionel Scaloni, lo tiene in considerazione, al punto da averlo convocato, nonostante la giovanissima età, per la doppia sfida di qualificazione a Qatar 2022 contro Venezuela ed Ecuador a marzo di quest’anno, insieme ad Alejandro Garnacho, stellina del Manchester United, Tiago Geralnik del Villarreal e ai fratelli Franco e Valentin Carboni di Cagliari e Inter. Stasera, alla Red Bull Arena di Lipsia, per Nico Paz ci sarà un’altra notte indimenticabile: la prima notte di Champions.
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    Juventus, col Benfica devi battere anche la storia

    La Juve è impegnata sul campo del Benfica nel quinto turno della fase a gironi di Champions League e ha l’obbligo di vincere per continuare a sperare in una complicatissima qualificazione agli ottavi di finale. I bianconeri infatti, dopo quattro turni, condividono il terzo posto nel girone H con il Maccabi Haifa a quota 3 mentre il Psg e la squadra di Schmidt hanno 8 punti. Le probabilità, per Allegri, di chiudere il gruppo nelle prime due posizioni sono bassissime. Inoltre, la storia dei precedenti in casa del Benfica e delle altre squadre portoghesi è decisamente negativa.
    Juventus sempre ko in casa del Benfica
    La Juve ha giocato tre volte sul campo del Benfica in competizione europee e ha sempre perso. La formazione portoghese infatti ha vinto tutte e tre le partite casalinghe contro i bianconeri: 2-0 nella semifinale di Coppa dei Campioni nel 1968, 2-1 in Coppa UEFA nel 1993 e 2-1 in Europa League nel 2014. 
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    Diretta Napoli-Ajax ore 18.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    Dove vedere Napoli-Ajax: streaming e diretta tv
    Il match tra Napoli e Ajax, in programma al Maradona alle 18.45, sarà trasmesso in diretta tv da Sky Sport Uno (canale 201 del satellite), Sky Sport 252, oltre che in streaming su SkyGo, Now ed Infinity+. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
    Napoli-Ajax: le probabili formazioni
    NAPOLI (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Ostigard, Kim, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Lozano, Raspadori, Kvaratskhelia Allenatore: Luciano Spalletti. A disposizione: Sirigu, Idasiak, Jesus, Olivera, Zanoli, Demme, Ndombele, Elmas, Gateano, Zerbin, Politano, Osimhen, Simeone. Indisponibili: Rrahmani. Squalificati: -. Diffidati: -.
    AJAX (4-3-3): Pasveer, Sanchez, Bassey, Timber, Blind; Berghuis, Alvarez, Taylor, Brobbey, Kudus, Bergwijn Allenatore: Alfred Schreuder. A disposizione: Gorter, Stekelenburg, Magallan, Bass, Grillitsch, Regeer, Klaasen, Ocampos, Lucca. Indisponibili: Ihattaren, Rensch. Squalificati: Tadic. Diffidati: -.
    Arbitro: Zwayer (Germania)Assistenti: Lupp-Achmuller (Germania) IV uomo: Jablonski (Germania)Var: Osmers (Germania)Avar: Fritz (Germania) LEGGI TUTTO

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    Questa non è Juve

    Ci si aspettava una reazione da parte della Juventus, dopo il ko subito contro il Milan, e ad Haifa una reazione c’è stata. Non quella attesa, però. Contro il Maccabi la squadra di Allegri è scesa in campo sfiduciata, molle, disattenta, spenta, finendo battuta e raggiunta in una classifica che ora vede a rischio anche l’Europa League. Come se la sconfitta incassata a Milano avesse definitivamente sgretolato autostima, determinazione, entusiasmo, grinta, già di per sé apparse fragili e intermittenti in questo inizio di stagione. Finora, però, per quanto a sprazzi, spezzoni, momenti, una Juventus si era vista. Anche a San Siro, dove nei primi 20 minuti era stata superiore al Milan.Sullo stesso argomentoJuve, Capello: “Squadra demoralizzata, Vlahovic isolato”Juventus

    Ad Haifa la squadra bianconera è stata superiore al Maccabi per un minuto, il tempo di un lancio in profondità per Di Maria, fermato in area da Goldberg. Poi gli israeliani hanno preso possesso della partita mentre i giocatori bianconeri (ma in completo fucsia) arrivavano secondi su ogni pallone, sbagliavano la maggior parte dei passaggi e concedevano occasioni a ogni cross dalla trequarti. Tanto che, oltre alla doppietta segnata contro un’opposizione irrisoria da Atzili, il Maccabi avrebbe potuto aver realizzato almeno un altro paio di reti in un primo tempo in cui il terzo infortunio muscolare di Di Maria (sostituito da Milik) ha completato il quadro da incubo. Incubo da cui non sono bastati gli innesti di Locatelli e Kostic per Paredes e McKennie, né quelli successivi di Kean e Soulé, per svegliare la Juventus. Un accenno di reazione a inizio ripresa, qualche altro nel finale, ma nulla che abbia impensierito il Maccabi se non un rigore ingenuo quanto clamoroso di Cornud su Cuadrado non rilevato da Mateu Lahoz. Nulla di buono, più in generale: sul piano mentale, atletico, tecnico, tattico. Tanto che la «Fiducia assoluta» in Allegri dichiarata da Arrivabene prima della partita, e soprattutto ribadita con forza da Andrea Agnelli dopo, non potrà non essere messa in discussione senza una svolta. Il tecnico non è certo l’unico colpevole, ma la squadra vista ieri è sembrata non credere minimamente in se stessa, né in quello che faceva: o Allegri riesce a riprenderne le redini oppure un cambio di guida può diventare l’unica soluzione per evitare che l’incubo di Haifa si allunghi per tutta la stagione. Intanto la Juventus deve provare a uscirne nel derby di sabato.

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