consigliato per te

  • in

    Il cuoco Allegri fa con quello che trova nel frigo  

    Allegri è il cuoco – livornese, naturalmente – che fa con quello che trova nel frigorifero. Se tutt’in una volta gli vengono a mancare Rabiot, Pulisic, Nkunku, Estupiñan, Loftus-Cheek e Jashari, lui serve a tavola Saelemaekers a sostegno di Leão, Athekame ai lati e alla fine porta a casa il risultato pur senza fare spettacolo. Il conto lo paga Pioli, stavolta. 

    Sarebbe inopportuno trarre delle conclusioni dopo appena 7 giornate poiché la classifica è cortissima e alcuni valori parzialmente inespressi. Di certo, però, il primo posto di Allegri è un segnale tutt’altro che trascurabile, visto che il Milan ha già giocato a Torino, pareggiando – ma avrebbe meritato qualcosa di più – e battuto il Napoli. 

    Della partita con la Fiorentina c’è poco di conservabile: il primo tempo è stato orribile, nel secondo il ritmo si è alzato e s’è visto qualcosa di meglio. Leão si è acceso dopo il gol. La doppietta l’ha firmata su rigore, un rigore che non c’era: nutro parecchi dubbi sul contatto della mano di Parisi con il collo di Gimenez il quale è crollato a terra come se fosse stato colpito da un destro di Tyson.  

    I problemi, ora, sono tutti di Pioli “no fire” che ha incassato 3 soli punti su 21.  

    La Fiorentina è una squadra sospesa nei (suoi) vuoti. A San Siro Kean ha corso male e tenuto pochissimi palloni, il centrocampo di palleggiatori è sembrato troppo leggero e la difesa, al solito, poco protetta. 

    Questa crisi, lo confesso, mi sorprende. La campagna acquisti mi era piaciuta, sconcertante è ovviamente il rendimento generale: quasi tutti i giocatori – tra vecchi e nuovi – sono decisamente sotto il proprio standard.  

    La soluzione la può individuare – o indicare – solo Stefano. 

    Il calcio imperdibile di Paz e la finta grande di Torino 

    Fatti i necessari distinguo, Nico Paz è la versione mancina di Kakà con qualcosa di Fernando Redondo. È soprattutto uno spettacolo al quale non rinuncio mai. Per seguire lui, ma anche Da Cunha e Perrone, ho visto tutte le partite del Como da quando Fabregas l’ha portato in A.  

    Il lavoro di Cesc è intrigante; la crescita della squadra, costante. I principali difetti della stagione scorsa sono stati sostanzialmente ridotti: il Como non si butta più via negli ultimi venti minuti e adesso sa giocare anche la “partita sporca”.  

    L’ha dimostrato con la Juve che a mio avviso ha fatto di più ottenendo nulla: la squadra di Tudor è mancata totalmente negli ultimi sedici metri, mentre quella di Fabregas ha sfruttato le occasioni che le sono capitate, in primis l’errore che ha permesso a Kempf di trovare subito il vantaggio (splendido lo schema dall’angolo). 

    Nel primo tempo il vestito nuovo fatto indossare da Tudor (4-3-3) è risultato più rispettoso delle caratteristiche non solo tecniche dei giocatori: il 3-4-2-1 sul quale Igor aveva a lungo insistito era decisamente penalizzante. 

    La posizione del tecnico non è ancora in discussione, ma da giorni il nome di Spalletti viene accostato alla Juve e ultimamente anche quelli di Palladino e Mancini ricorrono con una certa frequenza: da qui alla prossima sosta Igor dovrà restituire credibilità e solidità difensiva alla Juve limitando notevolmente scelte di confusione e ansia (propria).  LEGGI TUTTO

  • in

    Como-Juventus: probabili formazioni, orario e dove vedere in tv e streaming la Serie A

    La Juventus scende in campo a Como per contendere agli uomini di Cesc Fabregas (assente in panchina causa squalifica) la 7ª giornata di campionato. Gli uomini di Igor Tudor sono chiamati a ritrovare i 3 punti per riprendere quota dopo i 3 pareggi consecutivi con Verona (1-1), Atalanta (1-1) e Milan (0-0), a cui si aggiungono il pareggio all’esordio in Champions e quello in trasferta al Madrigal. Un bilancio di inizio stagione che ha rilanciato le voci sulla “pareggite” che aveva condizionato la gestione Thiago Motta prima delo tracollo nella scorsa stagione. Voci che i bianconeri sono tenuti a smentire, ma che allo stesso tempo sono il riflesso di una squadra ancora imbattuta a cui non si possono attribuire lo stesso carico di ambizioni dell’annata precedente, perché il “tutto e subito” è un paradigma che nel calcio non ha mai trovato spazio. L’agenda di Kenan Yildiz e compagni mette poi in programma il ritorno in Europa, dove il 22 ottobre affronterà il Real Madrid al Bernabeu. A seguire, l’uscita all’Olimpico contro la Lazio di domenica 26.

    Como-Juventus: scopri tutte le quote.

    Como-Juventus: dove vederla

    L’incontro tra le formazioni di Fabregas (sostituito dal vice Dani Guindos) e Tudor, è in programma alle ore 12.30 di domenica 19 ottobre. Sarà possibile assistere all’evento in diretta streaming sulla piattaforma Dazn. 

    Segui la diretta di Como-Juventus sul nostro sito.

    Como-Juventus: probabili formazioni

    COMO (4-2-3-1): Butez; Posch, Diego Carlos, Ramon, Valle; Perrone, Da Cunha; Vojvoda, Paz, Baturina; Morata. Allenatore: Guindos.

    A disposizione: Vigorito, Cavlina, Kempf, Goldaniga, Caqueret, Douvikas, Moreno, Kuhn, Smolic, Bonsignori, Van der Brempt, Cerri

    Indisponibili: Dossena, Addai, Diao, Roberto

    Squalificati: Rodriguez, Fabregas

    Diffidati: nessuno

    JUVENTUS (3-5-2): Di Gregorio; Gatti, Rugani, Kelly; Kalulu, Koopmeiners, Locatelli, Thuram, Cambiaso; Openda, Yildiz. Allenatore: Tudor.

    A disposizione: Perin, Scaglia, Joao Mario, McKennie, Conceiçao, Kostic, Adzic, David, Vlahovic

    Indisponibili: Bremer, Cabal, Milik, Miretti, Pinsoglio, Zhegrova

    Squalificati: nessuno

    Diffidati: nessuno

    Arbitro: Ayroldi di Molfetta. Assistenti: Di Gioia-Cavallina. Quarto ufficiale: Zufferli. Var: Maresca. Ass. Var: La Penna.

    WHATSAPP TUTTOSPORT: clicca qui e iscriviti ora al nuovo canale, resta aggiornato LIVE LEGGI TUTTO

  • in

    Il Como invita 50 tifosi in Australia per la sfida con il Milan e spiega: “Perché vogliamo giocare a Perth”

    Milan-Como in Australia: “Non è una partita, è una dichiarazione d’intenti”

    La lettera aperta del Como ai suoi tifosi:

    “Cari familiari del Como, amici e sostenitori della Serie A,

    Se approvato dalla FIFA, il Como 1907 si recherà a Perth, in Australia, questo febbraio per affrontare l’AC Milan, prendendo parte a una missione condivisa per far sì che la Serie A torni ad essere al centro dell’attenzione del calcio mondiale e per garantire un futuro più forte a ogni club che rappresenta la Serie A.

    Sappiamo che questo percorso può richiedere sacrifici in termini di comodità, comfort e routine. Eppure, a volte, il sacrificio è essenziale, non per il bene individuale, ma per il bene comune, per la crescita e, soprattutto, per la sopravvivenza della lega stessa.

    Abbiamo visto tutti cosa succede quando un campionato non riesce a evolversi. In Francia, il fallimento dell’accordo per la trasmissione nazionale ha lasciato i club in subbuglio, i giocatori non pagati e i tifosi scoraggiati. Il calcio francese sta ancora lottando per riprendersi da quella battuta d’arresto.

    Nel frattempo, la Premier League continua a dominare la scena mondiale. I suoi ultimi accordi di trasmissione valgono oltre 12 miliardi di sterline per il prossimo ciclo dal 2025 al 2029, inclusi 6,7 miliardi di sterline dai diritti nazionali del Regno Unito e circa 6,5 ​​miliardi di sterline da accordi internazionali. Per la prima volta, i suoi ricavi esteri valgono ora più dei suoi diritti nazionali.

    A titolo di paragone, il contratto televisivo nazionale della Serie A è valutato circa 900 milioni di euro all’anno, e i suoi diritti internazionali generano meno del 10% di quanto la Premier League incassa all’estero. Questo squilibrio offre ai club inglesi un enorme vantaggio finanziario, consentendo loro di trattenere le proprie stelle, attrarre i migliori talenti ed espandere la propria influenza a livello globale.

    Dobbiamo chiederci onestamente come possiamo trattenere i nostri migliori giocatori, costruire squadre competitive e attrarre l’élite mondiale in Serie A se non ci adattiamo. Non è una questione di avidità. La maggior parte dei club in Italia non è redditizia. Si tratta di garantire la sopravvivenza e costruire un futuro in cui la Serie A rimanga competitiva, rispettata e ammirata a livello globale.

    Il nostro obiettivo è chiaro. Vogliamo riportare la Serie A ai fasti degli anni ’90, quando il calcio italiano era il campionato più seguito, rispettato e amato al mondo. Per riuscirci, dobbiamo evolverci, unirci e far sì che la Serie A torni ad essere un argomento di discussione in tutto il mondo.

    Proprio come abbiamo rappresentato con orgoglio il calcio italiano al Soccer Tournament (TST) negli Stati Uniti, ora portiamo avanti la stessa missione a Perth. Questa non è solo una partita. È una dichiarazione d’intenti, un movimento per riconnettere il mondo con la bellezza, la cultura e la passione del calcio italiano.

    E vogliamo che tu ne faccia parte.

    Invitiamo 50 tifosi a unirsi a noi in questo viaggio in Australia per essere al nostro fianco come ambasciatori del Como 1907 e della Serie A. Insieme, mostreremo al mondo cosa rappresenta veramente il calcio italiano: tradizione, cuore e speranza per il futuro.

    Insieme resistiamo. Insieme risorgiamo. Insieme sopravviviamo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan-Como a Perth? Se Rabiot e i colleghi non giocassero la Lega non esisterebbe

    Calpestano i diritti dei tifosi che credono di tacitare con un voucher da spendere non si sa quando, non si sa come e non hanno manco il coraggio di dire le cose come stanno. Cioè che l’8 febbraio prossimo, Milan-Como si giocherà a Perth, capitale dell’Australia Occidentale, a 14 mila km da Milano, non per soldi, ma per denaro. Dicono 12 milioni di euro. Dicono. Di cui 3 milioni se ne andranno nelle spese di viaggio e soggiorno delle com LEGGI TUTTO

  • in

    Milan-Como si gioca a Perth: calcio e canguri, troppi canguri

    Mettiamo che a inizio febbraio il Milan di Allegri sia sorprendentemente primo, Inter e Napoli secondi a uno o due punti, Juve poco più indietro con la Roma o con chi volete voi. Il Como di Cesc, invece, a un passo dalla zona Europa League. Con merito.  

    Se film dev’essere, che il finale sia più horror che fantasy. La domenica seguente il Milan è impegnato a Pisa e il Como in casa con la Fiorentina. Per una ragione o per un’altra entrambi perdono. A quel punto si aprono le cateratte e la Lega calcio viene sommersa da offese di vario genere. Mi auguro che risparmino l’incolpevole Simonelli. Gli altri, da De Siervo a Butti, a Mauri, hanno le spalle larghe essendo abituati ad affrontare dissensi societari e popolari. Qualche vaffa raggiunge anche Giorgio Furlani che “ha operato attivamente per far giocare a Perth”. 

    Dicono che queste trasfertone promozionali servano a esportare il calcio nell’altro mondo. Sì, ma quale calcio? Quale genere di spettacolo poi? Non sarebbe più corretto ammettere che si va a quasi 14mila chilometri di distanza per una cifra tra gli 8 e i 9 milioni puliti, sacrificando l’aspetto sportivo? 

    Per amor di verità, devo dire che De Siervo l’ammissione l’ha pure fatta, rispondendo a Rabiot. Adrien aveva definito l’Operazione Kangaroo una follia o una cagata pazzesca. «Rispetti chi lo paga», ha chiosato l’ad. 

    Per cercare un minimo di consolazione, ho dato un’occhiata all’intervento di Ibrahimovic all’ex Eca, il regno dei sultani Nasser e Ceferin. Zlatan ha detto tutto e il contrario di tutto: in fondo mi ha ricordato la composizione degli equilibri societari del Milan. Ha prima esaltato la SuperChampions, i cui effetti sono lo svilimento della serie A e il prossimo dimezzamento dei diritti tv interni. Poi ha criticato i calendari delle nazionali, in particolare gli impegni dei tornei meno importanti, invitando a tutelare i calciatori. Ma ha anche spiegato che ai tifosi piacciono più le partite che gli allenamenti e che le rose di 25 gli sembrano sufficienti e insomma non ho capito dove volesse andare a parare.  

    Quando ha toccato il tema dei guadagni milionari di molti suoi ex colleghi, ha chiarito che la colpa è dei manager. Intendeva i presidenti di club o gli agenti? Io propendo da anni per i primi. Lui no, mi sa. 

    A tal proposito, ho un ricordo legato proprio a Ibra. Serata Eurochampion organizzata ventun anni fa a Udine dalla famiglia Pozzo. A tavola lui, appena arrivato in Italia, Raiola, Rafaela Pimenta, che a quel tempo era l’assistente di Mino, e il sottoscritto. A metà cena Raiola si rivolge a Zlatan: «Slatan (esse iniziale, nda) per guadagnare di più dovresti segnare più gol». Immediata la risposta dello svedese, accompagnata da un sorriso furbo: «Se segnassi di più non avrei bisogno di te». 

    Sempre ieri Ibra ha ricordato che la Juve lo strappò alla Roma: per i social senza attenzione al passato, un’autentica rivelazione, per chi c’era in quegli anni la scoperta dell’acqua calda. 

    PS. Pensierino del giorno di Carole Matthews: «Anche in quest’epoca in cui viaggiare è relativamente facile, dove il mondo è diventato un posto piccolo, un villaggio globale, l’Australia è ancora un “posto maledettamente lontano”».  LEGGI TUTTO

  • in

    Como-Cremonese: orario, diretta, probabili formazioni e dove in tv e streaming la Serie A live

    Como-Cremonese: dove vederla

    La sfida tra le formazioni di Fabregas e Nicola, è in programma alle ore 15 di sabato 27 settembre presso il Sinigaglia di Como. Sarà possibile assistere all’evento in diretta streaming sulla piattaforma Dazn e in pay tv sul canale Sky Zona Dan (214). 

    Segui Como-Cremonese sul nostro sito.

    Como-Cremonese: probabili formazioni

    COMO (4-2-3-1): Butez; Posch, Ramon, Carlos, Valle; Da Cunha, Caqueret; Kuhn, Nico Paz, Rodriguez; Morata. Allenatore: Fabregas.

    A disposizione: Silvestri, Ceccherini, Folino, Barbieri, Faye, Floriani Mussolini, Payero, Lordkipanidze, Sanabria, Johnsen, Sarmiento, Vardy.

    CREMONESE (3-5-2): Audero; Terracciano, Baschirotto, Bianchetti; Zerbin, Bondo, Grassi, Vandeputte, Pezzella; Bonazzoli, Vazquez. Allenatore: Nicola.

    A disposizione: Vigorito, Cavlina, Kempf, Goldaniga, Roberto, Douvikas, Moreno, Baturina, Perrone, Smolcic, Vojvoda, Addai, Cerri.

    Arbitro: Di Bello di Brindisi Assistenti: Peretti–Perrotti Quarto ufficiale: Calzavara Var: Di Paolo Ass. Var: Ghersini. LEGGI TUTTO

  • in

    Fabregas: “Morata non è amico: vi spiego. Cutrone via? Non so. Nico Paz e il ko col Barça…”

    Esordio stagionale per il Como di Cesc Fabregas. I biancoblù, dopo la pesante sconfitta nel Trofeo Gamper contro il Barcellona, scenderanno in campo sabato contro il Sudtirol per la sfida dei 32esimi Coppa Italia: start al Sinigaglia alle 18.30. A due giorni dal match conferenza stampa per Cesc Fabregas, che ha toccato diversi argomenti: ad esempio il mercato, dando indicazioni importanti e non escludendo la partenza di un simbolo come Patrick Cutrone. Ma anche della crescita di Nico Paz, del ko con i blaugrana e del rapporto con l’ultimo arrivato, Alvaro Morata. LEGGI TUTTO